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Con la Fiera del Fitness arriveranno anche le gnocche, ma 45 minuti di fila al casello di Rimini come la mettiamo?
Sto vivendo un piccolo periodo di crisi in questi giorni nei confronti del mondo pay. Nulla di preoccupante, ma ciclicamente si ripropone.
Ve lo posso spiegare in due piccoli episodi, uno avvenuto appena finito l'incontro l'altro quando ero già a casa. Comincio da quest'ultimo.
Ero a casa, sul mio divano, guardavo uno dei film della saga di Alien, quando un mercenario, mezzo avanzo di galera, imbruttito dalla vita, imbarcato su una astronave che andava a colonizzare/combattere su un'altro pianeta, al tentativo di dialogo di un'altro commilitone risponde piccato a questo tentativo di approccio: "Sono qui per fare soldi, non per fare amicizia!"
Cavolo! Ma è la stessa frase, parola per parola, che mi ha detto l'altro giorno una pay che consideravo amica. Bene, se lei è in guerra col mondo io invece non lo sono, voglio vivere bene ogni cosa, quindi meglio lasciarla perdere.
Altro episodio invece con una fidelizzata. Solito rapporto, solita spesa. Ma alla fine, proprio mentre stavo per uscire, mi fa: "Ma è vero che a XX dai più di me come tariffa?"
Spero abbia capito che non spenderei mai un euro con una cinese, che ho speso una sola volta 150 con una sua amica, ma che per il rapporto che ci lega ho comunque speso decine di volte 100 euro con lei. Se vogliamo rimanere sul piano commerciale lei è quella che ci ha comunque guadagnato nelle mie scelte.
Ma quando vedo che emerge solo ed esclusivamente il guadagno, io per natura mi distacco. Mi dispiace, sono solo il solito incorreggibile Don Chisciotte contro i mulini a vento, ma se loro mi considerano solo per i soldi che porto, io non ci vado più per il solo sesso che danno.