Napilandia 2.0

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Vedo gia un miglioramento.
Siamo ancora ben lontani dall'attività competitiva di un tempo, ma è un miglioramento.
La ditaleggica a distanza intendo.
Certo, uno squirt visto nel terzo rettangolo di zoom, anche se in alto, non sarà mai come in presenza, da sotto a distanza ravvicinata, ma di questi tempi accontentarsi pare rimanga un benefico esercizio virtuoso.
Perchè io nel famoso mezzo del cammin, ci sono transitato da tempo, e oggi con Caronte ci gioco a Machiavelli, ma se mi trovassi ora in quel guado, ci starei certo molto più male.
A volte ci rido... per sdrammatizzare questi oscuri anni.
Rido di quando ridevo tra me e me, vedendo i cinesi in piazza Duomo con le mscherine, anche quando il cielo era terso e le polveri sottili ai livelli minimi. E, osservandoli, mi domandavo con maldestro sogghigno: ma quando a sera, in hotel, coi piedi gonfi, si abbandonano a un rilassante 69, almeno se la toglieranno?
Vedi che succede a fare sarcasmo sui simpatici buon giolno signole con la mascherina in piazza Duomo?
;)
 
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Ma è un semi-selfie? Sei tu?

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"Se fosse un romanzo giallo, il caso di Giulia Giò, Giulihanal per gli amici,
sarebbe un racconto di Patricia Highsmith o un romanzo di Cornell Woolrich.
Un noir in cui il destino è nascosto in agguato,
pronto a balzare fuori e cambiare il corso di una vita, all'improvviso.
"


_____jul
 
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Però hanno ragione: le industrie di sex toys fanno i plug con lo stop troppo piccolo. È così che una sera ci furono attimi di panico nel bagno che una ragazza aveva trasformato in sala parto mentre io mi rivestivo perché voleva andare al pronto soccorso. ???‍♂️​
 
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Ma solo perché ci tiene ai suoi plug e si scazza a doverli comprare di nuovo quando li perde ? parsimonioso ?​
 
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Negli anni ‘90 quando andavi in un ristorante mica ti facevano sparare il QR code. Il menù era un tomo paragonabile per volume ai testi dei romanzieri russi. Le prime 20 pagine erano di antipasti. Capitoli di primi e capitoli di secondi. La crisi era dover scegliere un dolce. Tra altri dieci. Almeno. Poi, in perfetta linea all’involuzione a cui stiamo assistendo in ambito generale, la logica d’impresa ha vinto. E in ristoranti che pretendono di spacciarsi di un certo livello si contano 4 primi e altrettanti miseri secondi. Qualche antipasto. Un dolce dolce e un dolce sapido. E basta. Ma qual è il requisito affinché un ristorante sia valido oltre alla buona cucina? Che la Ferragni ci si sia taggata il mercoledì in mezzo alla settimana? Certo che no. Conta anche la varietà del menu. Concetto che è andato perduto. Eppure una ricca carta dei vini è prestigiosa. Il menù invece può essere scarno senza di conseguenza vedersi abbassare il prestigio del ristorante. Meno materie prime, meno fuochi necessari, meno personale in cucina. La degenerazione più estrema sono le degustazioni: doversi cibare di ciò che uno chef ha definito “un percorso” scegliendo per noi le pietanze. Mavvattelapigliandeculo chef, io scelgo e tu cucini. Ma se non c’è l’imbarazzo della scelta che cazzo ordino? Vi è mai capitato di andare in un ristorante da 200 euro a cranio e dover andare per esclusione? Allora qua ci sono le acciughe che a me non piacciono, qui il foie gras e di fegato grasso basta già il mio, qui ci ha messo la bottarga che puzza, allora non rimane che il Cazzimperio alla Romana. Che un risottino farebbe più bella figura pur essendo meno estroso. Si bada alla forma. Ma la sostanza? Piatti serviti con insignificanti giri di parole per dare loro tono e importanza e celarne la sciocca banalità. Si mangiava bene nei ristoranti anni ‘90. I menù erano ricchi e variegati. Poi tutto è andato perduto.

Lo stesso vale per le pay: scrivono annunci in cui con parole maliziose si dilungano a promettere fuoco e fiamme, un match di sudore e affanno, fantasiose penetrazioni e pirotecnici orgasmi. Poi vai lì e la tipa non bacia. In fica piano che è sensibile. In culo (se agibile) ci sarebbe da integrare con un extra di 500 euro. Beh, allora che facciamo? Andiamo per esclusione? E allora succhia! Eccole le top class vip luxury star dal menù striminzito che propongono (pretenziose) un pompino senza genio per 4/500 euro all’ora. Logica d’impresa. Mica innato talento per l’amplesso… Ma per fortuna c’è Punterforum.

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