Se non paghi e non fai niente fra qualche anno arriva la cartella esattoriale e sei fregato.
La multa vera in realtà ancora non c’è, quella che hai preso corrisponde al foglietto che trovi sul vetro quando fai divieto di sosta.
Quindi Ti conviene non pagare ma contestarla scrivendo al comune da una PEC ( non serve avvocato) e spiegando che l’ordinanza è illegittima perché il comune non ha potere di legiferare sulla prostituzione essendo quest’ultima una attività normata e di competenza dello Stato centrale. In rete trovi decine di riferimenti di sentenze in questa direzione da mettere nello scritto difensivo. A quel punto la multa è già annullata, a meno che dopo il comune non risponda inviandoti quella vera e propria.
Dopo la sentenza 4927/2022 della cassazione -del 2022 - il comune di solito non fa più niente e la cosa finisce lì. Multa come annullata.
Se invece risponde con la multa vera e propria a quel punto o paghi (l’importo resta quello) o fai ricorso al giudice di pace o al prefetto ( non serve avvocato ma dal giudice di pace devi essere in grado di spiegare e reggere la discussione, il comune non Viene mai quindi in genere vinci ma è un gran sbattimento ( fare il ricorso, portarlo ,andare in udienza ,fila , attesa, parcheggio , tassa per presentarlo ecc) inoltre devi andare per forza all’udienza).
Io ne ho vinti 2 su 2 e facendomi risarcire anche le spese, e prima della sentenza della cassazione che ha detto che i comuni non possono fare queste multe, ora sembra che dopo tale sentenza non ti controbattono più dopo lo scritto difensivo iniziale e quindi non c’è più bisogno del giudizio dopo, ma ci vorrebbe l’esperienza recente di qualcuno per confermarlo.
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