Pensieri filosofici

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Le notti senza stelle sono strane, sembra che manchi la compagnia di qualcuno che ti osserva da lassù , poi una nuvola si sposta, ed ecco che spunta la tua, a sorvegliarti da lontano come solo lei sa fare. Robby69
 
“In questo mondo nuovo si chiede agli uomini di cercare soluzioni private a problemi di origine sociale, anziché soluzioni di origine sociale a problemi privati.”
Bauman
 
Ciò che ci manca ci seduce.
Nessuno ama la luce come il cieco.
Il nano adora il tamburo maggiore.
Il rospo ha sempre gli occhi rivolti al cielo, perché?
Per vedere l'uccello volare.


Victor Hugo, I miserabili


Ciò che ci manca, a volte, non lo si comprende abbastanza finchè la morte, fisica o dell'anima, non ce lo toglie....
 
non ho capito: se una cosa ci manca vuol dire che non l'abbiamo, per cui come fa ad esserci tolta?

io lo trovo chiaro, per forza di cose riassuntivo essendo un motto
non si ha la consapevolezza di quale persona sia capace di suscitare in noi una sensazione di mancanza finché le altrui vicissitudini della vita non la sottraggono alla nostra frequentazione...
la morte è ovviamente riferita alla controparte cui siamo emotivamente (benché inconsapevolmente) legati dacché se fossimo noi fisicamente defunti non potremmo provare alcun tipo di sensazione; stesso discorso riguardo la cosiddetta morte dell'anima, ovvero uno stato di apatia emotiva che ci impedirebbe ugualmente di coltivare sentimenti di affezione
che il tutto si riferisca a persone e non a cose lo si desume dal fatto che le cose non muoiono; che il tutto si riferisca a persone e non ad animali lo si desume dal fatto che è parte del patrimonio di tradizioni culturali italiane l'insegnamento della Chiesa per cui gli animali non posseggono un'anima e questo, se non diversamente specificato, può essere assunto a riferimento per la comprensione generale del testo di Glenda.

Hugo, da parte sua, poneva invece l'accento sul senso di perenne insoddisfazione dell'uomo, portato dalla sua natura cupida a paragonare ciò che ha con ciò che hanno gli altri e a valutare ciò che ha sempre meno di quanto gli altri hanno cosicché, se anche un giorno dovesse accaparrarsi le medesime cose o sviluppare le stesse capacità che prima gli mancavano e su cui aveva fissato la sua attenzione, troverebbe comunque nuovi motivi d'insoddisfazione in altrettanti nuovi raffronti.
 
io lo trovo chiaro, per forza di cose riassuntivo essendo un motto
non si ha la consapevolezza di quale persona sia capace di suscitare in noi una sensazione di mancanza finché le altrui vicissitudini della vita non la sottraggono alla nostra frequentazione...
la morte è ovviamente riferita alla controparte cui siamo emotivamente (benché inconsapevolmente) legati dacché se fossimo noi fisicamente defunti non potremmo provare alcun tipo di sensazione; stesso discorso riguardo la cosiddetta morte dell'anima, ovvero uno stato di apatia emotiva che ci impedirebbe ugualmente di coltivare sentimenti di affezione
che il tutto si riferisca a persone e non a cose lo si desume dal fatto che le cose non muoiono; che il tutto si riferisca a persone e non ad animali lo si desume dal fatto che è parte del patrimonio di tradizioni culturali italiane l'insegnamento della Chiesa per cui gli animali non posseggono un'anima e questo, se non diversamente specificato, può essere assunto a riferimento per la comprensione generale del testo di Glenda.

Hugo, da parte sua, poneva invece l'accento sul senso di perenne insoddisfazione dell'uomo, portato dalla sua natura cupida a paragonare ciò che ha con ciò che hanno gli altri e a valutare ciò che ha sempre meno di quanto gli altri hanno cosicché, se anche un giorno dovesse accaparrarsi le medesime cose o sviluppare le stesse capacità che prima gli mancavano e su cui aveva fissato la sua attenzione, troverebbe comunque nuovi motivi d'insoddisfazione in altrettanti nuovi raffronti.
il senso naturalmente mi era chiarissimo.
ma mi riferivo non a Hugo, bensì alla frase di Glenda che riprende il pensiero di Hugo: la frase di G è contradditoria.
 
il senso naturalmente mi era chiarissimo.
ma mi riferivo non a Hugo, bensì alla frase di Glenda che riprende il pensiero di Hugo: la frase di G è contradditoria.

si tratta di due accezioni diverse di "mancanza": la prima come qualcosa che non si ha, la seconda come sentimento di nostalgia... penso... d'altronde, se fanno riflettere entrambe le frasi hanno raggiunto il loro scopo :wink2:


Già che Hugo mi piace, schiaffo qua pure queste altre...


Il bello è utile quanto l'utile... e forse più.



Non essere ascoltato non è una ragione per tacere.



e la mia preferita...


Non c'è né bene né male; c'è della vegetazione.


Victor Hugo, I miserabili
 
«Osservate con attenzione questo paradosso: la tecnologia con cui si preparano le bombe informative è del tutto nota, esplicita, mentre quella con cui si preparano le bombe atomiche è segreta ai massimi livelli. E, all'incontrario: gli scopi strategici con cui si confezionano bombe atomiche sono comprensibili a chiunque, mentre gli obiettivi strategici delle armi d'informazione sono sconosciuti quasi a tutti»
(citato da G.C.)
 
Tutti le più potenti emozioni vengono dal caos: paura, rabbia, amore. Soprattutto l’amore. L’amore è il caos in sé. Pensateci! L’amore non ha senso. Ti scuote e ti fa girare. E poi, alla fine, cade a pezzi.

(Kirsten Miller)
 
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