Innamorarsi di una escort

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È anche vero che i coglioni sono spesso felici.

Sarà per quello che il nostro ultimo romantico diceva che per essere felici bisogna essere in due???

:rofl:____________jul
 
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Comunque io in questo thread ho dimenticato molto spesso gli strascichi che mi hanno lasciato le delusioni d'amore..chiamiamole al plurale cosi gli diamo sempre meno importanza..vero julio.
Coglioni no.
E lo si puo affermare con gusto quando la tristezza comincia un po a levarsi dalle palle.
Scusate, quando mi infuoco mi prende un po il torpiloquio..:)pardon:)
 
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Mettiamola così...
Da veri innamorati, farla finita al momento giusto, aiuta a non odiare.
Da una chance alla controparte di uscirne, lasciata dalla vittima.
Che diventa carnefice.

Perchè l'amore esagerato, quando è respinto, o peggio tradito, spesso sfocia in odio e vendetta.

Levarsi di culo, al momento giusto, aiuta a ripartire le colpe uniformemente, lascia una chance alla controparte.
Permette di pensarci su con maggior serenità e distacco.

Le mie ferite sono ancora esposte.

Ma sono vecchio e navigato. Oltre che uno stronzo medio.

Ci bevo sopra.


_____jul
 
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Carissimo julio con la jota.
Io parlo bene e razzolo malissimo. Basterebbe un nonnulla e la mia armatura di carta brucerebbe ad un solo suo battito di ciglia. Lasciamo perdere, che l'eta sembra essere solo un appiglio che con me è ridicolo.
Na pupa cretina. Col ciuccio. Indovina pure quale...?!?:punish:
 
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boh ragazzi/e non è questione di raziocinio, stima ego eccetera, e neanche di innamoramento puttane e tutto il resto. Quando si imbocca una strada, normalmente ci si figura dove ci porterà e si tende a raggiungere quell'obiettivo. Se durante la strada ci si accorge che la via è sbagliata, forse per taluni è ganzo affrontare la cosa con spirito di avventura, ma quando ti senti "stupido" a continuare, beh che c'entra il raziocinio?
Il nostro amico si è accorto che con quella non ne cava un ragno dal buco per quanto cerca lui. Non lo amerà mai, non gli darà affetto, lo prende per il culo e gli spilla quattrini. Si sente stupido, si sente che sta sbagliando ma continua per quella strada perché... ditelo voi.
E infatti anche il suo corpo ha iniziato a dargli contro. Il sesso che fa con quella è così inutile che neanche riesce a venire. Una totale assenza, sbadataggine, menefreghismo per la tua vita... tanto vale drogarsi o buttarsi giù dal ponte.
Le emozioni sono qualcosa di importante quando hanno un seguito, un fondamento, un senso. Le altre sono effimere, una mera ricerca di piacere (intendo chimica del cervello) solo perché ci si accorge che della vita non abbiamo costruito proprio un bel niente. Gente che si abbandona, non reagisce e si lascia andare. Maddai...
Ragazzi, non so voi, io non vivo allo sbando in questo modo.
Ora, ognuno vive come crede, ma diceva un tizio, il sonno della ragione genera mostri.
 
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@Julio @oblomov , bisognerebbe intendersi sul termine coglione.
per me coglione è quello che crede realmente a quanto gli dice una girl (qua pay o free, fa poca differenza) quando questa gli dice che lei, con gli altri, questa cosa qua, non l ha mai fatta, ad es.
"Diversamente coglione "è quello che, trovandosi nella stessa situazione, annuisce e sorride esternamente ed intimamente, prendendosi il meglio che l occasione gli offre , godendosela facendo finta di crederci , senza farsi minimamente prendere da strascichi di gelosia ,di ansia , o ancor peggio di odio e di vendetta, ma solo di amor proprio , di amore per se stessi ,di cura del se ,un po come ci si lava i denti la sera , si svuotano prima le palle, ci si libera dallo stress, ci si diletta col sesso piu estremo perché più partecipativo per entrambi, al contempo ci si sente anche meno soli, forse, ma restando sempre con i piedi per terra.
Insomma è tutto un gioco, se ci si incazza, significa che non si sa più giocare, e allora meglio smettere , ma l' errore e di chi se la prende a male . Queste non le abbiamo mica conosciute in chiesa (è un modo di dire, premesso che anche li avrei forti dubbi e riserve ancora più grandi che con le pay).
Perdonatemi il paragone, sarà che ne ho viste e vissute tante, ma, in questo momento ,mi fate sentire come "un Osho del pay", insomma prendete tutto con leggerezza, vi invito a danzare .Non è una metafora, ballate realmente ,provate a cambiare compagna di ballo , prendetevi il momento da ognuna, lasciatevi andare finché c' è la musica.
Andare a pay,a mio avviso, non può ridursi solo e sempre ad un atto sessuale e basta , altrimenti andare a pay è come farsi una sega a 3d, ci vuole anche un po di condimento, si intende senza scottarsi. Che poi lei mi prenda in giro, che abbia un fidanzato o più di uno ,che continui a lavorare, si un po mi spiace ....ma prima di andare da lei sono stato con un' altra e dopo di lei, forse, vado con un altra ancora ,parlo della stessa giornata.Il bello del pay è questo, siamo alla pari con l altro sesso, posso farmene quante voglio subito, mentre prima , col free, ci mettevo settimane, mesi...mentre a lei sarebbe stato un minuto.
 
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Quando diciamo "perdere la testa per qualcuno" generalmente ci riferiamo ad un periodo transitorio. È il momento in cui siamo un po' coglioni, poi però si rinsavisce e subentra una esigenza progettuale, di stabilità diciamo.
Innamorarsi di una escort significa spesso accettare in modo esclusivo, quindi accontentarsi solamente della prima fase che, per quanto transitoria, rischia di prolungarsi un po' troppo, grazie anche al fatto che da quel limbo non si vuole uscire. Anche perché non si può.
La situazione è spesso chiara fin dal principio e, a causa della costante mediazione del denaro, continua ad esserlo anche in seguito. Eppure tanto ci basta.
Intendiamoci, non c'è niente di sbagliato nell'accettare tutto ciò, sempre che si abbia consapevolezza e si sia felici.
Possibile esserlo? Boh... non lo so.
Purtroppo la conoscenza avvicina alla sofferenza, come si diceva un tempo tra i sapienti, ma per noi sarebbe sufficiente avere un pizzico di consapevolezza.
Non voler "vedere" ci rende un po' coglioni e felici. E per alcuni sarebbe sufficiente, pare. Buon per loro.
D'altra parte viviamo in un'epoca di individualismo e relativismo sfrontato, non esiste un assoluto universale, pertanto facciamo nostro il principio homo mensura, cardine del relativismo, e lasciamo che ognuno gioisca con quello che ha. Poco o molto che sia non sta a noi dirlo.
La realtà però racconta spesso un'altra storia.
 
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@Julio, confesso di non averlo letto prima , bene ti è stato detto di pubblicarlo , condivido in pieno , però bisogna poi applicarlo nel quotidiano,( fermo restando che talvolta dall'una e dall altra parte ci può essere del trasporto che va oltre la mera finzione) , qua viene il difficile.
Non basta rendersi conto di una cosa, bisogna poi saper agire di conseguenza.
@oblomov, progettualità nel rapporto uomo donna? nel pay come nel free è un errore :a giudicare dal numero delle separazioni in Italia, la realtà racconta che le relazioni progettuali sono un disastro, generano casini anche ad altri.
 
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Che sia un errore non lo so, in ogni caso il fatto di separarsi non vuol dire che la scelta iniziale fosse sbagliata.
Le cose finiscono o semplicemente cambiano e questo sì, è un principio universale.
A tal proposito, se sei mai stato innamorato e fidanzato, ti ricorderai che ad un certo punto si sente la voglia di definire le cose.
Questo non significa che sarà una cosa definitiva, ma è semplicemente l'esigenza di un cambiamento dopo la prima fase.
L'alternativa alla progettualià e alla coppia come cellula sociale quale potrebbe essere?
Boh... Qualcuno ha proposto alternative, ma affrontarle qui significherebbe finire decisamente OT.
 
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De Sade teorizzava che la Natura non può non volere il bene, il quale è il piacere, ciò che l'ordine costituito ha sempre chiamato il male. Non ricercare il piacere (qualunque sia la sua forma) significa andare contro la Natura stessa.
Il passo successivo, che ha reso le sue letture ancora più blasfeme per il senso comune, è stato quello di utilizzare la ragione per rendere il sesso ancora più potente.
Razionalità e sessualità sono mediate abitualmente dal rispetto, che altro non è che il riconoscimento del partner, la consapevolezza della sua esistenza. In Sade, il rispetto scompare e il legame tra sesso e ragione diviene ancora più forte fino a raggiungere un parossismo feroce: la giustificazione della propria sessualità, di qualunque sessualità, sebbene violenta, sadica, masochista, sodomita, perfino pedofila.

E' una provocazione, quella di Sade, ovviamente.
Forse.
Ma conta di più il piacere o le occasioni attraverso le quali lo si raggiunge?

Tornando alle nostre ben più misere velleità da puttanieri, io non ho consigliato affatto a @rainbow di farsi spennare da una puttana che in lui vede evidentemente, nella migliore delle ipotesi, solo un ingenuo finanziatore.
Dico solo che le decisioni vanno prese in base a ciò che lui vive, e nulla più.
Se la consapevolezza della realtà del legame non ha modificato il piacere che trae dagli incontri non c'è ragione affinché lui rinunci ad incontrarla. E se anche quell'ora di illusione dovesse costare successive frustrazioni e impotenze, varrebbe comunque la pena di viverle fin quando non si trovano altre forme di piacere. Altrimenti campa in nome di cosa? Di valorucci borghesi che puzzano di mediocrità?

«La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente tra il dolore e la noia, passando per l'intervallo fugace, e per di più illusorio, del piacere e della gioia», Schopenhauer.
Masturbazioni del pensiero per alcuni, per i molti. Pochi altri, invece, vivono quello che leggono e, o arrivano alla capacità di confutarlo, o non ne possono uscire indenni.

Poi si parla in funzione del peso che ciascuno di noi dà alle parole. Innamorarsi potrebbe riguardare l'aver ricevuto una carezza accompagnata da uno sguardo languido. Beh, in quel caso non resta che provare pietà per l'innamorato che non ha mai conosciuto la passione. Non c'è rimedio, la vita è già stata sprecata, in bocca al lupo per il prossimo giro.

@oblomov,
per quanto riguarda la progettualità della vita di coppia, e la "voglia di definire le cose", chiamo Pirandello.
La realtà è vita, perpetuo movimento, incessante divenire. Tutto ciò che si stacca da questo flusso, e assume «forma» inizia a morire. Così avviene per la nostra identità, che vogliamo coerente, per gli altri, per il contesto sociale.
Ogni forma è una trappola, e la trappola per eccellenza è la famiglia. L'altra è quella economica, della condizione sociale. Esse isolano l'uomo dalla vita, lo conducono alla morte anche se egli apparentemente vive.
Masturbazioni del pensiero anche queste? Forse.
 
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@oblomov , effettivamente con la mia ultima pay fidelizzata : " ma ti sei reso conto che siamo andati oltre..." ma io ormai preferisco non definire ,non precisare, pur avendo vissuto in prima persona ,in passato, "la voglia di definire le cose"....sarà che non mi ha mai portato bene, sarà che non basta definire a voce o, peggio ancora, per iscritto le cose per farle andare poi bene. restiamo in tema.
 
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Ovunque c'è profumo di donna
Che sia un errore non lo so, in ogni caso il fatto di separarsi non vuol dire che la scelta iniziale fosse sbagliata.
Inizialmente ogni scelta non è mai sbagliata, altrimenti solo un masochista la farebbe.
Diciamo che è una scelta inconsapevole, o priva di sufficienti dati con cui fare una corretta valutazione.
Nel caso di una vita progettuale in due, poi, le scelte sono talmente condizionate che mi meraviglierei se le percentuali di fallimenti fossero inferiori a quelle che normalmente sono.
In pratica, ipotizzo nel 80-85% di casi, se un rapporto di coppia non fallisce, è questione di culo.
Se il rapporto è tra una pay e un cliente credo che questa percentuale si avvicini al 95-99%.
 
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Roby se il parametro di riferimento è "finché morte non vi separi", non posso che darti ragione. Se però prendi per buono il fatto che niente è eterno tranne, forse, il riposo perpetuo allora lasciarsi non è per forza un fallimento.
Quanto alle scelte sbagliate, mi fornisci un assist per tornare in argomento, visto che si parla di innamorarsi di una escort, escort che solitamente come anche l'ultimo caso citato, non corrisponde questo sentimento (leggi continuare a pagare per il suo corpo e la sua compagnia).
Se però piacere sessuale e amore coincidono siamo a cavallo, nessuna scelta è per noi punter una scelta sbagliata.
Se per amore invece si intende altro e magari più attinente alla sfera emotivo-familiare-sociale (molto rozzamente vedi piramide dei bisogni di Maslow), per quanto mi riguarda ritorno al punto di partenza e al discorso sui coglioni, cioè a quel piacere effimero, assai vicino alla presa per il culo.

Tengo a precisare che il desiderio di stabilità o di progettualita non significa per forza fare una famiglia, ma superare la fase dell'innamoramento senza perdere il proprio innamorato/a che diventa quindi compagno/a.
Da questo punto di vista quindi non penso che dare forma ad un desiderio sia una trappola, piuttosto l'esigenza di sapere quale ruolo occupa una persona nella propria esistenza e viceversa. Forse anche questo possiamo considerarlo un condizionamento culturale e sociale, ma a tali condizionamenti in pochi riescono a sottrarsi, giacché anche una reazione ad un condizionamento è un condizionamento.
A proposito di condizionamenti, alle volte mi viene da pensare che niente condizioni più del timore del fallimento, soprattutto nelle relazioni sentimentali.
 
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boh ragazzi/e non è questione di raziocinio, stima ego eccetera, e neanche di innamoramento puttane e tutto il resto. Quando si imbocca una strada, normalmente ci si figura dove ci porterà e si tende a raggiungere quell'obiettivo. Se durante la strada ci si accorge che la via è sbagliata, forse per taluni è ganzo affrontare la cosa con spirito di avventura, ma quando ti senti "stupido" a continuare, beh che c'entra il raziocinio?
Il nostro amico si è accorto che con quella non ne cava un ragno dal buco per quanto cerca lui. Non lo amerà mai, non gli darà affetto, lo prende per il culo e gli spilla quattrini. Si sente stupido, si sente che sta sbagliando ma continua per quella strada perché... ditelo voi.
E infatti anche il suo corpo ha iniziato a dargli contro. Il sesso che fa con quella è così inutile che neanche riesce a venire. Una totale assenza, sbadataggine, menefreghismo per la tua vita... tanto vale drogarsi o buttarsi giù dal ponte.
Le emozioni sono qualcosa di importante quando hanno un seguito, un fondamento, un senso. Le altre sono effimere, una mera ricerca di piacere (intendo chimica del cervello) solo perché ci si accorge che della vita non abbiamo costruito proprio un bel niente. Gente che si abbandona, non reagisce e si lascia andare. Maddai...
Ragazzi, non so voi, io non vivo allo sbando in questo modo.
Ora, ognuno vive come crede, ma diceva un tizio, il sonno della ragione genera mostri.

Ho apprezzato il tuo post,anche se critico,purtroppo questa mi sta creando dipendenza,come un drogato come hai detto tu..mi ricordo che vidi un film culto,Cristiane F.noi i ragazzi dello zoo di Berlino,in cui la ragazza con i suoi amici,erano entrati in un tunnel,pensavano di smettere,ma ogni giorno dicevano"dai ci facciamo una pera per l'ultima volta",per poi cascarci sempre dato che la dipendenza era troppo grande..io rimando sempre al giorno dopo l'eventuale distacco,ma facendo così mi creo ancora di più dipendenza,sono ansioso,e tutto questo peggiora le cose..vedo però che quando son con lei sto meglio,con come un tossico che si fa una pera in crisi di astinenza.Non penso per nulla di essere uno stupido,magari un po fesso si,ma nessuno di voi ha ma mai avuto dipendenze?da gioco,alcool,fumo,sesso,ecc..smettere è incredibilmente dura,la mia unica fortuna è che da quel che mi ha detto ieri il suo viaggio in Spagna,nei primi di gennaio,dove per un po' mi stacchero' da lei e dovrò far di tutto per disintossicarmi
 
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,ma nessuno di voi ha ma mai avuto dipendenze?da gioco,alcool,fumo,sesso,ecc..smettere è incredibilmente dura,la mia unica fortuna è che da quel che mi ha detto ieri il suo viaggio in Spagna,nei primi di gennaio,dove per un po' mi stacchero' da lei e dovrò far di tutto per disintossicarmi

La dipendenza da sesso sì, ne sono affetto da tempo e non a caso mi trovo qui, ma è un genere di dipendenza che, nel mio caso, apporta benefici a livello psico-fisico. Gli svantaggi sono solo di ordine economico, ma nel tuo caso parliamo di una dipendenza che, a fronte di un'ora o due di benessere ti fa stare di merda le altre 22. Una domanda: se lei per qualsiasi motivo non dovesse intraprendere quel viaggio in Spagna, non tenteresti nemmeno il processo di "disintossicazione"?
 
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@RAINBOW, non avevo seguito tutto il tread, ma da come ti esprimi , credo che tu debba smettere.
Le mie sono dipendenze, ma controllate: intanto ne frequento sempre piu di una cosi da non attaccarmi troppo ad una soltanto , e poi, per me potrei posso stare anche un bel po senza vederle, il problema e casomai che loro poi si girano a male . La tua non mi sembra una dipendenza da sesso ma da quella persona., perdonami ma mi sembra che lei abbia peso il sopravvento su di te, premi il tasto eject, espulsione e salvati , passerà ne incontrerai altre , magari frequentandone più insieme , questo è il mio consiglio.
 
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Ho apprezzato il tuo post,anche se critico,purtroppo questa mi sta creando dipendenza,come un drogato come hai detto tu..mi ricordo che vidi un film culto,Cristiane F.noi i ragazzi dello zoo di Berlino,in cui la ragazza con i suoi amici,erano entrati in un tunnel,pensavano di smettere,ma ogni giorno dicevano"dai ci facciamo una pera per l'ultima volta",per poi cascarci sempre dato che la dipendenza era troppo grande..io rimando sempre al giorno dopo l'eventuale distacco,ma facendo così mi creo ancora di più dipendenza,sono ansioso,e tutto questo peggiora le cose..vedo però che quando son con lei sto meglio,con come un tossico che si fa una pera in crisi di astinenza.Non penso per nulla di essere uno stupido,magari un po fesso si,ma nessuno di voi ha ma mai avuto dipendenze?da gioco,alcool,fumo,sesso,ecc..smettere è incredibilmente dura,la mia unica fortuna è che da quel che mi ha detto ieri il suo viaggio in Spagna,nei primi di gennaio,dove per un po' mi stacchero' da lei e dovrò far di tutto per disintossicarmi

per come la vedo io, la dipendenza è l’aspetto ludico/autodistruttivo della vita dell’individuo. se ne ha consapevolezza ma si continua a caderci. penso sia una questione di mancata crescita personale o disistima di se stesso. crescere costa fatica, intendo crescere come “andare verso gli obiettivi prefissati”, come diventare autonomo, come gestione della propria vita.
quindi è preferibile rimanere bambino, avere qualcuno che pensa a noi, gestirci l’esistenza.
ognuno fa la scelta che crede, del resto prima o poi si muore tutti, perché faticare così tanto?
 
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