Penso di iniziare a collezionare queste belle composizioni, che aumentano sempre più ad ogni nuova conferenza stampa.
Napilandia 2.0
- Creatore Discussione Leggy800
- Data di inizio
Penso di iniziare a collezionare queste belle composizioni, che aumentano sempre più ad ogni nuova conferenza stampa.
Io vorrei solo sapere se posso andare a spasso in bicicletta. Naturalmente col sellino.
https://youtu.be/3PbfyS3moTQ
https://youtu.be/3PbfyS3moTQ
Ma io non ho capito. Che ha detto? Si può trapanare o no?Ho capito solo che le estetiste aprono a giugno e questo non depone bene...
Ha detto che puoi andare a trovare i tuoi parenti..
fantastico
È bizzarro che fino ad oggi pomeriggio si faceva la caccia all untore e adesso cerchiamo di interpretare le parole di Conte per cercare uno spiraglio con la bava alla bocca..!!!..come se in un giorno la situazione cambiasse,come se il governo ci azzeccasse (sarebbe la prima volta!)
Però stasera ha detto una cosa grandiosa. Gli altri paesi ammirano il nostro modello.
Dal mio terrazzo ancora si odono in lontananza le risate, dalla Francia alla Bielorussia.
Dal mio terrazzo ancora si odono in lontananza le risate, dalla Francia alla Bielorussia.
Devi rivederlo allora, lo trovi su Youtube o Raiplay.
C'è anche un passaggio che, a chi un giretto nella storia se l'è fatto, tra una sega e una deflorazione anale, richiama alla memoria un certo statuto albertino.
Ad un certo punto, in piena euforia da funghi tagliati male, inizia a farfugliare amenità tipo, vi stiamo concedendo... ma sappiate che, se non fate i bravi, in un attimo faccio retromarcia...
No, non riesco ad andare avanti. Sappi solo che subito dopo il discorso, ho riaperto punterforum e mi sono rivisto di fila i tre link musicali di spermi.
C'è anche un passaggio che, a chi un giretto nella storia se l'è fatto, tra una sega e una deflorazione anale, richiama alla memoria un certo statuto albertino.
Ad un certo punto, in piena euforia da funghi tagliati male, inizia a farfugliare amenità tipo, vi stiamo concedendo... ma sappiate che, se non fate i bravi, in un attimo faccio retromarcia...
No, non riesco ad andare avanti. Sappi solo che subito dopo il discorso, ho riaperto punterforum e mi sono rivisto di fila i tre link musicali di spermi.
Ho provato a guardarlo ma mi ha annoiato, continuo a preferirgli le deflorazioni anali, non c'è partita.
Credo comunque che le cose non siano mai state inconciliabili.
Mi chiedo però come faccia uno che per formazione abbia dovuto imparare l’importanza e l’uso corretto delle parole, ad essere così poco chiaro in quello che dice, tanto da dover essere interpretato. È anche per questo che non lo ascolto più.
Aspetto il giorno dopo le varie correzioni, interpretazioni, leggo anche gli esegeti qua sul forum che spaziano con inarrivabile nonchalance dai trattati di statistica, a quelli di virologia, farmacologia e oltre.
Poi finalmente sorge la pubblicazione del decreto che squarcia le nubi. O almeno dovrebbe.
Mi piace pensare che durante la notte il nostro eroe si sia riguardato in tv e abbia rimuginato sulle cazzate che ha detto e su come le ha dette.
Relativamente al tono paternalistico credo che possa essere comprensibile. Deve aver capito anche lui con chi abbia a che fare, ma qua mi fermo altrimenti mi toglierebbero la cittadinanza o perlomeno mi leverebbero in modo permanente il diritto agli spostamenti interregionali.
Sorvolando la questione da altezze maggiori, mi chiedo come può non aver letto anche lui che negli USA ci sono stati oltre cento ricoveri dopo le parole di Trump sulla cura a base di candeggina?
Credo possa esserne stato condizionato, insieme alle poco edificanti esperienze recenti naturalmente. Canti e musica dai balconi esclusi, mi pare ovvio.
Ultima cosa.
Cazzo, ma quel cofanetto perfetto che ha in testa chi glielo confeziona?
No, perché mi risulta che i parrucchieri siano ancora chiusi.
Credo comunque che le cose non siano mai state inconciliabili.
Mi chiedo però come faccia uno che per formazione abbia dovuto imparare l’importanza e l’uso corretto delle parole, ad essere così poco chiaro in quello che dice, tanto da dover essere interpretato. È anche per questo che non lo ascolto più.
Aspetto il giorno dopo le varie correzioni, interpretazioni, leggo anche gli esegeti qua sul forum che spaziano con inarrivabile nonchalance dai trattati di statistica, a quelli di virologia, farmacologia e oltre.
Poi finalmente sorge la pubblicazione del decreto che squarcia le nubi. O almeno dovrebbe.
Mi piace pensare che durante la notte il nostro eroe si sia riguardato in tv e abbia rimuginato sulle cazzate che ha detto e su come le ha dette.
Relativamente al tono paternalistico credo che possa essere comprensibile. Deve aver capito anche lui con chi abbia a che fare, ma qua mi fermo altrimenti mi toglierebbero la cittadinanza o perlomeno mi leverebbero in modo permanente il diritto agli spostamenti interregionali.
Sorvolando la questione da altezze maggiori, mi chiedo come può non aver letto anche lui che negli USA ci sono stati oltre cento ricoveri dopo le parole di Trump sulla cura a base di candeggina?
Credo possa esserne stato condizionato, insieme alle poco edificanti esperienze recenti naturalmente. Canti e musica dai balconi esclusi, mi pare ovvio.
Ultima cosa.
Cazzo, ma quel cofanetto perfetto che ha in testa chi glielo confeziona?
No, perché mi risulta che i parrucchieri siano ancora chiusi.
https://m.huffingtonpost.it/entry/i...f908aa25f?ref=fbph&ncid=fcbklnkithpmg00000001
Mi sa che c’aveva visto giusto.
Il tono paternalistico del Cofanetto forse non era del tutto ingiustificato.
Il bello è che quelli sono tedeschi, figuriamoci quando toccherà a noi.
Vabbè, stringiamci a coorte!
Mi sa che c’aveva visto giusto.
Il tono paternalistico del Cofanetto forse non era del tutto ingiustificato.
Il bello è che quelli sono tedeschi, figuriamoci quando toccherà a noi.
Vabbè, stringiamci a coorte!
Ragazzi, ho ceduto. Il sistema consumistico mi ha preso.
Non so se ricordate che finivo sempre i giga, problema risolto con una tariffa con 50 giga.
Risolto fino a questo mese di quarantena...
Oggi sono venuti ad attivarmi la fibra.
Non so se ricordate che finivo sempre i giga, problema risolto con una tariffa con 50 giga.
Risolto fino a questo mese di quarantena...
Oggi sono venuti ad attivarmi la fibra.
Quando sono un po’ giù di tono come in questi giorni, mi sparo un po’ di Celenza.
Vi giuro che funziona.
https://youtu.be/CMKHQxvV7r8
Vi giuro che funziona.
https://youtu.be/CMKHQxvV7r8
In affanno
La radio è stata una riscoperta meravigliosa.
Ho letto recentemente, forse proprio qua, un accenno a questo straordinario apparecchio che mi trova completamente d'accordo.
È già da un po' di tempo infatti che mi sento stanco e non ho più voglia di guardare.
Basta, non ho più bisogno di immagini, preferisco immaginare.
Ecco, la radio ha questo potere evocativo sui ricordi, sui pensieri e a volte tutto ciò può essere perfino piacevolmente doloroso.
Ascoltare la radio mi aiuta, perché io lo desidero il distacco, ma non voglio più allontanarmi da me stesso, perlomeno non troppo. Sì insomma, vorrei stare nelle vicinanze.
Mi piacerebbe semplicemente farmi un giro intorno o prendermi in giro o perdermi intorno. Almeno un po'.
Una sera ho ascoltato un programma radiofonico molto bello. La voce, le parole, la musica, tutto era perfetto e io mi sentivo felice, insolitamente a mio agio.
Ho acceso una lampada mai usata prima. Volevo la sua luce e lei, fedele nel tempo, mi ha regalato le sue ombre.
E quella voce alla radio, e quelle note alla radio. Quanta serenità in una stanza.
La voce femminile ha iniziato una interessante riflessione, pacata e profonda.
Ho poggiato il libro nel petto e fissando le ombre sul soffitto ho iniziato ad ascoltarla trasognato.
Dio mio, ma chi sei? Cosa sei? Perché mi parli così? Come dici? Mi vuoi leggere una poesia?
Va bene, ti ascolto.
Terminata la poesia ho fatto in tempo a sentire poche note del brano successivo, poi mi sono infilato un paio di scarpe e sono uscito. Avevo bisogno di aria e afferrato il sacco dell'immondezza ho varcato la soglia, con l'idea di commettere una piccola trasgressione.
Ho lasciato volutamente la radio e la lampada accese. Quest'ultima è un'abitudine che mi sono preso da qualche anno. L'idea di entrare in un appartamento buio mi angoscia, così lascio accesa una lampada lontana dall'ingresso, in modo da essere accolto dal conforto della luce. E delle ombre.
Ne ho approfittato e ho fatto un breve giro dell'isolato.
Solo il rumore dei miei passi, solo la mia ombra che vagava sotto il tremore dei lampioni.
Lo sguardo distratto, rivolto verso le vostre finestre.
Vi ho immaginato.
E adesso più mi allontano, più vi comprendo.
Un unico affannato respiro.
Ci sono sere che vorrei guardare
da tutte le finestre delle strade
per cui passo, essere tutte le rade
ombre che vedo o immagino vegliare
nei loro fiochi santuari. Abbiamo,
sussurro passando, lo stesso sogno,
cancellare fino a domani il sogno
opaco, cruento del giorno, li amo
anch’io i vostri muri pallidamente
fioriti, i vostri sonnolenti acquari
televisivi dove i lampadari
nuotano come polpi, non c’è niente
che mi escluda tranne la serratura
chiusa che esclude voi dalla paura.
Io me le ricordo ancora le passeggiate notturne con lei e il gioco infantile che le avevo portato in regalo dal mio passato.
Guardare le finestre e le luci accese degli insonni, le sagome umane, le ombre proiettate nelle pareti. I tiepidi bagliori dei televisori.
E le storie inventate sulle vite altrui.
Le avevo fatto conoscere proprio quella poesia e il gioco le era sembrato diverso, meno innocente.
Poi veniva il momento di separarsi. Viene sempre quel momento e allora torni indietro, o magari vai avanti.
Arrivi affannato alla fine del giro e alzi lo sguardo. Trovi la tua finestra illuminata. Ne riconosci la luce e ne scorgi le ombre.
https://youtu.be/la0el-guStU
P.s.
La poesia è di Giovanni Raboni.
https://community.punterforum.com/showthread.php?t=11297&p=472977&viewfull=1#post472977
La radio è stata una riscoperta meravigliosa.
Ho letto recentemente, forse proprio qua, un accenno a questo straordinario apparecchio che mi trova completamente d'accordo.
È già da un po' di tempo infatti che mi sento stanco e non ho più voglia di guardare.
Basta, non ho più bisogno di immagini, preferisco immaginare.
Ecco, la radio ha questo potere evocativo sui ricordi, sui pensieri e a volte tutto ciò può essere perfino piacevolmente doloroso.
Ascoltare la radio mi aiuta, perché io lo desidero il distacco, ma non voglio più allontanarmi da me stesso, perlomeno non troppo. Sì insomma, vorrei stare nelle vicinanze.
Mi piacerebbe semplicemente farmi un giro intorno o prendermi in giro o perdermi intorno. Almeno un po'.
Una sera ho ascoltato un programma radiofonico molto bello. La voce, le parole, la musica, tutto era perfetto e io mi sentivo felice, insolitamente a mio agio.
Ho acceso una lampada mai usata prima. Volevo la sua luce e lei, fedele nel tempo, mi ha regalato le sue ombre.
E quella voce alla radio, e quelle note alla radio. Quanta serenità in una stanza.
La voce femminile ha iniziato una interessante riflessione, pacata e profonda.
Ho poggiato il libro nel petto e fissando le ombre sul soffitto ho iniziato ad ascoltarla trasognato.
Dio mio, ma chi sei? Cosa sei? Perché mi parli così? Come dici? Mi vuoi leggere una poesia?
Va bene, ti ascolto.
Terminata la poesia ho fatto in tempo a sentire poche note del brano successivo, poi mi sono infilato un paio di scarpe e sono uscito. Avevo bisogno di aria e afferrato il sacco dell'immondezza ho varcato la soglia, con l'idea di commettere una piccola trasgressione.
Ho lasciato volutamente la radio e la lampada accese. Quest'ultima è un'abitudine che mi sono preso da qualche anno. L'idea di entrare in un appartamento buio mi angoscia, così lascio accesa una lampada lontana dall'ingresso, in modo da essere accolto dal conforto della luce. E delle ombre.
Ne ho approfittato e ho fatto un breve giro dell'isolato.
Solo il rumore dei miei passi, solo la mia ombra che vagava sotto il tremore dei lampioni.
Lo sguardo distratto, rivolto verso le vostre finestre.
Vi ho immaginato.
E adesso più mi allontano, più vi comprendo.
Un unico affannato respiro.
Ci sono sere che vorrei guardare
da tutte le finestre delle strade
per cui passo, essere tutte le rade
ombre che vedo o immagino vegliare
nei loro fiochi santuari. Abbiamo,
sussurro passando, lo stesso sogno,
cancellare fino a domani il sogno
opaco, cruento del giorno, li amo
anch’io i vostri muri pallidamente
fioriti, i vostri sonnolenti acquari
televisivi dove i lampadari
nuotano come polpi, non c’è niente
che mi escluda tranne la serratura
chiusa che esclude voi dalla paura.
Io me le ricordo ancora le passeggiate notturne con lei e il gioco infantile che le avevo portato in regalo dal mio passato.
Guardare le finestre e le luci accese degli insonni, le sagome umane, le ombre proiettate nelle pareti. I tiepidi bagliori dei televisori.
E le storie inventate sulle vite altrui.
Le avevo fatto conoscere proprio quella poesia e il gioco le era sembrato diverso, meno innocente.
Poi veniva il momento di separarsi. Viene sempre quel momento e allora torni indietro, o magari vai avanti.
Arrivi affannato alla fine del giro e alzi lo sguardo. Trovi la tua finestra illuminata. Ne riconosci la luce e ne scorgi le ombre.
https://youtu.be/la0el-guStU
P.s.
La poesia è di Giovanni Raboni.
https://community.punterforum.com/showthread.php?t=11297&p=472977&viewfull=1#post472977