Ignoranza non è una brutta parola.
Significa solo non sapere.
E con la tecnologia sfrenata che ci ritroviamo, in pratica siamo tutti ignoranti, perché quello che sapevi un attimo fa, ormai è già presto superato.
Ogni giorno, ogni secondo, c'è un "pirla" sulla faccia della terra che si sta inventando qualcosa di nuovo, magari anche del tutto inutile, ma che certamente influirà sulla tua esistenza.
E' una corsa che prima o poi ci porterà a schiantarci da qualche parte.
Le nuove generazioni ormai saltano tutti i passi che per noi erano basilari, perché ormai ritenuti inutili perdite di tempo, perché oggi puoi scrivere senza sapere la grammatica e l'italiano, puoi calcolare senza sapere le tabelline, puoi disegnare senza nemmeno tener in mano la matita.
Puoi vivere senza sapere fare manualmente sostanzialmente niente, ma non puoi vivere senza saper usare il telefono, il computer e la tecnologia.
Ormai i bambini prendo in mano prima il telefono e il telecomando della televisione che la penna e la matita.
Ormai ci sono già automi che sanno imitare il genere umano, e ci potranno aiutare nel lavoro, nelle faccende domestiche, perfino nel divertimento, e, presto, ci soppianteranno in tutto o quasi.
Le nuove generazioni saranno costituite da essere sempre più tecnologicamente avanzati, ma anche tecnologicamente più dipendenti, del tutto incapaci di sopravvivere a un normale "blackout".
L'ignoranza a 360° delle nuove generazioni nasce dall'illusione che la tecnologia risolva tutto, e che quello che ci serve sapere ormai é racchiuso in un telefono, o in un tablet, o in un computer.
Può anche essere vero, ma senza il senso critico, che nasce dall'esperienza diretta, dalla conoscenza della storia, dal provare a testare passo dopo passo le nostre capacità e incrementarle, dal porsi i problemi e cercare di risolverli, dal non prendere mai niente per scontato, l'immensa quantità di nozioni e di dati, spesso anche falsi e tendenziosi, contenuti nel web, a nulla servono, se non a confonderci e disorientarci ulteriormente.
La mia generazione aveva almeno degli ideali precisi per cui lottare e degli obbiettivi certi da cercare di raggiungere.
Oggi per le nuove generazioni c'è il vuoto più assoluto, l'incertezza di avere un obbiettivo che risulta in continua mutazione, e sembra allontanarsi sempre più, man mano che cerchi di avvicinarti, e non li invidio proprio, se non per la loro gioventù.
Ma forse, come accade sempre in ogni salto generazionale, i "vecchi" sanno solo criticare i "giovani", forse anche unicamente per invidia, così è la nostra vita, e tale continuerà nostro malgrado.