In generale è poco opportuno, oltre che poco
furbo, mescolare sesso ed ambiente lavorativo. Per quel che riguarda la situazione raccontata ci vedo qualche altra aggravante.
1) la relativa brevità dei rapporti interpersonali (ci si conosce da poco e ci si è scambiata qualche parola, nessuna frequentazione di durata più lunga, che avrebbe portato a conoscersi un po' di più e a valutare o meno la possibilità di fare un passo avanti, che sarebbe anche potuto essere accettato).
2) il fatto di non avere lo stesso peso nella scala gerarchica (superiore/sottoposto).
3) visto che la ragazza ha una relazione è proprio in caso di provare ad infilarvisici? È pieno di single/separat*/divorziat* che sono disponibili.
4) se lo si vuol prendere in considerazione (di infilarvicisi) conveniva attendere la fine del rapporto lavorativo. A quel punto si è due estranei, al limite si passa per uno che ci prova, senza implicazioni
pseudocontrattuali.
5) la modalità di esecuzione (il bigliettino). Ci sono altri modi per chiedere. Può essere sia dipeso dal punto 1) , non c'era molto tempo

.
Esperienza personale: mi è capitato, anni fa, di lavorare in uno stabilimento a maggioranza di maestranze femminile. Per un tempo di circa 3 mesi, come dipendente di ditta esterna, per installazioni di ammodernamento impianti. Ci era concesso di usufruire della mensa interna e logicamente si pranzava a contatto con le varie donne presenti. Ce ne erano di tutti i tipi, dalla madre di famiglia alle giovani senza impegno sentimentale. Ci è uscita la relazione, che ha seguito il suo corso ed è poi terminata, senza strascichi per entrambi.
Un mio collega di allora si è pure sposato, stanno insieme ancora oggi. Questo per dire che in un ambiente lavorativo può nascere qualcosa; eravamo, io ed il collega, più giovani e ci siamo dati da fare, non c'è nulla di male a provarci. Ma, dopo un po' che si era lì a lavorare, si era capito quali erano libere (e disponibili) e quali era più opportuno lasciare facessero la loro vita.