Napilandia 2.0

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sul lago
e infatti l'ho chiamato cucciolo ... se l'avessi posta tu ti avrei chiamato cucciolotto .
se l'avesse posta Oblo l'avrei chiamato maestro ...
se l'avesse posta Marco l'avrei chiamato vecchiodimerda :lol:
e se l'avesse posta stebbe l'avrei mandato a fare in culo senza nemmeno chiamarlo ... :lol:
 
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Città murata.
Comunque ieri sera ero sul divano.
Mi ricordo che ad un certo punto ho creduto che si fosse alzato il vento, perché la porta del corridoio aveva lo stesso identico squotimento di quando c'è vento.
Solo che di solito quando si alza il vento dura ore, invece ieri ha dato solo quel colpetto.

Invece era il terremoto!

http://cnt.rm.ingv.it/event/17976181
 
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Cap d'Agde
Mi sa che i motori con distribuzione a catena hanno bisogno di maggiore lubrificazione e di conseguenza più olio rispetto a quelli con distribuzione a cinghia...
 
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Città murata.
Non so.
Io ho una 147 con la cinghia. Secondo il manuale di manutenzione dovrei cambiare l'olio ogni 20.000 km, invece dopo 15.000 l'ha già bruciato, e così vado avanti con piccolo rabbocco a 15.000 e poi cambio a 20.000.

Faceva così anche prima di fare il gpl.
 
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Cap d'Agde
Vantaggi delle cinghie rispetto
alle catene di distribuzione
• Elevata silenziosità di funzionamento e precisione di distribuzione per tutta la durata di vita.
• Intercambiabilità semplice e controllo dei danni grazie al montaggio fuori dal motore.
• Nessuna manutenzione attiva grazie alla lubrificazione automatica.
• La cinghia può essere installata su qualsiasi numero d'ingranaggi, senza che siano necessari binari di serraggio e tenditori separati.
• Progettazione flessibile dei tenditori, della disposizione delle pulegge,
della guida della cinghia e del numero di denti.
• Minor attrito nell'azionamento, migliori prestazioni in termini di emissioni di CO2.
• Maggiore grado di integrazione delle parti (pompa dell'acqua/pompa dell'olio).
• Peso inferiore rispetto alla distribuzione a catena.
• Sigillatura degli alberi economica e più semplice.
• Prezzo del sistema inferiore rispetto alla distribuzione a catena, buon comportamento acustico con lo sviluppo del rumore diretto e caratteristiche di smorzamento delle vibrazioni della superficie della cinghia.
• Minore allungamento.
 
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Ah bene, Fab è ancora contemporaneo e ciò mi rende particolarmente felice.
(spero che sia una definitiva fine detenzione e non la solita uscita temporanea per buona condotta).
Adesso mii guardo un po' in giro per vedere se anche l'amico Marco posta o è in letargo.
Notte a tutti sodali, che figa sia con noi e con noi rimanga sempre.
Nei giorni felici e in quelli tempestosi. Nella vitalità e nei periodi di ozio.
Quando siamo brillanti e quando sorgono ostacoli. Quando fatturiamo e quando arrivano tonnellate di bollette.
Come diceva un vecchio pirata, finchè la tua canna funziona e hai un buon buco in cui infilarla, non sei fottuto veramente.

13.jpg
 
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meccanica automobilistica......
meglio un auto con distribuzione a catena o cinghia?
Tempo fa credevo a catena, oggi non ne sono tanto sicuro...

Per rispondere in modo sensato occorrerebbe studiare l'intero progetto del motore (sic) e valutare caso per caso.

Sul motore della mia auto (con catena) hanno dovuto riprogettare tutta la distribuzione varie volte, proprio perché la catena si rompeva. Non una buona cosa, e non un danno da poco. (Io sono a 300.000 km senza aver fatto nulla, ma ciò non vuol dire niente, se non che ho avuto culo)

Sul motore della mia moto da pista bisogna tendere la catena ogni due uscite. Ma la catena di distribuzione è di lato, quindi l'operazione è semplicissima. Sulla mia moto da strada, anch'essa quadricilindica in linea, invece, la catena di distribuzione si trova tra il 2 ed il 3, ovvero per accedervi bisogna smontare tutto! In questo caso, però, il tutto è ben equilibrato, mentre nel caso della moto da pista, e dell'auto, il posizionamento laterale comporta uno squilibrio che i progettisti non hanno saputo risolvere.

Dovessi, però, progettare un motore, non da competizione, cercherei di impiegare la catena con l'intento dichiarato di non doverla toccare mai nel caso in cui non ho spazio per una sostituzione rapida ed economica, altrimenti valuterei la cinghia. Perché il problema della cinghia è che quando sei a più o meno 100.000 km la devi cambiare e, se non è accessibile, può costare parecchio.

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Buongiorno Napilesi
comprate auto o moto, solo con distribuzione a cascata d'ingranaggi :biggrin::biggrin::biggrin:
 
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Alcuni motori, come i FIAT della famiglia Fire, hanno il punto morto inferiore della valvola più in alto del punto morto superiore del pistone. Se la cinghia di distribuzione si rompe non ci sono danni alla testata. Motori così sono rari.
Nella maggior parte dei motori la rottura della cinghia di distribuzione (o della catena, ma per rompere una catena ti ci devi mettere di buzzo buono) provoca un danno grave alla testata.
La cinghia si può rompere perché:
a) ti sei dimenticato di cambiarla;
b) era difettosa e s'è usurata precocemente;
c) è stata montata da un meccanico idiota (e ce ne sono, basta leggere i racconti dell'orrore su internet).

Quando il meccanico ti monta male la cinghia, tu ci fai quei 1000 km poi ti si rompe e hai un danno molto consistente, e il meccanico dirà che lui non c'entra nulla.

La rottura della cinghia, in questi motori, rappresenta quello che in informatica viene definito SPoF, single point of failure, cioè una vulnerabilità tale da tirare giù tutto il sistema. Personalmente considero l'uso della cinghia di distribuzione - nei motori non fatti come i Fire - come un grave errore concettuale in fase di progetto.
Non deve esistere, in un motore, un componente che, se malfunzionante, crea un danno di migliaia di Euro.
Quindi molto meglio la catena salvo eccezioni.
 
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Underworld
Volevate qualcosa di serio su cui disquisire? Eccolo

Alla cassa di un supermercato una signora anziana sceglie un sacchetto di plastica per metterci i suoi acquisti.
La cassiera le rimprovera di non adeguarsi all'ecologia e le dice: "La tua generazione non comprende semplicemente il movimento ecologico. Noi giovani stiamo pagando per la vecchia generazione che ha sprecato tutte le risorse! “
La vecchietta si scusa con la cassiera e spiega: “Mi dispiace, non c'era nessun movimento ecologista al mio tempo."
Mentre lei lascia la cassa, affranta, la cassiera aggiunge: ” Sono persone come voi che hanno rovinato tutte le risorse a nostre spese. E ’ vero, non si faceva assolutamente caso alla protezione dell'ambiente nel tuo tempo.”
Allora, un po’ arrabbiata, la vecchia signora fa osservare che all'epoca restituivamo le bottiglie di vetro registrate al negozio. Il negozio le rimandava in fabbrica per essere lavate, sterilizzate e utilizzate nuovamente: le bottiglie erano riciclate. La carta e i sacchetti di carta si usavano più volte e quando erano ormai inutilizzabili si usavano per accendere il fuoco. Non c’era il “residuo” e l’umido si dava da mangiare agli animali. Ma noi non conoscevamo il movimento ecologista.
E poi aggiunge: “Ai miei tempi salivamo le scale a piedi: non avevamo le scale mobili e pochi ascensori.Non si usava l’auto ogni volta che bisognava muoversi di due strade: camminavamo fino al negozio all'angolo.
Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ambientalista.
Non si conoscevano i pannolini usa e getta: si lavavano i pannolini dei neonati.
Facevamo asciugare i vestiti fuori su una corda.
Avevamo una sveglia che caricavamo la sera.
In cucina, ci si attivava per preparare i pasti; non si disponeva di tutti questi aggeggi elettrici specializzati per preparare tutto senza sforzi e che mangiano tutti i watt che Enel produce.
Quando si imballavano degli elementi fragili da inviare per posta, si usava come imbottitura della carta da giornale o dalla ovatta, in scatole già usate, non bolle di polistirolo o di plastica.
Non avevamo i tosaerba a benzina o trattori: si usava l'olio di gomito per falciare il prato.
Lavoravamo fisicamente; non avevamo bisogno di andare in una palestra per correre sul tapis roulant che funzionano con l'elettricità.
Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ambientalista.
Bevevamo l'acqua alla fontana quando avevamo sete.
Non avevamo tazze o bottiglie di plastica da gettare.
Si riempivano le penne in una bottiglia d'inchiostro invece di comprare una nuova penna ogni volta.
Rimpiazzavamo le lame di rasoio invece di gettare il rasoio intero dopo alcuni usi.
Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ambientalista.
Le persone prendevano il bus, la metro, il treno e i bambini si recavano a scuola in bicicletta o a piedi invece di usare la macchina di famiglia con la mamma come un servizio di taxi 24 h su 24. Bambini tenevano lo stesso astuccio per diversi anni, i quaderni continuavano da un anno all'altro, le matite, gomme temperamatite e altri accessori duravano fintanto che potevano, non un astuccio tutti gli anni e dei quaderni gettati a fine giugno, nuovi: matite e gomme con un nuovo slogan ad ogni occasione.
Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ecologista!
C’era solo una presa di corrente per stanza, e non una serie multipresa per alimentare tutta la panoplia degli accessori elettrici indispensabili ai giovani di oggi.
Allora non farmi incazzare col tuo movimento ecologista!
Tutto quello che si lamenta, è di non aver avuto abbastanza presto la pillola, per evitare di generare la generazione di giovani idioti come voi, che si immagina di aver inventato tutto, a cominciare dal lavoro, che non sanno scrivere 10 linee senza fare 20 errori di ortografia, che non hanno mai aperto un libro oltre che dei fumetti, che non sanno chi ha scritto il bolero di Ravel…( che pensano sia un grande sarto), che non sanno dove passa il Danubio quando proponi loro la scelta tra Vienna o Atene, ecc.ma che credono comunque poter dare lezioni agli altri, dall'alto della loro ignoranza!”


Alessandro Rulu
 
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