Pensieri filosofici

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ludwig

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A cosa serve vivere una vita senza amare molte donne...senza averle rese felici...senza aver assaporato le loro emozioni...
Non sarai vissuto...ti sarai semplicemente attardato nella vita
Non è che morirai più tardi...impiegherai soltanto più tempo per morire
 
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Glenda Cherubino

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I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo.

S.P.
 
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Ovunque c'è profumo di donna
Uhmmm..... Non deve averla detta Silvio Perlusconi... mumble, mumble... 'notte filosofa ;)

https://www.facebook.com/notes/enri...pi-di-onestà-sandro-pertini/10150140172695180
Chi ha detto questa frase è l'esatto opposto di S B, e se S P fosse qui ora non permetterebbe lo scempio politico-istituzionale che sta accadendo ormai da diverso tempo....
Basta! Siamo completamente OT e a rischio Ban, quindi credo sia meglio chiudere qui l'argomento di questo post
 
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L'uomo si identifica con il ruolo che è costretto a vivere:
padre, figlio, padrone, operaio, impiegato, dirigente,
professionista, intellettuale, guru, furbo, tonto, forte, debole, manager, ministro, disoccupato, ecc...
per ognuno di questi ruoli esistono comportamenti sociali, abbigliamenti, modi di pensare e di esprimersi
cui ciascuno si adegua inconsapevolmente.
E quindi non siamo mai individui autentici,
ma veri e propri imitatori: imitiamo modelli e stereotipi
prodotti dalla società in cui viviamo.
Persino nei comportamenti più intimi recitiamo in realtà dei ruoli precostituiti, che non si limitano soltanto a comportamenti e ad atteggiamenti convenzionali, ma che penetrano anche all'interno delle nostre convinzioni, dei nostri giudizi, della nostra coscienza. Insomma continuiamo a recitare. L'inquinamento della nostra mente è troppo esteso. Bisogna imparare a dire la verità, ma per dire la verità, bisogna essere diventati capaci di conoscere che cos'è la verità e che cos'è la menzogna... soprattutto in se stessi.
(G.I. Gurdjieff)
 
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ludwig

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I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo.

Ricordare è custodire ciò che è stato affidato alla memoria,mentre sapere significa far proprie le nozioni apprese....insegna ai giovani,essi credono di sapere...ma non sanno
Ci sia qualche differenza fra te e il tuo libro.Fino a quando pensi d'imparare...è tempo anche d'insegnare.Che ragione c'è che io senta da te quello che posso leggere in un libro?
La verità è accessibile a tutti,non è dominio di nessuno,e il campo che lascia ai posteri è ancora vasto

Seneca
 
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L'uomo si identifica con il ruolo che è costretto a vivere:
padre, figlio, padrone, operaio, impiegato, dirigente,
professionista, intellettuale, guru, furbo, tonto, forte, debole, manager, ministro, disoccupato, ecc...
per ognuno di questi ruoli esistono comportamenti sociali, abbigliamenti, modi di pensare e di esprimersi
cui ciascuno si adegua inconsapevolmente.
E quindi non siamo mai individui autentici,
ma veri e propri imitatori: imitiamo modelli e stereotipi
prodotti dalla società in cui viviamo.
Persino nei comportamenti più intimi recitiamo in realtà dei ruoli precostituiti, che non si limitano soltanto a comportamenti e ad atteggiamenti convenzionali, ma che penetrano anche all'interno delle nostre convinzioni, dei nostri giudizi, della nostra coscienza. Insomma continuiamo a recitare. L'inquinamento della nostra mente è troppo esteso. Bisogna imparare a dire la verità, ma per dire la verità, bisogna essere diventati capaci di conoscere che cos'è la verità e che cos'è la menzogna... soprattutto in se stessi.
(G.I. Gurdjieff)
Anche e soprattutto per questo , senza presunzione e anzi con molta umiltà , chi si impegna e si sbatte nella vita , tutti i giorni , in ogni campo ed in ogni ruolo appunto ..... si distingue , inconsciamente si differenzia , restando puro , onorevolmente stanco , verso la vita e se stesso .
 
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"]Nuvole… Oggi sono consapevole del cielo, poiché ci sono giorni in cui non lo guardo ma solo lo sento, vivendo nella città senza vivere nella natura in cui la città è inclusa.


Nuvole… Sono loro oggi la principale realtà, e mi preoccupano come se il velarsi del cielo fosse uno dei grandi pericoli del mio destino.


Nuvole… Corrono dall'imboccatura del fiume verso il Castello; da Occidente verso Oriente, in un tumultuare sparso e scarno, a volte bianche se vanno stracciate all'avanguardia di chissà che cosa; altre volte mezze nere, se lente, tardano ad essere spazzate via dal vento sibilante; infine nere di un bianco sporco se, quasi volessero restare, oscurano più col movimento che con l'ombra i falsi punti di fuga che le vie aprono fra le linee chiuse dei caseggiati.


Nuvole… Esisto senza che io lo sappia e morirò senza che io lo voglia. Sono l'intervallo fra ciò che sono e ciò che non sono, fra quanto sogno di essere e quanto la vita mi ha fatto essere, la media astratta e carnale fra cose che non sono niente più il niente di me stesso.


Nuvole… Che inquietudine se sento, che disagio se penso, che inutilità se voglio!


Nuvole… Continuano a passare,alcune così enormi ( poiché le case non lasciano misurare la loro esatta dimensione ) che paiono occupare il cielo intero; altre di incerte dimensioni, come se fossero due che si sono accoppiate o una sola che si sta rompendo in due, a casaccio, nell'aria alta contro il cielo stanco; altre ancora piccole, simili a giocattoli di forme poderose, palle irregolari di un gioco assurdo, da parte, in un grande isolamento fredde.


Nuvole… Mi interrogo e mi disconosco. Non ho mai fatto niente di utile né faro niente di giustificabile. Quella parte della mia vita che non ho dissipato a interpretare confusamente nessuna cosa, l'ho spesa a dedicare versi prosastici alle intrasmissibili sensazioni con le quali rendo mio l'universo sconosciuto. Sono stanco di me oggettivamente e soggettivamente. Sono stanco di tutto e del tutto di tutto.


Nuvole… Esse sono tutto,crolli dell'altezza, uniche cose oggi reali fra la nulla terra e il cielo inesistente; brandelli indescrivibili del tedio che loro attribuisco: nebbia condensata in minacce incolori; fiocchi di cotone sporco di un ospedale senza pareti.


Nuvole… Sono come me un passaggio figurato tra cielo e terra, in balìa di un impulso invisibile, temporalesche o silenziose, che rallegrano per la bianchezza o rattristano per l'oscurità, finzioni dell'intervallo e del discammino, lontane dal rumore della terra, lontane dal silenzio del cielo.


Nuvole… Continuano a passare, continuano ancora a passare, passeranno sempre continuamente, in una sfilza discontinua di matasse opache, come il prolungamento diffuso di un falso cielo disfatto.

F. Pessoa
 
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Ma quando le palle spariscono non puoi continuare a far credere di averle ancora,devi riconoscere che sei diventato una fica!!!
Già. Oppure quando ne hai almeno quattro devi riconoscere che qualcuno sta bussando alle tue spalle con le sue opinioni.
Sorpresa.
:preved:
 
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L'unica cosa profonda, straordinaria che l'uomo abbia scoperto è il silenzio, ed è anche l'unica cosa a cui non riesce ad attenersi.
 
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provincia Milano
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ludwig

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Per decidere se una cosa è bella oppure no,noi non poniamo,mediante l'intelletto,la rappresentazione in rapporto con l'oggetto,in vista della conoscenza;la rapportiamo invece,tramite l'immaginazione,al soggetto e al suo sentimento di piacere e di dispiacere.
Il giudizio di gusto non è pertanto un giudizio di conoscenza;non è quindi logico,ma estetico:intendendo con questo termine ciò il cui principio di determinazione non può essere che soggettivo.

Kant

(traduzione:è bello ciò che piace)
 
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