Rassegna StamPunter

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articolo dal quale emerge per l'ennesima volta e anche piuttosto chiaramente che le strade "appartengono" agli albanesi che le affittano perlopiù ad altri connazionali o a rumeni
 
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Anche alle stesse libere professioniste.
Sottolineo che tale tassa extra legale non è solo pagata dalle pays in Italia e nel resto del mondo.
 
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http://www.milanotoday.it/cronaca/traffico-cocaina-prostitute-arresti.html

Sfruttamento prostituzione e traffico cocaina dall'albania, 8 arresti
Presi i grossisti della cocaina: sfruttavano le prostitute e investivano i proventi in droga


Investivano nel traffico di cocaina i proventi dello sfruttamento della prostituzione di alcune ragazze nel Milanese e in Brianza; dopo aver portato la droga in Lombardia, la rivendevano agli spacciatori operando quindi da "grossisti". Arrivare a loro non è stato semplice, perché sono tutti della stessa famiglia (originari di Lezhe in Albania) e quindi con scarsi legami esterni. La squadra mobile di Milano ha indagato su di loro a partire da procedimenti giudiziari risalenti al 2017 e alla fine ha raccolto le prove dell'esistenza di un vero sodalizio criminale.

Il risultato è di otto albanesi arrestati il primo luglio su ordinanza del gip di Monza. Lo stesso giorno sono stati sequestrati un appartamento, due conti correnti e due automobili.

Tutto è iniziato, si diceva, nel mese di aprile del 2017, con la conclusione di procedimenti penali nei tribunali di Monza e Treviso. C'era però "materiale" per proseguire le indagini su Milano, anche perché era proprio nell'hinterland del capoluogo lombardo che il gruppo "presidiava" alcune strade facendovi prostituire sei o sette ragazze, tutte di origine romena. Un'attività che consentiva loro di guadagnare 300 o 400 euro a serata per ciascuna ragazza (a cui non rimaneva pressoché nulla). Denaro reinvestito, come da copione (è l'ennesima ripetizione di uno "schema" collaudato), nel traffico di cocaina.

Grossisti di cocaina
La banda faceva arrivare la polvere bianca a Milano con carichi da una ventina di chili alla volta. Poi la stoccava in garage predisposti a questo scopo e la rivendeva a connazionali spacciatori a "pezzi" da mezzo chilo, un chilo o due chili, a seconda dei casi. Grossisti della droga che contemporaneamente continuavano a controllare le strade della prostituzione, anche per impedire (talvolta con violenza) che bande rivali si "intromettessero" sui "loro" marciapiedi con altre ragazze.

Gli otto sono stati raggiunti e arrestati anche grazie alla collaborazione con la polizia albanese: alcuni erano infatti in patria.
 
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Interessante, immagino che si riferisca al forum concorrente perché qui su PF di recensioni su no prof non ce ne sono.
 
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In base alla mia esperienza diretta di cliente, la percentuale di prostitute costrette da qualcuno a prostituirsi non supera il 5%.

A essere esatto però dovrei parlare solo di quelle che frequento, ossia latino americane e est europee.
Restano alcune etnie a me completamente sconosciute (africane, in particolare nigeriane) o quasi (cinesi, solo un paio di esperienze).

La DIA, ossia la Direzione Investigativa Anfimafia, nella sua relazione semestrale riferita al periodo luglio-dicembre 2018, relativamente a prostituzione e criminalità cinese a Milano riporta quanto segue:

"Il meretricio - si legge nella relazione della Dia - sembra non essere più circoscritto solo in casa o all'interno di centri massaggi a favore di una clientela principalmente cinese, ma si estende a un mercato più vasto, secondo nuovi modelli operativi basati sull'interazione tra prostitute e intermediari". Le prime, spiega la Dia, esercitano l'attività "senza particolari vincoli e senza subire vessazioni o violenze". I secondi non svolgono il ruolo di violenti sfruttatori, ma ricevono una percentuale sull'importo della prestazione "per il solo impegno profuso nella ricerca di potenziali clienti attraverso le piattaforme social o all'interno dei locali di intrattenimento".

Qui l'articolo citato.
In questo momento, con google, riesco a trovare solo due siti che riportano la notizia: affaritaliani.it, quello del collegamento, e imolaoggi.it
C'è poi un articolo più esteso su today.it, ma non riporta quanto sopra.
 
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In base alla mia esperienza diretta di cliente, la percentuale di prostitute costrette da qualcuno a prostituirsi non supera il 5%.

A essere esatto però dovrei parlare solo di quelle che frequento, ossia latino americane e est europee.
Restano alcune etnie a me completamente sconosciute (africane, in particolare nigeriane) o quasi (cinesi, solo un paio di esperienze).

La DIA, ossia la Direzione Investigativa Anfimafia, nella sua relazione semestrale riferita al periodo luglio-dicembre 2018, relativamente a prostituzione e criminalità cinese a Milano riporta quanto segue:

"Il meretricio - si legge nella relazione della Dia - sembra non essere più circoscritto solo in casa o all'interno di centri massaggi a favore di una clientela principalmente cinese, ma si estende a un mercato più vasto, secondo nuovi modelli operativi basati sull'interazione tra prostitute e intermediari". Le prime, spiega la Dia, esercitano l'attività "senza particolari vincoli e senza subire vessazioni o violenze". I secondi non svolgono il ruolo di violenti sfruttatori, ma ricevono una percentuale sull'importo della prestazione "per il solo impegno profuso nella ricerca di potenziali clienti attraverso le piattaforme social o all'interno dei locali di intrattenimento".

Qui l'articolo citato.
In questo momento, con google, riesco a trovare solo due siti che riportano la notizia: affaritaliani.it, quello del collegamento, e imolaoggi.it
C'è poi un articolo più esteso su today.it, ma non riporta quanto sopra.
Se si calcola l'intera prostituzione in Italia, si può benissimo valutare il 10% di schiave effettive, come ha affermato il Capo della Polizia anni fa, durante una relativa trasmissione televisiva.
 
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uno spazietto tra il 1° ed il 47°
Ravenna, ordinanza anti-prostituzione. Fermarsi da una 'lucciola' costerà caro

https://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/cronaca/ordinanza-anti-prostituzione-1.4701959

Multe da 400 euro per i clienti che accostano l’auto per contrattare
di SARA SERVADEI
Ravenna, 20 luglio 2019 - Invece dell’intimità, da ieri le lucciole e i clienti condividono una multa da 400 euro l’una. In questi giorni l’amministrazione comunale ha approvato un’ordinanza contro la prostituzione che traccia una mappa delle zone sensibili: tra queste si trovano ampie zone della città, le arterie più trafficate e anche alcuni paesi del forese e località di mare. Il provvedimento agisce sia sul cliente che sulla lucciola, punendo con una sanzione da 400 euro sia, come riportato nell’ordinanza, «lo stazionamento con ammiccamenti, abbigliamenti discinti e contrari alla pubblica decenza e atteggiamento non rispondente ai canoni del pubblico pudore», che «la semplice fermata del veicolo al fine di richiedere informazioni, ovvero contrattare, ovvero concordare prestazioni sessuali a pagamento con soggetti che esercitano il meretricio su strada». La nuova regola per ora è in vigore solo fino al 31 ottobre, data oltre la quale verranno esaminati i risultati e valutato se prolungarla o meno. Intanto iniziano i controlli della polizia locale: «In passato sono state fatte ordinanze relative a zone più circoscritte, come l’Adriatica, ma mai era stato preso un provvedimento che riguarda tutta la città – spiega il vicesindaco con delega alla Sicurezza Eugenio Fusignani –. L’ordinanza andrà a colpire chi sta contrattando, e ancora non si è appartato. Invece in questi anni di sanzioni a chi è stato trovato in flagranza ne abbiamo fatte diverse». In questi casi la multa – da qualche anno depenalizzata – è ben più salata: 3300 euro per gli atti contrari alla pubblica decenza e 10mila per atti osceni in luogo pubblico.«Di sanzioni per atti osceni ne abbiamo inflitte parecchie – prosegue Fusignani – soprattutto a Lido di Dante, che infatti rientra tra i luoghi sorvegliati speciali nell’ordinanza. Lì c’è il turismo naturista, che è una vocazione della località, ma nella pineta ci sono dei personaggi che osservano i naturisti e compiono atti non consentiti. Anche quest’anno riproporrò l’ordinanza che impone il divieto di fermata in via Catone, tra via Paolo e Francesca e la pineta: lì durante i controlli sono state fatte diverse sanzioni a persone con intenti disdicevoli». In particolare Fusignani pensa anche alla riapertura a fine agosto della pineta incendiata nel 2012: «Condivido l’intenzione dell’assessore Costantini, di volerla rendere nuovamente fruibile ma l’apertura dovrebbe essere graduale, o contingentata. Al di là degli aspetti ambientali, temo che lì potrebbero verificarsi fenomeni di prostituzione. In ogni caso il sindaco valuterà bene il da farsi».
 
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