Come non quotarti sui grandi rossi piemontesi, grandi vini da accompagnare a piatti corposi.durevole ha scritto:Carissimi...
sono un estimatore del vino dell'ultima ora. Non ho grandi conoscenze e tantomeno grandi pretese, ma mi sembra di aver capito che molti di voi che scrivete qui, siete molto esperti sull'argomento.
Vorrei farvi una semplice domanda puramente di natura tecnica:
Non sono un gran bevitore di vino, ma amo associare un buon rosso durante una cena in un ristorante. La mia passione sono i rossi piemontesi, in primis Barbaresco seguito a ruota da Roero e Barolo... ma non disdegno assolutamente Grignolino, Nebbiolo e Ghemme. Questi sono tutti vini abbastanza strutturati che accompagno con dei secondi di carne rossa o in umido. La gradazione di questi vini e tra i 12 e i 14.5%... questo fa si che una normalissima bottiglia da 75 consumata da due persone, ti metta fuori regge per quanto riguarda l'etilometro e la possibilità di guidare. Sappiamo tutti quale meschina azione stanno facendo gli ultimi governi per tutelare l'incolumita sulle strade (dare la colpa ai conducenti anziche ad una rete viaria del dopoguerra).
Per quale motivo non sono disponibili bottiglie da 0,50 litri?
I vini importanti avrebbero delle ricadute qualitative in bottiglie di dimensioni diverse?
Credo che avere delle bottiglie più piccole possa incentivare il consumo anche di vini più importanti. Mi sbaglio?
Grazie a chi vorrà rispondermi.
vivilavita ha scritto:se vendi una bottiglia da 750cc a 5 euro la 1/2 non è conveniente perchè il pakaging incide molto ma su bottiglie da 8/10 e oltre non penso incida più di tanto , a volte la mentalità contadina è dura da capire lo dicono '' ne prendono una intera quello che resta lo lasciano '' ma pultroppo non è cosi la toscana e la francia mettono i loro vini anche in mezze bottiglie , da noi fino a poco tempo fa cera solo quello meno conveniente ai produttori , ossia il vino da vascello , mquello più scarso ,
per fortuna adesso complice la legge sulla guida in stato di ebrezza qualcuno a iniziato a mettere IL VINO quello serio nelle mezze bottiglie.
vivilavita ha scritto:Però fino ad ora nessuno mi la risposto:
I grandi vini imbottigliati in bottiglie da 37.5 o 50 perdono in qualità ?
le bollicine si, perchè fanno tutto il trgitto della fermentazione in bottilia
gli altri secondo mè è inpercettibile
Power ha scritto:Il mio cenone di Natale si e' cosi' composto:
Antipasto di gamberi al lardo saltati in padella - > Giulio Ferrari Riserva 1997
Un'ottimo impareggiabile spumante italiano: Colore paglierino brillante con riflessi dorati. Perlage finissimo e raffinato e composto. Al naso rivela un bouquet etereo di rara intensità e fragranza, il fruttato di origine varietale, sentori di miele abbinati ad una leggera nota di vaniglia.
Il gusto e' maestosamente elegante ed armonico, una sublime concertazione della sua complessita' di note floreali, vaniglia, miele e fieno, tutte componenti che conferiscono un impatto nobile e di notevole persistenza.
Vinificazione: maturazione di 10 anni su lieviti selezionati in proprie colture.
Tagliolini all'astice - > Dom Perignon millesimato 1999
50% Chardonnay e 50% Pinot nero, si presenta ben strutturato. Complesso, rotondo, e corposo. Al naso sentori di frutta gialla. Rilascia in bocca aromi di mandorle tostale. Dal finale lungo. Perlagè persistente e fine, molto piu' presente e pervasivo del precedente vino.
Branzino alla brace - > Philipponat Clos de Goisses Riserva 1996
Con i vitigni collocati nel cuore dei Premier e dei Grand Cru, Philipponnat si propone con dei vini molto raffinati, frutto di vinificazioni il più naturali possibili. La fermentazione malolattica è sempre portata a termine, tranne per i vini molto potenti e significativi, come questo straordinario Clos des Goisses, che tra i tanti appassionati vantava anche Umberto Agnelli...
"...geniale equilibrio di vitigni nobili di Chardonnay (30%) e Pinot Noir (70%), provenienti da una vigna unica con una produzione limitata dalla selezione rigorosa fra le uve di 15 parcelle, raccolte, pigiate e vinificate separatamente..."
Si presenta con colore oro intenso e spuma molto fine ed elegantissima. Al naso dominano le note di frutti bianchi, di burro e di miele che si confermano anche al palato assieme ad eleganza e freschezza, con un finale piacevolmente lungo ed agrumato. Presente e quasi prepotente, frutto della bariccatura, la vena di cognac. Forse un vino troppo particolare per essere sprecato con un umile branzino alla brace.
Il tutto ovviamente non al ristorante a casa propria!
Buone feste a tutti !
LUCULLUS ha scritto:...
altra cosa da precisare,che il formato da 0,50 spesso citato nei post precedenti,è quasi inesistente,le bottiglie piccole per capirsi sono al 99% 0.375.
Questo formato, in epoca di etilometri e di single,è sempre piu adottato dalle case vinivole,anche se al momento non troppo diffuso,e soprattutto non considerato da tante cantine.
Viene imbottigliato soprattutto da Aziende commerciali e di grande consumo,che magari hanno contratti con la grande distribuzione o gastronomie di massa (autogrill o mense ) ma preso poco in considerazione da case di nicchia e prestigio,(a parte produzioni davvero cult) anche per poca considerazione da parte dei ristoratori,anche dei più attenti.
Questa cosa,non accade invece in Francia,dove anche le più grandi maison bordolosi,borgognone ecc..da tempo immemore hanno attenzione verso i piccoli formati,proponendoli pero - attenzione - quasi al prezzo di quelli standard.
Insomma la questione,si pone ma relativamente,anche perchè oggi,dalla piccola enoteca alla media trattoria,al restaurant blasonato,la mescita al bicchiere - anche di qualità e con varia scelta - si è molto diffusa,grazie a dio.
:big_boss:
durevole ha scritto:(...)
Purtroppo l'osservazione che fai tu sulla possibilità di usufruire di vini al bicchiere, per lo meno su Milano e Hinterland è una chimera. E' senza dubbio vero che ci sono ristoranti che offrono il singolo bicchiere di vino, ma spesso la scelta si ferma tra due o tre tipi di vino di solito molto comuni e di scarsa qualità (del resto, capisco ache il ristoratore che sia titubante nell'aprire una bottiglia di barolo o di amarone per consumarne solo due bicchieri).
Forse sarebbe utile sensibilizzare i produttori... ma finche il settore tirerà come negli ultimi anni, chi glielo fa fare di porsi il problema? [/color]
Power ha scritto:Saro' duro... ma non l'ho capita....
LUCULLUS ha scritto:[center:1r6vdn6x]
CHI VUOL ESSER SOMMELIER ?
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LUCULLUS ha scritto:clesgir ha scritto:LUCULLUS_ONE ha scritto:[
"Costruitevi una cantina ampia, spaziosa,ben areata e rallegratela di tante bottiglie,
queste ritte,quelle coricate,da conservare con occhio amico nelle sere di primavera,estate autunno e inverno,
sogghignando al pensiero di quell' uomo senza canti , senza suoni ,senza donne e senza vino,
che dovrebbe vivere una decina d'anni piu' di voi..."
(Giacomo Bologna)
Con questo pensiero del grande vignaiolo piemontese do il via ai brindisi !!!
:big_boss:
Veramente un grande personaggio il Giacomo Bologna, e gran vino il Bricco dell'Uccellone
Eh si Giacomo Bologna purtroppo scomparso,è stato uno dei piu' grandi personaggi dell'enologia Italiana e non solo....il vino da te citato,e' forse la piu grande barbera mai "concepita"...(barbera al femminile mi raccomando,altrimenti i piemontesi si offendono...) altro suo capolavoro,la barbera d'Asti superiore "Ai suma",altra barbera di livello eccellente e' il "bricco della bigotta",della stessa cantina seganlo anche la barbera d'asti vivace "La monella " vino "leggero" ma piacevolissimo e caratteristico.
La cantina "Braida" comunque e' adesso guidata dai figli dopo la sua scomparsa e rimane una delle eccellenze dell'enologia piemontese e nazionale.