Napilandia 2.0

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Scopala finché lo stomaco le fa male… Ma baciala teneramente che senta il tuo desiderio di lei…
Scopala finché le sue gambe non la reggono più… Ma accoglila tra le tue braccia come se non esistesse altro posto sicuro…
Scopala finché il letto non sarà bagnato… Ma non dimenticare mai di dirle quanto ti ha reso felice…
Scopala così duramente da lasciarla dolorante, così che il piacere e il dolore si fondano in un unica melodia.
Scopala così forte che ti senta ancora dentro di se per almeno altri due giorni… Ma Amala perché si renda conto che vorresti fosse Tua Per Sempre…

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ragazzi avete clikkato sul banner scopamici?
ho appena fatto una ricerca, è uscita fuori una tipa teen, che come messaggio di presentazione scrive:

Sono brava a fare le seghe coi piedi
:lol:


 
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Minchia Spermi, con un menù del genere affondiamo McDonald.
A proposito di mal di pancia, ma secondo te quando dice scopala “finché lo stomaco le fa male” intende da davanti o da dietro?
:scratch_one-s_head:
 
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Quando scrivo qualcosa qui, ma non proprio le cose che scrivo nelle mie notti più fantasiose o riflessive, intendo quello che scrivo in altre bacheche, dove le pulsioni strabordano di sesso peccaminoso, o quando aggiungo commenti di approvazione ad una recensione. O proprio quando ho postato qualche mia recensione.
Ecco, in quelle occasioni, c'è un like che mi manca. O meglio, mi manca sapere che magari uno dei like ricevuti è proprio il suo, nascosto sotto un nick che mi è sconosciuto. Parlo del like del mio professore di lettere delle superiori.
Statisticamente non dovrebbe più essere in grado di mettere like, ma non si sa mai, l'età media si sta allungando.
Ero tra i suoi studenti prediletti. Con me si divertiva anche, perchè diceva che, sì ero preparato nella materia, ma anche un po' trasgressivo. Insomma, spesso girovagavo un po' a cazzo sugli argomenti, per dirla terra terra, fornendo interpretazioni forse un po' troppo fantasiose. Ma lui le apprezzava.
Così, quella volta che ci fece fare un tema sull'Europa, per un concorso a livello nazionale, scelse il mio scritto per rappresentare la scuola.
Poi, quel gran figlio d'androcchia, mi chiese se ero disponibile a collaborare (gratuitamente, il bastardo) ad un giornale locale cattolico di cui era responsabile.
La cosa per me non fu pesante in se stessa; in fondo si trattava solo di seguire degli eventi, attività o incontri, per poi farne un articolo. Insomma, una passeggiata. A livello di scrittura intendo.
Un po' meno divertente, per non dire frantumarsi i coglioni, era invece partecipare a quelle attività e a quegli incontri, con tutto quel popolo di bigotti attorno.
Dire di no, pensai, avrebbe potuto nuocermi sul giudizio complessivo; in consiglio d'istituto il prof cattolico era molto stimato e aveva un peso non da poco, ed io non ero poi così brillante in tutte le materie. Ad un tuo mentore, che fai? Gli dici vaffanculo te e i tuoi incontri spirituali?
Però, in quei tre anni di quella collaborazione, ricordo certi momenti di patimento che non auguro a nessuno. Che so, come quella volta che vidi partire i miei amici per la montagna, quel weekend che uno di loro aveva lo chalet libero perchè i suoi erano andati in viaggio, e io dissi "non posso, mi spiace", senza specificare il motivo.
Il motivo, un seminario di due giorni, sul tema "La vita di don Lorenzo Milani". Oh, niente da dire, per carità, sul sacerdote pioniere della diffusione della cultura tra i giovani, quale strumento di crescita politica e di riscatto sociale. Tanto di cappello.
Peccato che a quell'età, uno chalet con ragazzi e ragazze, pizzette e birra nella mente, sia "leggermente" più affascinante di una due giorni su don Milani. Per di più, visto che il parterre non era propriamente eccitante, fra suore, aspiranti suore, novizi e rigorosi genitori cattolici.
Ecco, quando scrivo qui, a volte mi torna alla mente quel professore di lettere, cattolico. Un suo like su una mia recensione, mi donerebbe il privilegio di perdonarlo, per tutte quelle volte che, anche un po' per colpa sua, non ho scopato quando avrei potuto farlo gratis.
 
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ragazzi avete clikkato sul banner scopamici?
ho appena fatto una ricerca, è uscita fuori una tipa teen, che come messaggio di presentazione scrive:

Sono brava a fare le seghe coi piedi
:lol:



Sì, ci ho cliccato ieri. Ma ormai sono in una fase della vita, che se alla prima videata mi fanno una domanda o devo rispondere ad un questionario, mi girano subito i coglioni. Se clicco su un banner così, mi deve venire fuori subito una tipa che mi scrive "fatti il bidet che sono gia sotto casa tua".
:pleasantry:


 
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tra il Tevere e i loft.
Oggi ho avuto la curiosità di googlare, il nome di una via dove vado spesso da una pay.

E' uscito che è stato un archeologo italiano, metà ottocento inizi novecento, e ne ha fatte di cose.

Mi domando se la ragazza, quando decine di volte al giorno lo nomina, sappia minimamente chi sia.. :scratch_one-s_head:

È così dopo aver googlato il nome di questo archeologo, avere immaginato i suoi interessi, le sue scoperte, la sua attività, sono rimasto una decina minuti, con lo sguardo perso nel vuoto, sulla sponda del letto prima di alzarmi e fare il caffè.

Questo però credo sia l'ora legale. Archeologo non c'entra.
 
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Non ci sono altri giorni che questi nostri giorni.
Che mi sia dato di non sprecarli,
di non sprecare nulla di ciò che sono e di ciò che potrei essere.


Italo Calvino, Il Cavaliere Inesistente

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Sì, ci ho cliccato ieri. Ma ormai sono in una fase della vita, che se alla prima videata mi fanno una domanda o devo rispondere ad un questionario, mi girano subito i coglioni. Se clicco su un banner così, mi deve venire fuori subito una tipa che mi scrive "fatti il bidet che sono gia sotto casa tua".
:pleasantry:


[/FONT][/COLOR]

concordo... ci butterei giusto 5 euro per capire se i giorni di prova ti fanno pescare puttanelle vogliose o clamorosi fake...
tanto perchè gli altri 2 banner rimanenti li conosco già :lol:

tornando un attimo alla sega con i piedi, ho notato diverse volte in una spa trasgressiva, che più di una donna se la prendi per i piedi, gradisce massaggiarti palle e uccello con i piedi dentro l'idromassaggio... e gradisce anche il sottoscritto
 
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maremma
Non ci sono altri giorni che questi nostri giorni.
Che mi sia dato di non sprecarli,
di non sprecare nulla di ciò che sono e di ciò che potrei essere.


Italo Calvino, Il Cavaliere Inesistente

450px-Tomba_di_Italo_Calvino_nel_cimitero_di_Castiglione_della_Pescaia.JPG



[h=1]CALVINO SEPOLTO DI FRONTE AL MARE NELLA TERRA SILENZIOSA DI PALOMAR[/h]CASTIGLION DELLA PESCAIA - Un piccolo cimitero sulla collina, col mare che si staglia all' orizzonte, appena oltre il muro e le rose che crescono sui vialetti tra le lapidi. Italo Calvino è stato sepolto qui, ieri, in una fossa scavata da poco, senza solennità, nè retorica, ma in silenzio e, si potrebbe aggiungere, fra tante presenze consolanti: i parenti, gli amici, i bambini delle scuole di Castiglion della Pescaia che hanno letto "Marcovaldo" o che ne hanno solo sentito parlare. Perchè qui, in questo borgo marinaro di Maremma, diventato centro turistico ma non al punto da esserne deturpato, è come se fosse morto uno di loro, un concittadino amato e rispettato. "La terra di Palomar, col suo mare, le sue spiagge, le sue onde, i suoi boschi, i suoi silenzi, così meravigliosamente cantati dal Maestro rende l' ultimo, sincero, affettuoso, sentito, commosso e riverente omaggio a Italo Calvino". Proprio così (con la m di maestro maiuscola e tra virgolette) dice, infatti, il manifesto listato a lutto, fatto affiggere dal Comune. E il sindaco Giancarlo Farnetani, comunista, è lì di buon' ora all' ingresso del cimiterino ad attendere che il corteo funebre arrivi da Siena. Sono questi gli unici strappi ingenuamente retorici ma sinceramente affettuosi di una cerimonia commovente soprattutto per la sua calorosa semplicità. qui, infatti, che Calvino da anni passava lunghi periodi di tempo: lavoro e ispirazione insieme, lontano dai ritmi e dagli obblighi delle città. E allora hanno un senso tutti questi bambini venuti con la bandiera della scuola, i gonfaloni dei Comuni vicini (c' è anche quello di San Remo), le corone e i mazzi di fiori che più tardi sommergeranno la tomba dello scrittore. Il viaggio da Siena a Castiglion della Pescaia era cominciato all' una in punto. Per tutta la mattina la gente aveva continuato a sfilare nella camera ardente allestita nell' antico "Pellegrinario" dell' ospedale senese. Le corone di fiori avevano ormai ricoperto un' intera parete. Oltre un migliaio di firme si erano allineate sul registro delle condoglianze. Ma quanti giovani e quante scolaresche erano passati per quella stanza... All' una la salma di Italo Calvino è stata collocata sul carro funebre. Davanti, accanto all' autista, ha preso posto la signora Chichita. Su un' altra auto, appena dietro, il fratello di Calvino, Floriano, e gli altri parenti. La figlia Giovanna era partita qualche minuto prima. Il breve corteo, una decina di auto in tutto, ha imboccato la strada verso Grosseto. Una strada che, dopo venti chilometri, penetra in Maremma: larghi spazi di pianura, i cipressi a filari, i castagni, le querce e i campi coltivati a vigna e granturco. Un' ora e mezzo dopo il corteo funebre ha imboccato la stradina che conduce su al "Poggio delle trincee" che sovrasta Castiglion della Pescaia, formando quasi un tutt' uno con il borgo medioevale. Da lassù la vista spazia sul golfo fino a Punta Ala e c' è il profilo dell' Elba all' orizzonte. Un cimitero marino, insomma, a terrazza e a cortili, tra cielo e mare, come si possono vedere in certe tavole dei "chompagni" di Simone Martini, esposte nella pinacoteca di Siena. Un breve tratto in salita, a passo d' uomo, poi la bara, portata a spalla ha raggiunto la terrazza più in alto, proprio accanto al piccolo monumento ai caduti, seguita da una folla silenziosa. Volti noti e sconosciuti. Presenze che testimoniano il legame di Calvino con questa terra, come quella di Franco Brancaloni, il fruttivendolo, diventato, per i Calvino, un personaggio in qualche modo familiare e che oggi è qui accanto alla signora Chichita, a Giovanna, agli altri. E poi gli amici. Sono in tanti che non hanno voluto mancare a questo addio. Ci sono Natalia Ginzburg, Gore Vidal, Luigi e Anna Malerba, Gianni Celati, Daniele Dal Giudice. Al fianco di Chichita, quasi a sorreggerla, c' è Carlo Fruttero, che non l' ha mai lasciata un momento da quel terribile 6 settembre. E ancora: Livio Garzanti, Giulio Einaudi, Roberto Galasso, Gina Lagorio, Talia Berio, Adalberto Minucci, Roberta Carlotto, per citare solo qualche nome. Alcuni di questi amici hanno casa qui intorno e fu seguendo la loro indicazione che Calvino dal ' 72 in poi ha preso a frequentare Castiglion della Pescaia, fino a prender casa a Roccamare, ad appena tre chilometri da qui, nella pineta delle Rocchette, a non più di tre o quattrocento metri dalla spiaggia. Fra rade gocce di pioggia la bara viene calata nella tomba ancora fresca di calcestruzzo. Gli occhi dei presenti sono puntati lì, su quel piccolo rettangolo scavato nella terra. Molti trattengono a stento la commozione. Floriano Calvino, dopo giorni di straordinaria fermezza, oggi appare, nel viso, provato. Quando sulla tomba viene stesa una copertura di mattoni leggeri, è tutto finito. Ma i bambini che, tutt' intorno, fanno corona al lavoro dei manovali, non si decidono ad allontanarsi. E anche questo contribuisce a rendere meno retorico questo addio. Forse ha ragione Luigi Malerba, quando dice: "Non so se Italo lo avrebbe scelto, ma forse i cimiteri di fronte al mare sono meno lugubri". Ora è il momento dei saluti. Sulla tomba vengono posati i fiori e in pochi attimi è un piccolo monumento di colori. Chichita Calvino si china per aggiustare alcune rose. "Mi piace qui - dice piano - torneremo domani a sistemarli


Io c'ero,ma la tomba è rimasta alla cura dei Castiglionesi Chichita non è tornata.
E'comunque sempre visitata da italiani e stranieri.E'vicino alla tomba di un mio cugino e spesso chiedono dove sia la tomba di Calvino
 
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Nei giorni scorsi, mentre RobyPG scriveva di Marx, sentivo un pizzicorio, un senso di déjà 50. Poi ho deciso: RobyPG è Antonio Pennacchi. :secret:
Senza offesa Roby, che poi a me Pennacchi sta proprio simpatico.


Zio High, ci ha lasciato Marco Solfrini. Mi sono visto Alno Fabriano _ Benetton Treviso 1988/89. Certo che allora mi parevano fichi, oggi mi sembrano lenti, lentissimi.

Vuoi vedere che anche i Maneskin non sono poi malaccio? :biggrin:
 
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