Provo a dire la mia. Premetto che ho trovato tutto il thread molto toccante. Posso immaginare quanto sia costato mettere mano al proprio personale bagaglio di esperienze e sofferenze, da parte di chi ha voluto dare la sua testimonianza. Per quel che mi riguarda, non credo che riuscirei ad avere altrettanto fegato.
Detto questo, sono intimamente convinto che l'amore vinca. E per di più che vinca quasi sempre, anche se questo non accade nel modo che ci attenderemmo e non è detto che vinca per sempre.
Per come la vedo, credo che, nel momento in cui l'amore si affaccia, anche in una situazione difficile e complessa, come può essere quella di una relazione tra escort e cliente, quando questo comporta una trasformazione dell'atteggiamento e della sfera delle emozioni di entrambi i soggetti coinvolti, beh allora l'amore ha già vinto.
Nel momento in cui una escort smette di vedere il proprio cliente come tale e questo atteggiamento è ricambiato ed è reciproco, l'amore, in quell'esatto momento ha già vinto.
Sono state superate quelle barriere emozionali, sociali, culturali, i luoghi comuni che hanno relegato quelle due persone ai rispettivi ruoli.
Sono stati superati i reciproci bisogni che hanno collocato quelle due persone in quei ruoli.
Quello che avviene dopo, è un altro affare, e dipende da una quantità di fattori, ma gira e volta, finisce per ricadere su un unico di essi, ed è la volontà di chi ne è coinvolto.
Portare avanti una storia, con tutte le complicazioni del caso, fare delle scelte di vita radicali, capaci di trasformare esistenze, abitudini, routine, dipende solo dalla volontà.
Allora la domanda vera forse è: la volontà di amare ogni tanto vince?
La mia personale opinione è che, sì, a volte vince.
L'ho visto accadere, e chi lo sa, forse è anche accaduto a me (non lo saprete mai!) e molte più volte l'ho visto non accadere.
Quello che ho osservato è che spesso è del tutto irrilevante la natura dell'ostacolo che si frappone a questo tipo di vittoria, perché la volontà, nella stragrande maggioranza dei casi, può superare la statura dell'ostacolo.
Il resto sono giustificazioni, alibi, che servono solo a dare un abito accettabile, magari anche ragionevole, a scelte di convenienza.
E vi prego di credere che questa mia posizione non intende essere romantica.
Se mai anzi cinica, perché il senso vero è che ognuno deve assumersi la responsabilità delle proprie scelte.
Non esiste un cupido che scaglia frecce di intensità variabile.
Esistono persone che non riescono a sopportare il carico di una scelta: non sopportano il peso di convivere con il passato del proprio partner; non sopportano la paura che il proprio passato venga rinfacciato; non sopportano il rischio che la propria donna possa tornare ad essere qualcosa che si ritiene incompatibile con il tipo di rapporto desiderato; non sopportano di smettere di far soldi facili o di rinunziare a raggiungere l'ambito gruzzoletto, e così via, per infinite possibili variabili.
E tutto questo lo dico con il massimo rispetto anche per coloro che decidono di gettare la spugna, perché dall'esterno è facile giudicare, ma quando sei tu a dover sopportare quel carico, lo sai solo tu quanta sofferenza ti porta e solo tu conosci il tuo limite.
Comunque di una cosa sono assolutamente convinto: per decidere di far vincere l'amore quasi sempre, per ragioni diverse, occorrono davvero le proverbiali palle d'acciaio. E questo, no, non è da tutti.