Sia esso principiante o veterano di lungo corso, l’esploratore deve inevitabilmente assoggettarsi al sacro rito della telefonata. Capire cosa gli passa per la testa in quel momento, mentre il telefono squilla libero, non è per nulla scontato. Bisognerebbe, almeno per una volta, calarsi nei suoi panni con una controparte maschile, forse allora ci si renderebbe conto di quante sensazioni ed emozioni, assolutamente non previste, verrebbero a galla; una sorta di disagio o leggero imbarazzo che si contrappone alla nostra proverbiale spigliatezza.
L’oggetto del contendere è ben noto, gli argomenti sono a dir poco inequivocabili ma è la natura stessa della conversazione a rendere estremamente intimo un dialogo fra due persone fino a quel momento sconosciute.
Per questo ritengo sia indispensabile rompere il ghiaccio fin dall’inizio anche con coloro che risultano refrattari all’approfondimento. Con la cortesia, la gentilezza e la pacatezza nei toni “spiattello” tutto ciò che serve sapere: dalle informazioni logistiche ai dettagli più piccanti e relativi costi … si sa mai che l’esploratore abbia già fatto un pensierino.
A volte tocca ascoltare animi esuberanti nelle molteplici richieste che spaziano in lunghe divagazioni di tutt’altro genere, ma adoro la chiacchiera e cedo alla violenza verbale.
Altre volte invece tocca scontrarsi con la maleducazione e l’arroganza d'individui che si approcciano con la stessa noncuranza di chi ordina una pizza; in quel momento comprendo la scelta di alcune che si fanno contattare esclusivamente via mail, risparmiandosi queste penose parentesi.
Ci rifletto ma poi torno immediatamente sui miei passi, l’immediatezza e la spontaneità della telefonata è troppo bella ed intrigante e non potrei privarmene. E’ strategica perché concede a entrambi una chiave di lettura che va ben oltre le parole dette, racconta di noi e ci dipinge caratterialmente in un quadro che il più delle volte corrisponde alla realtà che troveremo.