Il prete nei night club della pianura padana

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rimini
vero, ma volendo proprio non destinare alla chiesa cattolica si può scegliere o un'altra confessione più o meno simpatica oppure lo stato

per i tanti italiani che non scelgono vale questa "scelta virtuale"

Certo, infatti ho precisato che si tratta della forzata destinazione di una "non scelta".
Ed è proprio questo intervenire su una "non volontà" che mi dà fastidio: quasi a significare che non importa, anzi è quasi meglio perché è funzionale ad una decisione dall'alto che favorisce qualcuno.
Sembra l'applicazione pratica - e tristemente agevolata dallo Stato - di quel "cattolicesimo ignavo" così ben accetto a tanti, clero compreso.
Ora mi fermo però: probabilmente la bastonata dell'amministrazione su di me è imminente.
Viva la Francia, viva lo Stato Laico, viva la Libertà.
:wink:
 
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Un prete puttaniere? E che sarà mai!! Proprio qui dentro ci scandalizziamo? E' un uomo pure il prete.

Certo è scandaloso e riprovevole che ci vada in abito di servizio e non in borghese, ma ho seri dubbi sulla autenticità del video.
Dismessi gli abiti talari, a mio modesto e sindacabile avviso é molto più sano che frequenti zoccole piuttosto che insidiare minorenni dello stesso o di altro sesso.
 
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"Tranzilvania, Tranzilvania bitteee!"
Quindi il sesso NON è subordinato alla procreazione (viceversa non sarebbe ammesso neanche il metodo Billings, quale metodo naturale di regolazione della fertilità), ma ad una pratica dello stesso che costituisca segno tangibile di mutua e libera donazione, senza riserve nè limiti. Posto che la modalità sociale e, ancor più, religiosa, di annunciare al mondo intero la volontà di vivere tale progetto la si estrinseca con il Matrimonio, ne consegue che (dovendo dare una regola di carattere generale), il sesso è lecito allorquando avviene all'interno del matrimonio.

Magnifico, mi permetto di rilevare che i suoi appunti tengono conto solo di una parte del magistero della Chiesa riguardo il sesso matrimoniale, ovvero quello che viene definito il suo aspetto unitivo. Mi sento di rilevare che, se pure il sesso coniugale NON è subordinato alla procreazione, esso è comunque FINALIZZATO alla procreazione

"la fecondità è un dono, un fine del matrimonio"
Il passo è tratto dal n. 2366 del Catechismo della Chiesa Cattolica

e se il metodo Billings è conforme alla moralità al pari della continenza

"al contrario, è intrinsecamente cattiva «ogni azione che, o in previsione dell'atto coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione»"
Il passo è tratto dal n. 2370 del Catechismo della Chiesa Cattolica (a sua volta cita Humanæ vitæ di Paolo VI).

Detto ciò, l'affermazione di setter611 non mi sembra affatto peregrina ma letteralmente conforme ai testi... il che non vuol dire ovviamente "ogni colpo una tacca".
 
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Mecojoni Megabizzo!!
sei una autorità anche nel settore del catechismo, non solo in fatto di zoccole.
 
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"Tranzilvania, Tranzilvania bitteee!"
No, magari lo fossi in fatto di zoccole... il catechismo lo si trova in rete

aggiungo una specifica: il metodo Billings è (come ovviamente l'astinenza) considerato moralmente accettabile, ma soltanto in via provvisoria...

"per validi motivi gli sposi possono voler distanziare le nascite dei loro figli. Devono però verificare che il loro desiderio non sia frutto di egoismo, ma sia conforme alla giusta generosità di una paternità responsabile"
Il passo è tratto dal n. 2368 del Catechismo della Chiesa Cattolica

ciò significa che una unione matrimoniale che consapevolmente si precluda in origine la possibilità di generare figli è peccaminosa ancorché adotti metodi di prevenzione delle nascite che la Chiesa considera leciti.
 
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Magnifico, mi permetto di rilevare che i suoi appunti tengono conto solo di una parte del magistero della Chiesa riguardo il sesso matrimoniale, ovvero quello che viene definito il suo aspetto unitivo. Mi sento di rilevare che, se pure il sesso coniugale NON è subordinato alla procreazione, esso è comunque FINALIZZATO alla procreazione

"la fecondità è un dono, un fine del matrimonio"
Il passo è tratto dal n. 2366 del Catechismo della Chiesa Cattolica

e se il metodo Billings è conforme alla moralità al pari della continenza

"al contrario, è intrinsecamente cattiva «ogni azione che, o in previsione dell'atto coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione»"
Il passo è tratto dal n. 2370 del Catechismo della Chiesa Cattolica (a sua volta cita Humanæ vitæ di Paolo VI).

Detto ciò, l'affermazione di setter611 non mi sembra affatto peregrina ma letteralmente conforme ai testi... il che non vuol dire ovviamente "ogni colpo una tacca".
Il 2370 non comporta comunque che ogni atto sessuale debba essere finalizzato alla generazione di una nuova vita.....è definito cattiva l'azione deliberatamente volta ad impedirlo con ogni mezzo.
Per il 2366, devi considerare che la fecondità non si riconduce alla mera generatività:all'interno di un matrimonio, la generatività è solo una delle possibili espressioni della fecondità.

In ultimo, questo passo taglia nettamente la testa al toro:

Al tempo stesso dobbiamo essere umili e realisti, per riconoscere che a volte il nostro modo di presentare le convinzioni cristiane e il modo di trattare le persone hanno aiutato a provocare ciò di cui oggi ci lamentiamo, per cui ci spetta una salutare reazione di autocritica. D’altra parte, spesso abbiamo presentato il matrimonio in modo tale che il suo fine unitivo, l’invito a crescere nell’amore e l’ideale di aiuto reciproco sono rimasti in ombra per un accento quasi esclusivo posto sul dovere della procreazione.

Trattandosi del n. 36 dell'Esortazione Apostolica Amoris Laetitia di Papa Francesco, è da considerarsi ampiamente ristabilito il giusto rapporto tra il fine unitivo e quello generativo.
 
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Approfitto della vostra arguzia in una tematica nella quale ho ben poca dimestichezza. Cosa dicono le sacre scritture in merito alla frequentazione delle mignotte?
 
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"Tranzilvania, Tranzilvania bitteee!"
Il 2370 non comporta comunque che ogni atto sessuale debba essere finalizzato alla generazione di una nuova vita.....è definito cattiva l'azione deliberatamente volta ad impedirlo con ogni mezzo.
Per il 2366, devi considerare che la fecondità non si riconduce alla mera generatività:all'interno di un matrimonio, la generatività è solo una delle possibili espressioni della fecondità.

In ultimo, questo passo taglia nettamente la testa al toro:

Al tempo stesso dobbiamo essere umili e realisti, per riconoscere che a volte il nostro modo di presentare le convinzioni cristiane e il modo di trattare le persone hanno aiutato a provocare ciò di cui oggi ci lamentiamo, per cui ci spetta una salutare reazione di autocritica. D’altra parte, spesso abbiamo presentato il matrimonio in modo tale che il suo fine unitivo, l’invito a crescere nell’amore e l’ideale di aiuto reciproco sono rimasti in ombra per un accento quasi esclusivo posto sul dovere della procreazione.

Trattandosi del n. 36 dell'Esortazione Apostolica Amoris Laetitia di Papa Francesco, è da considerarsi ampiamente ristabilito il giusto rapporto tra il fine unitivo e quello generativo.

Ho difatti voluto specificare che quanto sopra riguarda il sesso coniugale e non il singolo rapporto sessuale fra coniugi, benché anche il singolo rapporto sottostà – come accennato – a delle limitazioni morali gigantesche;
nel 2366 e seguenti, la fecondità è univocamente e senza possibilità di errore intesa nella sola accezione di procreazione;
è infine un assai peculiare bilanciamento quello fra un invito e un dovere, un bilanciamento sbilanciato che nel sottolineare la compresenza del primo fattore rafforza l'altro come fondamento imprescindibile.

Non che la Chiesa abbia creato niente di nuovo: i romani, che pure non hanno inventato il matrimonio in sé, hanno concepito per esso la parola che ancora oggi utilizziamo costruendola a partire proprio dalla radice della maternità;
in questo, il magistero della Chiesa è una tradizionale via di mezzo fra il giovane rivoluzionario che, sotto le cannonate dei prussiani, sognava un mondo futuro in cui il matrimonio fosse una semplice dichiarazione pubblica di amore fra un uomo e una donna (a cui poi togliere i figli che avrebbero generato) e chi – come me – pensa che il matrimonio andrebbe vietato fintanto che da una coppia non si crei una nuova vita perché sarebbe un bene che servisse da garanzia di stabilità unicamente in favore di quest'ultima.
 
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ugello

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Per fortuna che i bigotti so quelli che frequentano le chiese... in questo forum c'è gente con le perversioni più strane e ci scandalizziamo se un prete va a toccare tette e culi in giro per i night club... Preferisco questi di preti a quelli che toccano i bambini.
 
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Approfitto della vostra arguzia in una tematica nella quale ho ben poca dimestichezza. Cosa dicono le sacre scritture in merito alla frequentazione delle mignotte?

:lol:
Già, perché alla fine davanti a questa annosa domanda non si è ancora letta una chiara risposta.
Io avevo linkato nei post precedenti quella risposta di uno dei teologi di Famiglia Cristiana, dalla quale mi pareva evincersi, in modo netto, che la Chiesa Cattolica ritiene il frequentare prostitute un peccato.
Però a questo punto non ci resta che attendere gli sviluppi del dibattito dottrinale tra Megabizzo ed Infizz: da non credente quale io sono, osservo che, quando mi iscrissi al forum, mai avrei pensato di trovarvi dibattiti sulla procreazione, sul matrimonio e sul peccato secondo la Chiesa Cattolica.
In realtà non mi aspettavo nemmeno di leggere, in tanti thread, l'emergere di tanti sensi di colpa, rivelatori di un cattolicesimo vissuto non proprio in maniera chiara né serena; sembra un po' la cartina di tornasole del nostro paese, nel quale la morale risulta spesso molto elastica.
Resta da capire cosa spinga tanti frequentatori a rimanere cattolici, pur nel contrasto tra il proprio agire ed il proprio credo: ma introdurre una domanda del genere in questo forum mi sembrava un paradosso.
Oggi, per favore, nota che uso l'indicativo imperfetto "sembrava".
E comunque: contento chi è cattolico...
Un saluto.
 
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Beh, la risposta è molto semplice: andare a mignotte è una condotta biasimevole (un peccato, se ti piace il termine) in quanto finalizzata ad una soddisfazione di un piacere egoistico: il corpo dell'altro (considerato il Tempio di Dio: si veda in tal senso Giovanni 2, 19) viene sfruttato al solo fine di ottenere il proprio piacere (si, vabbè, pure a me piace di più se la pay, gode, ma alla fine della fiera poichè pago l'importante è che mi sia divertito io).

Il tuo stupore nel ritrovare simili dibattiti è lo stesso di quei gruppi di pensiero cui mi riferivo sopra nell'(infelice) esempio delle massaie al mercato: si pensa che il puttaniere medio sia sempre un decerebrato, complessato, sporco, laido, uomo senza sentimenti nè cultura. Invece, per fortuna, una parte dei fruitori di sesso a pagamento sono capaci anche di andare oltre il ' bocca e figa '.

Anche l'ultimo tuo quesito è banale. Tu confondi l'essere credente con l'essere santo. Il santo per definizione è sempre credente, il credente è una persona che, tra i suoi limiti ed i suoi errori, cercherà di migliorare nella sequela di Cristo (ovvero, nel seguirne l'esempio e le indicazioni).
 
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rimini
Anche l'ultimo tuo quesito è banale. Tu confondi l'essere credente con l'essere santo. Il santo per definizione è sempre credente, il credente è una persona che, tra i suoi limiti ed i suoi errori, cercherà di migliorare nella sequela di Cristo (ovvero, nel seguirne l'esempio e le indicazioni).

Per carità,io confondo solo l'essere credente con l'essere coerente.
Il che è senz'altro da massaie, ci mancherebbe altro, mai ho negato di esserlo: se poi il miglioramento nella fede spetta ad altri, si figuri se posso farmene carico io, che in quanto massaia non credente ho ben altro da fare.
Stia in gamba, esimio professore (che forse è pure un po' cattolico?)
:whistle3:

P.s.: seguendo le sue parole, qua il dibattito si è in breve fatto "bocca, figa e fede". Immagino a questo punto che ciò sia di grande consolazione per molti, ça va sans dire.
 
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Beh, la risposta è molto semplice: andare a mignotte è una condotta biasimevole (un peccato, se ti piace il termine) in quanto finalizzata ad una soddisfazione di un piacere egoistico: il corpo dell'altro (considerato il Tempio di Dio: si veda in tal senso Giovanni 2, 19) viene sfruttato al solo fine di ottenere il proprio piacere (si, vabbè, pure a me piace di più se la pay, gode, ma alla fine della fiera poichè pago l'importante è che mi sia divertito io).
.

E vabbè, qui dentro quindi viviamo tutti nel biasimevole peccato, e siamo destinati ad un girone dell'inferno che probabilmente Dante non ha descritto per mera decenza. Ce ne faremo una ragione .:pleasantry:
 
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rimini
E vabbè, qui dentro quindi viviamo tutti nel biasimevole peccato, e siamo destinati ad un girone dell'inferno che probabilmente Dante non ha descritto per mera decenza. Ce ne faremo una ragione .:pleasantry:

Ma come diceva Oscar Wilde, caro Tillo, sai in che bella compagnia saremo all'inferno?

Beh, se poi esiste davvero ed è la destinazione finale per i non credenti frequentatori di escort, spero almeno non prevedano un dress code troppo moderno e che accettino anche i cavalli, altrimenti per me è un vero casino... :pleasantry:

LaFayetteJulesBoillyVersailles.jpg
 
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Se non ricordo male, Dante aveva previsto un girone dei lussuriosi, ma è facile ipotizzare che potrebbero esserci pene supplementari per coloro che sono lussuriosi a pagamento,che quindi potrebbero essere destinati ad un girone dedicato al fine di assicurare una particolare asprezza della pena detentiva. Chissà poi dove verranno destinate le PAY, di certo lontane dalle nostre brame.
Vabbe ci faremo spiegare da Caronte, se avra' voglia di farlo durante la traversata sulla scialuppa.:sad:
 
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Preußen
:lol:
Già, perché alla fine davanti a questa annosa domanda non si è ancora letta una chiara risposta.
Io avevo linkato nei post precedenti quella risposta di uno dei teologi di Famiglia Cristiana, dalla quale mi pareva evincersi, in modo netto, che la Chiesa Cattolica ritiene il frequentare prostitute un peccato.
Però a questo punto non ci resta che attendere gli sviluppi del dibattito dottrinale tra Megabizzo ed Infizz: da non credente quale io sono, osservo che, quando mi iscrissi al forum, mai avrei pensato di trovarvi dibattiti sulla procreazione, sul matrimonio e sul peccato secondo la Chiesa Cattolica.
In realtà non mi aspettavo nemmeno di leggere, in tanti thread, l'emergere di tanti sensi di colpa, rivelatori di un cattolicesimo vissuto non proprio in maniera chiara né serena; sembra un po' la cartina di tornasole del nostro paese, nel quale la morale risulta spesso molto elastica.
Resta da capire cosa spinga tanti frequentatori a rimanere cattolici, pur nel contrasto tra il proprio agire ed il proprio credo: ma introdurre una domanda del genere in questo forum mi sembrava un paradosso.
Oggi, per favore, nota che uso l'indicativo imperfetto "sembrava".
E comunque: contento chi è cattolico...
Un saluto.

Caro Lafayette, per la prima volta non siamo in completa sintonia. Chi, come me, è cattolico, lo fa perchè crede nell'esistenza di Dio. Non è come riconoscesi in un ideologia, che si può abbandonare quando non si è d'accordo; il credo o c'è o non c'è. Questo non significa che uno riesca sempre a comportarsi secondo i dettami della religione (se a messa ci andassero solo coloro che riescono sempre ad osservare tutti i precetti, ti assicuro che le chiese rimarrebbero deserte). Quanto a me, posso dirti che per anni ho avuto i sensi di colpa, non per andare con le pays, ma per il fatto di tradire mia moglie. Ma, secondo la Bibbia, è in realtà lei a commettere peccato, dato che è un dovere dei coniugi concedersi l'uno all'altro (passo biblico mostratomi da un'amica evangelica, che nulla sa del fatto che il nostro matrimonio sia "in bianco"), quindi mi sento a posto anche su quest'aspetto.☺
Resta inteso che condivido in pieno le tue parole riguardo ai sensi di colpa di alcuni forumisti (sensi di colpa che rispetterei, se questi non pretendessero che anche noi li provassimo, quando andiamo dalle nostre amiche), nonchè molte delle tue critiche alla Chiesa Cattolica come istituzione (se vivessi ancora in Italia, col cavolo che destinerei l'otto per mille a loro!)
 
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Tralfamador
Questa me la segno (qualunque cosa significhi).

Significa che il mondo della prostituzione è forse la migliore illustrazione di quanto sia potente l'illusione. L'erotismo in generale è maya, illusione, come dicono i Veda. La prostituzione è maya all'ennesima potenza, perchè mediata dal denaro, che è un altro, potentissimo avatar di maya; specie il denaro odierno che è "fiduciario": ha valore SOLO in quanto i prenditori, accettandolo, gli prestano fiducia: al contrario del denaro convertibile in oro o del numerario metallico, non ha valore alcuno in sè, è un pezzo di carta o una scrittura contabile.

Intendiamoci: la fede cristiana è tutt'altra cosa, come diceva un ex collega fiorentino (poi redento) "sostanza di cose sperate ed argomento delle non parventi".
 
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