Esperienza surreale ieri sera.
Pioveva..vabbe'. Non pioveva forte.
Soliti giretti in Z.I., Limena, Arcella.
Confluenza fra via Perosi e via Avanzo. Lei non e' un granche' ma ha delle calze oltremodo interessanti.
50 in casa, no macchina, ok andiamo. Cazzo! la casa e' il condominio di via Altichieri da Zevio.
Premetto che ero un appassionato giocatore di castello Wolfenstein prima e di Quake dopo. E le tecniche di "urban warfare" sono una delle mie passioni: ma quel condominio...
DIvertente al parcheggio; mi dice: "parcheggia piu' in la' perche' li c'e' un romeno che rompe i co***oni". Le chiedo: "ma perche' tu di dove sei"? "Rumena" risponde. Ah ecco.
Entriamo e mi porta di sopra. "Deve arrivare una mia amica con un altro cliente". Sempre meglio!
Avra' fatto una decina di telefonate da quando l'ho caricata.
L'alcova (!) e' in una stanzetta con finestra aperta (alle 23! e con la pioggia!).
Lei non e' niente di eccezionale. In piu' mi dice che dobbiamo fare presto. Ci si spoglia e si conclude.
Pensierino della sera: piu' conosco certe donne e' piu apprezzo la mia mano destra!
Ora c'e' un problema: e' arrivata l'amica e sta "facendo". Aspettiamo un po', poi la "mia" (ha detto di chiamarsi Carmen) si incazza perche' sente parlare l'amica. DIce: "ma quelli parlano e basta". "Eh si" le dico, "La conversazione e' una delle arti dei popoli civili" (ma mi sa che non l'ha capita).
La finestra e' aperta; chissa' cosa direbbe se le proponessi di calarci giu'? Tanto per completare realisticamente la simulazione tattica.
Ogni tanto apre la porta e chiede alla sua amica com'e' messa. Alla fine si rompe le scatole e usciamo lo stesso. Fra me e me mi chiedo cosa preveda il galateo in questi casi: salutare o non salutare il collega?
Vabbe', si esce dall'appartamento e mi dice di andare avanti. Non capisco se posso andarmene o se la devo riaccompagnare.
Decido che non le interessa essere riaccompagnata e vedo di uscire. Il momento in cui sono di nuovo in macchina e' un bel momento
