L'ENOTECA DI P.F.I.

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Romagna
Bello questo post !

Sappiate che sono un produttore di vino......adesso mi sembra proprio di essere a casa.

Auguri a tutti i miei amici punter !
 
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Novara
durevole ha scritto:
Carissimi...

sono un estimatore del vino dell'ultima ora. Non ho grandi conoscenze e tantomeno grandi pretese, ma mi sembra di aver capito che molti di voi che scrivete qui, siete molto esperti sull'argomento.

Vorrei farvi una semplice domanda puramente di natura tecnica:
Non sono un gran bevitore di vino, ma amo associare un buon rosso durante una cena in un ristorante. La mia passione sono i rossi piemontesi, in primis Barbaresco seguito a ruota da Roero e Barolo... ma non disdegno assolutamente Grignolino, Nebbiolo e Ghemme. Questi sono tutti vini abbastanza strutturati che accompagno con dei secondi di carne rossa o in umido. La gradazione di questi vini e tra i 12 e i 14.5%... questo fa si che una normalissima bottiglia da 75 consumata da due persone, ti metta fuori regge per quanto riguarda l'etilometro e la possibilità di guidare. Sappiamo tutti quale meschina azione stanno facendo gli ultimi governi per tutelare l'incolumita sulle strade (dare la colpa ai conducenti anziche ad una rete viaria del dopoguerra).
Per quale motivo non sono disponibili bottiglie da 0,50 litri?
I vini importanti avrebbero delle ricadute qualitative in bottiglie di dimensioni diverse?

Credo che avere delle bottiglie più piccole possa incentivare il consumo anche di vini più importanti. Mi sbaglio?

Grazie a chi vorrà rispondermi.
Come non quotarti sui grandi rossi piemontesi, grandi vini da accompagnare a piatti corposi.
Per il discorso delle bottiglie da mezzo litro , mi ricordo una volta in una visita/degustazione in una cantina a barbaresco ci aveva fatto vedere le bottiglie da mezzo litro.
Il proprietario le considerava abbastanza inutili ( effettivamente per loro e' un costo maggiore ) , pero' le producevano perche' avevano richiesta, quasi esclusivamente dall'estero.
 
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se vendi una bottiglia da 750cc a 5 euro la 1/2 non è conveniente perchè il pakaging incide molto ma su bottiglie da 8/10 e oltre non penso incida più di tanto , a volte la mentalità contadina è dura da capire lo dicono '' ne prendono una intera quello che resta lo lasciano '' ma pultroppo non è cosi la toscana e la francia mettono i loro vini anche in mezze bottiglie , da noi fino a poco tempo fa cera solo quello meno conveniente ai produttori , ossia il vino da vascello , mquello più scarso ,
per fortuna adesso complice la legge sulla guida in stato di ebrezza qualcuno a iniziato a mettere IL VINO quello serio nelle mezze bottiglie.
 
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Però fino ad ora nessuno mi la risposto:
I grandi vini imbottigliati in bottiglie da 37.5 o 50 perdono in qualità?

:sad:
vivilavita ha scritto:
se vendi una bottiglia da 750cc a 5 euro la 1/2 non è conveniente perchè il pakaging incide molto ma su bottiglie da 8/10 e oltre non penso incida più di tanto , a volte la mentalità contadina è dura da capire lo dicono '' ne prendono una intera quello che resta lo lasciano '' ma pultroppo non è cosi la toscana e la francia mettono i loro vini anche in mezze bottiglie , da noi fino a poco tempo fa cera solo quello meno conveniente ai produttori , ossia il vino da vascello , mquello più scarso ,
per fortuna adesso complice la legge sulla guida in stato di ebrezza qualcuno a iniziato a mettere IL VINO quello serio nelle mezze bottiglie.
 
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Però fino ad ora nessuno mi la risposto:
I grandi vini imbottigliati in bottiglie da 37.5 o 50 perdono in qualità
?

le bollicine si, perchè fanno tutto il trgitto della fermentazione in bottilia
gli altri secondo mè è inpercettibile
comunque più la bottiglia è grossa meglio è
 
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vivilavita ha scritto:
Però fino ad ora nessuno mi la risposto:
I grandi vini imbottigliati in bottiglie da 37.5 o 50 perdono in qualità
?

le bollicine si, perchè fanno tutto il trgitto della fermentazione in bottilia
gli altri secondo mè è inpercettibile

Il concetto espresso da vivilavita :"comunque più la bottiglia è grossa meglio è"
E' in linea di massima giusto,non a caso i formati grandi (magnum,jeroboam ecc..) sono molto più pregiati ed acquistano col tempo molto piu' valore delle classiche 0.75,soprattutto per le grandi etichette.
Questo non è solo per la rarità del formato,ma anche appunto per il livello maggiore di qualità e conservazione dato dai grandi formati.
Per le bollicine di qualità poi - in Italia leggi "Franciacorta" d.o.c.g. e "Trento Talento"d.oc.g. denominazioni concepite con il metodo "champenoise" o detto all'italiana "metodo classico",la cosa è improponibile,perche prevede le stesse cure di un formato normale,e soprattutto per la minimissima variazione di prezzo , non avrebbe senso.
altra cosa da precisare,che il formato da 0,50 spesso citato nei post precedenti,è quasi inesistente,le bottiglie piccole per capirsi sono al 99% 0.375.
Questo formato, in epoca di etilometri e di single,è sempre piu adottato dalle case vinivole,anche se al momento non troppo diffuso,e soprattutto non considerato da tante cantine.
Viene imbottigliato soprattutto da Aziende commerciali e di grande consumo,che magari hanno contratti con la grande distribuzione o gastronomie di massa (autogrill o mense ) ma preso poco in considerazione da case di nicchia e prestigio,(a parte produzioni davvero cult) anche per poca considerazione da parte dei ristoratori,anche dei più attenti.
Questa cosa,non accade invece in Francia,dove anche le più grandi maison bordolosi,borgognone ecc..da tempo immemore hanno attenzione verso i piccoli formati,proponendoli pero - attenzione - quasi al prezzo di quelli standard.
Insomma la questione,si pone ma relativamente,anche perchè oggi,dalla piccola enoteca alla media trattoria,al restaurant blasonato,la mescita al bicchiere - anche di qualità e con varia scelta - si è molto diffusa,grazie a dio.

Buoni brindisi.

P.S. Oggi mi sono fatto ( anzi ancora non l'ho finito) uno straordinario "Sfurzat Canua" di Sertoli Salis...
Evviva il Grande Vino,che in alcuni casi,è addirittura meglio di una bella scopata !

:big_boss:
 
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[center:2abd5u0s]I FORMATI DELLE BOTTIGLIE ED I LORO NOMI

I formati delle bottiglie ,sono tantissimi,anche se molti sono ormai in disuso,e tra vino e champagne,cambiano a volte seconto il bon-ton della sommellerie.


VOLUME==========VINO===========CHAMPAGNE========

0,375 lt==========demi==============demi===========

0,75 lt=====boutteille ordinaire====bouiteille ordinaire=======

1,5 lt==========magnum============magnum==========

2,25 lt=======marie-jeanne=========marie-jeanne========

3 lt=========double magnum=========jeroboam=========

4,5 lt=========rehoboam============rehoboam=========

6 lt===========impèriale============mathusalem=======

9 lt===========salmanazar==========salmanazar========

12 lt==========balthazar============balthazar=========

15 lt========nabuchonodosor=======nabuchonodosor=====[/center:2abd5u0s]
 
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[center:1ehwcykv]I BICCHIERI DA DEGUSTAZIONE

Il bicchiere giusto è fondamentale per la degustazione

del vino! Un ottimo vino, puo' essere mortificato se non

servito nel bicciere appropriato , e non è questione solo

di dimensione,ma anche di forma, ad esempio un

CABERNET SAUVIGNON di qualita' va servito in un bicchiere

grande ,ma di forma allungata,(tipo un grande bordeaux)

non panciuta,e potra' sembrare assurdo ma il gusto ed i

profumi cambiano!

Il decanter, è un altro discorso, serve appunto per decantare

i vini ed ossigenarli,dipende poi dal tipo di vino il tempo

necessario alla decantazione ,non solo poi i vini rossi

o invecchati,hanno bisogno di questo trattamento, anche

alcuni bianchi particolari lo richiedono ,soprattutto quelli

piu' strutturati (ad es.CHARDONNAY) e quelli prodotti

con i canoni della biodinamica.

I BICCHIERI FONDAMENTALI SONO QUATTRO

BORDEAUX : Di forma allungata,puo' essere di varie dimensioni
ed e indicato per i bianchi in generale,rosati e rossi giovani o
di media struttura

BALLOON : Grande e panciuto,è adatto ai grandi vini rossi
in quanto le sue dimensioni permettono al vino di ossigenarsi
in modo ottimale e di liberali le molecole volatili in modo
che il bouquet si esprima al massimo

BOURGOUGNE: E' ancora piu' grande del balloon ed e il
bicchiere deputato alla degustazione di BAROLO , PINOT NOIRE
e BORGOGNA

FLUTE : E' il classico bicchiere dello CHAMPAGNE, allungato e con
lo stelo alto, la sua forma permette di valutare la qualita'
del PERLAGE(bollicine) piu' sono ,piu' sono piccole e piu'
i flussi sono continui e ben concatenati tra loro e piu' lo
CHAMPAGNE sara' eccellente

I bicchieri da grande degustazione devovo essere in cristallo
i migliori del mondo vengono prodotti in Germania[/center:1ehwcykv]
 
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Il mio cenone di Natale si e' cosi' composto:

Antipasto di gamberi al lardo saltati in padella - > Giulio Ferrari Riserva 1997

Un'ottimo impareggiabile spumante italiano: Colore paglierino brillante con riflessi dorati. Perlage finissimo e raffinato e composto. Al naso rivela un bouquet etereo di rara intensità e fragranza, il fruttato di origine varietale, sentori di miele abbinati ad una leggera nota di vaniglia.
Il gusto e' maestosamente elegante ed armonico, una sublime concertazione della sua complessita' di note floreali, vaniglia, miele e fieno, tutte componenti che conferiscono un impatto nobile e di notevole persistenza.
Vinificazione: maturazione di 10 anni su lieviti selezionati in proprie colture.

Tagliolini all'astice - > Dom Perignon millesimato 1999

50% Chardonnay e 50% Pinot nero, si presenta ben strutturato. Complesso, rotondo, e corposo. Al naso sentori di frutta gialla. Rilascia in bocca aromi di mandorle tostale. Dal finale lungo. Perlagè persistente e fine, molto piu' presente e pervasivo del precedente vino.


Branzino alla brace - > Philipponat Clos de Goisses Riserva 1996

Con i vitigni collocati nel cuore dei Premier e dei Grand Cru, Philipponnat si propone con dei vini molto raffinati, frutto di vinificazioni il più naturali possibili. La fermentazione malolattica è sempre portata a termine, tranne per i vini molto potenti e significativi, come questo straordinario Clos des Goisses, che tra i tanti appassionati vantava anche Umberto Agnelli...

"...geniale equilibrio di vitigni nobili di Chardonnay (30%) e Pinot Noir (70%), provenienti da una vigna unica con una produzione limitata dalla selezione rigorosa fra le uve di 15 parcelle, raccolte, pigiate e vinificate separatamente..."

Si presenta con colore oro intenso e spuma molto fine ed elegantissima. Al naso dominano le note di frutti bianchi, di burro e di miele che si confermano anche al palato assieme ad eleganza e freschezza, con un finale piacevolmente lungo ed agrumato. Presente e quasi prepotente, frutto della bariccatura, la vena di cognac. Forse un vino troppo particolare per essere sprecato con un umile branzino alla brace.


Il tutto ovviamente non al ristorante a casa propria!

Buone feste a tutti !
 
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Power ha scritto:
Il mio cenone di Natale si e' cosi' composto:

Antipasto di gamberi al lardo saltati in padella - > Giulio Ferrari Riserva 1997

Un'ottimo impareggiabile spumante italiano: Colore paglierino brillante con riflessi dorati. Perlage finissimo e raffinato e composto. Al naso rivela un bouquet etereo di rara intensità e fragranza, il fruttato di origine varietale, sentori di miele abbinati ad una leggera nota di vaniglia.
Il gusto e' maestosamente elegante ed armonico, una sublime concertazione della sua complessita' di note floreali, vaniglia, miele e fieno, tutte componenti che conferiscono un impatto nobile e di notevole persistenza.
Vinificazione: maturazione di 10 anni su lieviti selezionati in proprie colture.

Tagliolini all'astice - > Dom Perignon millesimato 1999

50% Chardonnay e 50% Pinot nero, si presenta ben strutturato. Complesso, rotondo, e corposo. Al naso sentori di frutta gialla. Rilascia in bocca aromi di mandorle tostale. Dal finale lungo. Perlagè persistente e fine, molto piu' presente e pervasivo del precedente vino.


Branzino alla brace - > Philipponat Clos de Goisses Riserva 1996

Con i vitigni collocati nel cuore dei Premier e dei Grand Cru, Philipponnat si propone con dei vini molto raffinati, frutto di vinificazioni il più naturali possibili. La fermentazione malolattica è sempre portata a termine, tranne per i vini molto potenti e significativi, come questo straordinario Clos des Goisses, che tra i tanti appassionati vantava anche Umberto Agnelli...

"...geniale equilibrio di vitigni nobili di Chardonnay (30%) e Pinot Noir (70%), provenienti da una vigna unica con una produzione limitata dalla selezione rigorosa fra le uve di 15 parcelle, raccolte, pigiate e vinificate separatamente..."

Si presenta con colore oro intenso e spuma molto fine ed elegantissima. Al naso dominano le note di frutti bianchi, di burro e di miele che si confermano anche al palato assieme ad eleganza e freschezza, con un finale piacevolmente lungo ed agrumato. Presente e quasi prepotente, frutto della bariccatura, la vena di cognac. Forse un vino troppo particolare per essere sprecato con un umile branzino alla brace.


Il tutto ovviamente non al ristorante a casa propria!

Buone feste a tutti !

Guarda che se mi inviti a cena a casa tua... io mica mi offendo.... :biggrin:
 
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LUCULLUS ha scritto:
...
altra cosa da precisare,che il formato da 0,50 spesso citato nei post precedenti,è quasi inesistente,le bottiglie piccole per capirsi sono al 99% 0.375.
Questo formato, in epoca di etilometri e di single,è sempre piu adottato dalle case vinivole,anche se al momento non troppo diffuso,e soprattutto non considerato da tante cantine.
Viene imbottigliato soprattutto da Aziende commerciali e di grande consumo,che magari hanno contratti con la grande distribuzione o gastronomie di massa (autogrill o mense ) ma preso poco in considerazione da case di nicchia e prestigio,(a parte produzioni davvero cult) anche per poca considerazione da parte dei ristoratori,anche dei più attenti.
Questa cosa,non accade invece in Francia,dove anche le più grandi maison bordolosi,borgognone ecc..da tempo immemore hanno attenzione verso i piccoli formati,proponendoli pero - attenzione - quasi al prezzo di quelli standard.
Insomma la questione,si pone ma relativamente,anche perchè oggi,dalla piccola enoteca alla media trattoria,al restaurant blasonato,la mescita al bicchiere - anche di qualità e con varia scelta - si è molto diffusa,grazie a dio.
:big_boss:

Carissimo Lucu,

il formato da 50 cl., personalmente non l'ho mai incontrato. Certo è che in periodi di "etilometro selvaggio", almeno per il sottoscritto, sarebbe una manna.
Personalmente, se dovessi ordinare una bottiglia da 37,5 nel corso di una cena a due, vorrebbe dire ordinare quasi immediatamente la seconda e ordinando quella classica da 75... purtroppo, se il vino è buono, non riesco ad avanzarlo (sono troppo goloso).

Credo che la bottiglia da 0,50 sarebbe un ottimo compromesso, tra le necessità di "degustazione" e quelle del codice della strada.
Da lì la mia curiosità per quanto riguarda l'aspetto qualitativo delle bottiglie di dimensione più piccole.

Purtroppo l'osservazione che fai tu sulla possibilità di usufruire di vini al bicchiere, per lo meno su Milano e Hinterland è una chimera. E' senza dubbio vero che ci sono ristoranti che offrono il singolo bicchiere di vino, ma spesso la scelta si ferma tra due o tre tipi di vino di solito molto comuni e di scarsa qualità (del resto, capisco ache il ristoratore che sia titubante nell'aprire una bottiglia di barolo o di amarone per consumarne solo due bicchieri).
Personalmente, sarei molto felice di trovare vini rappresentativi in bottiglia da 0,50 e forse insieme a me lo sarebbero anche altri conducenti.

Forse sarebbe utile sensibilizzare i produttori... ma finche il settore tirerà come negli ultimi anni, chi glielo fa fare di porsi il problema? :smile:
 
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penso che anche il settore vino sta passando la sua crisi , nella zona dove abito (lago di garda) non è difficile rimadiare marchi come allegrini, masi , biondi santi, zenato, e anche altri nella mediopiccola distribuzione , (catene di supermercati locali) ma anche esselunga non scherza , le bottiglie che si trovano nei supermercati sono surplus di acquisti di enoteche , che per monetizzare svendono a questi supermercati che a sua volta rivendono a prezzi migliori dell' azzienda produttrice
l' affare è aveva in vetrina il recioto di masi a 18€ a bottiglia almeno 5/6 € meno dell' acquisto diretto
c+c maxigros aveva bussola quintarelli allegrini
 
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Quando una persona si interessa ad un argomento e ne conquista una sufficiente padronanza, spesso viene additato dagli amici come esperto e in quanto tale, in nome dell'amicizia, sfruttato per chiede informazioni e ricavarne utili indicazioni.

Capita spesso quindi che alcuni mi chiedano quale sia una bottiglia di vino buono da regalare o da portare a cena, cosa che e' difficile a dirsi perche' molto conta dall'abbinamento gastronomico che se ne vuole ricavare.

Certo e' che alcune persone avanzano queste richieste con degna cognizione di causa e diventa un piacere accontentarle.

Altre invece navigano nell'oscura notte dell'ignoranza e se ne beano, con il terrore poi di fare brutte figure in piu' o meno importanti situazioni dove e' necessario saper sfoggiare, se non un'approfondita cultura, una parziale conoscenza del campo.

Ahime' la maggior parte di queste persone sono di sesso femminile, se pur golose e curiose, raramente poi approfondiscono l'argomento di propria volonta' adagiandosi su soffici bollicine di ignote etichette, dal mal di testa assicurato per tre giorni dopo il pasto.

E se la richiesta in questione non e' solamente dissertativa ma ben piu' impegnativa e necessitaria di una scesa in campo in prima linea ?

Come detto sopra, e' un piacere condividere una buona bottiglia con qualcuno che si autoinvita a cena ma che ne capisce qualcosa, o per lo meno si sforza di farlo... ma nel caso ci si trovi di fronte un'emerita ignorante senza soluzione ? Mi rammento diverse occasioni in cui complice il mio orgoglio, non sono mai sceso sotto un certo livello ma la delusione e' sempre stata inevitabile, un piacere che dovrebbe essere condiviso, incompreso dalla controparte, diventa un dispiacere.

Ma cerca cerca nella cantina si puo' sempre trovare qualcosa di utile allo scopo, qualcosa di appagante ma non troppo impegnativo, qualcosa che non lasci poi il rimpianto di aver buttato la bottiglia buona per una persona non in grado di capirla appieno.

Ecco a voi signori la soluzione:

[attachment=0:3cu3a2kt]318700499_43796401ce.jpg[/attachment:3cu3a2kt]

A cui potete anche abbinare, senza alcun dispiacere, un Mac-Pulaster da sbarco. :biggrin:
 

Allegati

  • 318700499_43796401ce.jpg
    318700499_43796401ce.jpg
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durevole ha scritto:
(...)
Purtroppo l'osservazione che fai tu sulla possibilità di usufruire di vini al bicchiere, per lo meno su Milano e Hinterland è una chimera. E' senza dubbio vero che ci sono ristoranti che offrono il singolo bicchiere di vino, ma spesso la scelta si ferma tra due o tre tipi di vino di solito molto comuni e di scarsa qualità (del resto, capisco ache il ristoratore che sia titubante nell'aprire una bottiglia di barolo o di amarone per consumarne solo due bicchieri).

Forse sarebbe utile sensibilizzare i produttori... ma finche il settore tirerà come negli ultimi anni, chi glielo fa fare di porsi il problema? :smile: [/color]

Leggo solo ora questo interessante thread e voglio dire la mia, seppur in ritardo.
Premetto che non sono esperto del settore ma solo un appassionato.
Durevole, io esco poco nei locali, ma in alcuni di questi c'è la possibilità di portar via la bottiglia a fine pasto, facendola debitamente tappare. In questo modo, puoi goderti tranquillamente la cena con il giusto bicchiere e una volta a casa, riassaporare il nettare che accompagnò la serata e riviverne le sensazioni e i ricordi.

Poi, secondo il mio modesto parere, ci sono tanti ristoranti in Italia ma non c'è una cultura enologica all'altezza: in fondo, se in un ristorante che fa 50 coperti a sera, non riesci a vendere 3/4 calici di Brunello, allora forse dovresti cambiare mestiere... o no?

:good:
 
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Power ha scritto:
Saro' duro... ma non l'ho capita....

LUCULLUS ha scritto:
[center:1r6vdn6x]

CHI VUOL ESSER SOMMELIER ?
[/center:1r6vdn6x]

Clicca qui poi riclicca nel link del gioco...è carino credimi ed anche difficile, serve per capire molti termini enologici e tipologie vinicole.
PROVA !!!

:big_boss:
 
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LUCULLUS ha scritto:
clesgir ha scritto:
LUCULLUS_ONE ha scritto:
[
"Costruitevi una cantina ampia, spaziosa,ben areata e rallegratela di tante bottiglie,
queste ritte,quelle coricate,da conservare con occhio amico nelle sere di primavera,estate autunno e inverno,
sogghignando al pensiero di quell' uomo senza canti , senza suoni ,senza donne e senza vino,
che dovrebbe vivere una decina d'anni piu' di voi..."
(Giacomo Bologna)


Con questo pensiero del grande vignaiolo piemontese do il via ai brindisi !!!

:big_boss:


Veramente un grande personaggio il Giacomo Bologna, e gran vino il Bricco dell'Uccellone


Eh si Giacomo Bologna purtroppo scomparso,è stato uno dei piu' grandi personaggi dell'enologia Italiana e non solo....il vino da te citato,e' forse la piu grande barbera mai "concepita"...(barbera al femminile mi raccomando,altrimenti i piemontesi si offendono...) altro suo capolavoro,la barbera d'Asti superiore "Ai suma",altra barbera di livello eccellente e' il "bricco della bigotta",della stessa cantina seganlo anche la barbera d'asti vivace "La monella " vino "leggero" ma piacevolissimo e caratteristico.
La cantina "Braida" comunque e' adesso guidata dai figli dopo la sua scomparsa e rimane una delle eccellenze dell'enologia piemontese e nazionale.


:biggrin: Sono a 2 minuti di macchina da loro e talvolta porto dei nostri clienti a visitare cantina e a mangiare al ristorante che hanno sullo stradone "lungo Tanaro".
Il loro enologo storico è un carissimo amico di Famiglia.....
Peccato io sia astemio!! :cray:
Ma per informazioni o altro in materia di nettare di Bacco,causa mio lavoro, sono assolutamente preparato.
 
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Oh ragazzi, ma possibile non ci sia qua nessuno appassionato di vino ?
Io ri - UPPO, vediamo se la discussione continua...


 
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nappolaio01.jpg


NAPPOLAIO
Toscano I.G.T. Rosso

Vigneti
Nome: Nappolaio
Terreno: medio impasto ricco di scheletro (Alberese)
Numero ceppi per ettaro: 4000-5000
Sistema allevamento: cordone speronato
Altitudine: metri 400 s.l.m.

Uvaggio
90% Sangiovese 10% altri vitigni a bacca rossa (colorino, etc.)

Note degustative
Colore intenso rosso rubino carico; profumo fruttato che ricorda piccoli frutti di bosco con lievi sentori di spezie e vaniglia; di buona struttura, caldo, elegante, con finale leggermente tannico. Consigliamo di conservare le bottiglie coricate ad una temperatura attorno ai 16°C. Da servirsi ad una temperatura di 18°C.

Vinificazone
Dopo la vendemmia, eseguita a mano depositando i grappoli in ceste, le uve subiscono la diraspatura a cui segue una pigiatura soffice. La macerazione ha la durata di circa 15 giorni, in serbatoi di acciaio inox a temperatura controllata, dove il vino completa la fermentazione alcolica a temperature non superiori ai 29°C. In tale periodo vengono effettuati quattro rimontaggi giornalieri. Il vino viene quindi travasato e completa la fermentazione malolattica entro la fine di Dicembre.
Dopo la malolattica, il vino viene “elevato” in barriques o tonneaux di rovere, parte nuove parte usate, per un periodo non inferiore a 9 mesi.
All'imbottigliamento segue un periodo di affinamento in bottiglia di tre mesi prima della commercializzazione.



Prosit
 
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