[FONT="] Dalle dichiarazioni ufficiali e dalle azioni intraprese, risulta evidente la omogeneità del movimento Femen con i principi e i metodi operativi esposti da Gene Sharp, fondatore della Albert Einstein Institution([/FONT][FONT="]
[FONT="]http://www.aeinstein.org/[/FONT][/FONT][FONT="]) il maggior teorico e organizzatore della lotta non violenta volta a destabilizzare Stati, regimi politici, governi. Gli studi di Sharp informano l’azione delle ONG che, in collaborazione diretta o indiretta con le diplomazie e i servizi segreti delle potenze interessate, hanno innescato le «rivoluzioni colorate» in tutto il mondo, Ucraina compresa. [/FONT][FONT="]Nel 2014 Éloïse Bouton, una delle prime militanti Femen in Francia, pubblica un libro nel quale si afferma che le militanti sono sottoposte a forti pressioni e manipolazioni psicologiche, perché diventino «pronte a tutto senza sapere davvero perché». [/FONT][FONT="]Kathy Green, cineasta australiana, gira un documentario sulle Femen intitolato
L’Ucraina non è in vendita ([/FONT][FONT="]
[FONT="]http://www.ukraineisnotabrothel.com/[/FONT][/FONT][FONT="]) e presentato fuori concorso alla Mostra Internazionale di Venezia del 2013), e rivela che Sviatsky è il fondatore del gruppo, qualcosa di simile al guru di una setta. Nel documentario Sviatsky dichiara di aver creato le Femen «per farsi delle ragazze» e che «gli piacevano sessualmente». Aggiunge poi che «queste ragazze sono deboli. Non hanno nessuna forza di carattere, non hanno neanche il desiderio di essere forti. Sono sottomesse». Le militanti che sono intervenute all’anteprima del documentario, a Venezia, non hanno negato il ruolo di Sviatsky nel movimento. Nel 2014 una ex militante del gruppo, che si presenta con lo pseudonimo Alice, annuncia che pubblicherà un libro di denuncia «dell’organizzazione dittatoriale delle Femen, che esigono una disponibilità e una sottomissione totali, proibiscono ogni libertà di espressione, adottano metodi di manipolazione psicologica per annientare lo spirito critico» ([/FONT][FONT="]
[FONT="]http://www.liberation.fr/societe/2014/02/13/les-femen-mises-en-cause-par-une-ancienne-membre_979964[/FONT][/FONT][FONT="]). Inna Shevchenko non smentisce, e ribatte che «Femen non è una compagnia di amiche, è un gruppo militante dove l’atmosfera è marziale e gerarchica, cosa necessaria per condurre a buon fine operazioni complesse” (
http://www.huffingtonpost.fr/inna-schevchenko).
Insomma, le Femen sono un gruppo organizzato a fini di destabilizzazione (operazione di influenza) e gestito come una setta, un culto. Non è un bell'ambiente in cui vivere.
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