Quindi, che soluzione proponi?
Io non mi arrogo il diritto di "proporre" niente, segnalo solo un problema che secondo me era stato sottovalutato da diverse persone anche su questo forum (anche se certamente non da tutte e avrei dovuto darne atto a coloro che erano già intervenuti in questo senso). Quell'avverbio "sommessamente", che forse ha fatto un po' ridere qualcuno, vorebbe segnalare che sono consapevole di non essere un esperto di nulla, tanto meno di gestione delle emergenze globali.
Premesso ciò, io sosterrei le prostitute rimaste senza lavoro, non certo con una cifra simile a quella accordata alle aziende e ai liberi professionisti colpiti da questa crisi, ma con una sorta di "reddito di povertà" che consenta per lo meno il sostentamento minimo a quelle di loro che siano autenticamente "alla fame" (e magari con figli a carico). Ça va sans dire che, a mio modo di vedere, un provvedimento del genere dovrebbe essere pensato non unicamente e specificamente per le prostitute, ma per tutte quelle categorie "marginali" e non garantite che sono rimaste colpite da questa crisi fino al punto di non potersi nemmeno permettere un pasto, molte delle quali erano menzionate negli articoli sulle mense Caritas. Il volontariato, ovviamente, cercherà di fare il possibile per loro, ma teniamo conto che la pressione potrebbe diventare insostenibile anche per queste associazioni.
E, ripeto, so bene che tutte queste persone rimaste letteralmente "col culo per terra" facevano parte di un'economia sommersa, spesso illegale, che non contribuiva (per lo meno non in maniera diretta e ufficiale) al benessere della nazione, ma non credo che sia un buon motivo per lasciarli morire di fame, quando per alcuni di essi fossimo realmente a questo punto. Anche perché avere in giro un alto numero di persone letteralmente "disperate" non è mai un bene anche per tutti gli altri.
Mi si potrebbe chiedere: che coperture economiche potrebbero esserci per procedimenti del genere, quando mancano i soldi anche solo per sostenere l'economia "legale"? Non lo so, è anche per questo che sono contento di non essere un governante e che mi auguro che, quando c'è da scegliere, gli elettori votino per persone competenti ed esperte, in grado di fronteggiare problemi che l'uomo comune, con la sua mancanza di preparazione specifica, non saprebbe da che parte cominciare a risolvere.
Ciò che semplicemente auspicherei è: precedenza assoluta, naturalmente, a chi avendo lavorato onestamente si sta ritrovando sul baratro del fallimento, della chiusura, del licenziamento e della disoccupazione. Ma che qualche briciola (assolutamente nulla più di questo) la si potesse trovare per non far morire di fame (nulla più di questo) coloro che si trovassero veramente in condizioni di lotta per la mera sopravvivenza materiale quotidiana (ex-prostitute stradali incluse) sarebbe una cosa a mio parere altrettanto auspicabile.