Rimini, il ritorno degli alberghi a ore
https://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/alberghi-a-ore-1.4563708
Rimini, il ritorno degli alberghi a ore
Le prostitute lasciano le strade per evitare le maxi multe
di ALESSANDRA NANNI
Rimini, 29 aprile 2019 - C'era una volta l’albergo a ore. E c’è ancora. Tornato in auge grazie allo spauracchio delle super multe e dell’ordinanza del sindaco che mette in croce i clienti più affezionati delle prostitute sparpagliate sui marciapiedi. «Chi non ha un posto dove andare non lavora», dicono le ragazze. Anche per loro la crisi incalza, raccontano, e se a questo si aggiungono i blitz delle forze dell’ordine, addio stipendio.
Negli ultimi mesi per strada è stata una strage. Ne hanno pizzicati un bel po’, presi sul più bello e marchiati con una sanzione che paga sempre e solo il consumatore. Per romene e ungheresi quella multa è carta straccia e se ne fregano, ma non i clienti che per evitare che finisse nelle mani della moglie hanno versato tutti pronta cassa.
A Rimini ormai si rischia troppo, e gli abituè del sesso a pagamento hanno cominciato a diradare le incursioni. Ed è per questo che le prostitute sono tornate in massa ai vecchi tempi. Di fatto l’albergo a ore non è mai passato di moda, ma adesso sembra essere resuscitato alla grande, per necessità. La maggior parte delle lucciole non può portare clienti nell’appartamento dove vive. Se il padrone di casa non storce il naso per il mestiere che fanno, non può permettersi il via vai notturno che metterebbe i condomini sul piede di guerra.
E allora si va in hotel, dove non si rischia di essere sorpresi con le braghe calate da una pattuglia della Polizia municipale. Le ‘convenzioni’ si sprecano, e pare che i più gettonati come sempre siano quelli ‘lato monte’, frequentati da automobilisti di passaggio o caminionisti, alberghi fatti su misura per chi spera che la sua faccia non resti impressa nella memoria di nessuno.
La strada è diventata più un biglietto da visita. E’ sempre sul marciapiede che le lucciole lanciano l’esca, per poi dirottare il signore in questione in hotel o in appartamento. Nelle ultime settimane, nonostante la crisi le prostitute sono calate in riviera come le rondini. Alle stanziali se ne sono aggiunte altre, quasi tutte romene e ungheresi che sperano nei ponti delle feste per fare un po’ di soldi. Quanto al territorio, è già stato spartito da tempo. Le romene, sicuramente le più numerose, si piazzano in genere sull’Adriatica e nella zona di Miramare, mentre Rimini nord è quasi interamente appannaggio delle ungheresi.
L’area del grattacielo invece è da tempo colonizzata dalle cinesi che stanno crescendo di numero, anche se per tradizione sembrano essere meno vistose delle colleghe. In salita, anche i trans, con un notevole incremento di peruviani che si sono piazzati nella zona delle Celle e che, dicono le forze dell’ordine, hanno spesso il vizio di derubare i clienti. L’età media delle ragazze è 18-20 anni, e per quanto di nazionalità diversa sembra abbiano una cosa in comune: un ‘fidanzato’ albanese. Non si tratta di protettori vecchio stile ma, appunto, compagni di strada. Di quelli che ti tengono d’occhio e ti fanno i conti in tasca, e che guarda caso vengono tutti dallo stesso Paese.
Restano le italiane. Per le prostitute di casa nostra è impossibile fare una stima, anche se non ne sarebbero rimaste molte. Nessuna di loro lavora sulla strada da anni, tutte si sono organizzate in confortevoli appartamenti e la maggior parte è ormai salita al grado di escort.