Nuove generazioni: Ignoranza a 360 gradi

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Le nuove generazioni, credono che FB, possa sopperire a un buon libro, e a una conoscenza della materia specifica.
Credere a scie chimiche o a altre teorie, sarebbero ascoltate dal sottoscritto se avessero una base logica, che puntualmente viene disattesa.
Ma d'altronde, non li vedo curiosi ma solo annoiati e amanti della loro confort zone, perché tanto il papi risolve tutto.
Non vogliono più sporcarsi le mani, e i genitori hanno la colpa maggiore.
Li trovi già all'asilo che il padre porta lo zaino e loro sono lì a guardarlo.
Le scuole poi, formano persone molte volte inoccupate su settori che non hanno sbocchi occupazionali.
Le aziende poi vogliono la pappa pronta senza formarli e così si ritrovano stagisti, o apprendisti, ma senza futuro, alla fine del contratto saranno sostituiti.
Contratti farlocchi e al limite della legalità.
Così a quarant'anni li ritrovi ancora a casa con i genitori.
Il prodotto Italia deve migliorare, i Giovanni ne sono il loro risultato.
Con che giovani sei venuto a contatto?
Mi sembra un mix di luoghi comuni.
 
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Con quelli odierni.
Con ragazzi che ogni giorno trovi nei bar, o nei centri commerciali..
Poi se è una cosa ovvia, beh sul lavoro è da 20 anni che devono risolvere il problema dello scuola-lavoro e non vedo risultati.
 
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Cittadina del ?
Quanti luoghi comuni tutti in un thread!
Se proprio vogliamo parlare di ignoranza, quella vera, penso che bisognerebbe rivolgere l'attenzione alla generazione dei 60enni; lì si che la vera ignoranza regna indisturbata.
Sono convinti che il cellulare, internet e home banking siano tecnologie del demonio, il preservativo inutile perché ai tempi loro le malattie non esistevano e il vaccino anti COVID19 sia superfluo perché loro hanno tutti gli anticorpi del mondo, ecc ecc ecc ???

L 'ignoranza non dipende nè dalla generazione di appartenenza(zeta, millennial, X o boomer), nè tantomeno dal livello d' istruzione, altrimenti tutti i laureati sarebbero dei geni, e molti non lo sono affatto.
 
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Si be ognuno parla per le sue esperienze, nessuno esprime verità assolute... poi luoghi comuni e pregiudizi sono sempre esistiti ab illo tempore da parte dei vecchi sui giovani, ma anche viceversa. È innegabile tuttavia che quando attualmente fanno dei sondaggi con domande di "cultura generale" ai giovani saltano fuori cose imbarazzanti. È quello che dà un metro di valutazione, non l'abilità con Tik tok
 
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Buongiorno,
dal mio punto di vista è che una volta la comunicazione era più "lenta" e molta gente aveva il senso del pudore. Nel senso che prima di parlare ci pensava varie volte, infatti parlavi con gente direttamente in "presenza", quindi una volta che venivi bollato per un "cretino" lo eri a vita. Adesso tanti pensano di sapere tutto "perchè ho letto su internet" senza controlare se la fonte è un' altro incompetente, quindi le mega bufale volano. Il tutto tutelato dalla distanza e dalla mancanza di rapporti interpersonali diretti ma virtuali
Un' altro problema è che bisogna stupire (per ottenere i like) quindi si sparano missili sempre più grossi (vedi titoli sui quotidiani, anche quelli che si danno delle arie, per attirare il "lettore dei soli titoli" che non ha la pazienza e/o le capacità di capire un testo, leggerlo sono capaci quasi tutti).
Inoltre ( e sto parlando del mio piccolo mondo) provate a farci caso: solitamente le persone intelligenti di parlano una volta sola e senza fare mega proclami. Le stupide non smettono mai di parlare, fare proclami ed ecc.
Buona giornata a tutti
Ares
 
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Ma lo sbaglio sta nel confrontare la propria personale cultura, magari di livello medio alto, con TUTTI i giovani.

Io parlo da millenial, ed è fuori dubbio che i giovani odierni abbiano un livello di competenze tecnologiche anni luce avanti i millenial (i boomer neanche ne parliamo), cosi come il tasso di laureati nei giovani attuali sia decuplicato rispetto alle generazioni precedenti.

Vedo boomer IMBARAZZANTI sui social sia per ciò che fanno, per le propic scattate con la webcam nello studio, per i buongiornissimo kaffe, per i commenti su Facebook scritti in un italiano agghiacciante.

È fisiologico che le generazioni successive siano sempre più evolute delle precedenti, questi thread sembrano un concentrato delle solite classiche paranoie dei vecchi "ai miei tempi tutto era più bello, tutti erano più intelligenti, con diecimila lire facevo la serata"

Ecco, quando si inizia con questi discorsi, da lì ai cantieri con le braccia dietro incrociate il passo è breve.
 
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Cultura tecnologica. Detto tutto. ?
Secondo me si fa una gran confusione, evidentemente non è nemmeno chiaro cosa si intende per "cultura".Non significa essere "svegli" o al passo con le ultime tecnologie. E furbo e sveglio, come sempre sono i giovani, non vuol dire avere una gran cultura. La specializzazione tecnologica attuale sta portando a una perdita costante di cultura generale, giusto o sbagliato che sia. Poi son tutti discorsi generali e discutibili ovvio
 
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Semplicemente diventa il classico discorso generazionale ridondante nei secoli, come "questo è il peggior periodo storico in cui poter nascere", che la prima generazione iniziò a ripetersi ai tempi della battaglia delle Termopili.

Il Gf Vip, come tutto l'intrattenimento Mediaset, ha il suo zoccolo duro in tutta quella generazione di 50-80 che ha fatto la fortuna di Silvio dagli anni 80 in poi.

Le punte di ascolti di C'è posta per te il sabato sera da 20 anni a questa parte dubito fortemente siano dovute a frotte di ventenni ansiose di vedere la zia Concetta che apre la busta.

Contenuti spazzatura come contenuti di ottima qualità sono riconducibili a qualsiasi epoca .

Tutto il resto è la pur comprensibile nostalgia dei tempi andati.
 
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Cultura tecnologica. Detto tutto. ?
Secondo me si fa una gran confusione, evidentemente non è nemmeno chiaro cosa si intende per "cultura". Non significa essere "svegli" o al passo con le ultime tecnologie. E furbo e sveglio, come sempre sono i giovani, non vuol dire avere una gran cultura. La specializzazione tecnologica attuale sta portando a una perdita costante di cultura generale, giusto o sbagliato che sia. Poi son tutti discorsi generali e discutibili ovvio

Scrivo di botto e correggo man mano, non era mia intenzione far risentire nessuno col discorso dei boomer sui social, in cui qualcuno si sarà rivisto.

Se separiamo l'essere colti dall'essere svegli o smart il discorso cambia.

Bisognerebbe vedere come misurare in maniera scientifica la cultura media dei giovani boomer con quella media dei giovani zoomer.

E non è un qualcosa di misurabile guardando le interviste degli youtuber su domande di cultura generale fatte a gente sbronza marcia in discoteca o a tamarri sulle spiagge, perché quello è intrattenimento, interviste fatte in ambienti di gente colta non avrebbero senso di esistere venendo meno il loro scopo comico.

O con i video di TikTok, che i ventenni degli anni 80 avrebbero fatto allo stesso modo, se fosse esistito nella loro epoca.

Si può misurare con il tasso di laureati, di master, di dottorati tra anni 80 e oggi ?

Non so, ditemi voi, ma misurarlo in base alla tipologia di programmi o di forme di intrattenimento mi sembrano bei discorsi nostalgici ma poco empirici.

Non vorrei si risentisse del bias del proprio ambiente di riferimento, probabilmente composto da professionisti di grande città con determinati titoli di studio. Quale è la cultura del sessantenne nato e cresciuto nella provincia italiana, di estrazione sociale proletaria, che rappresenta una grossa fetta di quella generazione ?
 
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Dovremmo riprendere tematiche già trattate pagine fa. Comunque, al netto di un eventuale elemento nostalgico, purtroppo sono avvenuti importanti cambiamenti tecnologici e sociali, questi ultimi non sempre migliorativi (vedi riforme scolastiche).
Ci sono vari indicatori che rilevano nuovi problemi o il riaffacciarsi di vecchi disagi.
Possiamo continuare con i dati sulla delinquenza minorile, con i dati sul consumo di alcol, di droga, di dispersione scolastica, di analfabetismo di ritorno, di violenze sessuali, di pedopornografia, di bullismo, di integrazione ecc ecc...
 
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Nemmeno io voglio offender nessuno ci mancherebbe poi persone di cultura e intelligenza ne vedo a tutte le età. Unica postilla non da poco a mio avviso è che il progresso mostruoso tecnologico degli ultimi decenni non ha alcun paragone nella storia. Quindi non è il solito discorso generazionale" era meglio ai miei tempi" che esiste fin dai tempi di Catone il censore. È un cambiamento radicale che crea nuovi nativi digitali, fenomeno prima inesistente e le cui ripercussioni saranno da vedere. Sono d'accordo che ognuno è figlio del suo tempo, nessuno dice che se fosse nato adesso si comporterebbe come Leonardo da Vinci anziché come Fedez.
 
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Capisco che tik tok o altro abbia portato alla deriva, ma poi ogni persona è libera di decidere.
Il problema è che mi stato sembra non adatto ai giovani e non faccia nulla per incentivarli.
Poi si vedrà ma non promette bene.
 
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Non sono i social che portano alla deriva, semplicemente facilitano la discesa nella torba iNNioranza, che è peggio dell' ignoranza.
Mi girano intorno persone anche ultra quarantenni (quindi non il classico bimbominchia) laureate che hanno un vocabolario ai limiti del ridicolo.. gente che usa le parole non conoscendone il significato buttandole nel mezzo ai discorsi solo perché fonileticamente pompose. Ruoli di responsabilità ricoperti da gente che non sa bene dove piazzare le H.
Una mancanza di voglia di crescere interiormente che dovrebbe spaventare più dell'ignoranza stessa.
Il bimbominchia ventenne è semplicemente il figlio di questi 40/50 enni. Se loro stessi da laureati (e mi piacerebbe tanto sapere dove le vendono queste lauree perché mi farebbero curriculum) non hanno interesse del mondo che li circonda (inteso come attualità, politica, religione, storia e tutto quello che compone la cosiddetta cultura di base), come si può pretendere che i loro figli possano essere in qualche modo migliori?
Ovviamente si parla in senso assoluto, ci saranno le eccezioni e i casi limite, ma io di questi personaggi ne conosco veramente tanti. Troppi.
 
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Ma infatti. Un tempo era prerogativa delle nuove generazioni soppiantare quelle vecchie, la metafora dell'uccisione del padre si direbbe. Ora nemmeno un moto di ribellione, anzi vanno a braccetto.
 
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Per me ruota però quasi tutto intorno a social e tecnologia. Psicologi sociologi ecc hanno osservato da tempo che lo scambio di messaggi su smartphone, ormai unica fonte di comunicazione, sta portando alla semplificazione elementare, se non alla analfabetizzazione. Dagli Usa, patria dell analfabetismo di ritorno, si copiano i vari IMAO, WTF e via dicendo. Non si usa più scrivere in italiano in modo corretto, diciamolo chiaramente, né con una sintassi appena complessa, senza pretendere costruzioni alla Proust. Di conseguenza nemmeno più si legge, al massimo Fabio Volo o biografia di Ibrahimovic. Una cosa alla fine tira l'altra, se io passo la vita su video giochi e scambiando comunicazioni minimali su argomenti futili, non sentirò il bisogno di leggere Svevo o Bulgakov. Svilupperò piuttosto una grande capacità digitale nell'uso di strumenti complessi, finalizzati ad attività irrilevanti. È l'evoluzione della specie
 
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Ignoranza non è una brutta parola.
Significa solo non sapere.
E con la tecnologia sfrenata che ci ritroviamo, in pratica siamo tutti ignoranti, perché quello che sapevi un attimo fa, ormai è già presto superato.
Ogni giorno, ogni secondo, c'è un "pirla" sulla faccia della terra che si sta inventando qualcosa di nuovo, magari anche del tutto inutile, ma che certamente influirà sulla tua esistenza.
E' una corsa che prima o poi ci porterà a schiantarci da qualche parte.
Le nuove generazioni ormai saltano tutti i passi che per noi erano basilari, perché ormai ritenuti inutili perdite di tempo, perché oggi puoi scrivere senza sapere la grammatica e l'italiano, puoi calcolare senza sapere le tabelline, puoi disegnare senza nemmeno tener in mano la matita.
Puoi vivere senza sapere fare manualmente sostanzialmente niente, ma non puoi vivere senza saper usare il telefono, il computer e la tecnologia.
Ormai i bambini prendo in mano prima il telefono e il telecomando della televisione che la penna e la matita.
Ormai ci sono già automi che sanno imitare il genere umano, e ci potranno aiutare nel lavoro, nelle faccende domestiche, perfino nel divertimento, e, presto, ci soppianteranno in tutto o quasi.
Le nuove generazioni saranno costituite da essere sempre più tecnologicamente avanzati, ma anche tecnologicamente più dipendenti, del tutto incapaci di sopravvivere a un normale "blackout".
L'ignoranza a 360° delle nuove generazioni nasce dall'illusione che la tecnologia risolva tutto, e che quello che ci serve sapere ormai é racchiuso in un telefono, o in un tablet, o in un computer.
Può anche essere vero, ma senza il senso critico, che nasce dall'esperienza diretta, dalla conoscenza della storia, dal provare a testare passo dopo passo le nostre capacità e incrementarle, dal porsi i problemi e cercare di risolverli, dal non prendere mai niente per scontato, l'immensa quantità di nozioni e di dati, spesso anche falsi e tendenziosi, contenuti nel web, a nulla servono, se non a confonderci e disorientarci ulteriormente.
La mia generazione aveva almeno degli ideali precisi per cui lottare e degli obbiettivi certi da cercare di raggiungere.
Oggi per le nuove generazioni c'è il vuoto più assoluto, l'incertezza di avere un obbiettivo che risulta in continua mutazione, e sembra allontanarsi sempre più, man mano che cerchi di avvicinarti, e non li invidio proprio, se non per la loro gioventù.
Ma forse, come accade sempre in ogni salto generazionale, i "vecchi" sanno solo criticare i "giovani", forse anche unicamente per invidia, così è la nostra vita, e tale continuerà nostro malgrado.
 
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