Ho letto le ultime pagine di questa discussione, ma non trovo un fondo di verità corrispondente alla mia attuale situazione...
Mesi fa avevo parlato qui della mia esperienza, un amore nato con una escort, praticamente dall'inizio di quest'anno.
Lei 30 anni, molto richiesta dai sui clienti, bella, bellissima, non solo secondo me anche da quello che ho potuto leggere (purtroppo) su questo e altri forum.
Io 36 anni, incontri occasionali a pagamento, e stando alle sue parole al nostro primo incontro "cazzo ma tu sei veramente bello".
Entrambi sposati da tempo, lei ha anche una bambina di cinque anni.
Fino a marzo, come avevo scritto, abbiamo dato sfogo ad un sentimento del quale, in realtà non abbiamo mai parlato apertamente.
Telefonate, incontri, cene, uscite insieme, giornate passate in giro, e sesso di un tipo che non può essere comprato.
Premetto, vista la tipologia di forum, di non averla mai più pagata, io non mi sono sentito più cliente, ne a lei è passato per la testa di chiedermi soldi.
Proprio dalla fine di marzo, lei ha iniziato ad essere sfuggente, evasiva, cercando di tenermi lontano.
Fino ad arrivare, a metà maggio, ad urlarmi contro "TU NON MI PIACI", con lo sguardo fisso al pavimento. Per poi non rispondermi più al telefono, messaggi, social. Bloccato.
So che lei pensava fosse giusto così, ed in fondo, per la sua onestà, le sono stato anche grato, nonostante l'enorme senso di vuoto che mi ha provocato ed il dolore che non riuscivo a colmare.
Un mese e mezzo da incubo, cercando di ricostruire il rapporto con mia moglie che nel periodo precedente, per mia grandissima colpa, si era incrinato.
Ma ce l'avevo fatta, avevo tirato fuori, per l'ennesima volta, una forza di cui non ero consapevole.
Ero convinto che la situazione volgesse verso la normalità.
Invece, dopo un mese e mezzo di lontananza assoluta e silenzio, è lei a cedere.
Un suo messaggio, il 25 di giugno, mi svela la sua tristezza, e che il vuoto che ho sentito io è lo stesso che ha pervaso lei.
Il cuore comincia a tremare, la testa, conscia della pericolosità della situazione, prova a resistere...
Una settimana solo con qualche messaggio, poche parole al telefono, senza che nessuno dei due sapesse cosa dire.
Finché non le chiedo se posso rivederla, e la sua risposta, con una felicità che percepisco dalla voce è "Quando vuoi"...
Era un lunedì mattina, ero quasi arrivato in ufficio, ma quella risposta destabilizzante mi ha guidato per 130 km, mi ha fatto saltare il lavoro, mi ha fatto correre da lei.
Ho ritrovato gli stessi occhi che mi guardano fisso e luccicano, che mi parlano di amore senza parole.
Quei tre mesi di lontananza, prima mentale e poi fisica, cancellati prima ancora di essere abbastanza vicini da toccarsi.
Un abbraccio lunghissimo, non mi mollava più, diverso da qualsiasi abbraccio ricevuto o dato in tutta la vita.
Nei successivi 15 giorni, pian piano, ma senza ripensamenti, lei ha abbandonato il lavoro.
Il prossimo giovedì si trasferirà in una casa nuova, vicinissima al mio ufficio, per i suoi ultimi mesi in italia.
Stiamo facendo, insieme, tutte le analisi del caso, perché abbiamo voglia di fare l'amore e sentirci a diretto contatto...
Non sarà per sempre, non ci sarà un lieto fine. Entrambi abbiamo scelto la famiglia.
E forse, la lontananza, ci aiuterà a trasformare la tristezza in un ricordo felice.
Per adesso, l'unica cosa di cui sono certo, è che nei nostri scambi di sguardi c'è un amore che non si è mai placato.
Quello che io avevo visto dall'inizio. Quello che lei aveva provato a nascondere.