Acqua e ancora acqua... si prospetta un'altro dei tanti week-enda bagnati di questo strano e assurdo inverno... stanotte sono riscito a dormire qualche ora in più, per la stanchezza, non perché avessi sonno... mi sono svegliato con la schiena a pezzi, il divano non è il massimo della comodità.
Mentre guido per andare da Camilla e accompagnarla al lavoro, rifletto su come trascorrere questi due giorni con lei... difficile pensare di andare da qualche parte con questo tempo. Ne parliamo mentre facciamo colazione e anche lei crede sia meglio aspettare che ci sia almeno un po' di sole...
Ci salutimo con un bacio dolcissimo e restiamo d'accordo che passo a prenderla per le 13 al termine delle lezioni.
Alle 10.30 mi chiama.
"Ciao Amore, sono uscita a bere un caffé, hai visto che tempo..? Sta diluviando..."
"Ho visto, se continua ancora un po' al posto dei capelli mi cresceranno i funghi..."
"Ho pensato cosa potremmo fare, se sei d'accordo..."
"Sicuramente avrai pensato a qualcosa di bello, comunque l'unica cosa che conta è stare insieme... dove e come non ha importanza!"
Sento arrivarmi lo schiocco di un bacio...
"Tu fai le cose con calma, io ritorno a casa a piedi e poi... mi piacerebbe invitarti a cena stasera... a casa mia... cucino io, sono bravina sai?"
Le rimando il bacio dicendole che per me va benissimo, ma di non impazzire passando tutto il pomeriggio ai fornelli, qualsiasi cosa per me va bene..."
"Eh no... deve essere una serata speciale... tu stai tranquillo, penso a tutto io..."
Ci salutiamo dandoci appuntamento per le 19.
A casa avevo già avvisato che sarei mancato fino a lunedì dovendo far vedere a dei possibili acquirenti la casa delle vacanze che ho messo in vendita.
Approfitto per fare la spesa, visto che comunque non ho mai rifiutato le mie responsabilità, poi preparo la valigetta con il cambio per due giorni e gli effetti personali e alle 17 esco da casa... prima di andare da lei ho un paio di commissioni da fare...
Squilla il telefono e con piacere vedo che è Gilax (utente di PF col quale è nata una bella amicizia e che ho avuto modo di incontrare più volte abitanto entrambi a Milano).
Ha letto il 3d ed è molto contento per me, chiacchieriamo del più e del meno e gli dico che sto andando da lei...
" Evvai...!!! Passa un buon fine settimana e non pensare a niente che non sia lei e goditi questi momenti... te li meriti..."
Mi arriva un messaggio da Camilla chiedendomi di chiamarla... accosto la macchina e le telefono.
"Dimmi tutto Signorina...."
"Senti... siccome ti conosco, non portare niente ok? Niente vino, dolci o altro... ho già pensato a tutto io... dall'aperitivo a..."
"A...?" ripeto io
"A. Punto..." ribatte abbassando la voce e sorridendo...
"Scusa, ma vengo da te per la prima volta e ci vengo a mani vuote...?"
"C'e' tutto quello che serve, non preoccuparti... manchi solo tu..."
"Ok... Ok... come vuoi... non insisto... a dopo allora..."
E adesso?
Non sono mai stato ospite di qualcuno presentandomi a mani vuote, vero che con Camilla non devono esserci formalità, vero anche, però, che è la prima volta che vado da lei, per di più ospite a cena...
Tutto vero... ma non posso andarci così... sarò magari all'antica, ma non ci riesco proprio...
Cosa mi invento per non mancare comunque alla promessa che le ho appena fatto...?
Inseguendo i miei pensieri e cercando di farmi venire un idea arrivo a destinazione... stavolta non c'è un buco pe mettere la macchina e mi tocca girare nella speranza di trovare o che si liberi un posto... niente non c'è verso...
Per forza, sto pensando a cosa portarle...! Calma, riordiniamo le idee... una cosa alla volta... dunque mi devo concentrare... puff...
Eccolo, proprio dietro l'angolo e per di più nelle righe bianche... non potevo "far" meglio!
Chiudo la macchina e mi dirigo verso C.so Buenos Ayres... santo cielo, ma quanto piove? Ehi... lassù... vi si sono rotti i rubinetti? Mi sistemo il cappuccio del giaccone (odio gli ombrelli...) e cammino buttando qua e là lo sguardo in cerca di un'idea, mancano tre quarti d'ora alle 18.30 vuoi che non trovo qualcosa?
Vuoto... non mi viene in mente nulla, sto andando a zonzo... finché non vedo sull'altro lato della strada un negozio che attira la mia attenzione.
Attraverso al volo, senza curarmi che ci siano o meno "le zebre"... qualcuno mi "strombazza" nervoso e mi pare che mi abbiano pure indirizzato un "vaffa..."
Mi fermo davanti alla vetrina e vedo un grande espositore girevole in vetro, pieno di bellissimi oggetti di Swarosky... trovato!
Sul ripiano centrale mi fa l'occhiolino un bellissimo pianoforte di cristallo... sembra li apposta per me... entro deciso e me lo faccio confezionare e prendo anche un biglietto...
Ora che ti ho ritrovata,
ho scordato tutto il tempo trascorso senza te...
Ti amo!
Gianluca
Lo infilo nella busta e la chiudo mettendola nel sacchetto con il regalo e mi avvio.
Alle 18.20 sono alla macchina, prendo dal bagaliaio la valigetta dove ho riposto anche l'ipad dal quale non mi separo mai e arrivato davanti al portone trovo uno di quei citofoni a codice... la chiamo.
"Ciao, dove sei?"
"Qui sotto ma non mi hai detto il codice..."
"Oh... scusa Amore... devi comporre 15 e premere "C", altrimenti quando schiaccio, il portone non si apre... ultimo piano, entra ti lascio la porta aperta, io finisco di prepararmi..."
Arrivo al sesto piano, l'appartamento è proprio di fronte all'ascensore... mi ha lasciato la porta blindata accostata, non potendola aprire dall'esterno...
"Permesso...?"
"Ciao Amore, entra arrivo subito..."
Entro in un'ampia anticamera dove c'è un bellissimo appendiabiti antico sul quale lascio il mio giaccone, su un lato un mobiletto sovrastato da uno splendido specchio racchiuso in una cornice intarsiata e dorata... a sinistra una porta che scoprirò dare in un ripostiglio e sulla destra un'arcata che immette in un ampio locale diviso da una grande libreria che crea da un lato, una zona pranzo più piccola, dove si apre una grande arcata delimitata da un muretto, attraverso la quale si vede un bella cucina in stile rustico/country, sull'altro lato il salotto, con un grande divano angolare, il televisore, un'altra libreria, un tavolino basso in granito e cristallo e una grande lampada da terra.
Entrambi gli spazi hanno una porta finestra che si affaccia su un terrazzino abbastanza spazioso, dove grazie alle luci lasciate accese, vedo un salottino da esterno e un tavolo circolare. Il terrazzo è circondato da vasi con piante rampicanti che si adagiano sulla tettoia fatta di travi di legno.
Sulla parete di destra del salotto un'altra porta da in un corridoio piuttosto largo che porta alla zona notte.
È arredata con buon gusto, un misto di antico e moderno sapientemente abbinato, cui il parquet in legno chiaro e i quadri alle pareti, anch'essi di stile diversi, dann un senso di calore molto piacevole...
La "mano" di Camilla si vede anche nei più piccoli particolari.
Sono i piedi di fronte alla finestra, guardo il terrazzo e le luci che vengono da fuori quando da dietro la sento abbracciarmi...non l'ho sentita arrivare e ho un leggero sussulto... mi giro stringendola a me e la bacio... mi sorride...
"Cosa fai qui in piedi? Potevi sederti e metterti comodo..."
"Beh, sai è la prima volta che vengo da te... non conosco la casa..."
"Ma un divano la sai riconoscere però..." e scoppia a ridere...
La guardo... è un incanto...
Porta una gonna rosa chiaro chiusa sul davanti con un piccolo spacco creato dagli ultimi tre bottoni aperti, una camicia con maniche a tre quarti ricamata nella parte alta, che lascia intravvedere l'intimo bianco con i primi tre bottoni slacciati, la catenina con la medaglietta come quella che porto io, appoggiata sulla pelle chiara, le calze velate e le scarpe con il tacco alto appena più del normale, i capelli sciolti e ondulati e i suoi occhi che da dietro gli occhiali sembrano ancora più grandi... ed io davanti a lei che rivivo in un lampo, tutti i momenti vissuti con lei, fin da primo incontro tanti anni prima...
"Ti sei incantato...?"
"Sì, incantato dalla tua bellezza..."
"Dai... smettila... non sono più la ragazza di allora..."
"A parte che io ti vedo sempre come allora... oggi sei ancora più bella e affascinante..."
Ci abbracciamo e rimaniamo così a lungo...
Poi mi guarda...
"Lo vuoi un aperitivo vero? Vado a prederlo..."
Ritorna subito con il cestello del ghiaccio, due flûte e una botiglia di Bellavista...
"Lo stappi tu...?"
Mentre apro la bottoglia e verso lo spumante nei bicchieri lei va in cucina e ritorna con un vassoio di tartine. Facciamo un brindisi chiacchierando delle rispettive giornate, di questo tempo che ci sta esaurendo...
"Sai... sei il primo uomo che entra in casa mia... a volte viene qualche amica a trovarmi o le colleghe, ma un uomo mai... Fino a dieci anni fa vivevo con mamma, poi dopo la sua scomparsa ho venduto la casa e sono venuta qui, i mobili antichi più belli li ho riutilizzati, ho mischiato un po' di stli... mi sono creata il mio spazio, il mio mondo..."
Le sorrido e le prendo la mano, percepisco la sua emozione e la mia non è da meno...
"Quand'è stata l'ultima volta che siamo stati soli iome te, come ora...? In montagna, nella casa dei miei... ricordi?"
Ci tornano alla mente tanti ricordi, vivissimi, come se fossero appena trascorsi...
"Quasi me ne dimenticavo... questo è per te..." e le porgo la busta con il mio regalo che avevo appoggiato a fianco del divano e che probabilmente, visto il suo stupore, non aveva notato...
"Mi avevi promesso...." la interrompo
"Ti avevo promesso che non avrei portato nulla per la cena, visto che hai pensato a tutto tu... infatti con la cena non c'entra... è dolo un mio piccolo regalo... posso?
Annuisce sorridendo, legge il biglietto commossa e apre il pacchettino...
" Ohhh... è bellissimo... un pianoforte in cristallo... grazie... sei un Amore!
Mi abbraccia e mi bacia...
Il tavolo è apparecchiato con molto buon gusti e nel pieno rispetto del bon ton... accendo la candela e lei inizia a servire la cena...
Trenette al pesto fatto da lei e come secondo coda di rospo in crista di patate cin verdure al vapore, con un ottimo abbinamento di vino...
mi complimento con lei per la scekta e per la sua bravura di cuoca... ho scoperto un lato di Camilla che non conoscevo...
"Ho imparato da mia mamma, lei era di S. Margherita Ligure, cucinava molto bene e visto che mi piaceva la buona cucina mi ha insegnato..."
Poi serve il dolce... il tartufo nero...
"Non mi sono dimenticata che ti piace il cioccolato... visto? Questo non l'ho fatto io però... l'ho preso da Rachelli..."
Il tartufo di Rachelli... per chi ha la nostra età, lo definirei un must...
La cena è stata ottima, le faccio più volte i complimenti... e solo insistendo riesco a convincerla a lasciarmi sparecchiare, sciacquare le stoviglie e caricare la lavapiatti e noto la sua sorpresa vedendo la "perizia" e la disinvoltura con cui faccio il tutto...
Andiamo a sederci sul divano, accende la lampda che diffonde una cakda, siffusa e rilassante...
Mi chiede della mia vita, di mio figlio, mostrandosi sinceramente spiaciuta dalla totale mancanza di rapporti... le racconto della lunga e tribolata "avventura giudiziaria" per la separazione ed il divorzio e le spiego più nel dettaglio l'assurda situazione nella quale vivo ormai da quadi otto anni...
Camilla si limita a qualche commento a delle riflessioni, senza mai fare una critica nei confronti di nessuno, ma la vedo veramente dispiaciuta... quindi cerco di cambiare discorso...
Con lei il tempo trascorre veloce... troppo... si sono fatte le 23
Non mi sono fatto nessun programma mentale su quello che potrebbe o non potrebbe accadere... lei mi ha invitato a cena, non si è parlato d'altro, certo trascorreremo insieme anche la domenica... ma stanotte mi troverò un albergo non distante dove dormire... a casa non sarei comunque andato (e non potrei neppure tornarci visto che ufficialmente sto a 500 km da Milsno...
"Ti andrebbe un buon caffé o è troppo tardi?".
"Per un buon caffé non é mai troppo tardi - le risposi - adoro il caffé... lo sai... e anche a te è sempre piaciuto molto...".
"Anch'io, lo bevo a qualsiasi ora... non resto mai senza caffé e senza le mie sigarette alla menta..."
Io ho smesso da dieci mesi grazie alla sigaretta elettronica, ma non ho mai capito, anche se lei fuma pochissimo, 4/5 sigarette al giorno, come si possano fumare le sigarette mentolate... dopo il caffè poi....!
"Beh... a me non capitava mai di restare senza sigarette... era una vera e propria dipendenza... una schiavitù... e po ultimamente fumavo in modo esagerato, non stavo bene..."
"Sei stato bravo... hai capito che non potevi continuare e hai trovato il sistema per smettere..."
Mette le tazzine sul tavolino di fronte al divano e si siede vicino a me, dandomi un bacio sulle labbra.
"Due vero..?"
"Sì... grazie..."
Mi porge la tazzina con quell'incredibile sorriso che mi ha accompagnato in questi lunghi anni.
"Complimenti... buonissimo davvero..."
"Grazie..."
Sorseggiamo la bevanda e intanto si accende una delle sue "famose" sigarette..
Fuma lentamente gustandola... che sapore avrà il caffè aromatizzato alla menta...? Sicuramente lei è abituata... io preferisco non pensarci...
Finiamo e quasi contemporaneamente appoggiamo le tazzine...
Due secondi dopo siamo l'uno nelle braccia dell'altra.
Il suo profumo, la morbidezza dei suoi capelli e la delicatezza della sua pelle mi inebriano, ci baciammo a lungo, dolcemente con passione, è come il primo bacio, sulla panchina del parco, come se il tempo si fosse fermato in quel preciso momento... come se quel bacio fosse durato 35 anni... la donna che ho tra le braccia, che sto baciando, è la stessa ragazza di allora ed io stesso mi sento ancora quel ragazzo, timido e imbranato, che stava vivendo qualcosa che quasi non aveva osato sognare, ma che inaspettatamente, magicamente stava accadento, era diventato reale...
La stringo a me, le accarezzo il viso, quei capelli che sembrano seta e mentre il desiderio cresce in entrambi... sento il suo respiro diventare più caldo, affannoso... la sento abbandonarsi tra le mie braccia, con una mano le sfioro il seno, delicatamente... lei ha un fremito..
Quel seno che ero riuscito a intravedere, ai tempi della scuola, sbirciando nella scollatura della camicetta, non grande o prosperoso, tutt'altro, non più di una seconda, ma proprio per questo mi attirava, mi faceva ribollire... allora come anche in questo momento...
Si lascia andare appoggiandosi allo schienale del divano...
Mentre la bacio slaccio i bottoni, ecruvedo il duo seno dalle trasparenze dell'intimo, la accarezzo, la bacio sul collo, sulla spalla, risento il sapore della sua pelle e mi abbandino a lei che mi stringe passandomi le mani sulla schiena... nei capelli...
Mi bacia il collo e sento la sua voce calda, dolce...
"Non voglio rimanere sola questa notte... ho bisogno di te..."
Si alza quasi imponendoselo, tanto era la voglia di stare abbracciata a me, mi guarda... sorride quasi imbarazzata...
"Vado un momento in bagno a rinfrescarmi e a cambiarmi... vieni..."
La seguo in camera... un stanza ampia con un ampio armadio che tiene tutta la parete sulla quale si apre la porta, sopra la quale l'aarmadi prosegue fino al muro di sinistra... a destra un letto matrimoniale con due cuscini sistemati al centro, appoggiati alla testiera imbottita e rivestita di tessuto blu, i comodini ai due lati, un poltroncina con i cuscini di raso a destra, sull'altro lato del letto di fronte all'ingresso una porta finestra che s'affaccia sul terrazzo, incorniciata da grandi e morbide tende ricamate, di fronte al letto un tavolo basso e lungo cin un grande specchio, con in perfetto ordine, trucchi, profumi e diversi flaconi decorati, tra il davolo e la parete destra una chaise longue completa l'arredamento...
"Ti spiace se ti lascio un attimo solo?"
"Non preoccuparti... ma non farmi aspettare troppo" le risposi strizzandole l'occhio.
Ride e vedo quanto sia bella e dolce...
"Faccio subito... tu mettiti pure comodo... se vuoi in cucina c'è ancora un po' di caffé nella caffettiera... serviti pure".
Scompare in bagno mandandomi un bacio con la mano.
Vado a guardare fuori dalla finestra, guardo il terrazzo ricco di piante, mentre sento scorrere l'acqua della doccia.
In meno di una settimana, la mia vita si è steavolta, è accaduto l'impensabile... ho pensato milioni di volte a lei chiedendomi cosa avesse fatto, come fosse la sua vita e ora sono qui, nella sua camera.
Rivolgo lo sguardo al cielo e con la mano "lancio" un bacio verso l'infinito... quasi senza rendermene conto...
"Grazie... grazie con tutto il cuore...!"
La sua voce mi scosse...
"Chi stai ringraziando...?"
Mi volto e la vedo, illuminata dalla fioca luce della lampada che ha acceso dopo averla coperta con un foulard creando bellissimi giochi di colore sulle pareti... è ancora più bella di quanto ricordassi, sorridente e con gli occhi che brillano come le stelle...
"Chi? - risposi - ... Dio... mio padre che è lassù... il destino... chiunque mi abbia fatto il grande regalo di poterti ritrovare..."
Ci ritroviamo ancora avvinghiati, le nostre bocche si cercano, mentre le mie mani si perdono tra i suoi capelli...
"Vuoi rinfrescarti anche tu...?".
"Si grazie..."
Apre un anta dell'armadio e mi porge un grande asciugamano di cotone che profuma di lavanda.
"Da allora non ho più trascorso una notte con nessuno..."
Ci guardiamo in silenzio poi, sorridendo, mi dirigo verso il bagno.
"Ti aspetto...."
L'acqua mi scorre sulla pelle, sono felice, di una felicità sconosciuta fino a questo momento, felice ed emozionato, come in un sogno, ma niente è più reale di quanto sta accadendo.
Esco dal bagno con l'asciugamano avvolto alla vita e con i vestiti in mano che appoggio ordinatamente sulla pultrincina.
Camilla è seduta sul letto con la sua camicia da notte che le arrivava poco sopra le ginocchia, chiusa sul davanti solo da tre bottoni, gli altri slacciati, lasciano vedere le sue gambe affusolate e sopra, il seno appena scoperto.
Mi siedo accanto a lei che, premendo il tasto di avvio accende stereo...
Bastano solo tre note per riconoscere la musica che usce dagli altoparlanti, sol diesis... do diesis... mi...
La Sonata per pianoforte "Al Chiao di luna" Opera 27 n. 2, primo movimento, Adagio Sostenuto, di Beethoven... la mia preferita in assoluto, il brano per pianoforte più bello che sia mai stato scritto, quello che ho suonato per lei due sere fa...
"La riconosci vero...?"
"Certo... l'ho suonata l'altra sera..."
"Lo so... intendevo se riconosci, l'esecuzione, il pianista..."
"Mi prendi alla sprovvista... così su due piedi non saprei, anche se mi ricorda qualcosa..."
"Sei tu Amore... è una delle incisioni che avevi fatto per me in Conservatorio, ricordi? Ti avevo detto che le ho fatte riversare su CD... è la mia preferita, da sempre... potrei ascoltarla all'infinito... mi ha fatto compagnia durante tante notti insonni... mi aiutava a sentirti vicino, era come se mi accarezzassi per farmi addormentare..."
"L'ho fatto Camilla, tutte le volte che l'ho suonata in questi anni, l'ho fatto pensandoti, tenendoti stretta nel mio cuore e nei miei pensieri, chiedendomi dov'eri, cosa stessi facendo... sperando che il vento portasse la musica fino a te, che ascoltandola ti ricordassi ancora di quel ragazzo che impazziva per te... risentendomi, sento l'Amore che ci ha legati... e sento anche che allora suonavo mille volte meglio di oggi..."
Mi abbraccia, stringendomi forte e sorridendomi...
"Non sei un sogno vero...?"
Mi chiude la bocca baciandomi e impedendomi di rispondere... ci lasciammo scivolare sul letto abbracciati, mentre quella musica, la nostra musica ci avvolge completamente.
"Tienimi stretta... fammi sentire che è tutto vero..."
Mentre la bacio, slaccio que tre bottoni della camicia da notte e le mie labbra scendono sul suo collo, sulla spalla fino sul suo dolcissimo seno, bello e perfetto.
Posso percepire ogni sua vibrazione, ogni brivido che la percorre diventava un mio brivido.
Mi accarezza il viso mentre le sue labbra si staccano dalle mie per cercare i lobi delle mie orecchie, il mio collo e poi scendere sul mio petto... sento i suoi baci sulla mia pelle, li sento diventare sempre più intensi e caldi sul mio ventre... le mie mani accarezzano le sue spalle, le onde dei suoi capelli... sento il calore delle sue labbra, mentre mi abbandono completamente alla dolcezza dei suoi baci e delle sue carezze...
E la musica... quella musica...
Le sue mani mi accarezzano... le prendo tra le mie, tirandola dolcemente a me... mi bacia e mi guarda con il sorriso negli occhi... mi giro lasciandola scivolare sulla schiena... le mie mani percorrono il suo corpo... la bacio lentamente e ad ogni bacio la sento sussultare, sento l'affanno nel suo respiro...
Con le mani mi accarezza la testa, i capelli... tirandomi sempre più a sè, so che sente quanto la desidero, così come lei desidera me, non riesco a parlare, voglio solo guardarla, accarezzarla e baciarla, ho fame dei suoi baci, quei baci che porto ancora impressi nel mio cuore...
Si adagia su di me, tenendo il mio viso tra le mani, mi bacia le palpebre, la fronte, le guance, le labbra, e poi quei piccoli baci si trasformano in un bacio profondo, caldo, appassionato... sento le sue gambe allargarsi e il suo bacino ondeggiare dolcemente... mi sento scivolare dentro di lei...
Il suo calore mi avvolge mentre le accarezzavo i fianchi, il ventre, mentre lei si muove su di me dolcemente...
Non è sesso, non stiamo facendo l'amore, è qualcosa di ancora più alto, più grande, qualcosa di sublime... una danza dolce, sensuale e appassionata, come un rito... un crescendo senza fine... si piega in avanti e mi bacia...
Si avvicina con voce tremante...
"È come se io fossi il tuo pianoforte... mi accarezzi come si accarezzano i suoi tasti... facendo vibrare le corde della mia anima... e insieme... le nostre anime, i nostri cuori... sono la musica, questa musica..."
Riprende a muoversi, mentre anch'io assecondo i suoi movimenti... fino al culmine... fino a quando mi sento sciogliere dentro di lei...
Si lascia cadere su di me, stringendomi, mentre io le accarezzo il volto e la schiena.
I nostri respiri cominciano a rallentare, diventando più regolari.
Mi accorgo che la musica ci sta cullando...
La stringo forte a me e sdraiati su un fianco ricominciamo a baciarci.
Il desiderio è ancora più forte...
Abbiamo fatto l'amore fino a crollare l'uno nelle braccia dell'altro... e ci siamo addormentati così, abbracciati, esausti e felici!
Non so quanto tempo sia passato... apro gli occhi...
Camilla è attaccata a me, con la testa sulla mia spalla e una mano dolcemente appoggiata sul mio petto... la guardo dormire... non ho parole per descrivere quanto è bella!
Vorrei che questa notte non finisse mai...
Fuori ha smesso di piovere... il cielo non vuole disturbare il sonno del mio Amore!
ACE