Rispondo un po' in ritardo causa altri impegni.
In realtà credo che la spiegazione sia molto più semplice: io credo di essere uno dei più giovani qua dentro (preferisco non dire l'età esatta ma sto attorno ai 25) e noto che tra i ragazzi della mai età e quelli più giovani la figa è veramente ipervalutata, per carità sarà anche vero che l'uomo ha una capacità minore di reggere l'astinenza rispetto alla donna (detto volgarmente deve svuotarsi le palle) e quindi faccia meno lo schizzinoso, ma assisto continuamente a scene raccapricciante: chiattone inchiavabili (cit.) con decine di spasimanti migliori di loro, ragazze fisicamente niente di che corteggiate ed adulate manco fossero modelle di Victoria Secret eccetera eccetera.
In Germania, dove ho vissuto, questo fenomeno non dico che non esista ma è molto più limitato, le donne europee più alla mano che ho conosciuto sono state le spagnole, la Spagna è "casualmente" il Paese europeo con le leggi più liberali in materia di prostituzione. Se anche da noi aprissero locali in stile FKK e con 50 euro potresti assistere alla sfilata di gnocche seminude e portatene una in camera con qualche decina di euro, magari lentamente ma qualcosa cambierebbe anche qua. Per questo da noi (ed in altri Paesi dove la gnocca è ipervalutata come in Francia) se ne guardano bene legalizzare gli FKK e i movimenti femministi spingono invece nella direzione opposta.
Più in generale buona parte dei maschi occidentali se ne vanno a puttane perché non possono più delle pippe mentali delle donne del loro paese, alle femminazi questo non sta bene e cercano di impedirci di fare ciò mediante la criminalizzazione del cliente.
Sono perplesso, non sono sicuro di aver capito il senso del post
Esiste
ovunque un'offensiva femminista per lo sradicamento della prostituzione attraverso la criminalizzazione del cliente. Mi sembra, leggendo i precedenti interventi, che tu ne sia consapevole. In molti paesi il modello svedese è passato. In Germania una nuova legge prevede una registrazione obbligatoria delle lavoratrici del sesso, in Olanda stanno chiudendo un sacco di vetrine, in Gran Bretagna continuano a tentare di far passare la legge svedese in Parlamento, in Israele sta per passare, negli USA inaspriscono le pene per i clienti. Potrei continuare. Non è una situazione limitata a Francia e Italia, né penso che italiani e francesi siano particolarmente succubi delle donne, non più di altri occidentali. E comunque in Italia non ci saranno gli FKK ma c'é un'offerta in appartamento più che decente.
La prostituzione è, mi sembra ovvio, uno spazio di libertà maschile che limita il potere sessuale delle donne. Per il semplice fatto che se se la tirano, se ti snobbano, se si negano per qualsivoglia ragione, puoi andare da una a pagamento, evitare le umiliazioni della tipa di turno che, non ritenendoti alla sua altezza, ti tratterebbe da povero sfigato, soddisfare il bisogno primario e uscirne (quasi) sereno e soddisfatto.
Le donne quindi non hanno motivo di essere favorevoli alla prostituzione, tranne quelle che lo fanno per mestiere. E infatti, in tutti i sondaggi che ho visto, la percentuale di proibizionisti, cioé di persone che vorrebbero criminalizzare la prostituzione, è più alta tra le donne che tra gli uomini.
Coerentemente con ciò, le femministe vogliono reprimere questa libertà, nascondendosi dietro motivazioni fantasiose o fasulle cioé che la prostituzione è degradante per la donna, è un segno di disuguaglianza di genere, è una forma di sfruttamento della donna e balle varie.
Su questo non ci piove.
Quando descrivevo i punter come i "nuovi negri" del nostro tempo, mi limitavo alla constatazione di un dato di fatto. Non sto dicendo che è una spiegazione del proibizionismo. Ne è una conseguenza. Del resto tu stesso osservavi che anche chi si oppone alla criminalizzazione lo fa solo per difendere gli interessi delle sex-worker, non per difendere un principio di libertà generale e tanto meno il benessere psicofisico che la prostituzione garantisce agli uomini.
Quanto ai tipi che voi (alludo all'intervento di MrRossetti) descrivete come "morti di figa", se non vogliono saperne di andare a pagamento, cosa che potrebbero benissimo fare visto che in Italia non è reato, sono evidentemente affamati di qualcos'altro. Secondo me di successo seduttivo. Cioé di dimostrare che sono apprezzati, desiderati, ecc. dalle donne. Questo è sempre stato importante, ma è diventato cruciale nella nostra epoca, un vero test di mascolinità, o comunque di valore per un maschio. In ciò, il sesso a pagamento non aiuta, anzi, equivale a una confessione di insuccesso. Quindi, ci fossero anche gli FKK, per vincere la sudditanza psicologica nei confronti delle donne, bisogna comunque saper superare il principio secondo cui vali nella misura in cui ti filano.
Appare tuttavia improbabile leggere in un blog l'opinione di quelle che sono schiave e sottomesse, non potendo le stesse aver libero accesso a questi strumenti di manifestazione dell'opinione.
Obiezione inoppugnabile dal punto di vista logico e del resto, mentre scrivevo il mio post precedente, sapevo che sarebbe stata fatta. Il punto è che non è possibile dimostrare la
non esistenza di uno schiavista, soprattutto a chi ci crede come atto di fede.
Lo chiedi alla ragazza e ti dice che è libera? Certamente, avrà paura a confessare che è controllata da qualcuno. Scopri che non vede nessun uomo al di fuori dei clienti? Magari i criminali minacciano la famiglia nel paese di origine. C'è sempre un modo per tenere vivo il dubbio.
Il fatto è che la questione va rovesciata: non è l'assenza dello schiavista a dover essere dimostrata, è la sua presenza.
Ce l'hanno fatto dimenticare le menzogne propagandistiche, del tipo "una donna non si prostituirebbe mai se non fosse costretta".
Io faccio un ragionamento induttivo. E' da quasi 20 anni che vedo tipe a pagamento e nella stragrande maggioranza mi sono sembrate tipe assolutamente normali, senza nessun segno di violenza e/o sofferenza, tranne 3 casi dubbi (di cui uno recente, recensito in questo forum). Anche considerando le location dove passano ragazze russe che con ogni probabilità si appoggiano a chi fornisce inserzioni, appartamento e centralinista, trovi una tipa che bacia e una no, una che bacia una volta e la volta dopo no, una che si trattiene più della mezz'ora pattuita. Nulla a che vedere con i racconti terrificanti delle presunte "sopravvissute".
Inoltre, leggo ormai regolarmente articoli, interviste, blog di sex-worker reali. Un sito interessante dove c'è un po' di tutto è sexworknews.com, ma trovo particolarmente illuminanti i blog della escort attivista americana Maggie McNeill e della rumena Felicia Anna, che lavora nel quartiere a luci rosse legale di Amsterdam (entrambi i nomi sono pseudonimi). Mi descrivono una realtà molto plausibile e coincidente con quello che vedo negli incontri, e cioè che il lavoro di prostituta non sarà per tutte, ma ha ovvi vantaggi, come i lauti guadagni, la flessibilità degli orari, ma anche la possibilità di conoscere gente e, da parte di qualcuna, anche l'ammissione che non è privo di gratificazioni sessuali.
Cosa forse più interessante di tutte è che i due blog sopra menzionati sono particolarmente determinati a contestare il cliché secondo cui il mondo della prostituzione è dominato dal crimine e che la maggioranza di prostitute sono costrette.
Quali conclusioni devo trarre?
C'è un detto americano che dice: se assomiglia a un'anatra, nuota come un'anatra, starnazza come un'anatra, allora probabilmente è un'anatra.
Le donne non sono una minoranza, e questo è un fatto numerico incontestabile. Tanto meno sono oppresse.
Per stato fasciofemminista intendo uno stato autoritario che in nome del femminismo sopprima certe libertà fondamentali e tratti i maschi come cittadini di serie B. Vietare a due adulti consenzienti di fare sesso a pagamento è una grossa violazione della libertà personale e punire solo l'acquirente, che di fatto è sempre un maschio, vuol dire avere un orientamento punitivo verso i maschi.
Altre caratteristiche, in parte realizzate in parte in via di realizzazione: considerare un reato la critica al femminismo, l'inversione dell'onere della prova nel caso di accuse di violenza sessuale, quote rosa ossia assunzione privilegiata delle donne (formalmente la legge parla di quote senza distinzione di sesso, ma ad oggi di quote azzurre non se ne sono viste).
Mi fermo per non violare l'obbligo di astenersi da discussioni politiche.