L'ENOTECA DI P.F.I.

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Power,Maxione,mi avete fatto venire la voglia di berlo,un amarone,visto che stasera ho una serata rilassante a casa,vado in cantina e mi prendo proprio una bottiglia di Zenato 2000( :good: maxione ottimo !!!) il caminetto e' gia' acceso,lo accompagnero' con una grigliata (anche se non sarebbe il giusto abbinamento,ma tant'è...)
Domani rece

A domani VINOFILI !!!!

:biggrin: :biggrin: :biggrin:
 
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LUCULLUS ha scritto:
Power,Maxione,mi avete fatto venire la voglia di berlo,un amarone,visto che stasera ho una serata rilassante a casa,vado in cantina e mi prendo proprio una bottiglia di Zenato 2000( :good: maxione ottimo !!!) il caminetto e' gia' acceso,lo accompagnero' con una grigliata (anche se non sarebbe il giusto abbinamento,ma tant'è...)
Domani rece

A domani VINOFILI !!!!

:biggrin: :biggrin: :biggrin:

La mamma di un mio amico sa cucinare, di solito torno dal veronese con due bottiglie uguali di amarone, quel che sia, una serve per fare il brasato, l'altra per mangiarci il brasato... ASSOLUTAMENTE DA PROVARE !!!!
 
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LUCULLUS ha scritto:
Power,Maxione,mi avete fatto venire la voglia di berlo,un amarone,visto che stasera ho una serata rilassante a casa,vado in cantina e mi prendo proprio una bottiglia di Zenato 2000( :good: maxione ottimo !!!) il caminetto e' gia' acceso,lo accompagnero' con una grigliata (anche se non sarebbe il giusto abbinamento,ma tant'è...)
Domani rece

A domani VINOFILI !!!!

:biggrin: :biggrin: :biggrin:

Caro LUCULLUS,
Lei mi va sul pesante..., ma come l'invidio...

Per la sua grigliata, rimanendo sempre in tema le avrei proposto qualcosa di più "beverino"...
Magari un "Ripassa 2005 " sempre della cantina ZENATO...

SCHEDA:

Vino strettamente legato al più grande vino della Valpolicella: l’Amarone. Dopo la fermentazione delle uve passite, da cui si ricava l’Amarone, si immette il vino Valpolicella prodotto nella vendemmia di ottobre. Inizia la seconda fermentazione alcolica, aumenta il tenore alcolico e il vino diventa più ricco di colore, di corpo, di aromi. Dopo l’affinamento in bottiglia, è pronto per il consumo. Il Ripassa ha un colore rosso rubino carico, profumo intenso, fine e persistente, il sapore armonico e vellutato , di buon spessore.
Vitigni Corvina Veronese 80 %, Rondinella 15 %, Sangiovese 5 %
Collocazione Geografica e Caratteristiche del Vigneto Sant’Ambrogio, nelle colline della zona classica

Vinificazione Dopo la raccolta manuale delle uve, hanno luogo la pigia di raspatura e la macerazione tradizionale sulle bucce per 5-6 giorni in fermentini di acciaio inox. Conclusa la fermentazione alcolica, seguono la svinatura e la pressatura delle vinacce con la separazione del vino in pressa. Il vino svolge completamente la fermentazione malolattica e matura in botti di rovere da 33 e 50 Hl. Segue poi un periodo di permanenza in serbatoio di acciaio fino al mese di febbraio, epoca in cui viene pigiata l’uva appassita per produrre l’Amarone. A questo punto viene “ripassato” il Valpolicella sulle vinacce dell’Amarone. La macerazione dura 10 giorni ad una temperatura di fermentazione tra i 25 e 30 °C, cui segue un periodo di 18 mesi di maturazione, parte in barrique e parte in botti di rovere di Slavonia. Infine un accurato affinamento in bottiglia per almeno 6 mesi.

Come servirlo Va servito a 18°C.
Può invecchiare alcuni anni
Abbinamenti gastronomici Ottimo compagno con piatti di selvaggina, grigliate di carne e arrosti.

Aggiungo per finire... un ottimo rapporto qualità prezzo

xxxchaos :yes3:
 
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E dopo la grigliata propongo un vino riflessivo per le grandi serate tra amici di fonte al camino con un buon disco in sotto fondo: Barolo Chinato e Cioccolato :biggrin:
 
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Power ha scritto:
E dopo la grigliata propongo un vino riflessivo per le grandi serate tra amici di fonte al camino con un buon disco in sotto fondo: Barolo Chinato e Cioccolato :biggrin:

Mi hai fatto venire sete...
mi congedo da Voi sorseggiando un bicchiere di Moscato di Noto della coperativa di Eloro,
con qualche scaglia di cioccololato extra fondente...

Un saluto

xxxchaos :yes3:
 
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I GRANDI VINI DEL MONDO

Opus One





Opus One si trova a circa 100 chilometri a Nord di San Francisco, nel centro della Napa Valley. L’azienda ha circa 42 ettari vitati, coltivati a Cabernet Sauvignon per 34,80 ha, a Merlot per 2,80 ha, a Cabernet Franc per 2,00 ha, a Malbec per 1,20 ha ed a Petit Verdot per 0,80 ha. La vinificazione avviene in tino per 21/28 giorni circa, mentre la maturazione avviene in barriques francesi con legno nuovo quasi al 100% e l’affinamento in bottiglia dura per ulteriori 18 mesi. La produzione attuale è di circa 300.000 bottiglie. Nel 1978 nasce la Joint venture tra Robert Mondavi ed il Barone Philippe de Rothchild e la prima vendemmia è quella del 1979. Negli anni successivi vengono acquistati vari vigneti. L’area vitata è divisa in tre vigneti principali: la vigna “Block Q”, la River Parcel e la Ballestra. La densità per ettaro è di circa 6.000 ceppi. L’Opus One nel corso degli anni ha dimostrato di essere il simbolo dell’armonia e dell’equilibrio tra vecchio e nuovo mondo.
Nel 2004 la Constellation Brands Inc. ha acquistato da Robert Mondavi Corporation il 50% della proprietà di Opus One. Con il passaggio di proprietà ci sono stati dei rivoluzionamenti sia per quanto riguarda il management che per quanto riguarda la persona dell’enologo. Lo Chief Executive Officer è il Sig. David Pearson mentre l’enologo è il Sig. Michael Silacci. La verticale ha riguardato le annate dal 1993 al 2002. Analizzando le singole annate si ha realmente l’impressione di essere di fronte ad un vino non tipico della Napa Valley. Normalmente i vini della Napa Valley sono corposi, con netti sentori di confettura di more, quasi troppo marmellatosi, stucchevoli, vini che si bevono con piacevolezza un po’ limitata, in quanto “saziano”. L’Opus One è un vino atipico, rispetto alla zona di produzione con corpo non eccessivo, ma giustamente e piacevolmente presente.


1993



Si presenta con un bel rosso granato.
Il palcoscenico olfattivo è assai vario, con note di cuoio, di menta intensa, di confettura di ciliegie e lievi cenni di confettura di more, di cioccolata amara. Seguono delle note di radice di rabarbaro, di cannella e di liquirizia. Nonostante che i profumi siano vari, non tutti appaiono franchi, ossia pulitissimi. Al gusto si percepisce nettamente una bella confettura di more e di ribes e una piacevole dolcezza e morbidezza. La freschezza domina l’alcol, entrambi si accompagnano ad un tannino dolce, abbastanza largo, inizialmente setoso, per poi diventare un po’ secco e centrale nel finale. Il corpo è medio leggero. Buono è il suo equilibrio e lunga è la sua persistenza aromatica intensa.

Giudizio. Vino piacevole, un po’ penalizzato all’olfatto da un po’ di riduzione, anche se però la varietà dei profumi è presente.





1994



Veste color rosso granato. L’esame olfattivo evidenzia sentori di cacao, di confettura di ciliegia, di cuoio, di salsedine, di iodio, di caramella di rabarbaro, di confettura di mora (con la sosta del vino nel bicchiere, si sente sempre di più) e di menta. All’ingresso in bocca si ha una piacevole esplosione di frutta (confettura di ciliegia e di mora). Alcol e freschezza sono in perfetto equilibrio tra loro, non eccede l’alcol, come pure la freschezza, mentre il tannino è dolce, vellutato e non troppo largo. Il corpo è medio leggero. Abbastanza persistente. Nel finale si percepisce un po’ di amarognolo.

Giudizio. Vino nell’insieme abbastanza piacevole anche se è disturbato sia all’olfatto che al gusto da note un po’ amarognole.





1995



Bel rosso rubino centrale con largo bordo granato. Nel ventaglio olfattivo emergono in modo evidente delle piacevoli note di menta, accompagnate da note di cuoio, di ciliegia, di noce moscata, di confettura di more, di liquirizia. Il legno non si è perfettamente fuso al vino. Il gusto rimane piacevolmente accarezzato da una bella esplosione di frutta. L’alcol e la freschezza sono ben presenti entrambi, ma la vena acida ha il sopravvento, dando al vino, grazie anche ad un tannino dolce, vellutato ed abbastanza largo, un buon equilibrio. Il corpo anche in questa annata è medio, piacevolmente presente. I polialcoli rendono il vino dotato di una dosata morbidezza. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa. Lungo retrogusto di cassis.

Giudizio. Vino piacevole sia olfattivamente che al gusto, anche se la presenza del legno un po’ si percepisce nonostante che il vino abbia 10 anni.





1996



Colore luminoso dai riflessi granato chiaro. L’impianto olfattivo è ampio. Possiede un ventaglio olfattivo che va da intense note di cuoio, di confetture di ciliegia, di caramella di rabarbaro, note di menta, di noce moscata, note terziarie evolute di pelliccia ed inchiostro di china. Vivo e complesso in bocca, è di carattere, con alcol inizialmente accompagnato da una spalla acida in egual quantità. Il tannino è dolce, vellutato e abbastanza largo per poi diventare un po’ asciutto nel finale. Vino non troppo equilibrato, ma con una piacevole sapidità e mineralità.

Giudizio. Profumi evoluti più delle altre precedenti annate degustate.





1997



Fa mostra di sé con uno spavaldo colore rosso granato limpido. Il naso è giocato sull’eleganza, fruttato con confettura di ciliegia, cacao, cuoio, menta, caramella di rabarbaro, ribes e nel finale confettura di mora, ma ben dosata. Bocca di grande impatto e di grande eleganza. Il corpo è leggero ma godibile, vino morbido, di buona freschezza che riesce a dominare l’alcol. Il tannino è dolce, setoso, largo, rotondo ed elegante. Lunga è la persistenza aromatica intensa.

Giudizio. Vino sensuale, ammaliante, che dimostra che il corpo non è tutto e che non è sinonimo di longevità e piacevolezza. Siamo di fronte ad un vino che, se degustato alla cieca, sarebbe difficile identificare come proveniente dalla Napa Valley.





1998



Bel rosso granato. Al naso si evidenziano fin dall’inizio note di confettura di ciliegia, di nitido cuoio, di cioccolata al latte, di amido, di menta, di confettura di more, di pepe nero, di noce moscata e di chiodi di garofano. Al gusto l’alcol e la freschezza giocano all’altalena facendo capolino a fasi alterne, mostrando il non perfetto equilibrio tra loro. Il tannino è dolce, vellutato ed abbastanza largo. Buona morbidezza e persistenza aromatica intensa. Retrogusto di confettura di more e di cassis.

Giudizio. All’olfatto si sente un po’ la presenza del legno non ancora perfettamente integrato. Al gusto si ha una bella e piacevole sensazione di dolcezza.





1999



Bel colore rosso rubino centrale con bordo granato. L’impatto olfattivo è intenso di confettura di mora, di cuoio, di confettura di ribes, di menta, accompagnato da cenni di smalto. Sorprende la maturità del frutto. Bocca di grande impatto, di struttura muscolare ben tenuta, vino equilibrato con alcol e freschezza che vanno a braccetto ad un tannino dolce, vellutato (non setoso) e largo. La polpa, integra e succosa, sorprende per l’intensità. Retrogusto di confettura di mora e di cassis. Il corpo è più strutturato rispetto a tutte le annate della verticale, più tipicamente della Napa Valley.

Giudizio. Bel vino che ricorda per la sua struttura certi vini toscani importanti a base di Cabernet. Questa annata mostra bene i propri muscoli.





2000



Bel rosso rubino con lieve bordo cipolla rosa. Al naso emergono sensazioni di ciliegia non troppo matura, note balsamiche, di cuoio, di amido, di pepe bianco, di smalto. Fanno capolino delle note fruttate di mora e di cassis. Al gusto mostra il suo usuale corpo ben calibrato. La buona sapidità e la finezza scoprono un tannino dolce e vellutato e un alcol che avvolge l’insieme, in equilibrio alla freschezza. Buona è la persistenza aromatica intensa.

Giudizio. Vino piacevole un po’ chiuso olfattivamente, con un tannino non particolarmente largo.





2001



Splendido rosso rubino con bordo cipolla chiaro. Al naso si apre con una stupenda ciliegia, note di cuoio, accompagnati da lievi cenni di menta e di lieve confettura di mora. In bocca il piacere continua, con il rilievo della stoffa pregiata, la trama dei tannini fitta e la freschezza bilanciata a regolare l’insieme. I tannini sono setosi, morbidi ed avvolgenti. Il corpo è come di consueto medio leggero, costantemente presente. Lunga è la persistenza aromatica intensa.

Giudizio. Il vino appare abbastanza chiuso sotto il profilo olfattivo, ma sicuramente nell’invecchiare sarà più generoso olfattivamente, tenuto conto che questi vini da giovani sono come un’ostrica che per difendersi non mostra la perla. La commissione di degustazione ha voluto riconoscere a questo vino, anche in prospettiva futura, la migliore valutazione della verticale.





2002



Veste rosso rubino con riflessi porpora. Al naso esprime la sua precoce maturità elargendo note intense di confettura di ciliegia. Il ventaglio olfattivo prosegue con note di radice di rabarbaro, di cuoio, di confettura di more (lieve) e di menta. Al gusto alcol e freschezza sono ben presenti, ma in equilibrio tra loro e sono accompagnati da una gradevole morbidezza e da un tannino dolce e vellutato con un finale un po’ secco. Buona è la sua persistenza aromatica intensa. Retrogusto di confettura di ciliegia.

Giudizio. Vino sicuramente piacevole, ma dopo il 2001 è duro il confronto. Il vino sembra un po’ troppo maturo. La frutta è già confettura. Il tannino non è particolarmente aggraziato come le annate migliori. In fin dei conti sarebbe stancante se tutte le annate fossero al top.
 
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clesgir

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Lucullus 6 un grande, anche io sono appassionato del vino ma più di berlo che di conoscerlo, queste tue notizie le leggo sempre con interesse :i-m_so_happy:
 
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Lucullus :big_boss: .....Nobile di Perugia o Montepulciano?..... :biggrin: :biggrin:
Vino veritas :good: ....e complimenti x la tua attivita'di Punter :dirol: in Umbria e zone limitrofe,supportata da puntuali e precise rece....anche se Bacco,tabacco e venere riducono l'uomo in cenere! :crazy: ....
 
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Appunti di viaggio di un (quasi Santo) "Bevitore "

LE BOLLICINE

Per bollicine termine ormai di uso comune, si intende di solito parlare di Champagne e Spumanti...
Da Bresciano che vive tra l'altro molto vicino alla zona di produzione volevo parlarvi della produzione della FRANCIACORTA che in questi ultimi anni ha raggiunto livelli qualitativi di vera eccellenza...

Diffidate tuttavia in chi vi racconterà che il FRANCIACORTA ha superato qualitativamente lo CHAMPAGNE, di sicuro una buona bottiglia di Franciacorta Millesimato è quasi sempre migliore di una bottiglia di Champagne "da battaglia" di quelle che spesso trovate in offerta al supermercato nel periodo di Natale, ma i grandi Champagne sono ancora a mio parere prodotti di qualità irraggiungibile…

Un altro aspetto importante specialmente in questo nostro preciso ambito di puttanieri, è l'effetto che le "bollicine" rigorosamente da bere a "tutto pasto" provocano nelle nostre amiche durante le cene e serate in loro compagnia...
Accompagnare una cena con delle bollicine è senz'altro più semplice e quasi sempre di maggior gradimento per la “fortunata” fanciulla che ci accompagna.
La scelta di un grande vino come alcuni di quelli citati dall'esimio prof. Lucullus, spesso non sono graditi da chi non ha dimestichezza con prodotti di tale complessità e storia (prof. Lucullus spero non me ne voglia per queste mie gravi affermazioni, non vorrei finire sul rogo…), per questo per ogni prodotto vi segnalerò alcuni miei personali commenti sul gradimento dimostrato dal pubblico femminile

L'uvaggio e il metodo

Cari amici..., uvaggio e metodo sono praticamente gli stessi che si ritrovano nello Champagne;
Chardonnay; Pinot bianco; Pinot nero; poi vedremo con calma come vengono combinate...
L'uva viene raccolta quasi acerba, (serve un grado di acidità deciso), pressata lentamente e in modo soffice (bassa resa), fatta fermentare in purezza con l'aiuto di lieviti naturali sino a primavera inoltrata in apposite vasche d’acciaio refrigerate a circa 17 gradi.
Dopo questo periodo avviene l'imbottigliamento per il successivo affinamento; i lieviti continuano a fare il loro lavoro anche in bottiglia, bruciano lo zucchero e lo trasformano in anidride carbonica "le bollicine" sono il risultato di questa lenta combustione che dura almeno 2 anni in cantine a temperatura controllata si 12-14 gradi, se le bollicine “Perlage” sono fini omogenee di formato e persistenti vuol dire che il processo di maturazione e la qualità del prodotto è ottimale.
A questo punto si pone un problema…, il risultato secondario della lenta combustione che sta avvenendo all’interno della bottiglia produce come qualsiasi processo di questo tipo delle ceneri e dei prodotti di scarto “la feccia” che vanno eliminati dallo spumante.
I monaci francesi che per primi si trovarono a dover affrontare questo problema lo risolsero brillantemente mediante l’utilizzo delle “Pupitres”, due tavole di legno unite tra loro a formare un triangolo sulle cui superfici laterali dei fori servono ad ospitare le bottiglie che vengono disposte a “culo in su’” con una determinata angolazione.
Qui inizia l’operazione di “Remuage”, le bottiglie manualmente vengono ruotate secondo un ordine preciso aumentandone gradatamente l’angolazione nella pupitre, questa operazione che durava diverse settimane aveva come risultato finale l’accumulo della “feccia” nel collo della bottiglia in prossimità del tappo di servizio.
Oggi a fare questa operazione sono delle macchine robotizzate e computerizzate che operano contemporaneamente su grandi quantità di prodotto accelerando il processo di remuage.
Quando vi capiterà di visitare delle cantine nello Champagne vi faranno vedere ancora gli omini girare le bottiglie a mano…, sappiate che la realtà è un po’ meno poetica…
Terminata la fase di remuage, si passa all’operazione di “Degorgement”, le bottiglie vengono spostate sempre a “culo in su” facendo attenzione a non muovere la feccia depositata nell’estremità del collo della bottiglia, in apposite vasche, in modo che solo il collo della bottiglia entri a contatto con un liquido refrigerato, qui lo spumante a contatto con il tappo si ghiaccia inglobando la feccia, il tappo di servizio viene rimosso, la pressione di diverse atmosfere che si è formata all’interno della bottiglia espelle il ghiaccio con la feccia insieme ad una piccola quantità di spumante.
Il livello dello spumante nella bottiglia viene ripristinato aggiungendo altro spumante (dello stesso tipo) e la “Liqueur d’expedition” questo è l’ingrediente “segreto” di ogni cantina, di solito spumanti invecchiati della stessa cantina con piccole quantità di zucchero di canna, vaniglia e altri aromi naturali che di fatto diversificano il prodotto finito.
Il processo termina con la “vestizione” della bottiglia etichettatura, tappo e gabbietta.

I prodotti:

Franciacorta Brut d.o.c.g
Base Chardonnay, con piccole quantità di pinot bianco e nero
Colore giallo di buona carica con riflessi verdolini, perlage finissimo e persistente.
Aroma fine e complesso, sapore asciutto, secco con vena acidula e nervo caratteristico, elegante e pieno al gusto.
Da bere a tutto pasto, 12-13 gradi alcolici, temperatura di servizio 6-8 gradi, un affidabilissimo compagno per le vostre serate, farete bella figura senza grandi perdite per il Vs. portafoglio.

Franciacorta Saten d.o.c.g
Base Chardonnay con aggiunta di Pinot bianco, prima dell’affinamento in bottiglia che dura circa 30 mesi, viene fatto fermentare in piccole botti di Allier, questo passaggio gli dona un profumo intenso, complesso di fiori di pesco, miele e nocciola con leggero sentore di vaniglia, più morbido rispetto al Brut particolarmente apprezzato dal “pubblico femminile”. Sapore fresco e invitante colore giallo con leggeri riflessi dorati. Perlage finissimo e persistente.
Personalmente lo consiglio con i crostacei, frutti di mare, crudité di pesce… sushi, 12-13 gradi alcolici, temperatura di servizio 6-8 gradi

Franciacorta Rosè d.o.c.g
Chardonnay e Pinot nero, Deve il suo colore delicato e costante alla maturazione delle bucce "a cappello sommerso" Colore rosa buccia di cipolla con spuma bianca, perlage finissimo e persistente. Profuma di fiori (rosa selvatica) e piccoli frutti a bacca rossa (lampone). Aroma complesso, sapore asciutto, secco e garbato.
Non sono un grande amante di vini rosè, ma questo confesso è senz’altro il mio preferito…, il Pinot nero gli conferisce un corpo particolare che si adatta a piatti anche complessi è inoltre di grande effetto scenico…amatissimo dalle fanciulle…

Franciacorta Extra Brut d.o.c.g (non dosato, pas dosé, pas opéré, nature, dosage zéro)
Per veri intenditori… è la base del Franciacorta Brut, ma senza l’aggiunta della Liqueur d’expedition, in questo modo è possibile valutare il prodotto nella sua purezza, colore giallo paglierino con riflessi dorati. Perlage finissimo e persistente. Aroma intenso ed evoluto, decisamente strutturato e complesso al gusto, 12-13 gradi alcolici, temperatura di servizio 6-8 gradi
Decisamente più impegnativo per essere bevuto a tutto pasto, lo consiglio abbinato a piatti dai sapori un po’ più decisi.

Franciacorta Brut d.oc.g Millesimato
è ottenuto da vini a base Chardonnay di un’unica annata per almeno l’85%; perché un Franciacorta millesimato arrivi sullo scaffale ci vogliono almeno 37 mesi dalla vendemmia, 30 dei quali trascorsi in bottiglia a contatto dei lieviti per dare intensi profumi e aromi delicati e fini. Frequentemente i Franciacorta millesimati rimangono a contatto con i lieviti per un periodo molto superiore al limite minimo stabilito dal disciplinare di produzione. Da qui nasce il Franciacorta Riserva!
Sull’etichetta riporta l’indicazione dell’annata della vendemmia (il millesimo appunto).
Note degustative: i Franciacorta millesimati hanno una personalità sensoriale e gustativa che rispecchia in maniera evidente le caratteristiche climatiche dell’annata e le espressioni qualitative delle uve di quella specifica vendemmia. Questo vino è ottenuto infatti da uve raccolte in condizioni climatiche e vendemmiali molto particolari, che hanno portato i grappoli ad una maturazione omogenea e giudicata ottimale. Colore giallo di buona carica con riflessi verdolini. Perlage finissimo e persistente.
Aroma fine e complesso, sapore asciutto, secco con vena acidula e nervo caratteristico, elegante e pieno al gusto, 12-13 gradi alcolici, temperatura di servizio 6-8 gradi.
Un grandissimo prodotto da bere a tutto pasto si accompagna anche a piatti di selvaggina e arrosti,
decisamente più impegnativo anche per il portafoglio…

Come per tutte le cose, anche se non dovrei dirlo non tutte le cantine sono uguali…, un po’ come le nostre amiche c’è ancora chi lavora con molta passione e chi ormai quasi solo per business…

Vi lascio due nominativi di cantine molto diverse accomunate da una grande qualità dei prodotti presentati:

- CAVALLERI http://www.cavalleri.it/
- LE MARCHESINE http://www.lemarchesine.it/index.htm

Se passate da queste parti e volete approfondire l’argomento fatemi un fischio :whistle3: :whistle3: :whistle3:

xxxchaos :yes3:
 
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Ragazzi,ma non si beve più niente? :mda:
quando ho tempo scrivo le rece di qualche eccellente bottiglia di cui ho goduto ultimamente....

Salutoni a tutti !

:big_boss:
 
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mah!
sono appena arrivati nella mia cantina un amarone Bertani 1997 e un Ornellaia.....quando li stapperò posterò !
 
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LUCULLUS ha scritto:
Ragazzi,ma non si beve più niente? :mda:
quando ho tempo scrivo le rece di qualche eccellente bottiglia di cui ho goduto ultimamente....

Salutoni a tutti !

:big_boss:
Lucullus, io provengo da terre barbare ove il vino è bianco o nero, ulteriormente suddiviso in buono o tristo.... quindi, quattro qualità in tutto. Si sa che i barbari furono civilizzati dai romani, ma ce ne corre ancora. Ho scoperto per caso il tuo 3d, sta diventando un'enciclopedia, chissà che leggendola non mi "sgrezzi" un po' anch'io il palato.
Mi consolo della mia ignoranza facendo il sommellier di gnocca.
Complimenti per la tua passione e competenza in entrambi i settori, e contraccambio gli auguri.
 
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attorno a Bologna.....
LUCULLUS ha scritto:
Ragazzi,ma non si beve più niente? :mda:
quando ho tempo scrivo le rece di qualche eccellente bottiglia di cui ho goduto ultimamente....

Salutoni a tutti !

:big_boss:



Lo sei andato a ripescare dopo stanotte :wink:

grande Lucullus :good:
 
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ho preparato per il 1 dell' anno cena con puttanona devo ancora vedere la disponibilita di ma non penso di avere problemi magnum di le marchesine brut, se è pesce, se è carne fiorentina amarone di masi (costa sera 2003)è il base di masi però anche il bepi quintarelli cia un bel valpolicella da 14° che non è male, e recioto della valpolicella riserva i lastari 2002 di aldegheri in alternativa Ravel di Ca L'ojera 2002 (appassimento di lugana e malvasia di collina del garda )
il 31/12 sono di lavoro fino alle due di notte
 
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Carissimi...

sono un estimatore del vino dell'ultima ora. Non ho grandi conoscenze e tantomeno grandi pretese, ma mi sembra di aver capito che molti di voi che scrivete qui, siete molto esperti sull'argomento.

Vorrei farvi una semplice domanda puramente di natura tecnica:
Non sono un gran bevitore di vino, ma amo associare un buon rosso durante una cena in un ristorante. La mia passione sono i rossi piemontesi, in primis Barbaresco seguito a ruota da Roero e Barolo... ma non disdegno assolutamente Grignolino, Nebbiolo e Ghemme. Questi sono tutti vini abbastanza strutturati che accompagno con dei secondi di carne rossa o in umido. La gradazione di questi vini e tra i 12 e i 14.5%... questo fa si che una normalissima bottiglia da 75 consumata da due persone, ti metta fuori regge per quanto riguarda l'etilometro e la possibilità di guidare. Sappiamo tutti quale meschina azione stanno facendo gli ultimi governi per tutelare l'incolumita sulle strade (dare la colpa ai conducenti anziche ad una rete viaria del dopoguerra).
Per quale motivo non sono disponibili bottiglie da 0,50 litri?
I vini importanti avrebbero delle ricadute qualitative in bottiglie di dimensioni diverse?

Credo che avere delle bottiglie più piccole possa incentivare il consumo anche di vini più importanti. Mi sbaglio?

Grazie a chi vorrà rispondermi.
 
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durevole ha scritto:
Carissimi...

sono un estimatore del vino dell'ultima ora. Non ho grandi conoscenze e tantomeno grandi pretese, ma mi sembra di aver capito che molti di voi che scrivete qui, siete molto esperti sull'argomento.

Vorrei farvi una semplice domanda puramente di natura tecnica:
Non sono un gran bevitore di vino, ma amo associare un buon rosso durante una cena in un ristorante. La mia passione sono i rossi piemontesi, in primis Barbaresco seguito a ruota da Roero e Barolo... ma non disdegno assolutamente Grignolino, Nebbiolo e Ghemme. Questi sono tutti vini abbastanza strutturati che accompagno con dei secondi di carne rossa o in umido. La gradazione di questi vini e tra i 12 e i 14.5%... questo fa si che una normalissima bottiglia da 75 consumata da due persone, ti metta fuori regge per quanto riguarda l'etilometro e la possibilità di guidare. Sappiamo tutti quale meschina azione stanno facendo gli ultimi governi per tutelare l'incolumita sulle strade (dare la colpa ai conducenti anziche ad una rete viaria del dopoguerra).
Per quale motivo non sono disponibili bottiglie da 0,50 litri?
I vini importanti avrebbero delle ricadute qualitative in bottiglie di dimensioni diverse?

Credo che avere delle bottiglie più piccole possa incentivare il consumo anche di vini più importanti. Mi sbaglio?

Grazie a chi vorrà rispondermi.
piemontesi non sò ma toscani tipo fattoria le pupille fa un ottimo morellino e fa anche le mezze
mi sembra anche rocca delle macie
masi fa le mezze di amarone e di campofiorin (valpolicella ripasso)
di piemontesi mi piace pio cesare , è una gran cantina
 
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