Carissimi amici, maestri e compagni di avventure, inguaribili amanti dell’utero a pagamento, dopo mesi di maximismo mediatico, fiumi di parole scritte, lette e commentate sul forum, eccomi a dire la mia, ovviamente, a modo mio. Conclusa finalmente questa benedetta/maledetta fashion week, momento clou in cui Milano da il meglio di sé e le algide e frigide fanciulle milanesi, per rimanere all’”altezza” delle strafighe modelle straniere danno il loro peggio, tirandosela al limite della lacerazione e sfoggiando le mode più improbabili; in questi momenti di “gaiezza” i turbamenti/arrapamenti notturni del povero Hilts arrivano a livelli incontenibili, quasi al limite della radioattività. A volte, infatti, basta un nulla per ingrifare il vassallo del Trombonauta, in arte Hilts. Basta solo una caviglia scoperta, un collo posto in evidenza da una capigliatura raccolta, un cappotto aderente che esalti le forme. Arrivare già ai leggings che mettano in evidenza il culo significa rischiare l’infarto!!!
In queste condizioni capirete bene come il “fratellino” di sotto spinga sempre in ogni direzione, senza poi combinare granché, mentre il portafoglio, sconsolato, tra feste, cene e merende varie, pianga lacrime amare. Per placare questa innegabile sofferenza viene presa una decisione tanto drastica quanto risoluta, dirigersi notte tempo al GM con l’intento di andare a scovare questa “sincera bomba” di mercato definita “figa stratosferica” con eventuale piano B di ripiego su Evelina ed, in ultima istanza, ritirata su Pamela, come nelle migliori strategie di Rommel. Decido, però, di fare prima tappa al Maxim, come “aperitivo”, dato che non vi mettevo piede da mesi e dove, peraltro, mi attendevano gli amici moschettieri. Era parecchio tempo che non vi mettevo piede ed il locale, come fauna, da novembre è parecchio cambiato. Molte più ragazze di quante ne abbia viste l’ultima volta, una quarantina almeno, alcune mai viste, altre ex 69, alcune ex MR, alcune in trasferta dal Corona, altre ex Holly. Mancavano solo i miei compagni del liceo e la mia ex compagna rompicojoni e la rimpatriata era completa! Ad allietare il “fratellino”, sempre più irrequieto, qualche spettacolino di lap, molto gradito, ed un ambiente più motivato e movimentato rispetto ai locali del luganese, a mio giudizio, meno “popolati”. Il livello medio figa mi è parso abbastanza buono e, grosso modo, in linea con i parametri Corona/GM. Rimane comunque un locale che, per ora, non ho ancora “inquadrato” bene, forse per le geometrie “ovali” del bancone, o forse perché non ne sono mai stato un grande frequentatore, o forse perché vi ho passato poco tempo. Fatto sta che rintracciati i mitici moschettieri,i quali da veri esperti, mi decantano le doti di diverse fanciulle tra cui la famosa “simil-pornostar”, come da loro stessi definita, al secolo Elena. Indubbiamente dati i numeri importanti dalla ragazza mi rendo subito conto della mia inadeguatezza e che, per avere uno “scontro” diretto alla pari, mi ci sarebbero voluti come preparazione almeno 3 mesi di palestra oltre che un task force, pronta con defibrillatore e bombole per l’ossigeno alla bisogna. Decido, quindi, di evitare possibili complicanze cardiovascolari e di dirigermi su obiettivi, per ora, più alla mia portata, sebbene mi rimarrà comunque un tarlo nella testa.
E così gira che ti rigira, ormai sconsolato nel non trovare sintonizzazioni adeguate, incontro, in zona cesarini, questa graziosa “fanciullina” morettina, di cui mi colpiscono lo sguardo sbarazzino ma intenso, con un viso carino, un fisico proporzionato e snello, media statura e una terza di seno naturale. Steso nome del mitico “codino” nazionale ma al femminile. Avute le dovute, quanto adeguate, rassicurazioni per ottenere il secondo canale ed una terapia che potesse stemperare i miei bollenti spiriti ci dirigiamo sopra nella camera in un percorso a scale coperto, dove c’è chi sale e chi scende (un tempo mi ricordo bisognava fare il giro esterno). Entrati in camera, vengo immediatamente diretto nella doccia per abbassare, quanto prima e quanto più possibile, la mia temperatura corporea e per lavarmi, nel modo più approfondito e scrupoloso possibile, sia il fratellino sia le mani, con le quali, solo allora, avrei potuto toccare il santo Graal! Iniziamo con una limonata abbastanza buona che, dalle premesse, sarebbe forse fruttata l’intera crioterapia. Nuda è proprio un bel fisichino proporzionato, tuttavia, nell’avvinghiarmi, mi rendo subito conto di tenere tra le mani, non un fanciulla in carne ed ossa, ma un delicatissimo e prezioso vaso ming che alla stregua di un campo minato, come tocchi, parte subito un bip, buz, ahi, hoi, fai piano, hai la barba che punge (strano me la sono fatto sta mattina?), hai le mani fredde! ecc….
Ottimo! La crioterapia inizia a fare effetto, penso fra me. Vengo, quindi, invitato a prendere posizione sul letto crioventilato dove viene applicata la gommatura del fratellino ed esecuzione del più classico risucchio idraulico con arrocco (anche lei scuola Kasparov!). Nel mentre cerco escursioni incaute verso la figa. La fanciulla acconsente per brevi e fugaci momenti ma, proprio in quei momenti, mi rende anche edotto delle conseguenze e dei potenziali rischi di congelamento linguali a cui mi sarei esposto. Inizia, quindi, l’applicazione del suo bellissimo utero crioventilato sul “fratello”, nelle tre classiche posizione scandite a tempi di record e, successivamente, con grande giubilo e “gaudium magnum” viene applicato l’ano ibernate. Delicatezza e velocità di ibernazione, due elementi che di per sé fanno a pugni, risultano la vera chiave di volta dell’intera terapia. Nel silenzio glaciale della copula, mi viene quasi da ridere. La refrigerazione ha quindi termine attraverso lo sbrinamento del “fratello” tramite l’ausilio di Federica con venuta libera sul corpo stando, però, attenti a non sporcare troppo.
La terapia viene, quindi, conclusa in fase di vestizione attraverso la somministrazione di un “pistolotto/supposta” (che neanche la buon anima di mia madre sarebbe riuscita a farmi) sui potenziali pericoli di come un FK possa essere dannoso e veicolo di potenziali batteri, nonché di come l’ano ibernate debba essere considerata pratica degenere! Apprezzo comunque questo discorso sincero e fatto nel mio interesse, ma credo che il mio volto abbia lasciato trapelare qualche dubbio. Venivano, infine, dispensati consigli sul mantenimento della forma fisica e dei benefici raggiunti dalla crioterapia, con conseguente consegna di brochure contenente un piano programmato nel tempo al fine di non disperdere gli ottimi risultati conseguiti. Al termine della crioterapia utero/anale praticata e dopo aver versato alla fine l’obolo concordato di 100 cocuzze europei, il conte Ildrebrando Hilts, legittimo ed unico vassallo del principe Trombonauta, ha ritenuto superfluo recarsi al GM ma ha pensato bene di godersi presso la propria dimora tutti gli ottimi risultati raggiunti dalla terapia ossia: una ridensificazione delle rughe del viso ed un netto miglioramento del tono della pelle; una rivalutazione delle glaciali fighe free milanesi che, allo stato, risultano dei termos bollenti; una riduzione drastica dell’istinto di andare a mignotte nelle prossime settimane; una più consapevole considerazione del valore del denaro ed, infine, un'insindacabile preferenza per le belle anime latine.
Dopo aver fatto ritorno nell'ospedale psichiatrico che mi ospita, temporaneamente, e dopo aver constatato la bontà della terapia, vi saluto e vi abbraccio come sempre tutti amici, moschettieri, maestri ed appassionati di terapie ano-ipotermiche e via auguro le migliori trombate nel prossimo week end.
Provvisoriamente vostro,
Hilts
P.S. racconto dedicato e liberamente ispirato dalle avventure del prof. Cocktiello.
P.P.S. per Bill, non ho trovato la scheda tecnica, ti giuro l'ho cercata ma non l'ho proprio trovata. Perdonami. Ti abbraccio tanto.