Storia Cinese
La prima puntata di «Storia Cinese» é stata pubblicata il 14/08/2019 con il post n° 9.600
La seconda puntata di “Storia Cinese” è stata pubblicata il 26/11/2019 con il post n° 10.714
La terza puntata di “Storia Cinese” è stata pubblicata il 18 Dicembre 2019 con il post n° 10.901
Quarta Puntata
Giulio teneva moltissimo a Hǎi yún e aveva continuato a frequentarla in modo continuativo, complessivamente, in Gennaio e Febbraio e fino al 2 Marzo, almeno una volta alla settimana. Aveva avuto anche incontri con due sue amiche, di passaggio. Se non avesse avuto impegni di famiglia, Giulio avrebbe scopato anche di più. Aveva usato sempre il preservativo e nessuna protezione per il Coronavirus. Stupidamente pensava che andare a donne esponesse allo stesso rischio che andare al supermercato, il che è probabilmente vero, senza tener conto che una persona al supermercato ci va con la mascherina e che si disinfetta con il gel e porta anche i guanti, qualche volta. Ma Giulio non aveva usato nessuna di queste precauzioni. Dopo l'inizio del “lock down” il giorno 8 Marzo non la aveva più vista, avrebbe dovuto allontanarsi da casa per più di 200 metri, molto di più e quindi, non andava a trovarla. Le telefonava. Telefonate brevi e intense, poche frasi, sempre le stesse. Avvertiva una grande solitudine, sapeva che Hǎi yún viveva sola, saltuariamente aveva qualche amica, e anche durante il “lock down” era stato così. Poi, gradatamente tutti ebbero l'autorizzazione a uscire. Giulio si precipitò da Hǎi yún e per due volte le lasciò dei soldi, senza voler niente in cambio, resistendo alle insistenze di Hǎi yún. Poi, il 26 Maggio, 78° giorno di “lock down” la svolta, con una bella trombata. Da quella data Giulio aveva ricominciato a frequentarla regolarmente, senza usare particolari precauzioni anti Covid. La frequenza dei loro incontri era quella di prima,come minimo una volta alla settimana, Inoltre Giulio aveva avuto altri due incontri con altre due sue amiche e con due trans, insomma aveva avuto una vita sessuale ben ritmata, anche se priva di particolari eccessi.
Una sera Giulio le telefonò e Hǎi yún gli disse che stava facendo una passeggiata in centro. Il giorno dopo gli disse di essere uscita, perché dopo sei clienti voleva rilassarsi un po'. Le due amiche che erano state con lei non erano particolarmente carine e neanche molto esperte e quindi Hǎi yún doveva lavorare in prima persona e non le piaceva molto. Giulio faceva l'amore con lei, gli piaceva proprio. Verso la fine di Settembre Giulio andò a trovare dei parenti, in campagna e, al suo ritorno si precipitò da Lili per due giorni consecutivi. Il terzo giorno Giulio fu avvisato che una sua nipote era risultata positiva. Giulio non era sulla lista delle persone per il tracciamento, dato che il suo contatto risaliva a molto di più delle 48 ore precedenti l'esame. Giulio telefonò a Hǎi yún e le spiegò la situazione: non poteva andarla a trovare perché doveva rispettare l'isolamento in attesa del tampone che tardava ad esser fatto. Hǎi yún, dopo 5 o 6 giorni gli disse che sarebbe andata via da Pisa la settimana successiva. Giulio sentì un tuffo al cuore, come se qualcosa si fosse incrinato dentro di lui. Il tampone poi risultò negativo e Giulio andò subito a trovare Hǎi yún. Ovviamente, memore dell'esperienza precedente, Giulio portava una mascherina fp2 e non avrebbe voluto fare l'amore ma la carne era debole e scoparono allegramente, fica e culo. Giulio non si spogliò, si limitò a calarsi i pantaloni. Ci ritornò due giorni dopo e si spogliò subito completamente, pur mantenendo la mascherina e anche Hǎi yún la indossò. Si toccarono a lungo e scoparono con tanta tenerezza e Hǎi yún si tolse la mascherina solo alla fine, per il pompino finale. Quella donna gli piaceva tanto e purtroppo, in quei due ultimi incontri. non aveva potuto baciarla e davvero gli dispiaceva. Durante quell'ultima settimana Hǎi yún non aveva lavorato, aveva sentito che rispondeva al telefono e diceva di non lavorare più, di aspettare il lunedì successivo, che sarebbe venuta una nuova ragazza. Giulio aveva capito solo in parte i motivi che la spingevano, quasi la obbligavano a lasciare Pisa : non trovava un'altra ragazza per condividere l'appartamentro e le spese. Nel 2019 le cose erano andate abbastanza bene, con arrivi dalla Cina e Hǎi yún aveva potuto esercitare la sua attività di maman, senza farsi sbattere troppo. Ma con il coronavirus le cose erano cambiate drasticamente : crollo della domanda e ricambio limitatissimo e nei bordelli le novità erano essenziali (ricordate la famosa quindicina, prima della legge Merlin ?), la maman poteva partecipare a qualche trio con funzioni ancillari. Giulio lo aveva fatto diverse volte, in realtà non avrebbe mai voluto scopare con le sue amiche ma Hǎi yún insisteva perché provasse. Nel mese di Dicembre 2019 Hǎi yún si era resa conto che il loro rapporto non avrebbe avuto mai una evoluzione, ma questo non le impediva di essere gentile.
Probabilmente Giulio non sarebbe mai potuto andare a trovarla, nella nuova residenza, troppo lontano. Una volta Hǎi yún gli aveva detto che lui la aveva aiutata materialmente e spiritualmente e alla sua domanda su cosa intendesse per “spiritualmente” non aveva saputo rispondere. Era probabilmente uno scherzetto di “Google traduttore”, forse voleva dire “psicologicamente”, alludendo al periodo nel quale le aveva suggerito di liberarsi della telefonista imparando un po' di Italiano, abbastanza per dare le indicazioni sull'ubicazione dell'appartamento. Le voleva bene, mentre lei lo aiutava a rivestirsi Giulio le carezzava i capelli, le baciava il capo, le baciava la spalla bianchissima. Si era proprio abituato alle sue carezze, sapeva come e dove toccare. Anche Giulio sapeva dove toccarla e aveva cura di tagliare cortissime le unghie delle mani, per poterla sditalinare con intensità. Aveva anche comprato un gel lubrificante speciale per poterla inculare meglio, senza che lei sentisse dolore, dato che era piuttosto stretta di culo.
Gli piaceva tanto stare sdraiato con lei sul letto e baciarla sulle guance e poi guardare insieme il soffitto della stanza come se guardassero uno schermo o una carta geografica un cielo con qualche nuvola bianca e gli sembrava che anche lei cercasse qualcosa in quel soffitto qualcosa di nascosto le onde del mare della sabbia grigia e calda la linea delle cabine dei bagni d'inverno. Now is the winter of our discontent made glorious summer by this sun of York (Richard III, I i. di William Shakespeare, 1592) Davvero l'inverno di Giulio non sarebbe certo diventato glorious summer un po' perché era un po' l'inverno della sua vita che era iniziato e aveva bisogno sempre di più di sorrisi di donne, di donne sorridenti, non importa se pagate per farlo. Domani sarebbe andato davanti alla casa di Hǎi yún e avrebbe guardato quella finestra e certo avrebbe visto qualcosa con gli occhi della memoria, lei che lo salutava come faceva ogni volta che andava via. Non le aveva mai baciato le ginocchia e un poco gli dispiaceva. Era tutta un'illusione, qualcosa nella sua testa, avrebbe voluto avere due vite, essere suo coetaneo, comprarle un vestitino blu chiaro e delle scarpe basse, delle “ballerine”, che a lei non piacevano, lei forse pensava che tutti gli uomini amassero il modello “stiletto”, non capiva forse che a lui piaceva il suo fianco rotondo e morbido. E ora se era andata lontano, Aveva cercato la casa su “Google Maps”, era vicino a una rotonda. Giulio la vedeva uscire e andare a piedi in centro, cercava anche di capire a quale supermercato sarebbe andata.
Hǎi yún. E avrebbe voluto entrare con lei, dirle di comprare dei tortellini e dei bastoncini Findus e magari anche una bottiglia di chianti, quelle banali cose non troppo raffinate che a lui piacevano. Hǎi yún. Ora che ci pensava, lei non lo aveva mai chiamato per nome. Glielo avrebbe chiesto domani, quando le avrebbe telefonato. Qualcosa continuava nella sua testa, resta solo un filo, un' esile catena(Armando Romeo “Un filo” 1962) diceva una vecchia canzone. A Giulio era rimasto solo quello e non poteva farci niente.