La prostituzione è malattia dell'umanità?

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Ovunque c'è profumo di donna
Un importante personaggio scrive nella prefazione ad un libro sulla prostituzione:

“Qualsiasi forma di prostituzione è una riduzione in schiavitù, un atto criminale, un vizio schifoso che confonde il fare l’amore con lo sfogare i propri istinti torturando una donna inerme. È una ferita alla coscienza collettiva, una deviazione all’immaginario corrente"-

A parte il fatto che, confondere e generalizzare la tratta di esseri umani con la prostituzione, mi sembra alquanto fuorviante e limitante. Penso però che l'aspetto più grave e mistificante di questo testo, sia il sentenziare come schiavitù qualsiasi forma di prostituzione; definirla "atto criminale", ecc. ecc., ma sopratutto definire un torturatore di una donna inerme un cliente.
Per questo vorrei sentire il parere delle gentili signore/ine pay che frequentano il forum: "Noi clienti saremmo dei torturatori"?

(Per la verità non ho letto il libro, e nemmeno lo leggero, vista la prefazione. Ma per chi volesse leggere il testo completo della prefazione, ecco il link: https://www.repubblica.it/vaticano/..._malattia_dell_umanita_-232259467/?refresh_ce )
 
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Il libro in questione lo utilizzerò volentieri per rimettere in piano il tavolino con il piede sghembo che ho nel soggiorno. E con i moralismi patetici di cui sopra mi ci faccio la birra.

Detto ciò, esclusi i casi in cui la prostituzione sia svolta sotto coercizione di terzi, ritengo che la prostituzione liberamente esercitata sia una PROFESSIONE come tante altre, un vendere un servizio in cambio di un corrispettivo adeguato.

Anzi, non "una professione come tante altre", ma una professione più difficile e più nobile di tante altre. Perché comporta il sapersi relazionare con altre persone che hanno determinate esigenze.

Una professione che mi consente di liberarmi degli ormoni in eccesso quando ne sento il bisogno. Una professione che mi consente di concedermi un sogno di mezz'oretta con una bellissima donna tutta per me. Una professione che ho benedetto, e che benedico ogni giorno, nella mia attività di punteraggio.

Ma non dico nulla di nuovo, in fondo è già scritto nella mia firma: "Non ci rinuncerei per nient'altro a questo Mondo".

Buone ciulate a tutti :bye:
 
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Il libro si riferisce alle Donne costrette ad esercitare la prostituzione contro la loro volontà.
 
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nautilus 70

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"“Qualsiasi forma di prostituzione è una riduzione in schiavitù, un atto criminale, un vizio schifoso " La prefazione utilizza con enfasi il termine QUALSIASI, quindi si riferisce alla prostituzione in generale, compresa quella che trattiamo quotidianamente qui e lo afferma in tono inquisitorio, bigotto e offensivo. Nonostante il celebre autore parta dalla condanna della prostituzione coatta e la tratta delle povere ragazze coinvolte si intuisce dove voglia arrivare alla fine del discorso. Farei del libro un uso più volgare di quello prospettato da Nicki 75.
 
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Il libro si riferisce alle Donne costrette ad esercitare la prostituzione contro la loro volontà.

Senz'altro. La prefazione del Papa tuttavia fa riferimento a "...qualsiasi forma di prostituzione..." (parole già evidenziate da Nautilus appena sopra), per chiudere però con "...lo sfogare i propri istinti torturando una donna inerme."
Verrebbe da obiettare: e gli uomini ed i trans? Ah già, i gay non sono contemplati nella dottrina della Chiesa. Nonostante le parole di Papa Francesco di qualche mese fa, a proposito dei fratelli omosessuali.

Una persona non può mai essere messa in vendita

Giusto. Io non posso mettere in vendita RobyPG, Nicki, Infizz, Nautilus o chiunque altro e loro non possono mettere in vendita me.
Ma se io, o altri, di propria sponte, decidessimo di mettere in vendita noi stessi?
Torniamo al concetto di libero arbitrio, al vecchio timshel dei versetti della Genesi.

Che la vecchia e meno considerata (dal cattolicesimo) Bibbia sia più moderna e tollerante di questo Papa? Che pure rimarca notevoli distanze in confronto al precedente!

In attesa del probabile lucchetto di TBG.
 
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Proprio stasera ritorno da un incontro con una ragazza rumena, un'onesta libera esercente. Mi ha fatto capire che lavora ma anche si riposa. Con il frutto del suo lavoro ha comprato un appartamento e una macchina in Romania; era contenta di chiacchierare e raccontarmi della sua vita. Questo non mi sembra schiavitù.

Però devo ammettere che l'ultimo incontro che ho fatto con una ragazza cinese mi ha lasciato qualcosa di amaro in bocca. Lei non mi sembrava per niente contenta. In questi casi c'è quasi sempre la mama-san, la pappona che prende i soldi, mentre le ragazze lavorano. Non so esattamente come funziona, ma credo che devono saldare qualche debito nel paese di origine.

Sicuramente ci sono tante altre situazioni; tante situazioni quante ci sono ragazze che si prostituiscono.

Dire che “qualsiasi forma di prostituzione è una riduzione in schiavitù", come ha detto Jorge Mario Bergoglio, è una forma di moralismo puzzolente che reduce le varie esperienze e le varie vite di queste ragazze in un oggetto inerto, solo per promuovere il perbenismo ipocrito.
 
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eh beh ma di cosa ci stupiamo, il suo pensiero è quello... poi noi (e io per primo) facciamo i distinguo tra prostituzione forzata e prostituzione libera, nella dottrina vaticana la prostituzione evidentemente non è mai libera
io stesso potrei dire che talune ragazze mi sembrano più libere di me, che anche alcune nigeriane non sembrano affatto schiave (vanno a ballare, in vacanza, da amici o parenti, anche se accennano al debito che hanno contratto in patria, che forse non è così perentorio come a volte si sente dire)
comunque massima solidarietà alle prostitute costrette a farlo o ingannate
 
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[FONT=&quot][FONT=&quot]Non ricordo esattamente chi di voi figli di puttana ha scritto questa roba, ma ricordo che dopo averla letta non andai a pagamento per sei mesi.
"Ripenso, senza alcuna soddisfazione, alle tante, troppe ragazze conosciute… Sicuramente un numero a tre cifre. E’ sempre stato per me difficile conciliare valori e convinzioni con una simile debolezza. Lo scomporre in micro dettagli fisici la ragazza che avevo di fronte, così come la tecnica ma asettica descrizione della prestazione, altro non erano se non il tentativo di non ammettere che stavo comperando un corpo, violando in tal modo un basilare principio di rispetto del prossimo solo grazie ad una sproporzione tra la mia capacità economica e quella di chi si poneva in vendita. Ho vissuto storie, una in particolare, che mi hanno fatto toccare con mano quanto dolore e sofferenza si provoca ogni qual volta si acquista il corpo ed il sesso di una donna, per quanto lei possa essere consenziente. Sul piano psicologico, il danno che (pur involontariamente) un uomo produce è notevolissimo, e spesso irrecuperabile."[/FONT][/FONT]
 
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Beh, a mio avviso , se molte italiane fanno le profumiere , e dunque se siamo obiettivamente nei fatti costretti al pay , molta responsabilità è anche del senso del peccato divulgato da una Chiesa bigotta, che ora condanna anche il pay. Forse dovremmo tagliarcelo...
 
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Sera a tutti/e..

Il mestiere più antico del mondo è la terza industria illegale dopo armi e droga,ERA ed È una forma di schiavitù e le vittime sono donne e bambini IN REALTÀ DIVERSE dalla mia..e già questo mi fa star male..
La prefazione del libro dice
“Qualsiasi forma di prostituzione è una riduzione in schiavitù, un atto criminale, un vizio schifoso che confonde il fare l’amore con lo sfogare i propri istinti torturando una donna inerme. È una ferita alla coscienza collettiva, una deviazione all’immaginario corrente"...
Il temine Qualsiasi generalizzando fa di tutta l'erba un fascio,e non e' così..
Il termine TORTURARE e' agghiacciante se si pensa a quelle donne e bambini costretti a prostituirsi...la tratta degli esseri umani ai fini della prostituzione è il peggiore dei mali !!!.. se penso a tutti i flussi migratori in Italia,penso a quelle organizzazioni criminali che hanno trovato nuove opportunità per introdurre altre vittime in questo mercato!!!!...Il Papa parla di donne crocifisse e dice che è patologica la mentalità di chi sfrutta queste come merce da usare per poi gettare..e parla di liberazione di queste povere schiave...mentre don Aldo Buonaiuto conclude dicendo..che tutti dovrebbero mantenere la propria integrità al di fuori del mercato,del mercimonio del tornaconto..senza scrupoli..
poi che l'esistenza umana non abbia prezzo lo so...ma che vendere il proprio corpo per denaro non potrà essere considerato un lavoro lo dice poi a casa sua...!!!!!
 
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In tanti anni di punteraggio mi è capitato di entrare in confidenza con alcune fidelizzate che mi hanno raccontato la loro vita. Mi hanno parlato di case acquistate nel paese d'origine, di appartamenti affittati che generano reddito, di obiettivo da raggiungere prima di smettere. Una mi ha parlato di cifre, di quanto trasferisce ogni mese, cifre da professionista affermato o dirigente d'azienda. In un'occasione siamo finiti per parlare di problemi con la banca e ho visto l'estratto conto, quadra tutto.
Non voglio escludere che ci siano le sfruttate, ma non si può generalizzare, non sono tutte sfruttate.
 
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Può essere vero in alcuni contesti, ma è una scemenza sesquipedale in altri;
retorica a basso costo e luoghi comuni a gò-gò: "pittore, parla di quadri".
Io sono piuttosto selettivo nelle mie scelte, e per educazione ed indole sono sempre molto corretto con qualsiasi donna, free o pay che sia; preferiscole fidelizzate ed a volte sono riuscito ad instaurare rapporti che erano di vera e propria amicizia.
C'è nè una, ad esempio, che era una mia storica, che per motivi contingenti si è dovuta trasferire: sono oltre 10 anni che non ci incontriamo ma siamo rimasti amici, ci sentiamo regolarmente al telefono, lei mi racconta di sè, della figlia, del genero, dei problemi di salute suoi e dei suoi familiari, ed io le racconto del mio lavoro, dei miei figli, della loro università, ecc. ecc. E' "riduzione in schiavitù" questa??
Ma non diciamo cazzate.
E lo stesso con tutte le altre, che avevano certamente i loro problemi: personali, economici, psicologici, ecc. nel vivere una tale situazione; che poi però entravano in confidenza e mi raccontavano delle loro separazioni, di come essere state messe in part-time le aveva messe a terra, di come gli ex non versavano l'assegno per i figli, dei problemi con gli assistenti sociali che valutavano la loro idoneità all'affidamento della prole.
Donne, a volte bellissime, educate, istruite, che si capiva lontano 1 km non fossero dell'ambiente, se non altro perchè la situazione ancora non le aveva "cambiate" come certe macchinette che sono davvero delle "puttane" dal comportamento squallido e meccanico; e quando alcune hanno lasciato "quella" attività, anche se personalmente ne ho perso ero comunque contento per loro, perchè erano riuscite ad uscirne prima che la situazione le triturasse emotivamente.
Ho un ricordo magnifico di alcune di loro.
L'ultima, lo scorso maggio, dopo che per un paio di mesi non l'avevo frequentata per problemi contingenti, mi ha contattato lei per dirmi che appendeva la guepiere al chiodo perchè si sposava; per rispetto al compagno non ha accettato un "incontro di addio" ed io ho capito senza farmene un cruccio, però mi ha dato la bomboniera ringraziandomi per tutti i bei momenti che avevamo trascorso assieme, perchè "sei stato molto più che un cliente".
Adesso ne ho incontrata una che alla fine mi ha ringraziato per come l'ho trattata e per le attenzioni che le ho dedicato, non solo riguardo al sesso ma come persona.
Sicuramente ci sono "colleghi" punter che si comportano in modo inqualificabile, come ci sono anche "pay" che sono trattate come "pezzi di carne", è anche vero che molte sono loro stesse le prime a comportarsi come macchinette da sesso stile catena di montaggio (!!!!)
Ma chi vuole restare umano ha mille possibilità, anche in queste situazioni
 
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Golve

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se la prostituzione è una malattia mentale chiedi? Sicuramente sì se noti che nonostante ti vengano sensi di colpa magari anche perché sei impegnato seriamente con una persona e hai problemi di soldi non riesci a smettere di andarci. A quel punto è una malattia, una dipendenza come una qualsiasi droga. Non esistono solo le dipendenze da sostanze chimiche, anche dipendenza dal cibo, dal sesso, dal gioco, dalla rete internet e così via. E attenzione qualsiasi atto che viene fatto nonostante tutta l'iniziale buona volontà di non volerlo fare, e dopo il misfatto essere divorato dalla sofferenza, dai sensi di colpa, e mancanza di stima in se stessi è una dipendenza e bisognerebbe rivolgersi a qualche professionista prima che si sprofondi sempre più nel baratro. Se invece si è pienamente coscienti, e si è totalmente in grado di stare anche anni senza far nulla non è una dipendenza.
 
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Preußen
Rispetto a femministe ed altri abolizionisti vari, al papa riconosco la buona fede nell'affrontare questo dramma. Il dramma della condizione in cui versano le ragazze costrette a prostituirsi; un dramma per cui non si fa mai abbastanza. Ma il ricondurre tutta la prostituzione ad una costrizione, negando vi siamo donne che decidono volontariamente di esercitare, rappresenta malafede, idiozia o disonestà intellettuale, oppure tutte e tre. C'è un detto negli Stati Uniti: uno ha il diritto alle proprie opinioni, non ai propri fatti; questa regola, che a mio avviso di addice perfettamente agli abolizionisti della prostituzione, vale anche per il papa. D'altronde la sua presa di posizione ricalca la scandalosa sentenza della Corte Costituzionale https://www.repubblica.it/cronaca/2...n_e_mai_un_atto_totalmente_libero_-228190712/ , la quale ha affermato che la prostituzione non può mai essere volontaria. Una sentenza che da sola basta a screditare in toto la magistratura italiana, perchè non ha nulla a che fare ne' col diritto ne' con la realtà, ma solo con l'ideologia. È esattamente maniera in cui la grande Laura Lee (che mai sarà abbastanza compianta) descriveva gli abolizionisti. Coglioni, questi ultimi (ed i giudici della Corte hanno dimostrato in pieno di esserlo) che si rivolgono alle ragazze che scelgono questo mestiere dicendo loro: "Ehi, guarda che tu sei sfruttata, e non te ne accorgi neanche" Giuristi dei miei coglioni, femministe abolizioniste, ed anche lei, Santità (e quest'ultima parola la scrivo col massimo rispetto e senza ironia), osservate le innumerevoli prese di pisizione delle prostitute (quelle non costrette, ovvio) le quali rivendicano il diritto di poter esercitare la professione che hanno scelto.
https://www.theguardian.com/society...e-sex-work-to-protect-us-from-prostitutes-say
https://www.independent.co.uk/news/...iminalisation-state-senate-bill-a8819641.html
Interessante in particolare l'episidio citato dall' ultimo articolo, dove un gruppo di femministre frustrate (nessuna pay tra loro) manifesta in favore del modello svedese, per poi sbraitare contro due pays che chiedono la legalizzazione della loro professione. Della serie: io so cosa è meglio per te, tu non puoi saperlo.
Accomunare queste pays alle schiave dell sesso mi fa ribollire il sangue nelle vene. La prostituzione a Berlino ne è un chiaro esempio. Da una parte troviamo le ragazze che si prostituiscono al Kurfürstenstraße, e che offrono BBJ e Rai1 a soli €50, talvolta meno; ovvio che queste siano tutto fuorché libere (e le poche che lo sono hanno spesso problemi di droga). Dall'altra troviamo vari bordelli del centro, dove le ragazze lavorano in condizioni sicure ed ottimali. Ditemi voi se si può intavolare una discussione con chi pone le due situazioni sullo stesso piano.
Del resto siamo in Italia. Paese dove persino in un forum di punters come questo tocca sentire uscite come "ricordiamoci che ciò che facciamo è vizioso e moralmente sbagliato". Ora sono davvero curioso di sapere come la vedono le nostre amiche qui si PF. Sentite che il libro scritto dal papa sia dalla vostra parte?
 
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Può essere vero in alcuni contesti, ma è una scemenza sesquipedale in altri;
retorica a basso costo e luoghi comuni a gò-gò: "pittore, parla di quadri".
Io sono piuttosto selettivo nelle mie scelte, e per educazione ed indole sono sempre molto corretto con qualsiasi donna, free o pay che sia; preferiscole fidelizzate ed a volte sono riuscito ad instaurare rapporti che erano di vera e propria amicizia.
C'è nè una, ad esempio, che era una mia storica, che per motivi contingenti si è dovuta trasferire: sono oltre 10 anni che non ci incontriamo ma siamo rimasti amici, ci sentiamo regolarmente al telefono, lei mi racconta di sè, della figlia, del genero, dei problemi di salute suoi e dei suoi familiari, ed io le racconto del mio lavoro, dei miei figli, della loro università, ecc. ecc. E' "riduzione in schiavitù" questa??
Ma non diciamo cazzate.
E lo stesso con tutte le altre, che avevano certamente i loro problemi: personali, economici, psicologici, ecc. nel vivere una tale situazione; che poi però entravano in confidenza e mi raccontavano delle loro separazioni, di come essere state messe in part-time le aveva messe a terra, di come gli ex non versavano l'assegno per i figli, dei problemi con gli assistenti sociali che valutavano la loro idoneità all'affidamento della prole.
Donne, a volte bellissime, educate, istruite, che si capiva lontano 1 km non fossero dell'ambiente, se non altro perchè la situazione ancora non le aveva "cambiate" come certe macchinette che sono davvero delle "puttane" dal comportamento squallido e meccanico; e quando alcune hanno lasciato "quella" attività, anche se personalmente ne ho perso ero comunque contento per loro, perchè erano riuscite ad uscirne prima che la situazione le triturasse emotivamente.
Ho un ricordo magnifico di alcune di loro.
L'ultima, lo scorso maggio, dopo che per un paio di mesi non l'avevo frequentata per problemi contingenti, mi ha contattato lei per dirmi che appendeva la guepiere al chiodo perchè si sposava; per rispetto al compagno non ha accettato un "incontro di addio" ed io ho capito senza farmene un cruccio, però mi ha dato la bomboniera ringraziandomi per tutti i bei momenti che avevamo trascorso assieme, perchè "sei stato molto più che un cliente".
Adesso ne ho incontrata una che alla fine mi ha ringraziato per come l'ho trattata e per le attenzioni che le ho dedicato, non solo riguardo al sesso ma come persona.
Sicuramente ci sono "colleghi" punter che si comportano in modo inqualificabile, come ci sono anche "pay" che sono trattate come "pezzi di carne", è anche vero che molte sono loro stesse le prime a comportarsi come macchinette da sesso stile catena di montaggio (!!!!)
Ma chi vuole restare umano ha mille possibilità, anche in queste situazioni

Una risposta così intelligente la quoto parola per parola...grazie!
 
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“Qualsiasi forma di prostituzione è una riduzione in schiavitù"
"la prostituzione non può mai essere volontaria"

Captivae diaboli, appunto
 
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[FONT="][FONT="]Non ricordo esattamente chi di voi figli di puttana ha scritto questa roba, ma ricordo che dopo averla letta non andai a pagamento per sei mesi.
"Ripenso, senza alcuna soddisfazione, alle tante, troppe ragazze conosciute… Sicuramente un numero a tre cifre. E’ sempre stato per me difficile conciliare valori e convinzioni con una simile debolezza. Lo scomporre in micro dettagli fisici la ragazza che avevo di fronte, così come la tecnica ma asettica descrizione della prestazione, altro non erano se non il tentativo di non ammettere che stavo comperando un corpo, violando in tal modo un basilare principio di rispetto del prossimo solo grazie ad una sproporzione tra la mia capacità economica e quella di chi si poneva in vendita. Ho vissuto storie, una in particolare, che mi hanno fatto toccare con mano quanto dolore e sofferenza si provoca ogni qual volta si acquista il corpo ed il sesso di una donna, per quanto lei possa essere consenziente. Sul piano psicologico, il danno che (pur involontariamente) un uomo produce è notevolissimo, e spesso irrecuperabile."[/FONT][/FONT]

Non lo so...sarò un ignorante sicuramente ma da quel che mi pare di capire da queste articolate filosofiche parole da romanzo drammatico lo stesso autore forse non voleva niente altro che sesso a pagamento senza nemmeno tentarlo un approccio umano...inutile fare del moralismo sul mercimonio dopo per me.
 
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Ovunque c'è profumo di donna
...Sentite che il libro scritto dal papa sia dalla vostra parte?
Piccola correzione....
Il libro non è stato scritto dal papa, ma da un prelato della associazione di Don Benzi.
Il papa ha solo fatto una maldestra, a mio avviso, prefazione.
O forse non l'ha neanche scritta lui, magari l'ha solo firmata...:pardon:
Francamente, accomunare la libera scelta di prostituirsi con la tratta degli esseri umani, mi sembra un autogol.
In questo modo viene esaltato solo un'aspetto della tratta di esseri umani.
E tutti quegli uomini che lavorano in agricoltura, o in altre attività, vivono in baracche e vengono pagati una miseria, non sono in schiavitù?
Non sono "uomini crocifissi", quelli?
 
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Ovunque c'è profumo di donna
Non ricordo esattamente chi di voi figli di puttana ha scritto questa roba, ma ricordo che dopo averla letta non andai a pagamento per sei mesi.
"Ripenso, senza alcuna soddisfazione, alle tante, troppe ragazze conosciute… Sicuramente un numero a tre cifre. E’ sempre stato per me difficile conciliare valori e convinzioni con una simile debolezza. Lo scomporre in micro dettagli fisici la ragazza che avevo di fronte, così come la tecnica ma asettica descrizione della prestazione, altro non erano se non il tentativo di non ammettere che stavo comperando un corpo, violando in tal modo un basilare principio di rispetto del prossimo solo grazie ad una sproporzione tra la mia capacità economica e quella di chi si poneva in vendita. Ho vissuto storie, una in particolare, che mi hanno fatto toccare con mano quanto dolore e sofferenza si provoca ogni qual volta si acquista il corpo ed il sesso di una donna, per quanto lei possa essere consenziente. Sul piano psicologico, il danno che (pur involontariamente) un uomo produce è notevolissimo, e spesso irrecuperabile."
I sensi di colpa credo che li abbiamo avuti tutti.
Almeno io li ho avuti fino al momento in cui ho capito che è il rapporto umano che stabilisco con la prostituta ciò che conta.
Questo mio atteggiamento mi porta spesso a prendere delle "inculate", l'ultime due prese la scorsa settimana. Ma non m'importa; preferisco sentirmi defraudato io, piuttosto che far star male una pay.
E io dovrei sentirmi un "torturatore"?
Strano che questa parola "torturatore" venga usata dai seguaci di un sistema che estorceva confessioni usando la tortura.
L'inquisizione è stata abolita in Europa solamente nel XIX secolo.
Lo Stato Pontificio ne ha solo cambiato nome dal 1908.
Ma, a quanto pare, l'inquisizione esiste ancora, anche se naturalmente ora usa altri metodi ed ha altri scopi...:pardon:
 
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