Una delle situazioni più gravose quando si prende una sbandata per una escort è quando ci si auto convince che il suo comportamento non sia volto a spillare quattrini. Grave errore: in realtà è volto a spillare quattrini!
Rifletti sul fatto che abbia un nutrito parco clienti, una vita impegnata ed una certa agiatezza economica e quindi concludi che non ha certo bisogno del tuo misero sporadico denaro, delle tue telefonate di due ore a parlare del nulla cosmico, ne’ tantomeno dei messaggi a tutte le ore o degli aggiornamenti sulla tua quotidianità. Rifletti sul fatto che per mestiere non è per niente tenuta a salutarti al mattino e immediatamente prima di chiudere gli occhi per dormire. Che non fa parte del gioco esporre la propria vita privata con tale dovizia di stati d’animo e particolari. Credi di avere una corsia preferenziale e speri che invece di portarti tra le sue cosce ti porti dritto al suo cuore, del resto lei ti cerca, ti invita, paventa, promette...
Salvo poi rinsavire all’improvviso quando sgraziatamente tira troppo la corda o fa un passo falso mettendosi a fare palesemente la slot machine. Cominci a sentirti un pollo da spennare, la prospettiva con cui guardi le cose differisce da quella immediatamente precedente e come nei risvegli di inception il parco clienti si rivela molto più modesto di quanto descritto, la vita impegnata diventa vacua e monotona e l’agiatezza economica magari ci sarebbe stata se non fosse che lei, come molte sue colleghe, è una pessima amministratrice del denaro. È quello il momento in cui partono i rinfacci del tipo “come fai a non capire che per me sei speciale, ma ti rendi conto di quanto mi dovresti solo per tutto il tempo che stiamo al telefono ? Ti rendi conto che a te ho raccontato tutta la mia vita privata ? Una volta siamo anche andati a cena e non ti ho chiesto niente, non le metti in conto queste cose ?”. Inesperienza, dabbenaggine, sprovvedutezza, scarsa consapevolezza. Non miro ad essere un disilluso, perché esperienze genuine poi mi sono capitate davvero. E non che me le vada a cercare. Ma ammiro i cinici che sanno resistere al canto delle sirene.
Rifletti sul fatto che abbia un nutrito parco clienti, una vita impegnata ed una certa agiatezza economica e quindi concludi che non ha certo bisogno del tuo misero sporadico denaro, delle tue telefonate di due ore a parlare del nulla cosmico, ne’ tantomeno dei messaggi a tutte le ore o degli aggiornamenti sulla tua quotidianità. Rifletti sul fatto che per mestiere non è per niente tenuta a salutarti al mattino e immediatamente prima di chiudere gli occhi per dormire. Che non fa parte del gioco esporre la propria vita privata con tale dovizia di stati d’animo e particolari. Credi di avere una corsia preferenziale e speri che invece di portarti tra le sue cosce ti porti dritto al suo cuore, del resto lei ti cerca, ti invita, paventa, promette...
Salvo poi rinsavire all’improvviso quando sgraziatamente tira troppo la corda o fa un passo falso mettendosi a fare palesemente la slot machine. Cominci a sentirti un pollo da spennare, la prospettiva con cui guardi le cose differisce da quella immediatamente precedente e come nei risvegli di inception il parco clienti si rivela molto più modesto di quanto descritto, la vita impegnata diventa vacua e monotona e l’agiatezza economica magari ci sarebbe stata se non fosse che lei, come molte sue colleghe, è una pessima amministratrice del denaro. È quello il momento in cui partono i rinfacci del tipo “come fai a non capire che per me sei speciale, ma ti rendi conto di quanto mi dovresti solo per tutto il tempo che stiamo al telefono ? Ti rendi conto che a te ho raccontato tutta la mia vita privata ? Una volta siamo anche andati a cena e non ti ho chiesto niente, non le metti in conto queste cose ?”. Inesperienza, dabbenaggine, sprovvedutezza, scarsa consapevolezza. Non miro ad essere un disilluso, perché esperienze genuine poi mi sono capitate davvero. E non che me le vada a cercare. Ma ammiro i cinici che sanno resistere al canto delle sirene.