Innamorarsi di una escort

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@Infizz si le cose girano bene. Non credere, peró, (o credete) che sia tutto semplice. È tutto fottutamente difficile in Italia. Da ambasciate che non rispondono, funzionari comunali che non sanno che fare, questura che ti rimanda in prefettura e prefettura che ti rimanda in questura. Tutto questo pre covid. Ora considera tutto amplificato X2 causa pandemia. Per dei documenti o per un assicurazione bisogna aspettare anni causa lentezza degli uffici pubblici e burocrazia snervante. Qui ci sono tutte leggi interpretabili e non chiare e ognuno fa quel che vuole. Per farti un esempio se io avessi voluto andare in Russia non avrei potuto ( o meglio avrei avuto numerose difficoltà) causa paletti chiari che la federazione Russa ha messo per gli immigrati. Poi c’è il problema patente che, anche se è internazionale, puó usarla qui in europa solo un anno dopo aver preso la residenza. Senza patente non sei autonomo vedendo il servizio di trasporto pubblico che c’è in numerose città italiane. Compresa la mia! Problema lingua da non trascurare ma è il male minore. In due mesi con buona volontà si riesce a capire ma per riuscire a sostenere un quiz patente in italiano ci vogliono almeno 2 anni di studio della lingua. Ecco bisogna considerare tutto questo per chi vuole, o meglio, per chi avrà la possibilità di fidanzarsi con una ragazza extracomunitaria. Pay o non pay o ex pay. Nessuna differenza. L’ unica cosa che mi da sollievo è che qui in Italy sembra possa entrare e vivere chiunque ( causa leggi non chiare, interpretabili e sentenze di tribunali che eliminano la legge stessa). Gialli neri verdi rossi pay rifugiati scappati da casa per guerra ecc ecc.. In Italia non si fa distinzione. L’unica cosa da avere è tanta pazienza e i “controcoglioni” di impuntarsi per far valere il proprio diritto nei confronti di chi non ha competenze (ma perchè è li?) negli uffici della pubblica amministrazione. Non in prefettura o in questura. Li non mi sognerei mai di impuntarmi ?. Ecco questa è in breve la mia esperienza.
 
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Per tutti quelli che si chiederanno se un giorno dimenticheremo... Credo che lei con il qualcuno vicino che la ami veramente dimenticherà! Io? Credo di no il ricordo che era una puttana rimarrá sempre dentro di me.​
Allora lasciala andare. Per il tuo bene. Soprattutto per il suo.​
Mi sono ripromesso che questa mia cosa non influirà sulla relazione​
Menti. E ti contraddici.​
Ha fatto uno sbaglio, GROSSO come una casa, ma ha pagato, in natura ma ha pagato!​
Attento a colpevolizzarla. Se ha chiuso con quel mondo e ne ha subito un trauma non influire con la rimozione che fisiologicamente subentra per esorcizzare il male. Ma poi sicuro che non ne soffra più tu che lei di quel passato?​
Quello era! Ora peró è solo la mia. La mia puttana​
Allora pagala. Se è rimasta puttana per te, allora continua a pagarla.​
 
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Submale rispetto il tuo parere ma dissento.
Secondo me è difficile dire se, nel caso si lasciassero, il futuro di lei sarebbe migliore di quello che sarebbe restando insieme a Luca. Chi può dirlo?
Sul principio della rimozione sono in parte d'accordo con te ma potremmo aprire un bel dibattito, ovverosia la penso come te che, per una come lei che ha vissuto il momento da escort come un trauma, probabilmente subentri la rimozione, ma credo che lei stessa consideri quell'esperienza un errore, altrimenti non avrebbe avuto le reazioni che ha descritto Luca, e se era un errore significa che ha fatto uno sbaglio: negarlo non cambierà le cose, riconoscerlo magari le migliorerà.
Quando parlo di errore e sbaglio non intendo dire che lo sia il fare la pay in assoluto, lo è se una donna soffre per questo e il vantaggio che ne ricava non giustifica tale sofferenza, nel caso di questa ragazza l'ha fatto per 25 giorni circa e poi si è innamorata, scusate ma mi pare evidente che non fosse il suo lavoro, e quindi ha sbagliato a farlo, tutto qui.
L'ultima frase di Luca, "la mia puttana", secondo me è stata fraintesa, era scherzosa e rappresenta proprio la soluzione, non so se spontanea o derivata da incontri con psicologi (non credo): lui non rinnega il passato, lo sdrammatizza e lo fa proprio.
Per come la vedo io, casi come quello di Luca e fidanzata sono uno su un milione, ma sono anche la prova della variabilità del genere umano e della capacità di alcuni suoi membri di migliorarsi, Luca ha tutta la mia ammirazione, un lavoro relativamente precario che non gli impedisce di pensare in positivo, una donna che ama e da cui è amato, la capacità di sognare e non essere cinico, e riesce a pensare al passato senza esserne schiavo e anzi ironizzando.
Altro che lasciarla, gli auguro di sposarla e sono convinto starebbe molto meglio con lei rispetto a tante altre donne italiane e con lavori "normali". Poi se vogliamo ci sarebbe tutto il tema sulla natura della coppia, dell'uomo, l'istinto biologico e la metafisica dell'amore sessuale di Schopenhauer.
Ci sarebbe, ma chi se ne frega, in fondo siamo uomini anche perchè ci incantiamo a guardare le stelle, non solo per il raziocinio.
 
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@aladino78 hai centrato in pieno il punto. Non potevi usare parole migliori. È anche questo il bello del forum, ossia quello di leggere punti di vista differenti, ragionarci su e cercare di trarne gli spunti che mi consentiranno di avere una vita felice. Non voglio fare l’ intellettuale, non lo sono, peró consentimi di dire che In fondo viviamo per questo, per la ricerca della felicità! Dante, nel paradiso, scriveva che la felicità si raggiunge solo “al cospetto di Dio” io credo che la felicità si raggiunga solo quando si è in pace con se stessi e non si ha bisogno di altro. Secondo me la felicità non esiste se non è condivisa. Io con lei, sono in pace con me stesso, sono felice e del resto non mi importa. Grazie per quello che hai scritto.

Ps: la felicità è soggettiva. Un individuo puó essere felice andando a pay tutta la vita, un altro puó essere felice da solo, un altro puó essere felice con uomo. Nessuno puó giudicare. Ognuno ha la sua idea di felicità. Secondo me.

C’è da dire che anche @submale ha le sue ragioni e rispetto il suo punto di vista. La frase “solo la mia puttana” era per chiudere in bellezza il tema/commento che avevo scritto. Ovviamente era per sdrammatizzare. Non la considero e non la consideravo una puttana. A volte sdrammatizzo anche con lei (aiuto anche me stesso) facendo delle battute, chiaramente non a sfondo sessuale, inerenti al tour. Battute lievi e velate, non rudi, non le faccio sempre ma va capito il momento in cui si possono fare, ad esempio, quando siamo mentalmente predisposti ad accettarle. Lei ride. Non sono uno psicologo ma credo che se lei sorride è un buon segnale. In fondo cosa posso fare se non sdrammatizzare? Vuoi che pensi che si è fatta scopare o ha succhiato cazzi di sconosciuti che le spingevano la testa con forza contro la sua volontà? O le venivano in faccia tirandole i capelli e bloccandola? Si nel primo periodo pensavo a questo ma grazie alle sue reazioni di forza di voler superare tutto ció l’ ho superata anche io. Vedendo la volontà (mi sto accorgendo dai suoi comportamenti) che ci ha messo e ci sta mettendo per superare tutto ció ha aiutato anche me. Ora a dirti il vero non mi provoca nessuna emozione pensare a questo perchè vedo lei contenta con me. Qualche ricordo in futuro riaffiorerà, ne sono consapevole, ma credo che insieme ce la possiamo fare. In fondo in una relazione bisogna credere in qualcosa no? Forse pensi che mi abbia abbindolato inventandosi queste cose inerenti al tour? Non credo, non si puó piangere e fare lacrime a comando. Ormai lo ha fatto questo errore e non si puó premere il tasto indietro e tornare a 3 anni fa. Lo dobbiamo solo accettare e cercare di prenderne gli spunti positivi che questo sbaglio ha comportato. Mi sto auto convincendo? Si aiuto anche me stesso. Ci sono spunti positivi? Si, ci siamo conosciuti. Sono stato superficiale a scrivere quella frase? Forse si ma analizzala nel contesto e nella situazione. Scambio l’ amore con la compassione e il bisogno di aiutare una persona che ha sofferto? All’ inizio della relazione lo pensavo e cercavo di analizzare i miei sentimenti. Ora sono sicuro che la risposta è no perchè la relazione sta andando avanti. In fondo la compassione puó durare mesi o 1 o 2 anni. Ora mai siamo al terzo e viviamo insieme ed è impossibile che ci sia ancora compassione.

Lasciala andare mi scrivi tu? No non penso, credo che non lo faró. Sono sincero Io ne ho sofferto e sbagli quando scrivi che ne soffro più io di lei. Non possiamo capire, nemmeno io, quanto ne abbia sofferto lei. L’ unica cosa che posso fare è starle vicino, e viceversa. L’esperienza mi insegna che il tempo è galantuomo. Con il tempo passa tutto e si dimentica.
La frase “credo che non dimenticherò mai che faceva la puttana (grazie @tommaso checkup )” è perchè mi conosco abbastanza bene e so come sono fatto. Mento a me stesso? Non lo so, in questo momento non posso risponderti, in un futuro prossimo forse si. È un rischio che ho deciso di correre. Rischio che tutte le relazioni comporta.

La colpevolizzo? Si, l’ ho colpevolizzata. È lei che ha fatto quella scelta e nessuno l’ aveva costretta. Io la vedo da un altro punto di vista. Se lei non avesse fatto quella scelta non l’ avrei mai conosciuta ( lei, sono sicuro, nel sui inconscio pensa soprattutto a questo per superare quel momento). Sono dell’ idea che nulla accada per caso. Inoltre penso che siamo in base alle scelte che facciamo. Lei aveva fatto quella scelta ( di vendersi) e solo il tempo ci dirà se quell’ errore la farà crescere e la o ci aiuterà nel percorso insieme, con me vicino, oppure la/ci segnerà tutta la vita. Per ora i segnali sono positivi ma ai posteri va l’ardua sentenza.

Grazie del tuo punto di vista @submale.
 
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Quando parlo di errore e sbaglio non intendo dire che lo sia il fare la pay in assoluto​
Fare un errore è un conto, essere sbagliati perché si è commesso tale errore è differente. Certe cose non si sanno aprioristicamente. Bisogna scottarsi per sapere che il fuoco brucia.​
Secondo me è difficile dire se, nel caso si lasciassero, il futuro di lei sarebbe migliore di quello che sarebbe restando insieme a Luca. Chi può dirlo?​
Infatti! Ma non si rimane insieme per premura o peggio per pietismo. Non è con questi presupposti che sboccia un amore.​
se era un errore significa che ha fatto uno sbaglio: negarlo non cambierà le cose, riconoscerlo magari le migliorerà.​
Ha vuotato il sacco, che altro deve fare? Una cronistoria dettagliata in forma scritta di tutto quanto accaduto? Secondo me si sta stigmatizzando e da che pulpito poi...​
Quando parlo di errore e sbaglio non intendo dire che lo sia il fare la pay in assoluto​
Questa a Napoli la chiamiamo “la pezza a colore” come a voler mettere una toppa per nascondere un malcelato pregiudizio.​
sono convinto starebbe molto meglio con lei rispetto a tante altre donne italiane e con lavori "normali"​
E perché @aladino78? Chi può dirlo. Cosa cambia? Questo ci riconduce al concetto a me caro ed esposto dal buon @tommaso checkup : un conto è dire che una donna abbia fatto la prostituta, altro è dire che è una prostituta. Se fosse un po’ stronza ti darebbe del puttaniere e ti direbbe che non fai meno schifo di lei che si è prostituita. In quel caso avresti poco da controbattere.

Ad ogni buon modo, non voglio sembrare ostile, apprezzo molto l’onestà di Luca che ammette i suoi limiti, le sue perplessità e scrive sinceramente che il passato di questa donna in qualche modo gli condiziona la prospettiva futura. È naturale! Ma la domanda cardine dovrebbe essere “è giusto?”. No ma è così. L’istinto del missionario salvifico che fa la morale per qualcuno potrà essere encomiabile, me per è discutibile: mai che si ponga sul pulpito. Poi suggerivo da quello che è il mio punto di vista, condizionato dalle mie esperienze, di metterci una pietra sopra. Niente battutine, niente allusioni, si è sfogata, le sarà stato terapeutico, ma ora basta. Lascia che prenda le distanze dal passato se è fonte di turbamento. Non essere tu a ricordarglielo, anzi proiettala per quanto ti sia possibile in una dimensione di pace e di serenità. In fondo, come tu stesso hai scritto, Luca, la felicità dovrebbe essere proprio questo, no?
Temo sia stato dato poco peso all’intervento del saggio @ariace. Ti invito amichevolmente a rileggerlo con attenzione, nelle sue parole troverai il mio intento nei tuoi confronti e tutto ciò che realmente intendevo comunicarti. Trovate pace, dimenticate ciò che è causa di inquietudine. Nessuno dei due si erga a giudice, non potete permettervelo. Entrambi.​
Sbaglio è solo un nome che si da a certe scelte dimenticando che nel momento che erano state prese ci si credeva.
Rassicurati e rassicura lei, non c'è nessuno sbaglio, colpa o peccato di stampo cattolico ma solo una scelta.

Lo "sbaglio grosso come una casa" mi sembra che abbia portato felicità a due persone.
Butta nel cesso parole come puttana, interessi, sospetti e vivi questa storia come una storia "normale".
In bocca al lupo.​
 
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Submale, non ho un pregiudizio sulle pay, ho proprio un giudizio sul lavoro di pay e anche su di me che ci vado. Non è positivo e non lo nascondo. Parliamoci chiaramente, quanti vorrebbero che la propria figlia diventasse una pay? E anche le pay stesse non mi hanno mai detto una volta di essere felici di fare quel lavoro. E su me stesso? L'idea stessa di andare a pay rappresenta il cedimento a un istinto, quello sessuale, e la sua soddisfazione pagando. Non ne vado fiero ma neppure me ne vergogno, tanto che ai miei amici lo racconto tranquillamente, ma certo non con orgoglio.
Fare la prostituta è il mestiere più vecchio del mondo ma non il più bello.
Sarei ipocrita a dire che è un lavoro come un altro, invece no, non è un lavoro come un altro e lei ne ha sofferto, quindi non ha fatto bene a farlo. Ho conosciuto pay che questo lavoro ha cambiato proprio come persone, e non in meglio, e d'altronde parliamoci chiaramente, io da certe donne non mi farei neppure sfiorare e penso che lo stesso valga per loro verso certi uomini, una pay invece lo fa e non credo che ne sia felice. Infatti siamo noi a pagare loro e non viceversa.
Comunque Luca come detto lo ammiro e in senso buono lo invidio pure, e credo sia la migliore dimostrazione di come non ho pregiudizi verso le pay.
 
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In fondo cosa posso fare se non sdrammatizzare?
Complichi, analizzi fai precisazioni e scrivi un sacco di parole per ribaltare la frittata: il dramma è solo nella tua testa non nella sua.
Tu ora sei innamorato ma sei anche in conflitto con tutti i pregiudizi identici a quelli che ha @aladino78.
Ha provato a fare la prostituta e allora???
Papà e mamma preferivano una ragioniera del tuo paese, timorata e illibata?
Hai paura che un giorno riprenda...o magari un tuo amico venga a sapere cosa faceva e quindi come l'hai conosciuta?
Torno a farti in bocca al lupo ancora più scaramantico perché potresti far cadere tu la frittata continuando a ondeggiare tra morale che ti è stata inculcata (pregiudizi) e il sentimento che provi.
 
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Ariace ma guarda che secondo me non è Luca a complicare le cose e non ha nessun pregiudizio, anzi. Ogni persona ha un senso morale e va rispettato, e fra l'altro quello di Luca coincide con quello della sua compagna quindi va bene così. Luca ci vive con lei, non la chiude in casa, non trema quando lei esce, insomma fa una vita normale e ha solo affrontato qualche timore che credo chiunque avrebbe avuto.
Con tutto questo citare i pregiudizi alla fine sembra che siate voi ad averli davvero perché mi pare che Luca su questa relazione abbia meno timori di voi, a dimostrazione che di pregiudizi non ne ha. Addirittura l'anno prossimo pensa di sposarsi (cosa che tanti, me compreso, non farebbero a prescindere).
 
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Ma scusa come fai a sapere tutte queste cose ed esserne certo?
So quello che ho letto nei post di Luca, e mi riferisco ai fatti, per quanto riguarda le mie opinioni sono per l'appunto opinioni che nascono dalle mie esperienze e non verità assolute. Se poi vuoi circostanziare la domanda posso provare a spiegare perché ho una tal idea piuttosto che un'altra.
 
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Fare un errore è un conto, essere sbagliati perché si è commesso tale errore è differente. Certe cose non si sanno aprioristicamente. Bisogna scottarsi per sapere che il fuoco brucia.

Infatti! Ma non si rimane insieme per premura o peggio per pietismo. Non è con questi presupposti che sboccia un amore.

Ha vuotato il sacco, che altro deve fare? Una cronistoria dettagliata in forma scritta di tutto quanto accaduto? Secondo me si sta stigmatizzando e da che pulpito poi...

Questa a Napoli la chiamiamo “la pezza a colore” come a voler mettere una toppa per nascondere un malcelato pregiudizio.

E perché @aladino78? Chi può dirlo. Cosa cambia? Questo ci riconduce al concetto a me caro ed esposto dal buon @tommaso checkup : un conto è dire che una donna abbia fatto la prostituta, altro è dire che è una prostituta. Se fosse un po’ stronza ti darebbe del puttaniere e ti direbbe che non fai meno schifo di lei che si è prostituita. In quel caso avresti poco da controbattere.

Ad ogni buon modo, non voglio sembrare ostile, apprezzo molto l’onestà di Luca che ammette i suoi limiti, le sue perplessità e scrive sinceramente che il passato di questa donna in qualche modo gli condiziona la prospettiva futura. È naturale! Ma la domanda cardine dovrebbe essere “è giusto?”. No ma è così. L’istinto del missionario salvifico che fa la morale per qualcuno potrà essere encomiabile, me per è discutibile: mai che si ponga sul pulpito. Poi suggerivo da quello che è il mio punto di vista, condizionato dalle mie esperienze, di metterci una pietra sopra. Niente battutine, niente allusioni, si è sfogata, le sarà stato terapeutico, ma ora basta. Lascia che prenda le distanze dal passato se è fonte di turbamento. Non essere tu a ricordarglielo, anzi proiettala per quanto ti sia possibile in una dimensione di pace e di serenità. In fondo, come tu stesso hai scritto, Luca, la felicità dovrebbe essere proprio questo, no?
Temo sia stato dato poco peso all’intervento del saggio @ariace. Ti invito amichevolmente a rileggerlo con attenzione, nelle sue parole troverai il mio intento nei tuoi confronti e tutto ciò che realmente intendevo comunicarti. Trovate pace, dimenticate ciò che è causa di inquietudine. Nessuno dei due si erga a giudice, non potete permettervelo. Entrambi.​
Se un giorno dovessi accorgermi di essere insieme a lei per pietà saró il primo a parlarne con lei ed abbandonare la relazione. Sono abbastanza egoista da questo punto di vista. Stiamo cercando, insieme, che il passato non condizioni il futuro. Ci vuole tempo e non si puó cancellare il tutto con un click. Sulle battute e sulle allusioni hai ragione. Ma questo sono sempre stato io e cerco di sdrammatizzare in ogni situazione. Buttarla sul ridere e non sul piangere. Forse sbaglio ma sono così. Non farlo significherebbe non essere me stesso. Accetto e apprezzo il tuo consiglio e la tua critica. Battutine e sarcasmo andranno a scemarsi riconoscendo che è meglio non farle.
 
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Complichi, analizzi fai precisazioni e scrivi un sacco di parole per ribaltare la frittata: il dramma è solo nella tua testa non nella sua.
Tu ora sei innamorato ma sei anche in conflitto con tutti i pregiudizi identici a quelli che ha @aladino78.
Ha provato a fare la prostituta e allora???
Papà e mamma preferivano una ragioniera del tuo paese, timorata e illibata?
Hai paura che un giorno riprenda...o magari un tuo amico venga a sapere cosa faceva e quindi come l'hai conosciuta?
Torno a farti in bocca al lupo ancora più scaramantico perché potresti far cadere tu la frittata continuando a ondeggiare tra morale che ti è stata inculcata (pregiudizi) e il sentimento che provi.
Si. Sono d’ accordo. La morale che mi è stata inculcata? Forse. Sono al corrente che serve, mi serve, un cambio di mentalità per vivere una relazione (pay o non pay o ex pay). Ma la mentalità non posso cambiarla dalla sera alla mattina. Deve essere un percorso, percorso che ho deciso di fare con lei, con tutti i rischi e ostacoli che una relazione comporta. È solo una questione di scelte. Ho scelto così. Sbaglieró? Non lo so. Nessuno puó saperlo. Tra un pó di anni scopriró se è stata una scelta corretta.

Complico la situazione? No cerco di semplificarla dal mio punto di vista. Ma questo è soggettivo. Di certo non è mia intenzione complicarla. Anzi. Scrivo un sacco di parole per spiegarmi meglio. Magari una persona con una competenza linguistica maggiore riesce a dire le mie stesse cose usando la metà delle parole. Uso tante parole per far si che questa sia una conversazione costruttiva che mi aiuti (e per questo vi ringrazio) a crescere e che, magari, aiuti qualcun altro che si trova o si troverà in questa situazione. Penso che non saró il primo e ne l’ ultimo.
 
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grazie per avermi dato retta, ma la mia è una battuta, non so neanche di cosa state parlando...;)
comunque, non fa anale...giusto?
No no zero anale. In Russia ci sono blog su blog che spiegano come fare anale ma non è ben visto. La cosa è soggettiva ma la maggior parte delle ragazze dice che prima di fare anale ci vuole una preparazione di 1 settimana. Poi c’è tutto un discorso di flora e altre cose che mi ha spiegato. Ma a dirti la verità non l’ ho ascoltata molto e non so spiegarti. La mia attenzione si è fermata alla risposta “no”.
 
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Submale, non ho un pregiudizio sulle pay, ho proprio un giudizio sul lavoro di pay e anche su di me che ci vado. Non è positivo e non lo nascondo. Parliamoci chiaramente, quanti vorrebbero che la propria figlia diventasse una pay? E anche le pay stesse non mi hanno mai detto una volta di essere felici di fare quel lavoro. E su me stesso? L'idea stessa di andare a pay rappresenta il cedimento a un istinto, quello sessuale, e la sua soddisfazione pagando. Non ne vado fiero ma neppure me ne vergogno, tanto che ai miei amici lo racconto tranquillamente, ma certo non con orgoglio.
Fare la prostituta è il mestiere più vecchio del mondo ma non il più bello.
Sarei ipocrita a dire che è un lavoro come un altro, invece no, non è un lavoro come un altro e lei ne ha sofferto, quindi non ha fatto bene a farlo. Ho conosciuto pay che questo lavoro ha cambiato proprio come persone, e non in meglio, e d'altronde parliamoci chiaramente, io da certe donne non mi farei neppure sfiorare e penso che lo stesso valga per loro verso certi uomini, una pay invece lo fa e non credo che ne sia felice. Infatti siamo noi a pagare loro e non viceversa.
Comunque Luca come detto lo ammiro e in senso buono lo invidio pure, e credo sia la migliore dimostrazione di come non ho pregiudizi verso le pay.
Un conto è dire che è un brutto lavoro, un conto è trarre giudizi, morali e no. Anche fare il minatore è un brutto lavoro che non augurerei a mia figlia/o. Tu avresti remore nel caso incontrassi una che ha lavorato in miniera invece che in un bordello?
Risponderai che la prostituzione lascia tracce psicologiche pesanti. Vero. Ma le lasciano anche mestieri come il militare o l'oncologo infantile. Non vedo però questi problemi se uno si innamora di una di queste persone. La differenza, credo, sta tutta nello stigma sociale. Che si insinua, non voluto, nei cervelli di tutti noi. Ma si può combattere.
 
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Sai qual'è la parola che non riescono a dire mentre tentennando tra:
"io non ho pregiudizi...un po mi vergogno di essere puttaniere...una figlia che facesse la zoccola non la vorrei e avanti con contraddizioni palesi solo per chi legge"
non riescono a dire che fare la puttana non è un lavoro onesto.
Non lo scrivono ma lo pensano però non riescono ad accettare di pensarlo e allora argomentano.
 
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Ariace secondo me il tuo discorso è un po' ipocrita. Ci sono i falsi perbenisti e quelli che ragionano all'opposto, chiamiamoli falsi non perbenisti. Chiunque nella sua vita giudica, la differenza sta nel condannare o meno. Tu non accetti che qualcuno dichiari i suoi giudizi, e ti dà pure fastidio che li argomenti, e questo perché sei il primo ad avere pregiudizi, con la differenza che emetti pure condanne.
Fare la puttana è un lavoro onesto ma non è un bel lavoro, non vorrei avere una figlia che lo facesse. Lo penso, l'ho motivato e lo scrivo. Poi sei libero di condividere o meno il punto, ma di certo per essere quello scevro di pregiudizi non ti sforzi neppure a dare un motivo, vedi alla voce falso non perbenista.
 
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