A proposito di Far West.
Quando sono al nord Italia, respiro l'aria frizzantina e stimolante del lavoro; ho l'agenda sempre piena, corro di qua e di là; prendo taxi senza mai scambiare una parola col tassista; entro da anni in un caffè del centro e non sanno chi cazzo sono; faccio shopping; frequento amici, soprattutto a casa perchè quelli che mi invitano agli happy hours o a bere uno spritz alle cinque del pomeriggio mi stanno sui coglioni; telefono, per prendere appuntamento, se voglio frequentare amici, perchè mica ci puoi capitare in casa all'improvviso.
Quando sono a Roma, respiro l'aria pacifica di uno stesso lavoro stimolante, ma che si sviluppa in tempi molto più umani e approssimativi; prendo taxi chiaccherando di tutto con tassisti che non conosco ma non ha importanza; entro per la prima volta in un bar a bere un caffè e ho la sensazione di essere cliente da vent'anni; suono il citofono di un amico e, se c'è salgo a salutarlo altrimentii lo chiamo e, di solito, in serata ci si becca in qualche osteria ; vado in giro per le strade e non mi sento mai solo.
Quando sono molto più al sud di Roma, prenoto una settimana per fare lo stesso lavoro che al nord si farebbe in tre giorni, ma mi sento libero e felice; mangio, mi diverto e parlo con tutti, ma proprio tutti, anche se non ci si conosce. Anche nel bar dell'Hotel, persone del nord, che al nord non ti rivolgerebbero parola se non ti conoscono, appena arrivano al sud, miracolosamente diventano più socievoli. Dev'essere l'aria, che è diversa, come l'acqua. Infatti quando ti lavi i capelli al nord, devi ripassarci lo shampoo tre volte e non sono mai morbidi come con l'acqua del sud.
Se poi sono in vacanza, laggiù, dove l'Italia confina con l'africa, dondolandomi sul legno mentre il sole tramonta a prua, allora è come stare in paradiso.
Insomma, ci sarà pure il problema dei panettoni, ma guai se la penisola fosse tutta uguale. Sarebbe come andare in Svizzera. Ecco lì, dovunque vado mi sento asfissiare e non vedo l'ora di ripartire. Almeno anni fa c'erano dei locali interessanti, che adesso hanno perso splendore.
Quando sono al nord Italia, respiro l'aria frizzantina e stimolante del lavoro; ho l'agenda sempre piena, corro di qua e di là; prendo taxi senza mai scambiare una parola col tassista; entro da anni in un caffè del centro e non sanno chi cazzo sono; faccio shopping; frequento amici, soprattutto a casa perchè quelli che mi invitano agli happy hours o a bere uno spritz alle cinque del pomeriggio mi stanno sui coglioni; telefono, per prendere appuntamento, se voglio frequentare amici, perchè mica ci puoi capitare in casa all'improvviso.
Quando sono a Roma, respiro l'aria pacifica di uno stesso lavoro stimolante, ma che si sviluppa in tempi molto più umani e approssimativi; prendo taxi chiaccherando di tutto con tassisti che non conosco ma non ha importanza; entro per la prima volta in un bar a bere un caffè e ho la sensazione di essere cliente da vent'anni; suono il citofono di un amico e, se c'è salgo a salutarlo altrimentii lo chiamo e, di solito, in serata ci si becca in qualche osteria ; vado in giro per le strade e non mi sento mai solo.
Quando sono molto più al sud di Roma, prenoto una settimana per fare lo stesso lavoro che al nord si farebbe in tre giorni, ma mi sento libero e felice; mangio, mi diverto e parlo con tutti, ma proprio tutti, anche se non ci si conosce. Anche nel bar dell'Hotel, persone del nord, che al nord non ti rivolgerebbero parola se non ti conoscono, appena arrivano al sud, miracolosamente diventano più socievoli. Dev'essere l'aria, che è diversa, come l'acqua. Infatti quando ti lavi i capelli al nord, devi ripassarci lo shampoo tre volte e non sono mai morbidi come con l'acqua del sud.
Se poi sono in vacanza, laggiù, dove l'Italia confina con l'africa, dondolandomi sul legno mentre il sole tramonta a prua, allora è come stare in paradiso.
Insomma, ci sarà pure il problema dei panettoni, ma guai se la penisola fosse tutta uguale. Sarebbe come andare in Svizzera. Ecco lì, dovunque vado mi sento asfissiare e non vedo l'ora di ripartire. Almeno anni fa c'erano dei locali interessanti, che adesso hanno perso splendore.