Innamorarsi di una escort

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Un conto è dire che è un brutto lavoro, un conto è trarre giudizi, morali e no. Anche fare il minatore è un brutto lavoro che non augurerei a mia figlia/o. Tu avresti remore nel caso incontrassi una che ha lavorato in miniera invece che in un bordello?
Risponderai che la prostituzione lascia tracce psicologiche pesanti. Vero. Ma le lasciano anche mestieri come il militare o l'oncologo infantile. Non vedo però questi problemi se uno si innamora di una di queste persone. La differenza, credo, sta tutta nello stigma sociale. Che si insinua, non voluto, nei cervelli di tutti noi. Ma si può combattere.
Io non ho tratto giudizi morali, ho detto che sia Luca sia la sua compagna non sono felici del suo passato da puttana, e quindi i loro giudizi coincidono e sono i loro che contano. Per tornare al tuo discorso, io sono il primo che in passato ha provato sentimenti per una prostituta e condivido tutti i dubbi e problemi che hanno elencato in questa discussione altri (Nautilus, sub male ecc), ma l'ipocrisia non sta nello scrivere che prostituirsi non sia un lavoro come tutti gli altri, sta nel negarlo. In un rapporto di coppia, a meno che non sia una cd coppia aperta, è ovvio che il passato da prostituta di lei (o di lui ma credo sia più raro il caso) non agevola e pone una lunghissima serie di ostacoli, ma non si superano fingendo che ciascuno di noi non abbia valori morali e non emetta giudizi. Li abbiamo e lo facciamo tutti, la differenza è come ci comportiamo dopo.
 
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Un conto è dire che è un brutto lavoro, un conto è trarre giudizi, morali e no. Anche fare il minatore è un brutto lavoro che non augurerei a mia figlia/o. Tu avresti remore nel caso incontrassi una che ha lavorato in miniera invece che in un bordello?
Risponderai che la prostituzione lascia tracce psicologiche pesanti. Vero. Ma le lasciano anche mestieri come il militare o l'oncologo infantile. Non vedo però questi problemi se uno si innamora di una di queste persone. La differenza, credo, sta tutta nello stigma sociale. Che si insinua, non voluto, nei cervelli di tutti noi. Ma si può combattere.
Sta tutto nella stigma sociale. Hai ragione. Peró se dicessi che la mia ragazza faceva la puttana mi sentirei un pó a disagio. Se dicessi che la mia ragazza faceva la minatrice non mi sentirei a disagio. Non so ma io mi sento così. Colpa della società e della mentalità che ci hanno inculcato? Penso di si ma cosa posso farci? Cerco di non pensarci e vivere la relazione per quel che è. Guardando il mio benessere di coppia senza pensare agli altri. Posso fare solo questo. Ci vorranno generazioni quindi molti anni perchè la mentalità cambi. Questo è sempre il mio punto di vista. Nessuna verità assoluta.
 
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Sai qual'è la parola che non riescono a dire mentre tentennando tra:
"io non ho pregiudizi...un po mi vergogno di essere puttaniere...una figlia che facesse la zoccola non la vorrei e avanti con contraddizioni palesi solo per chi legge"
non riescono a dire che fare la puttana non è un lavoro onesto.
Non lo scrivono ma lo pensano però non riescono ad accettare di pensarlo e allora argomentano.
Cosa posso dire di una ragazza/signora che fa questo lavoro per tirare a campare perchè non ha alternative? Niente. Non posso dire nulla e nemmeno mi permetto di giudicarla. In questo caso, secondo me, nessuno ha ragione. Ci sono punti di vista differenti e tutti corretti.

È un lavoro onesto fare la puttana? Si è un lavoro come un altro. No direbbe qualcun altro, è un lavoro che una ragazza fa per non fare sacrifici e prende la via più semplice. La via dell’ immoralità. Nessuno ha ragione perchè ogni situazione è diversa, personale e bisogna contestualizzarla. Dopo si puó avere un’ opinione senza giudicare. Spero di essermi spiegato.
 
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Sai qual'è la parola che non riescono a dire mentre tentennando tra:
"io non ho pregiudizi...un po mi vergogno di essere puttaniere...una figlia che facesse la zoccola non la vorrei e avanti con contraddizioni palesi solo per chi legge"
non riescono a dire che fare la puttana non è un lavoro onesto.
Non lo scrivono ma lo pensano però non riescono ad accettare di pensarlo e allora argomentano.
Se pensassi che non è un lavoro onesto lo scriverei. Non ho problemi a dire la mia opinione. Penso di averne dato riprova in tutto quello che ho scritto l, aprendomi e raccontato tutto nei minimi particolari. La vera domanda da farsi è: se la prostituta fosse un lavoro regolamentato l’opinione della massa cambierebbe? Forse si o forse no ma di certo in tanti cambierebbero idea in modo positivo su questo mestiere.
 
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Parliamoci chiaramente, quanti vorrebbero che la propria figlia diventasse una pay?
Questa è un "argomentazione" che usi per avvalorare il tuo pregiudizio (che ovviamente non vedi) deviando (secondo me perbenisticamente) verso il giudizio che ne darebbe il padre.
Padre che non c'entra una beata minchia nella scelta o non scelta fatta dalla figlia.
Io leggo e interpreto e lo stesso fai tu quindi...
 
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La morale di cui parliamo è quella dei parenti e dei conoscenti ai quali non vorremmo far sapere di essere fidanzati con una escort. La nostra di morale non esiste in quanto anche noi puttanieri.

Quello che ci spaventa è la paura che la nostra lei prima o poi torni a fare la escort o che non ci ami veramente.

Quindi è un egoismo intellettuale nostro...si parla di non essere sicuri della ragazza ma si giustifica una eventuale scappatella nostra con altre escort.

Mah...
 
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La vera domanda da farsi è: se la prostituta fosse un lavoro regolamentato l’opinione della massa cambierebbe? Forse si o forse no ma di certo in tanti cambierebbero idea in modo positivo su questo mestiere.
Luca a me e spero anche a te non frega uno stracazzo di cosa pensa la massa!!!
L'opinione della massa ti paga la rata del mutuo? le bollette? viene a farti le pulizie a casa?
Dici che non ti complichi la vita?
C'è un libretto che molti anni fa è stato illuminante per me e non scherzo.


s-l1600.jpg
 
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@ariace non mi interessa della massa. Mi interessa esclusivamente del giudizio delle persone che mi sono vicino. Famiglia e amici. Credo, peró, che vedendomi felice non mi giudicherebbero. Sarebbero contenti per me anche se sapessero che faceva la puttana.
Grazie del libretto lo leggeró.
 
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La morale di cui parliamo è quella dei parenti e dei conoscenti ai quali non vorremmo far sapere di essere fidanzati con una escort. La nostra di morale non esiste in quanto anche noi puttanieri.

Quello che ci spaventa è la paura che la nostra lei prima o poi torni a fare la escort o che non ci ami veramente.

Quindi è un egoismo intellettuale nostro...si parla di non essere sicuri della ragazza ma si giustifica una eventuale scappatella nostra con altre escort.

Mah...
Che lei ritorni a fare la escort? No. Questa paura non ce l’ ho assolutamente! Ne ho la certezza.
 
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La vera domanda da farsi è: se la prostituta fosse un lavoro regolamentato l’opinione della massa cambierebbe?
non mi interessa della massa.
Replico ancora una volta e poi mi ritiro nelle mie stanze e riprendo in mano il testo sacro "Come scrivere una cosa al posto di un'altra"...
Luca....posso anche capire che tu non veda una contraddizione netta nei due post perché mancano sfumature che a voce fanno la differenza ma almeno riesci a vedere in quello che hai scritto un esempio di cosa intendo per "tante parole e complicazioni che ti poni"?
 
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Scusami Luca, non vorrei entrare con l'accetta dove invece si sta cesellando di fioretto. E' solo per capire.
Ma se la ragazza ha scelto di fare la prostituta per qualche tempo (40 gg ?) per sfuggire a qualche delusione e inseguendo qualche chimera, ma ha ammesso tra le lacrime (sincere tu stesso hai detto) il suo errore, e ora sono passati per voi due tre anni di convivenza felice e sembra possa proseguire anche meglio, allora di cosa stiamo discutendo?
Del marchio infamante di "ex puttana" che mai riuscirà a scivolarle via!? O della spada di Damocle che pende sul tuo capo pronta a colpirti se questo "marchio" ti distoglie troppo dalle cose che vivi con lei?
Nessun uomo o donna è definito dai propri errori, altrimenti sarebbe la fine di ogni rapporto perché tutti sbagliamo; lei ci ha provato ad affrontare questo lavoro, tu hai fatto qualche volta il punter, mi sembra che viaggiate sulla stessa barca. Se lei ha più sensi di colpa di te, e tu sei tranquillo per i tuoi pur piccoli trascorsi, allora è lei che dovrebbe preoccuparsi che tu ci ricaschi.
Chiaro che sto solo volutamente girando la frittata, ma dopo tre anni cos'altro ti deve dimostrare?

P.S. Del mondo, di tutto il mondo (genitori, amici, parenti, ecc.) non deve proprio fregarti niente, se ti vogliono bene sono loro che, anche solo per osmosi, capiranno.
 
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Replico ancora una volta e poi mi ritiro nelle mie stanze e riprendo in mano il testo sacro "Come scrivere una cosa al posto di un'altra"...
Luca....posso anche capire che tu non veda una contraddizione netta nei due post perché mancano sfumature che a voce fanno la differenza ma almeno riesci a vedere in quello che hai scritto un esempio di cosa intendo per "tante parole e complicazioni che ti poni"?
Si ho capito. Ho scritto male e di conseguenza mi sono spiegato male. La prima è una domanda e non ho la risposta. La seconda è un’ affermazione che faccio anche per convincere me stesso. Se estrapoli due frasi dal contesto del discorso è ovvio che sono contraddittorie.
 
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Sai qual'è la parola che non riescono a dire mentre tentennando tra:
"io non ho pregiudizi...un po mi vergogno di essere puttaniere...una figlia che facesse la zoccola non la vorrei e avanti con contraddizioni palesi solo per chi legge"
non riescono a dire che fare la puttana non è un lavoro onesto.
Non lo scrivono ma lo pensano però non riescono ad accettare di pensarlo e allora argomentano.
My 2 cents: ogni lavoro è più o meno onesto a seconda di come lo fai. Fare l'assessore è un lavoro onesto, ma se pigli le mazzette non lo è più. C'è il dipendente pubblico che fa il suo lavoro in maniera onesta e quello che timbra e se ne va a casa, quello fa un lavoro onesto? Idem il poliziotto, l'avvocato, il negoziante ecc ecc.
Più che di onestà io parlerei di nobiltà, è un lavoro nobile? No, non lo è, ma non lo è nemmeno pulire i cessi o fare lo stage di 6 mesi sottopagato. Non mi sembra tanto diverso dal fare la prostituta. Preferirei che mia figlia pulisse i cessi o facesse la puttana? Una volta avrei detto probabilmente la prima, ma in realtà è meglio la seconda se nel contesto giusto. Stesso discorso per le attrici porno ad esempio.

Ad ogni modo penso che ognuno di noi abbia una visione diversa delle prostitute e dell'essere puttaniere a seconda dei motivi per cui va a puttane. E questo influenza anche il rischio o meno di infatuazione o innamoramento, tornando on topic.
Ad esempio io ci vado perchè non sono in grado di procurarmi sesso senza pagare, ho avuto una sola ragazza in tutta la mia vita, per il resto mi hanno sempre schifato. Questo inizialmente mi ha esposto al rischio di innamoramento, ma non ho mai provato ad andare oltre per due motivi: la bassa autostima e perché sinceramente non mi fiderei mai perchè so che stanno semplicemente lavorando. Un po' come la classica barista che fa la simpatica, ti sorride ed è gentile per professionalità e non per altro.
Ci sono pay con cui sto bene e che so che faccio stare bene, ma so anche che è tutto legato alle banconote che riceveranno prima che me ne vada, come mi confermano anche i messaggi di un paio di utenti donne escort qualche pagina addietro.
Ciò mi ha fatto sempre pensare che innamorarsi di una prostituta potesse succedere solo a persone molto sole e che tendono sempre a mettere le donne su un piedistallo, ma in realtà leggendo un po' di storie non è così probabilmente visto che leggo di gente sposata ecc ecc.
L'infatuazione invece è un'altra cosa, più normale forse e dettata più dagli ormoni.
 
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@PNorth Io ritorno a fare il punter? Si c’è il rischio. C’è anche il rischio che lei mi tradisca con un altro uomo. Rischi che ci sono in ogni relazione. Anche se fossi fidanzato con la vicina di casa questo rischio c’è!

“Di cosa stiamo discutendo?” Era un discorso in generale. Si parlava del discorso massa e lavoro onesto. Ho dato una risposta perchè l’argomento è interessante e suscita curiosità in me. Non pensare che ogni risposta che do riguarda la mia storia. Non per fare polemiche o criticarti ma era una mia opinione e non tutti i messaggi riguardano me. Forse ho sbagliato a non evidenziarlo.
 
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anakinskywalker

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Madonna quanto è vero quello che scrivi, soprattutto le prime 4 righe.
Submale, non ho un pregiudizio sulle pay, ho proprio un giudizio sul lavoro di pay e anche su di me che ci vado. Non è positivo e non lo nascondo. Parliamoci chiaramente, quanti vorrebbero che la propria figlia diventasse una pay? E anche le pay stesse non mi hanno mai detto una volta di essere felici di fare quel lavoro. E su me stesso? L'idea stessa di andare a pay rappresenta il cedimento a un istinto, quello sessuale, e la sua soddisfazione pagando. Non ne vado fiero ma neppure me ne vergogno, tanto che ai miei amici lo racconto tranquillamente, ma certo non con orgoglio.
Fare la prostituta è il mestiere più vecchio del mondo ma non il più bello.
Sarei ipocrita a dire che è un lavoro come un altro, invece no, non è un lavoro come un altro e lei ne ha sofferto, quindi non ha fatto bene a farlo. Ho conosciuto pay che questo lavoro ha cambiato proprio come persone, e non in meglio, e d'altronde parliamoci chiaramente, io da certe donne non mi farei neppure sfiorare e penso che lo stesso valga per loro verso certi uomini, una pay invece lo fa e non credo che ne sia felice. Infatti siamo noi a pagare loro e non viceversa.
Comunque Luca come detto lo ammiro e in senso buono lo invidio pure, e credo sia la migliore dimostrazione di come non ho pregiudizi verso le pay.
 
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@ariace non mi interessa della massa. Mi interessa esclusivamente del giudizio delle persone che mi sono vicino. Famiglia e amici. Credo, peró, che vedendomi felice non mi giudicherebbero. Sarebbero contenti per me anche se sapessero che faceva la puttana.
Ho letto tre pagine.
"Sarebbero contenti" oppure... Saranno contenti? :
1)Presumi di riuscire a nascondere per sempre?
2)Oppure fino a quando non si verrà a scoprire accidentalmente?
3)Esternare volontariamente ad amici e parenti (di confidenza in confidenza lo verrebbero sapere a tutti i conoscenti)?

Caso 1) una vita all'insegna del nascondere, cambiare discorso, arrossire. Non siete delinquenti ma vivrete come persone che hanno qualcosa da nascondere, e il vostro comportamento farà percepire in qualche modo che qualcosa stona...
(Una mamma, ad esempio, è quasi impossibile ingannare, se hai la fortuna di averla ti legge come un libro)

Caso 2) tutti avranno la sensazione di essere stati ingannati a lungo, perché voi avete deciso che loro non meritassero la vostra fiducia con una apertura sincera, e non si fideranno più di voi.

Caso 3)sarete sereni con le vostre coscienze, non avrete sensi di colpa verso le persone che amate e stimate. Però sarete esposti alle perfide battutine (soprattutto dalle donne!). Noterete l'imbarazzo dell'amico che vorrebbe invitarvi il fine settimana a casa loro al mare, ma la moglie è contrariata perché è gelosa e non vuole che quella zoccola gli giri intorno; se anche vi inviteranno l'altra "signora" sarà sospettosa e guardinga.
Vi aspetta una tale cattiveria che adesso neanche immagini.

Amico mio sei in un ginepraio, come ti muovi ti fai male.
Viviamo nella massa e anche se a te non importa del giudizio degli altri comunque sarete un facile bersaglio delle mille e mille persone maligne, invidiose, grette, supponenti.
-----------------------------------------
"Con il tempo si dimentica", non è vero, si può non parlarne e fare finta che il passato non esiste, ma questo comportamento dimostra che questo passato non è accettato, che lo si vuole nascondere come la polvere sotto il tappeto.
Anzi bisogna metabolizzare e parlarne come qualsiasi altro periodo della vita.
Se avete patteggiato (molto importante questa parola), come hai scritto sopra, di far finta che quella sua esperienza non esista e non aprire l'ipotesi matrimonio, avete messo due ipoteche sul futuro che molto probabilmente non saranno rispettate: questa è un'altra mina vagante...
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Un'ultimo concetto, detto da uno che ha i capelli bianchi:
massima attenzione a una donna che si sceglie il ruolo della vittima!!
Il vittimismo lo hanno nel corredo cromosomico, è una mossa banale ma incredibilmente efficace.
Si accaparrano il ruolo della vittima con rapidità, se lo cuciono addosso, lo blindano.
Una volta arroccate nel ruolo della vittima i colpevoli sono, e saranno, sempre gli altri; chi è vittima non può essere colpevole. Lo decidono a priori, e in qualunque discussione, che tanto prima o poi si presenterà, il malamente sarai sempre tu (!) lei si è già tutelata per tempo.
È una prerogativa femminile, comune a tutte: fioraie, insegnanti di ballo, parrucchiere, mignotte, ragioniere, cassiere, imprenditrici, etc.
È una mossa preparata per tempo con la quale potrà metterti sotto scacco ogni volta lo riterrà opportuno.

Buona fortuna...
 
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Questa è un "argomentazione" che usi per avvalorare il tuo pregiudizio (che ovviamente non vedi) deviando (secondo me perbenisticamente) verso il giudizio che ne darebbe il padre.
Padre che non c'entra una beata minchia nella scelta o non scelta fatta dalla figlia.
Io leggo e interpreto e lo stesso fai tu quindi...
Pregiudizio significa dare un giudizio senza cognizione dei fatti, non necessariamente vivere l'esperienza in prima persona, altrimenti non potremmo votare senza essere prima stati politici ecc ecc
Non vorrei che mia figlia facesse la prostituta come non vorrei facesse la minatrice (per riprendere un lavoro che aveva citato un altro utente), ma preferirei la prostituta alla truffatrice per fare un esempio di un lavoro disonesto. Certo che fra i lavori onesti quello della prostituta è proprio uno dei più brutti, e nessuna dico nessuna di quelle che ho conosciuto mi ha mai detto di amarlo, al massimo di accettarlo che è un'altra cosa. Ogni donna ha i suoi problemi di vita e lavoro, ma una puttana felice di fare il suo lavoro non l'ho ancora conosciuta, ci saranno per carità ma non mi è successo di conoscerle, e infatti in genere si "sdoppiano" fra quello che fanno di sera (se lavorano di sera) e di giorno. Poi certo ognuno ha il diritto di pensarla come crede, però voglio vedere quanti di quelli che hanno avuto un figlio e contestano il mio pensiero poi hanno indirizzato il figlio/a alla prostituzione. È un mestiere come un altro? Allora considerando che la retribuzione media è di certo superiore a un lavoro impiegatizio, coerenza vorrebbe che chi la pensa come te spinga sua figlia a farlo no? Invece non avviene, appunto perché non è un mestiere come un altro, per tante ragioni.
 
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La conseguenza (cit. coerenza vorrebbe...) che a te appare logica la basi su pensieri tuoi non miei:
non ho scritto che è un mestiere come un altro ma "ha fatto la puttana e allora???".
Devo spiegarti che è una domanda che sottintende che mi astengo da ogni giudizio o almeno questo ti è chiaro?
Comunque caro @aladino78 perdonami se ti ho citato in quel post all'origine del nostro confronto.
Ora...possiamo chiuderla qui?
 
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@aladino78: i valori e i (pre)giudizi morali non sono un dato fisso per sempre. Nemmeno per una specifica persona. Quello che intendo dire è che non c'è nulla di intrinseco o inevitabile nel disagio di stare con una "ex-puttana". Ci si può lavorare.
 
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Affermativo che possiamo chiuderla, e anzi la chiudiamo, ma non è certo vero che tu mi abbia citato perchè manco quello hai fatto (almeno fino a che non ho fatto il tuo nick), nè che ti sei astenuto da ogni giudizio, visto che non ti è chiaro neppure che non mi riferivo a quelli verso le pay ma a quelli (i tuoi) proprio verso il sottoscritto, te lo preciso tanto per coerenza visto che mi dai lezioni di chiarezza ma almeno prima dovresti comprendere quello che l'altro scrive ;)
 
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