Perlustrazione di club pomeridiani
+ Col progetto di una generale perlustrazione di clubbini pomeridiani, parto affacciandomi al Passion poco dopo l’apertura delle 14. Il parcheggio è già pieno di gipponi&moto ed infatti all’interno si fa fatica a trovare uno sgabello ed una lady. Mi pare di notare che ce ne sono ed in particolare, forse cercando di assecondare i più attuali gusti faranghi, di piuttosto alte e poppute. Solo che spesso tali caratteristiche tendono ad associarsi a fisici tendenzialmente massicci con certi cosciottoni che mi paiono alieni alla personale ideale di soave mandorletta. Forse seguendo il medesimo trend noto anche un livello di apparecchiatura troiesca un po’ da discoteca faranga: trucco deciso, abitoni in lungo, lustrini, monili, borsettine, atteggiamenti da réclame di profumi... e sotto tutta 'sta cornice, delle mandorlone un po’ troppo avanti con gli anni :-/
Appena entrato, al posto del caloroso Sawadee-Ka, ho sentito invece l’effetto delle tante pupille che iniziano a radiografare e ad estimare gli eventuali effetti contabili del nuovo affacciato.
Il mix clubbino+spirito di Pattaya dovrebbe essere un frullato di tranquillità, ed invece qui l’azione è invero pressante:
Bevi qualcosa? prendi qualcosa da bere anche per me? anche per la mia amica? vuoi altro da bere? andiamo? ANDIAMO?! let’sgo ruum? two ladies? three ladies?
- insomma, adorate ragazze, non avete altri argomenti più convincenti?
- boh, di che vorresti parlare?
- vorrei sapere perchè è scomparso il sofà rosso che stava in fondo alla sala e che a me piaceva tanto.
Mi risponde il boss, che era silente ma esattamente dietro di me, anch'egli, facendo finta di essere impegnato a CandyCrush in realtà soppesava, controllava estimava
- caro farango a me quel divanone non diceva nulla e l’ho tolto per avere più spazio attorno al fondamentale tavolo da biliardo
- ecco bravo che a Pattaya mancano proprio ‘sti tavoli del piffero ed i faranghi inglesi sono invero un’alluvione. Invece in un clubbino di scosciatone&allupati i divani sono completamente inutili ed è meglio sostituirli con questi sgabelloni da barchefancagar :-/
Si chiacchiera con Mam (06253934xx), scosciatona in abito rosso e gonnellone con spacco, circa questioni di natura ontologica:
- tilak, andiamo in stanza upstair, 400 THB?
- vediamo se saprai accendere il mio fuoco. Comunque sia, potremo starcene in quel desiderabile nido di tranquillità per un’oretta?
- NO: 45 minuti!
- facciamo 47?
- ?
- scusami devo finire una partita di HungryBird, però uno dei prossimi giorni, nel caso mi senta eccessivamente allegro, magari ripasso... SauadìSauadiiiiiBaiBai...
+ Già che sono in zona, passo al KitKat, sebbene anche qui da un po’ non veda grandi cose. Incontro invece Mukda/Tom (08957434xx) per me molto bellina, non giovanissima ma con occhi sorridenti e capelli mossi.
Era al bar, mi ci sono seduto a fianco ma sull’altro lato c’era anche l’amica. Che fatalmente, nel trasloco da bar a divanetti, ci s’è opportunamente appiccicata. Amica altissima, con un gran faccione, più socievole e sorridente di Tom ma non mi piace, eppure ha tanta, tanta sete. Insomma sistemiamo l’idratazione: 300THB per chiacchierare 10 minuti :-/
Pare che il prezzo al KK sia circa forfettario: lady + stanza + drinkino = 1500THB. Mi sarei fermato volentieri ma Tom, in un guizzo freudiano, mi dice che qui l’aria condizionata viene sempre regolata in modo tale che per lei è troppo freddo...
+ Seguendo la lista della spesa passo dai baretti di Soi Buakaho e traversine (Honey, Diana, ...). Qui infatti oltre ai soliti scrausi baretti storici hanno aperto dei localini che paiono più pretenziosi. Oltre al solito stanzone che pare un garage riadattato con delle seggiole scompagnate e le ciotoline del pranzo abbandonate in un angolo, hanno un minimo di allestimento. Ad esempio OrangeBar e BlueBar (le cui ancelline all’esterno che reggono il cartello con i prezzi, indossano una virginale coroncina di fiori). Mi fermo al NightingaleBar dove accalappio (o insomma mi accalappia) Naen (06600382xx) che mi conduce all’interno, sui divanozzi in similpelle bianca. Ci sono ancora dei palloncini appesi, verosimilmente rimasti da qualche festicciola, e la malefica musica sparata a tutto spiano. Lo stanzone è altissimo, c’è infatti anche una specie di soppalco ma è completamente vuoto, se non fosse per un’altra coppia, e noi, va a capire perchè, ci si siede esattamente davanti.
Naen è molto carina, anche se indossa un’assurda uniforme sexy french maid nera con pizzi bianchi. Minuta ed aggraziata, spiega tutto il manuale della qualità del localino, si dichiara assetata, racconta da dove viene, cosa fa, le cose fondamentali della vita ecc. ecc. è arrivata a gennaio, deve ancora risistemare le sopracciglia, aggiungere un certo tatuaggio del cazzo, camperare delle cose, trovarsi un alloggio... tutto molto interessante cara sul versante delle scienze inventariali ma denoto che anche qui in quanto a partecipazione e calore, direi che siamo in prossimità dello zero assoluto.
Prezzi sfuggenti: 500BF, 1000 lady ma... le stanze stanno da qualche parte qui attorno, non ho idea del loro costo/stato/localizzazione, boh vediamo...
Come si dice oggi: l'ennesima scappata di casa, anche se è un'etichetta molto metaforica e non pienamente pertinente dato che in genere la famiglia isaniana sponsorizza, più o meno apertamente, l'avvicinamento di figlie e figli al luminoso mondo del sex business metropolitano. Ovvero anche Naen come tante colleghe, sembra catapultata qui da qualche remoto multiverso. La sua casa d’origine dista circa 10 ore d’autobus, impara un po’ di robe attraverso il web (ad esempio l’inglese) nelle poche pause comprese in un’abnorme quantità di tempo destinata invece a del cazzeggio assoluto. Dorme e vive dentro al club ed esce poco. Ha dei dubbi sul fatto che a Pattaya ci sia il mare. Ha invece delle certezze sullo stato delle sue tasche e su ciò che desidererebbe, a partire da un nuovo (ennesimo) telefono, motorino, scarpe, tette, ...
Che fare
quando viene a mancare
lo spirito del takecare?
+ lascio che lo spirito del Buddha mi guidi e dunque batto un po’ la sacra Soi Honey. Qui non si beve e proprio per ciò le ladies non hanno tanto tempo da perdere in chiacchiere improduttive, si tratta di sexy massage shopz. Insomma il protocollo diplomatico prevede che dopo un breve accordo ci si sposti ai piani superiori per un fugace massaggio oliato seguito da HJ, BBJ o FS. Tutto molto spiccio e tutto sommato interessante, è un’attività tradizionale che non è stata molto intaccata dalla modernità. In passato ho avuto buone esperienze ma al momento non trovo nulla che mi colpisca particolarmente, qui del resto la situazione è fluidissima ed il turn-over delle ladies frenetico. Comunque bello lo sgangherame generale e l’atmosfera easy.
+ non mi ero ancora affacciato al SinClub e dunque rimedio al volo trovando... delle assolute sgangherone da combattimento. Una sarebbe anche tanto simpatica e con delle gambe sontuose ma ha il volto coperto di vulcanetti, brufoli ed altre cose misteriose che sono tutt’altro che invitanti. Vengo introdotto alla più giovane e carina la quale, mentre viene spinta dalle amiche, trascina i piedini con l’atteggiamento del condannato che si avvia al patibolo. E’ caruccia ma completamente paralizzata. Non dice una parola, guarda le amiche con occhio supplichevole... una scena pietosa. Mi è da subito chiaro che anche qui non si concluderà granchè, però mi impegno nella nobile impresa di far sembrare noi faranghi meno carnivori. Quindi si bevicchia, si chiacchiera con l’aiuto di traduttori umani o elettronici, si coinvolgono le amiche e ad un certo punto ci si saluta con sorrisi ed inchini.
+ uno dei miei porti sicuri, Kan del Carrè Blanc, ha preso un mese di vacanza (traduzione in lingua faranga: è stata noleggiata full time dal boy friend danese) però, dato che avevo una promessa di matrimonio aperta con Ella dello stesso clubbino, mi affaccio.
Nonostante Ellà fosse già impegnata è stata molto carina e gentile e dunue, nonostante dovesse tornare quanto prima dall’attuale intrattenuto, non m’ha fatto mancare uno dei suoi balletti delle sette chiappe, molto efficaci sul piano tirellologico.
Ella, non è proprio una velina da passerella, è piuttosto arrotondata e con poche tette, ma è una gran chiacchieratrice, allegrona e conosce assai bene le arti del suo mestiere. Saluto ed esco godendo della sera, della brezza, del senso di libertà, del fatto che se mi centrasse un meteorite a fine corsa lo troverei buffo ;-)
+ per via un leggero mal di testa incipiente sono indeciso, ma un lumino in fondo al tunnel mi convince a resistere: resterebbe un ultimo punto nella listarella della spesa. Qull’anonimo clubbino, incastrato fortunosamente tra il SinClub e lo 007.
Si tratta dell’AliaClub alla cui esplorazione mi accingo senza alcuna fiducia nel destino, nell'universo, nel Buddha. Procedo solo per completare sistematicamente il quadretto della specifica area.
L’ingresso è del tutto anonimo, pare l’entrata del condominio, con tettoia di plastica e l’infissetto d’alluminio che cigola e si incastra, invece... gran sorpresa all’interno, assieme a qualche sbuldra più o meno da vissuta ma comunque vivace, s’affaccia anche Sa (09816359xx). Aspetto teen (anche se credo d’avere capito che ha tre figli) con l’apparecchietto per i denti, capelli lunghissimi con qualche treccina sui lati, molto curata, miniabito a pallini, tatuata (HalloKitty...), sorridentissima, calorosissima, strusciamento sapiente, non volgare ma efficace.
Dopi tanti club nei quali la lady ti si siede a fianco, con le manine in grembo, ben attenta a non sfiorarti... Sa invece mi si pianta in braccio, un po’ di strofinamento di culo che fa sempre piacere, molti sorrisi, anzi si ribalta dalle risate per ogni scemenza e la conversazione si srotola che è un piacere.
Dovendo cercare una nota stonata segnalerei giusto le stanze un po’ andanti ma soprattutto un curioso pseudo boss o insomma chiamiamolo maitre di sala che pare un aborigeno-gay :-/ un soggetto simpatico, curioso, pieno di capelli arruffati, vestito in pantaloncini, scalzo ma con un giubbotto pesante e che parla una lingua piuttosto marziana.
Con Sa ho potuto godere del caro vecchio take-care dei bei tempi andati dei quali narra la leggenda: sorrisi, lavaggi, intimità, carineria, mutua svestizione, assistenza fino ai lacci delle scarpe. Danno totale tra beveraggi, tip, stanza, lady ed un mini coniglietto di plastica: 1600THB.
All'uscita un pensiero deficiente: non saprei dire quando ciò è avvenuto ma ogni traccia di mal di testa è scomparsa! Ecco che Sa, data la sua specifica attitudine alla suzione, può ben fregiarsi della qualifica di 'aspirina' ;-)