Rassegna StamPunter

Ad ogni modo una sentenza afferma solo che in quel caso particolare la persona imputata deve pagare le tasse e non per questo diventa estensibile erga omnes. Viceversa avremo comunque una legge dello Stato che tutt'ora manca.
Infatti la cosa ridicola è che ogni volta c'è da fare un processo! Comunque il fatto che una voglia pagare le tasse, ma che non ci sia un modo per farlo (come dice Efe Bal) è solo una balla.
 
Mi inquieta che: “il giudice ha convalidato l’arresto dei tre rimettendoli in libertà in attesa del processo, non ravvisando le esigenze necessarie per disporre una custodia cautelare.”

Ora, da Rimini - domicilio degli ergunemi rumeni protettori della bella “rifiutata”- a Fano - luogo dove il cliente ha rifiutato la ragazza in outdoor - ci vuole un’oretta, quindi come si sentirà ora il denunciante?
Morale: io le outdoor le lascio a casa loro!
Ovviamente, se succede qualcosa al denunciante, si saprà chi chiamare in causa ulteriore; quindi se fossi in questi energumeri, non oserei fare nient'altro.
 
Quando non si colpisce solo il mondo paying, si genera scalpore.
Ovviamente, questo divieto previsto da una normativa locale, è un eccesso di potere per sviamento della funzione pubblica da parte della connessa Autorità emanante, contro la cui sanzione si può fare benissimo ricorso.
 
Sta volta il genere maschile la scampata bella?!
L’amministratore del comune che sta proponendo ordinanza sul dress-code anti prostituzione è un SindacA.
 
Quando non si colpisce solo il mondo paying, si genera scalpore.
Ovviamente, questo divieto previsto da una normativa locale, è un eccesso di potere per sviamento della funzione pubblica da parte della connessa Autorità emanante, contro la cui sanzione si può fare benissimo ricorso.

puntuale, er controcazzo (almeno parziale) Marcia indietro a Cassina de' Pecchi: cancellata la frase sull'abbigliamento e la prostituzione
 
E a proposito dell'articolo da te citato, @samuelbb, come vorrei che più persone in italia sottoscrivessero le parole dell'esponente dei Radicali Italiani che ha dichiarato:

"Dietro la proposta di regolamento c’è poi l'equiparazione tra sex work e sfruttamento. Questa visione è purtroppo sintomatica di una grande ignoranza sul tema e di una politica che abdica al proprio compito, quello di studiare la complessità dei fenomeni e di governarli nel rispetto dei diritti umani. Decidere di colpire chi esercita e chi richiede prestazioni pensando di colpire lo sfruttamento ne è ulteriore conferma. Forti dei precedenti ottenuti di recente al Tar Lazio e al Tar Toscana, di fronte a questi provvedimenti liberticidi occorre opporre le armi del diritto“.
 
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Ecco che accade in quel di Bologna.....( Fonte R. d. C. )
 
Attrice porno di Cesena: "Scelta seria, non criticatemi"Nome d’arte Harley Sixx, 35 anni.
Fino a qualche mese fa lavorava in clinica e faceva la cantante. Poi la rivoluzione
Harley Sixx è il nome d’arte della cesenate, che lavora insieme al suo compagnoHarley Sixx è il nome d’arte della cesenate, che lavora insieme al suo compagno

Cesena, 1 maggio 2021 - La pandemia ha cambiato molti stili di vita. Verrebbe da dirlo pensando alla storia di ‘Harley Sixx’, nome d’arte di una cesenate di 35 anni che ai tempi del Coronavirus ha deciso di imporre una radicale svolta alla sua carriera, lasciando il mondo dell’assistenza sociosanitaria per approdare nientemeno che in quello del porno amatoriale.
- Un cambio ben radicale..."L’idea è venuta per la prima volta al mio partner, ma poi ha intrigato in fretta anche me, che ero alla ricerca di nuove motivazioni. Ho fatto la cantante, una passione che mi accompagna da anni e che mi ha permesso di realizzare anche progetti importanti, ma a causa della pandemia tutto si è fermato. Nel frattempo lavoravo in una struttura sanitaria, anche nei reparti di quarantena, e ho toccato con mano il lato più cupo di questo periodo. Ho deciso di voltare pagina, sì, in modo radicale".
- Come ci è riuscita?"La decisione è arrivata dopo aver guardato un servizio delle Iene dedicato a Danika e Steve Mori, due star del settore. Ho cercato di contattare Danika e lei mi ha immediatamente risposto, dandomi tanti preziosi consigli. Così mi sono resa conto che davvero quella del porno poteva essere la mia strada".
- Le conseguenze di una scelta del genere non saranno facilissime da gestire."Se non fosse stato per le implicazioni legate a chi intraprende questa strada, infatti, probabilmente avrei scelto questo percorso già da tempo. Ma ho ponderato la situazione e alla fine ho deciso con serenità".
- Lei è mamma: le sue scelte non rischiano di coinvolgere anche suo figlio?"Mi permetta, questo è l’aspetto cruciale della questione. Comincio col dire che da sempre ho ricevuto critiche, anche pesanti, nell’ambito di quello che facevo. Pure in settori decisamente più ‘ordinari’ di quello attuale. Così ho pensato che tanto vale fare quello che mi piace, senza farmi influenzare da chi si sente in diritto di esprimere giudizi, magari senza sapere nulla di me. È proprio questo aspetto che voglio trasmettere a mio figlio: voglio educarlo a giudicare le persone, a partire dalla mamma, in base a valori ben più profondi rispetto alla semplice apparenza. Riuscirci significherebbe aver ottenuto il risultato più importante che una persona può sperare di raggiungere".
- E il suo partner che dice?"Abbiamo un rapporto molto complice e condividiamo questo percorso. Ci concentriamo prevalentemente sul settore amatoriale, mantenendo la cosa tra noi. D’altra parte questo è un mondo molto difficile da gestire e se non fai attenzione rischi diventare ‘carne da macello’. Ho tutte le intenzioni di evitarlo e allo stesso tempo affermarmi con le mie caratteristiche e le mie peculiarità. A questo sto affiancando collaborazioni con nomi importanti del settore: cito Max Felicitas".
- Parliamo della routine."Giro video ogni giorno, ma questa è soltanto una piccolissima parte del tutto. L’aspetto cruciale è quello della lavorazione delle immagini e dalla promozione. Fino a qualche mese fa ero del tutto digiuna del mondo dei social, ora ho cominciato a orientarmi".
- Guadagna bene?"No, ma è l’inizio, lo avevo messo in preventivo. Sono fiduciosa che le cose cambieranno".
- C’è chi vorrebbe imitarla?"Ricevo molte richieste di consigli. Tutto ruota intorno alla consapevolezza che quello che si carica in rete resta probabilmente per sempre. Non è un passo da compiere alla leggera".
 
"Abolitio Criminis" dimenticata, o forse stavano in un luogo frequentato abitualmente da minori, o nelle immediate vicinanze e tali soggetti avrebbero potuto assistere al connesso fatto? Non mi sembra se il corrispondente posto fosse una pubblica via (art. 527 Codice Penale).
 
Come è possibile che vada in carcere con una condanna sotto i due anni? E poi il reato è depenalizzato

mi sa che il giornalista ‘unn’ha capito’na sega
 
Ho paura che sia la realtà, visto che probabilmente la donna in questione non ha pagato la connessa multa e non è andata nemmeno a svolgere i servizi sociali.
Resta un mistero il fatto che non siano stati applicati né l'"Abolitio Criminis" e nemmeno gli arresti domiciliari.
 
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