Procediamo con ordine, ed evitiamo questa deriva febbricitante / con atteggiamenti esuberanti preadolescenziali.
Il nome: è vero, avevo dimenticato, lo avevamo battezzato Bronzolo: e tale rimane.
Il prossimo incontro: procedi come di consueto, concentrati nel fare bene ciò che a LUI piace, e digli di raccontarti (anche senza nomi e dettagli) ciò che più lo stressa e/o lo innervosisce nella sua vita di tutti i giorni.
Quando il racconto è all'acme, tira fuori un 'oggi vorrei aiutarti a rilassarti di più': la frase, a metà tra il detto ed il sussurrato, deve essere pronunciata dopo che già gli avrai iniziato a sfiorare l'uccello. Nel pronunciare la frase, guardalo fisso negli occhi. Finito di pronunciare la frase, continua a fissarlo negli occhi: avvicina le labbra all'uccello, e lavoralo solo con le labbra. A seguire, usa la lingua, ma NON SPOMPINARLO.
Deve salirgli l'ormone a mille, e deve capire da solo che se vuole venire, deve scoparti.
Se, del tutto improbabilmente, non avrà ancora avvertito l'impellenza di porre fine alla tortura e non ti ha già messa a pecora, limitati a interrompere l'orale soft e avvicinagli una mano alla tua patata.
Ma escluderei che si debba arrivare a tanto, salvo non abbiamo di fronte un subnormale.