La Francia verso la criminalizzazione del cliente

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Ovunque c'è profumo di donna
Fatta la legge fatto l'inganno!.... Ah no! ...Questa è una massima tutta italiana. :lol:
Scherzi a parte, non credo che i Punter Francesi siano così stupidi da non trovare una soluzione a questo paradosso.
E poi non hanno abolito la prostituzione, hanno solo cambiato il contribuente: prima era la pay che pagava se veniva pescata ad addescare un cliente; ora invece è il cliente che paga.
A mio avviso si sposta tutto online attraverso chat e siti dedicati, dove si userà un linguaggio criptato, e dove non viene mai mensionata la pecunia. Ci saranno alcuni livelli (come in alcuni siti italiani: Girl, Escort, Topgirl ecc.) dove si sa già a quanto corrisponde il pattuito iniziale, poi una volta nell'abitazione della pay (o in auto) si definiscono i particolari, tanto alle pay non possono contestare più niente. Se il reato di addescamento viene abolito, un poliziotto che si finga cliente cosa ci ricava?
Il problema è semmai l'opposto: potrebbero mettere delle poliziotte che fingono di essere pay...

Se dovesse accadere qualcosa di simile in Italia, noi possiamo cavarcela con il passaparola nei forum. Certo, il primo che ci capita si becca una bella sassata.... Potremmo sempre creare una fondazione di mutuo soccorso per le vittime dell'addescamento fasullo.
Sicuramente, oltre ai missili, dovremo fare molta attenzione alle "madame". :lol:

Su di morale!
La prostituzione è il mestiere più vecchio del mondo, non sono certo quattro politici impotenti che riescono ad eliminarla.
 
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Nei sobborghi di Topolinia
Una piccola autocritica. Noi ci lamentiamo di queste leggi medioevali sul forum, ci siamo lamentati a suo tempo delle ordinanze anticostituzionali ma poi in concreto che facciamo? Scendiamo in piazza? Attiviamo petizioni e sottoscrizioni pubbliche? Nulla di tutto questo. Lo so che ora mi risponderete "ma come faccio? Ho famiglia, sono sposato, la mia professione sarebbe compromessa ecc ecc" tutto legittimo ma se ci lamentiamo solo sul forum cambierà ben poco.
nei paesi che hanno approvato leggi antiprostituzione solo le sex-worker sono scese in piazza a protestare. Sembra un barzelletta.
capisco il clima femminista e liberticida di questi tempi ma molte schifezze passano proprio a causa del silenzio maschile.
nel mio piccolo porto avanti la mia bandiera. Quando si cade in queste discussioni al lavoro o tra amici e conoscenti Ovviamente non mi dichiaro puttaniere incallito ma semplicemente dico che, pur non usufruendo di tali servizi :)lol::lol:) non ci vedo nulla di male che tra adulti consenzienti si instauri un rapporto di sesso in cambio di denaro e se dovesse esserci qualche manifestazione non avrei timore di parteciparvi.
fatevi un esame di coscienza: quanti di voi pur essendo punter da anni quando ne parlate in pubblico dite "che schifo, sono tutti pervertiti, e le ragazze hanno tutte l'aids" ecc?

Per quanto mi riguarda, mi comporto allo stesso modo...con la differenza che, quando affermo di non usufruire di certi servizi, spesso vengo ricambiato con sguardi e sorrisini che mi dicono che non se la sono bevuta...:whistle3: Ma non demordo!
 
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tra cattolica e rimini
Una piccola autocritica. Noi ci lamentiamo di queste leggi medioevali sul forum, ci siamo lamentati a suo tempo delle ordinanze anticostituzionali ma poi in concreto che facciamo? Scendiamo in piazza? Attiviamo petizioni e sottoscrizioni pubbliche? Nulla di tutto questo. Lo so che ora mi risponderete "ma come faccio? Ho famiglia, sono sposato, la mia professione sarebbe compromessa ecc ecc" tutto legittimo ma se ci lamentiamo solo sul forum cambierà ben poco.
nei paesi che hanno approvato leggi antiprostituzione solo le sex-worker sono scese in piazza a protestare. Sembra un barzelletta.
capisco il clima femminista e liberticida di questi tempi ma molte schifezze passano proprio a causa del silenzio maschile.
nel mio piccolo porto avanti la mia bandiera. Quando si cade in queste discussioni al lavoro o tra amici e conoscenti Ovviamente non mi dichiaro puttaniere incallito ma semplicemente dico che, pur non usufruendo di tali servizi :)lol::lol:) non ci vedo nulla di male che tra adulti consenzienti si instauri un rapporto di sesso in cambio di denaro e se dovesse esserci qualche manifestazione non avrei timore di parteciparvi.
fatevi un esame di coscienza: quanti di voi pur essendo punter da anni quando ne parlate in pubblico dite "che schifo, sono tutti pervertiti, e le ragazze hanno tutte l'aids" ecc?

Al lavoro mi schiero sempre dalla parte della prostituzione infatti mi hanno bollato come putteniere impenitente (nonostante abbia una compagna), che si vadano a fare inculare stronzi.
 
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Divieto di andare da prostitute in Francia

In opposizione de che ho scritto prima, la nuova maggioranza, sta mettendo una legge che rende vietato di pagare una prostituta per dei servizi sessuali.

Multa: Classe 5: 1500€.

La legge sarà applicata per marzo
Erkmi
 
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Lombardia
In Svezia questa normativa è stata introdotta nel 1999 e la prostituzione, all'inizio si è molto diradata sulla strada e successivamente essa stessa è quasi tornata agli stessi livelli precedenti a tale legge. Purtroppo, molti proibizionisti tendono a mistificare questi dati, affermando oltretutto che la soluzione tedesca sia fallita, poiché la tratta di persone in Germania non è stata debellata. Su quest'ultimo punto si può benissimo dire che i fatti di schiavitù del sesso, grazie alla legalizzazione sono emersi e non sono rimasti certo nel sommerso come nel primo Paese citato. In Norvegia ed Islanda, la relativa legge è stata introdotta nel 2009 ed in questo caso si è verificato un vero e proprio fallimento, poiché le meretrici ed i rispettivi clienti in questi due Stati stanno esercitando i propri ruoli quasi indisturbati come in precedenza.
Comunque come ho rivelato prima, spero che qualche punter di questi tre Stati scandinavi si rivolga, oppure si sia già rivolto, alle Corti Europee.
 
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positcor

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Certo che questo è il suicidio politico di Hollande, dopo che sta facendo in patria il contrario di quello che aveva promesso in campagna elettorale per soddisfare i desiderata della UE.
Io poi non sono d'accordo con lo sfruttamento. Prendiamo l'Olanda: ha saputo trasformare i due grandi problemi delle nazioni (prostituzione e droga) in business economici.
Bisognerebbe soltanto che si rispettassero le leggi che già ci sono per far si che il mestiere più antico del mondo lo svolgessero solo quelle che lo vogliono fare e che nessuna ci fosse costretta.
 
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DoctorJ

OTR warrior
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La punizione dei clienti salverà le donne?

Mentre in Italia riparte l’attacco alla Legge Merlin, con la proposta di referendum abrogativo capitanata dalla Lombardia, la Francia pronuncia il primo sì sulla legge neo-proibizionista che mira a eliminare la prostituzione scoraggiando la domanda, ovvero punendo i clienti. Mentre la prima iniziativa segna un percorso a ritroso, regressivo, sulla via tracciata dal dopoguerra in poi che, a partire dalla chiusura dei bordelli, ha messo in questione il diritto sessuale maschile, la seconda pare coronare con successo questo processo. A costo, però, di tradire i presupposti essenziali che hanno animato le legislazioni abolizioniste degli anni ’40 e ’50, in Francia e in Italia come in molti altri paesi: la salvaguardia della libertà, della salute, della piena cittadinanza delle persone che si prostituiscono.


Spostare finalmente l’attenzione sui clienti, dichiarare che la prostituzione è un «problema degli uomini», nel senso che chiama in causa la costruzione del maschile, sono ottime premesse per un rovesciamento di segno nel discorso secolare sul commercio sessuale che ha lasciato troppo a lungo in ombra l’uomo che paga, concentrando gli sguardi, le preoccupazioni morali e politiche, gli interventi pubblici sulle sole persone che si prostituiscono. Ma la nuova legge francese, come già quella svedese che ne è il modello, solleva più di un interrogativo in chi guarda al problema dalla prospettiva delle condizioni di vita e lavoro di chi si prostituisce, vittima nelle nostre società dello stigma più pesante, e perciò in vario modo già gravemente esclusa/o dai diritti e dall’esistenza civile.


Si sono levate per questo, sempre più alte, le voci contrarie delle travailleuses du sexe d’oltralpe. Lo Strass, il sindacato francese delle lavoratrici e dei lavoratori del sesso, ha prodotto un dettagliato documento di critica della legge depositata in parlamento dalle deputate socialiste Maud Olivier e Catherine Coutelle, contestando la confusione di fondo tra prostituzione e sfruttamento della prostituzione, il paternalismo dell’impianto che mette sotto tutela le persone che si prostituiscono ma soprattutto il rischio di condannare queste ultime a una maggiore precarietà, povertà, marginalità, violenza. Perché quando la prostituzione si rifugia nel segreto e si allontana dagli spazi pubblici aumenta la vulnerabilità di tutti i soggetti coinvolti. E non basterà a migliorarne le condizioni il fatto di considerarli per legge tutte vittime (non perseguibili, anche grazie alla cancellazione del reato di adescamento passivo), spostando interamente lo stigma sui clienti (per cui sono previste multe da 1500 euro). Perché è proprio l’illegalità, connessa allo stigma, ad aumentarne la vittimizzazione: «Stigma kills» recita uno slogan del movimento delle sex worker.


Trasferire questo stigma dalla prostituta al cliente non affronta alle radici il nodo complesso che lega nel nostro tempo sesso e consumo, sfera dell’intimità e mercato. Un nodo che chiama in causa cultura del corpo, cultura dell’immagine, commercializzazione delle emozioni. E che interroga la costruzione della sessualità e del potere maschile ad un livello meno superficiale di quello toccato da una previsione di legge che disegna una fantomatica popolazione di “perversi” e “malati”, incapaci di aderire a una presunta norma che distingue il “buon” sesso dal “cattivo” sesso. La prostituzione ci parla non di una devianza (sociale, criminale) ma della “normalità” del maschile. La normalità che riguarda uomini clienti e non clienti, che hanno in comune un immaginario, una cultura, una concezione della sessualità. Il desiderio maschile che si esprime attraverso lo scambio sesso-denaro non riguarda solo la prostituzione ma riguarda più in generale relazioni tra i sessi fondate su un’asimmetria di desiderio tra uomini e donne. Non due soggetti, ma un soggetto e un oggetto. Il desiderio è uno ed è maschile, alla donna restano ruoli connessi alla sua disponibilità: alla cura, al piacere altrui. «Seduzione e maternità sono due “corazze” pesantemente collocate sul corpo e sulla sessualità femminile, e non basta certo la consapevolezza nuova affiorata alla storia dopo secoli di sottomissione a scrollarseli di dosso», scriveva qualche tempo fa Lea Melandri su questo blog.


Se parliamo di norme e di diritti, io credo che un modo per affrontare questo nodo essenziale sia partire dal pieno riconoscimento delle persone che si prostituiscono come soggetti di volontà, scelte e desideri: né corpi a perdere né oggetti d’uso e di abuso verso cui esercitare la forza pubblica o al contrario una tutela paternalistica. E quando questi soggetti sono costretti a subire limitazioni della volontà, violenze o schiavitù sessuale, lo Stato deve lavorare per assicurare le possibilità di denuncia, protezione, reinserimento sociale.


La criminalizzazione della prostituzione, seppure tradotta in una legislazione di ispirazione femminista, tende a incatenare le persone che si prostituiscono a un destino di passività che ne aumenta i pericoli di abuso. E non solo: quando sposta l’attenzione sui clienti rischia di mancare il bersaglio. Il ricorso degli uomini al sesso a pagamento si fonda largamente su quella che Stefano Ciccone dell’Associazione Maschile Plurale descrive come una scissione tra «una dimensione della sessualità alta, nobile, rispettabile, compatibile con una relazione d’amore, con un progetto di genitorialità, e poi una dimensione sporca, bassa, degradante che pensiamo di mettere in gioco con la prostituta, con la donna senza onore disponibile per denaro e non per desiderio». Ciò che il neo-proibizionismo fa, mentre sottopone a critica questa costruzione, è paradossalmente di rinsaldarla, invocando una sorta di depurazione tutta volontaristica dalle zone più torbide del maschile.


La prostituzione è un fenomeno complesso da affrontare per via legislativa, particolarmente se si tiene fermo il fuoco sulla sua normalità e non si cede alla tentazione di sbarazzarsene come di una scomoda e imbarazzate perversione. Anche superando la resistenza teorica e politica che suscita l’idea di una regolamentazione normativa (e repressiva) della sessualità, nessun modello esistente – né il neo-proibizionismo di marca svedese né il regolamentismo olandese o tedesco, delle vetrine o degli eros center – appare scevro da effetti negativi né capace di garantire al tempo stesso la tutela di diritti e libertà delle persone che si prostituiscono e la protezione dai fenomeni di tratta e sfruttamento. Forse l’Italia, che si trova oggi al bivio tra questi percorsi così diversi, ha la possibilità di inventarsi qualcosa di nuovo.

http://27esimaora.corriere.it/articolo/sesso-a-pagamentola-punizione-dei-clientisalvera-le-donne/
 
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Ottimo articolo ma lo ribadisco di nuovo il problema è che quando propongono queste porcate GLI UOMINI NON PROTESTANO: a parte l'ipocrisia generale che tutti in pubblico dicono che non ci sono mai stati e poi il fatto il fatto che tutti hanno paura di farsi scoprire poi i risultati sono questi.
 
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A Nord del Po
Ottimo articolo ma lo ribadisco di nuovo il problema è che quando propongono queste porcate GLI UOMINI NON PROTESTANO: a parte l'ipocrisia generale che tutti in pubblico dicono che non ci sono mai stati e poi il fatto il fatto che tutti hanno paura di farsi scoprire poi i risultati sono questi.

Hai ragione. Però considera che una sostanziosa percentuale di punter è coniugata. Io per esempio. E se le volte che mi è capitato di discutere di prostituzione, non ho mai nascosto la mia idea che andrebbe regolamentata e non criminalizzata, allo stesso tempo non ho mai, mai una volta ammesso di averne usufruito. Lo farò il giorno in cui dovessi decidere di suicidarmi socialmente, affrontando una sicura causa di divorzio per colpa, intentatami dalla mia consorte. È questo il nocciolo della questione. Dell'opinione altrui sulla mia vita e sulle mia scelte in campo sessuale, me ne sbatto bellamente. Ma delle considerazioni di mia moglie, e di conseguenza delle considerazioni di un giudice (magari donna...) oltre che delle sicure ripercussioni sulla mia vita a causa di un divorzio ( in Italia poi...) ti assicuro che me ne guardo eccome. Ecco perchè secondo me tanti non protestano. Magari dovrebbero evitare di fare gli scandalizzati, vero. Ma che non protestino e non si scaldino, lo capisco eccome.
 
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A me c'è una cosa che forse sfugge:come fanno a contestare a un cliente di essere tale ?
Mi sembra abbastanza facile per chi andasse a OTR, inequivocabile dato che tutto avviene alla luce del sole, fermo della macchina, contrattazione, aspetto della girl che staziona al ciglio della strada, ecc., ecc.,e per questo anche in Italia tanti si sono inventati diverse infrazioni.

Ma per beccarmi come cliente in un appartamento o hotel, basta che sia noto che la girl in questione fa quella professione? Se non c'è un irruzione proprio nel momento in cui i soldi passano di mano, posso sempre dire che è un'amica, una persona incontrata la sera prima in disco che me la da gratis, come fanno a contestare il contrario? Basterebbe avere solo qualche accorgimento tipo non parlare di soldi al cell, lasciare il doc se si va in albergo, insomma comportarsi ne più ne meno come con una free..O no? Qualcuno sa che successo hanno/hanno avuto queste leggi in Svezia, dove esiste già da anni una cosa così?
 
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Gran bell'articolo...come tutti ho anche io la mia visione delle cose, ovviamente non d'accordo con il colpire il cliente (ovvio se son qui...) e concordo con xubuntu sul fatto del suicidio sociale...vedi il caso marrazzo la vittima del ricatto era lui...ma è defunto socialmente. L'ipocrisia esiste specie in Italia, ma dubito che la prostituzione si risolva colpendo il cliente.

Non conosco esattamente come funziona in olanda e/o germania, tuttavia credo sia la loro soluzione come dire la meno peggio...qui da noi ci sono loft che altro che sfruttate, la scelgono in scienza e coscienza la loro attività (e noi clienti ringraziamo).Solo a titolo di esempio quante sono le donne che scelgono la professione ben consapevoli della loro scelta? Molte! Sempre a titolo di esempio cito il caso delle famose "olgettine" erano un bel pò e tutte consapevoli!

Ora io penso che se una decide di svolgere tale attività possa aprire una sorta di partita iva pagare le tasse come tutti ed esser tutelata come tutti, e si potrebbe tutelare anche il cliente...inoltre dato che per maneggiare alimenti si richiede un tesserino sanitario, magari si può pensare di qualcosa di simile anche per loro, come del resto avviene per molte categorie di lavoratori (penso ai camionisti soggetti ad esempio ai controlli antidroga e antialcool).

Certamente l'attività è un pò diversa dal solito ma non molto distante da un buon massaggio.
credo che la proposta francese sia più ideologica che altro, i tedeschi più pragmatici come al solito hanno badato di più alla sostanza mi sembra.
 
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Ogni tanto anche in Italia riemerge il dibattito su come regolamentare la questione. Considerando il bisogno di denaro e l'ipocrisia dilagante temo che potrebbero seguire la strada francese piuttosto che quella canadese. Sappiamo che le multe rendono bene, vedi autovelox ed affini.
 
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disfear

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Noi lavoriamo molto in francia e ogni tanto vado a fare un salto nella terra dei mangiarane.

A mio parere stanno attraversando un momento di confusione morale. Parlando un po' con sta gente sembra che non si rendano neanche conto del continuo contraddirsi della cose. Prima vogliono i diritti dei gay. Poi non vogliono dare figli in adozione ai gay per i diritti dei bambini. Poi vogliono dare i diritti e uguaglianze a tutti i tipi di lavoro. Poi vogliono cancellare la prostituzione, l'alcol, le cicche, le droghe, i film comici el pate d'oca. Poi vogliono dare i diritti agli organismi unicellulari. A parte l'ironia sembrano proprio brancolare nel buio.

Più che in crisi economica loro sono in crisi esistenziale. Non sanno bene cosa vogliono. Vogliono essere liberali e dare alle donne i diritti e le libertà. Ma non vogliono che che si "degradino" a fare le prostitute. Però se gli fai notare che magari una bella ragazza preferisce fare l'escort, senza essere costretta, che la cameriera (senza offese per i camerieri, lo sono stato anch'io) per vari motivi, soprattutto economici, allora lei sbaglia e bisogna impedirglielo. Ma allora dove la libertà e l'emancipazione? Se becchi i più bacchettoni se uno vende il suo corpo non ha libertà. Però se si concedesse a tutti a gratis, facendo orge dalla mattina alla sera va bene. Certe volte sembra quasi che alcuni vogliano difendere chissà quale virilità o altra motivazione per cui il sesso non si voglia e debba mai pagare.

Questa è un po' l'aria generale che io ho percepito in quel di Parigi... Sono in stato confusionale. Credono che mettere pezze morali e dare diritti a caso li renda tutti felici e benestanti.


Poi ovviamente se Germania, Svizzera e Austria mettono gli FKK un centimetro oltre i nostri confini mica è colpa loro... Vedasi il nuovo paese dei balocchi a mezzo secondo da Tarvisio :)
 
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Recandomi spesso in Francia, la notizia ha per il sottoscritto risvolti drammatici.
Che dire? Una legge proposta da una femminista socialista (secondo relatore un conservatore), ma votata con un'inedita alleanza da destra a sinistra. Passerà (credo), e ci siamo fottuti anche la Francia.
A questo punto sono curioso al prossimo giro in Francia di vedere quale sarà la situazione nei boulevards parigini notoriamente strapieni di otr....
Ad ogni modo, a proposito del modello abolizionista svedese, mi ricordo di aver letto da qualche parte che nella civilissima Norvegia hanno fatto pure un programma televisivo dove, a mo' di candid camera, i clienti delle prostitute beccati dalla polizia venivano in seguito anche "sputtanati" in diretta, per la somma gioia e orgasmo di femministe e bacchettoni di varia provenienza......
A chi dice che i Paesi europei sono tutti indistintamente a favore della prostituzione, attenzione!: sebbene io sia convinto che la Germania sia e resterà nel prossimo futuro una meta classica per noi punters, leggevo che il nuovo governo vuole dare una stretta al fenomeno, in particolare per i mitici bordelloni flat-rates all-you-can-fuck di cui io (e non solo io) conservo ottimi ricordi :)
 
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