sul resto del carlino cartaceo c'e' la mappa , via dossetti , via magenta , via serlio , via amendola , via faccini , via borgo san pietro ,
fort knox non è citato?
sul resto del carlino cartaceo c'e' la mappa , via dossetti , via magenta , via serlio , via amendola , via faccini , via borgo san pietro ,
fort knox non è citato?
non c'e ' via di corticella e via saragozza
non c'e ' via di corticella e via saragozza
dal quale si comprende che le ragazze pagavano agli indagati almeno il doppio del prezzo grezzo dell'appartamento. Sarebbe quindi lecito supporre che la maggiorazione di prezzo sia motivata dalla tolleranza per l'attività dell'inquilina e dalla difficoltà per lei a procurarsi locazioni a prezzi di mercato e che queste condizioni concretizzino da sole lo sfruttamento. Non è peraltro escluso che gli indagati riescano nel corso del procedimento a far cadere le accuse a loro carico dimostrando che le condizioni di locazione, stante il breve periodo e il maggior rischio per il locatore di danni all'immobile e di periodi di mancata locazione, siano state fatte a prezzo di mercato per quello specifico tipo di rapporto contrattuale.Ai proprietari venivano versate cifre nell'ordine degli 800 euro mensili, mentre le ragazze, che si autogestivano nel rapporto coi clienti, con annunci su internet o passa-parola, pagavano agli indagati affitti sui 400-500 euro per una settimana, dopo di che, solitamente, cambiavano casa o città.
Secondo l'orientamento interpretativo da tempo affermato e prevalente, non è ravvisabile il favoreggiamento della prostituzione nel fatto di chi conceda in locazione, a prezzo di mercato (mentre qualora il canone sia superiore potrebbe ipotizzarsi lo sfruttamento), un appartamento ad una prostituta, anche se sia consapevole che la locataria vi eserciterà la prostituzione (Sez. 3, 6.5.1971, n. 999, Campo, m. 119000; Sez. 3, 5.3.1984, n. 4996, Siclari, m. 164513; Sez. 3, 3.5.1991, n. 6400, Tebaldi, m. 188540; Sez. 3, 19.5.1999, n. 8600, Campanella, m. 214228).
6. La locazione ad una prostituta di un appartamento anche per svolgervi l'attività potrebbe invece integrare il diverso reato di sfruttamento della prostituzione qualora vi sia la prova che il locatore, attraverso la riscossione di un canone sicuramente esagerato e sproporzionato rispetto a quelli di mercato, tragga un ingiusto vantaggio economico dalla prostituzione altrui.
Nella specie, questa sproporzione ed esagerazione non risultano in alcun modo, anche perché dovrebbe valutarsi se il corrispettivo, come afferma il ricorrente, comprendesse anche le spese per le utenze di luce, gas e acqua. Per questa ragione, del resto, non è stata contestata e non è stata ritenuta configurabile l'ipotesi dello sfruttamento della prostituzione.
Come si vede dalla stessa esposizione della sentenza, essa si propone come documento riassuntivo e cita parecchie sentenze della stessa Corte che nel passato hanno trattato gli argomenti correlati a spezzoni sotto specifici aspetti dettati dal caso di volta in volta esaminato e tutte concordi.Il delitto di tolleranza abituale della prostituzione, invero, richiede che si tratti di un locale aperto al pubblico od utilizzato dal pubblico (quale albergo, casa mobiliata, pensione, spaccio di bevande, circolo, locale da ballo, o luogo di spettacolo), nel cui interno il preposto, gerente o proprietario tolleri abitualmente la presenza di persone che esercitino la prostituzione.
Da tale disposizione si ricava anche che la mera tolleranza dell'altrui prostituzione in locali non aperti al pubblico o non utilizzati dal pubblico, di per sé, non è prevista come reato.
e poi la seconda parte dell' articolo
La zonizzazione Non si può legalmente fare! Difatti, che male fanno le prostitute maggiorenni e consenzienti ed i loro clienti sulle strade, se non compiono intralcio al traffico, sporcizia e/o atti osceni sotto la vista pubblica? Basta con questa assurda "Meretriciofobia". In più in merito alla zonizzazione in discussione, come sta avvenendo a Venezia, affermo che le Ordinanze Sindacali ed i Regolamenti di Polizia Urbana devono essere conformi ai principi generali dell'Ordinamento, secondo i quali la prostituzione su strada non può essere vietata in maniera vasta ed indeterminata, anche solo in alcune zone. Di conseguenza, i relativi verbali di contravvenzione possono essere impugnati in un ricorso. In più per le medesime ragioni, i primi provvedimenti suddetti non possono essere emessi per problematiche permanenti ed i secondi non possono riguardare materie di sicurezza e/o ordine pubblico.Ma che... niente niente ... qualcosa si muove?
www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/09/in-edicola-sul-fatto-del-lunedi-prostituzione-lo-stato-accende-le-luci-rosse/1200407/
Certo. E' un dato di fatto, rilevato anche dal sottoscritto, che le sex workers italiane sono in aumento. Per adesso si registra un lieve incremento in merito. Spero che non s'arrivi un boom improvviso d'OTR, simile a quello che può evidenziare in una sola nottata/giornata un'aumento delle relative professioniste in certe zone circoscritte, come ad esempio in un tratto di strada di solo 1 km, da due sole meretrici presenti a 100 relative; in altre parole, nel detto luogo 98 prostitute stradali in più nel giro di 24 ore!
Bene, così tutti si accorgerebbero dei relativi sfruttatori, anche le Forze dell'Ordine! Non sanno più cosa dire.
anche andare in camporella ha i suoi lati positivi http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/auto-fango-coppia-parco-1.602250