Se sapessi, in Andiamo io ho conosciuto sia uno che l'altra...un disastro, e gli è andata pure bene...😱Vi riporto una storia successa in un fkk in austria nel lontano 2017 a un frequentatore:
"Salve a tutti. Ho deciso di aprire questa discussione per condividere con voi un'esperienza di vita piuttosto amara, perché spero possa essere utile a molti come monito sugli errori da non fare frequentando questo mondo. Sono passati alcuni mesi dalla conclusione della vicenda, ma ancora provo una delusione profonda ripensando ai soldi e soprattutto ai sentimenti che ho ingenuamente investito per niente. Tutto è cominciato durante una delle mie prime visite in un noto FKK della Carinzia. Non rivelerò dettagli tali da permettervi di riconoscere il posto e la ragazza protagonista del racconto, non cerco un'inutile rivalsa verso una persona a cui in qualche modo voglio ancora bene, desidero solo rendere evidente a tutti cosa si ottiene comportandosi come ho fatto io, una volta sedotto dalle sottili tecniche di aggancio e inganno usate spesso dalle nostre amiche in questi locali. Devo comunque ammettere che nessuno mi ha mai costretto, quindi ogni decisione presa ricade sotto la mia libera scelta e me ne assumo la responsabilità piena. Detto ciò rivelerò che io e la mia sirena siamo coetanei, lei viene da un paese dell'Europa orientale ma non è romena, molti di voi l'hanno conosciuta e recensita prima di me, giudicandola sempre molto bella e molto dolce. Quando ci incontriamo per la prima volta lei ha già alle spalle diversi anni di carriera nel mestiere (pur essendo fresca e giovane), tanto che mi confida subito di volersi ritirare di lì a poco, come poi effettivamente farà. Io invece in quel momento nei FKK sono un novellino, e per di più lì dentro ho conosciuto solo ragazze fredde e distaccate, di quelle che dopo la camera neanche ti rivolgono la parola, Ora salgo con lei e tutto cambia: bacetti, abbracci, carezze, attenzioni.. come stare con una fidanzata innamorata! la prima ora insieme mi lascia esaltato, quella sera spendo tutto il denaro che ho in tasca per passare altro tempo con questo angelo, ripromettendomi di tornare il prima possibile. Così inizia il nostro rapporto, che si svilupperà in tre fasi nell'arco di tre mesi (meditate gente, meditate).
PRIMO PERIODO: FIDELIZZAZIONE
La volta successiva sono ovviamente felicissimo di rivederla e il numero di ore in camera con lei aumenta ulteriormente, facendole capire di potermi fidelizzare facilmente. Così, anziché cercarsi altri clienti durante le mie pause, la ragazza resta amabilmente a conversare con me regalandomi il suo tempo, si fa offrire da bere, mi tiene per mano e mi sorride, mangiamo insieme.. nel frattempo velatamente mi suggerisce la possibilità, casomai fossi ritornato, di stare insieme per tutte le 12 ore del suo turno, senza doverla condividere con gli altri, al modico costo di 1.000 €. Per questa ragione, prima di salutarci mi lascia il suo numero. La tentazione è forte, ma ancora non me la sento di spendere tanto. Segue due settimane dopo un altro incontro con le stesse modalità, in cui pago solo la camera e lei decide di restare con me a lungo sui divanetti, offrendomi la sua dolcezza finché avverto di non poterne più fare a meno. Intanto, per ringraziarla della gentilezza, le porto un braccialetto e poi un peluche, che lei accetta con la gioia di chi non abbia mai ricevuto prima un regalo in vita sua. Beata sincerità!
SECONDO PERIODO: MATURITA'
A questo punto sono cotto abbastanza da prenotarla per un'intera giornata, in fondo cosa sono quei pezzi di carta colorata rispetto alla felicità di stare con una ragazza speciale? Qui però accadono le prime sorprese negative: già all'inizio della giornata insieme lei appare stanca e assonnata, passano due ore prima di riuscire a salire in camera, fatto un po' di sesso comincia a guardare facebook sul suo cellulare, presto diventa smaniosa di riscendere al bar, fuma come una disperata e le consumazioni alcoliche a mio carico aumentano sensibilmente. Col passare del tempo la delusione sul mio viso diventa evidente, allora la furbetta (dopo avermi fatto sentire in colpa perché sono egoista a lamentarmi) cerca di recuperare, mi propone qualche gioco stuzzicante una volta tornati in stanza, è più partecipativa di prima, insomma la serata si conclude decentemente. Nel frattempo anche sul piano psicologico le manovre di aggancio sono andate avanti: senza esitazioni la ragazza decide di confidarmi il suo vero nome e inizia a raccontarmi tanti aspetti belli e brutti della sua vita, tra cui il fatto di trovarsi senza un fidanzato. Mi dice di essere contenta d'avermi conosciuto, che ho gli occhi buoni e sono una brava persona, e quando sta con me non le sembra di lavorare, in fondo sono come un amico, non il solito cliente. Questa fiducia mi lusinga perché rende il rapporto più personale, non intuisco quanto sia rischiosa la situazione in cui mi sto cacciando. Quando la lascio sono ancora incerto se ripetere o meno l'esperienza, ma poi attribuisco gli elementi negativi della giornata solo ad una stanchezza momentanea della mia bella e decido malauguratamente di riprovare, inebriato dal suo fascino. Negli incontri delle settimane successive lei ha ormai preso gli accorgimenti necessari a compiacermi e il tempo passato assieme rasenta la perfezione: in sala stiamo sempre abbracciati come due koala e mi bacia di continuo senza che glielo chieda, in camera è disponibilissima e mai stanca, anche se fa un po' quello che vuole, perfino durante il sesso non smette mai di sorridermi e suoi occhi sembrano brillare. Il grado di confidenza è cresciuto, ora so molto di lei e le racconto ogni cosa di me. Sono diventato completamente dipendente, mi manca e devo tornare sempre più spesso a rivederla nel locale, pur abitando a ore di distanza. Nel frattempo sto bruciando i miei risparmi a un ritmo mai visto, ma sono single e nessuno è al corrente delle mie spese, tranne gli amici più cari che mi scongiurano, inascoltati, di abbandonare questo comportamento folle. Con lei intanto mi sento quasi ogni giorno, nei messaggi mi chiama amoruccio e promette di darmi altra dolcezza. Ma a tutto c'è un limite, anche alla falsità: dopo un mese così la ragazza comincia a stancarsi del gioco, io mi sto legando troppo, vorrei rivederla anche dopo la fine ormai prossima della sua carriera, le dico che mi piace molto e avanzo proposte di viaggi insieme. In un sussulto di onestà mi fa capire, parlando indirettamente, di non potersi innamorare di un cliente, poi subito dopo il desiderio di denaro riprende il sopravvento: con la scusa di essere stanca del locale mi propone di incontrarci in un albergo, sempre per dodici ore e al solito prezzo. Ovviamente a lei interessa solo risparmiare il costo dell'ingresso che paga per lavorare lì, ma io fingo di non saperlo, desidero solo avere più intimità e accetto.
TERZO PERIODO: DECLINO
Qui ha inizio l'epilogo della mia assurda storia, ma prima di arrivarci dovrò rimediare parecchie delusioni e perdere qualche altro migliaio di euro senza neanche divertirmi. Gli appuntamenti in albergo vedono infatti un rapido e progressivo scadimento delle prestazioni di quella che ora è a tutti gli effetti una escort molto cara: la fanciulla arriva sempre in ritardo, si dimostra via via più algida e scocciata, il sesso diventa meccanico, i gesti d'affetto sono concessi solo insistendo e per la durata minima necessaria a riscaldarmi. Per il resto del tempo mi guarda e mi parla a malapena, il bel sorriso è quasi scomparso, tanto ormai lei ha capito di non doversi impegnare molto per farmi contento, l'incasso è più che certo. In più, ogni scusa è buona per perdere tempo, perfino guardare i programmi trasmessi da Rai 3 mentre lo facciamo, senza contare le numerose telefonate alla famiglia che interrompono spesso e volentieri la poca intimità raggiunta. Naturalmente i miei atteggiamenti non sono più adeguati, visto che adesso tutto la infastidisce: mi rimprovera perché nel locale sono stato troppo appiccicoso, fare la doccia davanti a me la imbarazza, devo stare attento a come la tocco o la lecco, problemi mai sorti prima, pare superfluo dirlo! Io però non voglio capire, ho gli occhi chiusi, anche se la finzione sta crollando e i miei regali vengono snobbati sempre di più.
Arriva così il giorno dell'ultimo incontro, lei ha finalmente lasciato il locale e tornerà a casa a breve, io sarò l'ultimo cliente della sua vita, è un privilegio che ho chiesto da tempo. Stavolta ho voluto 24 ore insieme per salutarci, che ovviamente si riveleranno disastrose, fin dall'attesa iniziale durata cinque ore di troppo, passate da solo in hotel per un ritardo che la bella non si degna neanche di comunicarmi. Si è già fatta sera, il tempo di una cena assai costosa ed entriamo finalmente in camera, dove spero di consumare.. invece lei, dopo avermi solleticato con la promessa di un bagno insieme in vasca, guarda qualche video sul cellulare e si addormenta profondamente, del tutto indifferente ai miei desideri. Solo un fortuito e improvviso risveglio in piena notte la porta a concedermi una scopatina frettolosa, il minimo sindacale per essere pagata, poi il nulla. Alle undici del mattino, quando finalmente riapre gli occhi, arriva la botta conclusiva alle mie speranze: la ragazza ha la febbre alta e trema di freddo, quindi il sesso me lo posso scordare. Stanco di essere preso in giro, comincio a fare i conti di quanto dovrò darle per potermene andare, e qui finisce ogni illusione. Alla richiesta infatti lei risponde senza vergogna di volere semplicemente il doppio del solito compenso, visto che il tempo insieme è stato il doppio del solito. Decido di chiuderla lì e pago sentendomi un idiota 1.600 € per 19 ore di niente, di cui 14 trascorse da lei a dormire girata dall'altra parte e coperta da un piumone. Il peggio però deve ancora venire: negli ultimi 15 minuti insieme per prepararci a lasciare la stanza, dopo aver preso il denaro senza ringraziarmi minimamente, lei diventa fredda più del ghiaccio, non mi rivolge la parola e tiene costantemente gli occhi bassi. Con dolore la saluto cercando di mantenere un espressione calma per salvare almeno la mia dignità e i bei ricordi, ma dentro brucio di rabbia e delusione. La porta dell'albergo si chiude e la sirena esce dalla mia vita, ogni promessa di rivederci è già dimenticata, non ci siamo più sentiti nei mesi seguenti e in fondo penso che una vicenda del genere non poteva finire in altro modo. Spero di non avervi annoiato"
Meditate e questo è quello che succede e di casi del genere ce ne sono a centinaia.