Sensazioni all'uscita dal loft
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@Curvy,
la nostra categoria, cara amica, sa essere orrenda.
L'unica consolazione è che, senza di te, sarebbe verosimilmente pure peggio :-/
Riordino di seguito alcuni antichi pensierini della sera (qui da me sarebbe ormai l'una passata):
Caratteri aggressivi sono proprii della nostra specie (rapace, carnivora e territoriale) di conseguenza, nonostante l'invenzione moderna di una intermediazione etico-culturale, fieri cultori dell'egotirompiglionismo se ne trovano dappertutto. Dunque anche nel mondo dell'escortismo è fatale che si trovi almeno altrettanto sgangheramento umano. A volte non si tratta neppure di casi di violenza conclamata ma direi, comprimendo in modo un po' rudimentale la sterminata possibile varietà nelle formule di riprovazione, di genuina ottusità.
Il mio pensiero è sostanzialmente quello già riportato qui, da cui pettino poche righe: nei miei circoletti del sud-est asiatico o in altre occasioni, dalla maggior parte degli incontri con colleghi punteristi ho ricavato impressioni tutto sommato piacevoli ma mi è rimasta invece un po’ di amarezza per una varietà forse più rara ma molto ben visibile ed orrenda :-(
Costoro si trovano agli antipodi rispetto a chi invece riesca semplicemente a godere di un approccio gioioso ad un giornata di full-immersion scopazzicola. Si tratta di ringhiosi -a mio modo di vedere naturalmente- che cercano una via (vana) per smaltire una personale aggressività compressa. Questi soggetti, verosimilmente disorientati da qualche tipo di mancanza nella vita, non cercano una bella professionista con la quale scambiarsi un po’ di fluidi in meravigliosa leggerezza, al contrario, esprimono una cupa ambizione alla sopraffazione. Per cui il loro godere in allegria diventa invece una abbastanza chiara allegoria della violenza.
Non gli va bene roba semplice come scopare o baciare o godere delle raffinate attenzioni di una bocca meravigliosamente sapiente. Essi orgogliosamente dichiarano con virile determinazione che devono ‘dominare’, ‘sborrare in bocca’, ‘inculare a sangue’, ‘afferrare per il collo’, pretendere l'ingoio, disporre di leccatrici di culo e meraviglie così. Insomma, per me è un po’ triste.
Non mi si fraintenda: ogni tanto un passaggio per il retrobottega ci scappa con significativo gusto, così come un bel CIM a mo’ di certificato di abnegazione. La distanza che ho sentito maturare da costoro maturava esclusivamente nei confronti di ciò che ho detto: il desiderio di sfogare dell’aggressività con un tristo rituale che si ispira più o meno decisamente ad un quadro di violenza e sopraffazione.
Ruzzolando vieppiù, integrerei volentieri quel che (in un ambito differente ma per tanti aspetti assimilabile) scrivevo nel capitolino "Attaccabrighe del mondo, unitevi!" della guiduzza riportata nella firma di questo post: non si pretende che un posto come Pattaya assomigli ad una Cambridge col mare, però quando i voli costavano un po' di più, ed il mondo sembrava tutto un po' più lontano, era meno diffuso il tipo di viaggiatore del genere figa&baht, non caratterizzato da una particolare ricchezza nell’esperienza di vita. Soggetti dall'italiano traballante e dall'inglese improbabile; alienati dal mondo in generale e da quello femminile in particolare; più disorientati che frustrati dai fallimenti professionali ed affettivi; con le tasche vuote almeno quanto la testa; fatalmente stizzosi, spesso violenti, veloci di lamento quanto tardi di pensiero.
Purtroppo la Thailandia, ma tanta dell'escortsfera, sembra attirare questi soggetti; dai un calcio ad un sasso e ne salta fuori un tanto ilare quanto incazzoso gruppetto capacissimi di trovarsi, in età più che adulta, a collezionare spade giapponesi o tatuaggi, ancora nella stessa stanzetta nella quale hanno passato infanzia ed adolescenza, sotto l'amorevole sguardo di qualche disgraziata nutrice.
E, volendo insistere nel sembrare uno stizzoso vecchietto snob: purtroppo di ottusi incarogniti che strombazzano assurdità a mitraglia direi che ne abbiamo il web (ed i coglioni) pieni. Il mondo e l'umanità sono fatti così, esistono anche la grandine e le zanzare. Purtroppo non si capisce bene perché taluni frequentatori di forum e di loft non concepiscano che non è obbligatorio comportarsi per forza come frustrati attaccabrighe. Insomma, almeno ad una certa età si dovrebbe avere imparato che non se ne ottiene granché di positivo per sé e per gli altri. Spero almeno che per alcuni, uscire dall'angoletto e parlare, sia una terapia efficace. Sebbene dovrebbe sembrare invece ovvio che non sia troppo onorevole cercare di sbolognare i propri fardelli a chi già ne deve gestire parecchi. Il tuo infatti è un mestiere che, similmente ad altri nei quali si ha a che fare con sconosciuti, richiede stabilità di carattere ed una gran pazienza.
Una sintesi che mi è sembrata bellissima ci viene da una superpenna di PF: "Per alcuni sembra valere il 'quod me nutrit me destruit', ovvero ci sono puttane e puttanieri che tanto silenziosamente quanto inconsciamente si disprezzano per lo stesso motivo per cui si cercano."
la nostra categoria, cara amica, sa essere orrenda.
L'unica consolazione è che, senza di te, sarebbe verosimilmente pure peggio :-/
Riordino di seguito alcuni antichi pensierini della sera (qui da me sarebbe ormai l'una passata):
Caratteri aggressivi sono proprii della nostra specie (rapace, carnivora e territoriale) di conseguenza, nonostante l'invenzione moderna di una intermediazione etico-culturale, fieri cultori dell'egotirompiglionismo se ne trovano dappertutto. Dunque anche nel mondo dell'escortismo è fatale che si trovi almeno altrettanto sgangheramento umano. A volte non si tratta neppure di casi di violenza conclamata ma direi, comprimendo in modo un po' rudimentale la sterminata possibile varietà nelle formule di riprovazione, di genuina ottusità.
Il mio pensiero è sostanzialmente quello già riportato qui, da cui pettino poche righe: nei miei circoletti del sud-est asiatico o in altre occasioni, dalla maggior parte degli incontri con colleghi punteristi ho ricavato impressioni tutto sommato piacevoli ma mi è rimasta invece un po’ di amarezza per una varietà forse più rara ma molto ben visibile ed orrenda :-(
Costoro si trovano agli antipodi rispetto a chi invece riesca semplicemente a godere di un approccio gioioso ad un giornata di full-immersion scopazzicola. Si tratta di ringhiosi -a mio modo di vedere naturalmente- che cercano una via (vana) per smaltire una personale aggressività compressa. Questi soggetti, verosimilmente disorientati da qualche tipo di mancanza nella vita, non cercano una bella professionista con la quale scambiarsi un po’ di fluidi in meravigliosa leggerezza, al contrario, esprimono una cupa ambizione alla sopraffazione. Per cui il loro godere in allegria diventa invece una abbastanza chiara allegoria della violenza.
Non gli va bene roba semplice come scopare o baciare o godere delle raffinate attenzioni di una bocca meravigliosamente sapiente. Essi orgogliosamente dichiarano con virile determinazione che devono ‘dominare’, ‘sborrare in bocca’, ‘inculare a sangue’, ‘afferrare per il collo’, pretendere l'ingoio, disporre di leccatrici di culo e meraviglie così. Insomma, per me è un po’ triste.
Non mi si fraintenda: ogni tanto un passaggio per il retrobottega ci scappa con significativo gusto, così come un bel CIM a mo’ di certificato di abnegazione. La distanza che ho sentito maturare da costoro maturava esclusivamente nei confronti di ciò che ho detto: il desiderio di sfogare dell’aggressività con un tristo rituale che si ispira più o meno decisamente ad un quadro di violenza e sopraffazione.
Ruzzolando vieppiù, integrerei volentieri quel che (in un ambito differente ma per tanti aspetti assimilabile) scrivevo nel capitolino "Attaccabrighe del mondo, unitevi!" della guiduzza riportata nella firma di questo post: non si pretende che un posto come Pattaya assomigli ad una Cambridge col mare, però quando i voli costavano un po' di più, ed il mondo sembrava tutto un po' più lontano, era meno diffuso il tipo di viaggiatore del genere figa&baht, non caratterizzato da una particolare ricchezza nell’esperienza di vita. Soggetti dall'italiano traballante e dall'inglese improbabile; alienati dal mondo in generale e da quello femminile in particolare; più disorientati che frustrati dai fallimenti professionali ed affettivi; con le tasche vuote almeno quanto la testa; fatalmente stizzosi, spesso violenti, veloci di lamento quanto tardi di pensiero.
Purtroppo la Thailandia, ma tanta dell'escortsfera, sembra attirare questi soggetti; dai un calcio ad un sasso e ne salta fuori un tanto ilare quanto incazzoso gruppetto capacissimi di trovarsi, in età più che adulta, a collezionare spade giapponesi o tatuaggi, ancora nella stessa stanzetta nella quale hanno passato infanzia ed adolescenza, sotto l'amorevole sguardo di qualche disgraziata nutrice.
E, volendo insistere nel sembrare uno stizzoso vecchietto snob: purtroppo di ottusi incarogniti che strombazzano assurdità a mitraglia direi che ne abbiamo il web (ed i coglioni) pieni. Il mondo e l'umanità sono fatti così, esistono anche la grandine e le zanzare. Purtroppo non si capisce bene perché taluni frequentatori di forum e di loft non concepiscano che non è obbligatorio comportarsi per forza come frustrati attaccabrighe. Insomma, almeno ad una certa età si dovrebbe avere imparato che non se ne ottiene granché di positivo per sé e per gli altri. Spero almeno che per alcuni, uscire dall'angoletto e parlare, sia una terapia efficace. Sebbene dovrebbe sembrare invece ovvio che non sia troppo onorevole cercare di sbolognare i propri fardelli a chi già ne deve gestire parecchi. Il tuo infatti è un mestiere che, similmente ad altri nei quali si ha a che fare con sconosciuti, richiede stabilità di carattere ed una gran pazienza.
Una sintesi che mi è sembrata bellissima ci viene da una superpenna di PF: "Per alcuni sembra valere il 'quod me nutrit me destruit', ovvero ci sono puttane e puttanieri che tanto silenziosamente quanto inconsciamente si disprezzano per lo stesso motivo per cui si cercano."
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Capisco benissimo quello che dici, perché è quello che spesso, al contrario , ho provato anch'io negli incontri pay.
Non ho mai incontrato nessuna per un semplice bisogno ormonale, per la necessità di svuotarmi... certo la finalità è il sesso, o il "fare l'amore" come preferisco dire io, ma la molla è sempre stata la necessità di provare sensazioni, emozioni e di provare a darle alla ragazza che avevo di fronte, il desiderio di sentire il calore di un abbraccio, o la dolcezza di un bacio.
Non mi sono ma aspettato regali o sconti, non ho mai contrattato e se non me lo potevo permettere rinunciavo a priori.
Mai giudicato la ragazza con la quale passavo quell'ora o quelle due ore di sogno totale, perché ogni volta ho cercato di lasciare il mondo fuori dalla porta che avevo varcato.
Ho sempre odiato le sigle, le etichette o catalogare cose, persone o prestazioni, dare voti.
Mai preteso niente da nessuno e non ho mai dato più importanza di tanto alle recensioni... quello che può aver vissuto Dr. Grunf, Oblomov o altri non è detto debba essere uguale per me o per un altro... il feeling che si può creare potrebbe essere migliore o peggiore, comunque sarà sicuramente diverso...
Un mio vecchio amico ripeteva spesso una frase che ho fatto mia:
"La miglior recensione è sempre la mia..."
Indipendentemente da come sono uscito da quegli appartamenti, col sorriso (raramente) o con l'amaro in bocca (quasi sempre), sono sempre stato trattato bene e non ho mai preso fregature, al limite mi sono fregato io.
Ed ho avuto anche regali inaspettati: mi è capitato più di una volta che non mi abbiano fatto pagare e ti assicuro che quegli incontri resteranno scolpiti nella mia mente - non per la gratuità - ma per quell'intesa, quel calore, quei palpiti che non ho provato solo io, ma che ho sentito nell'altra persona...
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Giocare ai fidanzati può essere divertente, può togliere qualche crosta al nostro ego e magari ci aiuta a ricordare i bei tempi nei quali i fluidi correvano veloci nei nostri tubi, ma, pur prescindendo dal fatto che il lavoro deve sempre essere remunerato,... innamorarsi è sbagliato, vieppiù se in modo monolaterale.
Nel buio vicino alle porte di Tannhäuser, ho visto uomini che avevano completamente sostituito la testa di sopra con quella di sotto. I servizi di intrattenimento par adulti, come recita il sottopancia storico di PF, non sono un sostituto della propria vita sociale, compresa quella familiare. Giusto ne costituiscono un complemento, ancorchè piuttosto speziato.
-Doppio Augh!
Nel buio vicino alle porte di Tannhäuser, ho visto uomini che avevano completamente sostituito la testa di sopra con quella di sotto. I servizi di intrattenimento par adulti, come recita il sottopancia storico di PF, non sono un sostituto della propria vita sociale, compresa quella familiare. Giusto ne costituiscono un complemento, ancorchè piuttosto speziato.
-Doppio Augh!
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È vero, può succedere e il ricordo rimane a lungo. Ma è una eventualità rara perché non sempre si trova sincronia tra due sconosciuti. Difficile anche sapere perché accada, sarà simpatia reciproca sicuramente, ma non basta. Sarà attrazione reciproca, ma non basta. Molto più probabilmente entrambi con perfetto tempismo desiderano provare lo stesso tipo di emozioni.
Penso però che sia un problema ricercare quelle emozioni in ogni incontro, magari con l'intento di colmare vuoti e mancanze sentimentali o di arginare solitudini esistenziali in un luogo di svago. E quando tutto ciò diventa un'esigenza piuttosto che un'eventualità, quando cioè si confida che un'eccezione possa diventare la normalità, credo che questa simpatica vacanza dalla vita reale dovrebbe essere sospesa per un po'.
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Hai assolutamente ragione, quando mi è capitato è sempre stato qualcosa di inaspettato, di sorprendente e proprio per questo motivo non
cercato. Ed è qualcosa che non ricerco negli incontri pay, assolutamente. E' un bisogno, vero, è la necessità di colmare dei grandi vuoti, non è però con le nostre amiche che cerco di colmarli.
Qualcuna in un determinato momento li ha riempiti, ma è stato assolutamente casuale.
Una sola è entrata nella mia vita, aiutandomi moltissimo, con la sua amicizia, a distanza, dato i relativi impegni ed anche causa dell'attuale situazione. Mi è stata vicina e continua ad esserlo con messaggi o telefonate, spesso lunghissime, alimentando così una bellissima
amicizia, anch'essa insperata, dolcissima e profonda. E qui la ringrazio, soprattutto per il grandissimo sostegno che ha saputo darmi quando a luglio dello scorso anno persi mia mamma.
Ho parlato di lei un po' più di un anno fa in un altro 3d raccontando del nostro incontro, che è stato il mio ultimo incontro "pay" che poi
"pay" non fu e che fu anche l'ultima volta con una donna, da allora ed era il marzo del 2016, esattamente una settimana prima che morisse Camilla, sono in totale astinenza.
So benissimo di non poter ricercare in questi incontri ciò di cui ho bisogno e, purtroppo, nella vita reale, il lavoro, gli impegni e in particolar
modo la mancanza di una vita sociale, mi impediscono di avere altre frequentazioni...
L'io si afferma opponendosi.
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Essere degni di amicizia è una delle gratificazioni più belle, oltre ad essere una gran fortuna ovviamente. D'altra parte per poter vedere una persona è necessaria una mente accesa e generosa, mica facile, perchè come diceva la filosofa l'attenzione è la forma più rara e più pura della generosità.
Bella la firma.
Bella la firma.
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Nonostante la mia situazione tutt'altro che semplice e incasinata, mi ritengo fortunato nell'aver incontrato sulla mia strada una donna che al fascino unisce intelligenza, grande cultura e sensibilità, doti che raramente convivono nella stessa persona. Poi si sa, quando hai qualcosa di bello e raro, l'invidia è sempre in agguato dietro l'angolo e c'è chi si diverte nel tentativo di mettere zizzania. In questo caso però, non hanno tenuto conto che all'amicizia ed al reciproco rispetto si unisce a che una grande fiducia, contro la quale la cattiveria finisce sempre per sgretolarsi!
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Sono d’accordo
Il loft è un amplificatore di quello che hai dentro tu, una botta. Chiaro che se dentro hai la tristezza, amplifichi quella parte. Ma se invece hai una vita decente, con qualche affetto, un lavoro e un minimo di realizzazione, direi che esci con la ciliegina (a parte missilioni e stronze tipo ok Rai 2 ma poi non aprono le gambe)
Forse il vero punter lavora per costruirsi un assetto di vita sostenibile proprio per reggere il proprio punteraggio. Io non riuscirei ad andare a puttane con la frequenza che ho ora (1-2 mese) se non avessi una compagna, un figlio, un lavoro, una situazione diciamo stabile. Se fossi un disoccupato, inconcludente in tutto, arrabbiato col mondo e andassi a puttane… boh diciamo che sarebbe troppo pesante
con Rebullo.
Il loft è un amplificatore di quello che hai dentro tu, una botta. Chiaro che se dentro hai la tristezza, amplifichi quella parte. Ma se invece hai una vita decente, con qualche affetto, un lavoro e un minimo di realizzazione, direi che esci con la ciliegina (a parte missilioni e stronze tipo ok Rai 2 ma poi non aprono le gambe)
Forse il vero punter lavora per costruirsi un assetto di vita sostenibile proprio per reggere il proprio punteraggio. Io non riuscirei ad andare a puttane con la frequenza che ho ora (1-2 mese) se non avessi una compagna, un figlio, un lavoro, una situazione diciamo stabile. Se fossi un disoccupato, inconcludente in tutto, arrabbiato col mondo e andassi a puttane… boh diciamo che sarebbe troppo pesante
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Se la memoria non mi inganna, tutte le esperienze che ho condiviso connotandole da 4 o 5 stelle mi hanno lasciato sempre la stessa solita sensazione. È un bel mix difficile da descrivere. C’è sicuro arrapamento residuo perché dai loft ne esco appagato ma raramente sazio. La sensazione dominante però è l’euforia, come una botta di anfetamina che ti spara in una sorta di delirio di onnipotenza. Cambia la mimica facciale, il sorriso diventa una sorta di paresi, cambia il portamento, sciolto e spedito al limite del goffo. @Monopattino forse è ciò che effettivamente notano le donne, e no non abbasso gli occhi anzi tendo ad incrociarli con la sicurezza di chi detiene una pistola ancora carica e la licenza di “uccidere”
? Talvolta qualcuna ricambia stranita (“cazzo guardi?), altre sorridono, magari perché è evidente il senso di beatitudine (“che faccia di culo”). È adrenalina ancora in circolo, la vera e unica ragione che mi incita ad incontrare a pagamento. L’adrenalina nasce durante il preludio all’incontro, si evolve in un film e diventa la molla che spinge fino a sprigionarsi nell’amplesso. All’uscita del loft procedo per mera inerzia.
Non cerco l’eccezione anche se sono sempre belle le carezze all’autostima, nemmeno vado a cercarmi il calore umano, sarò grezzo ma preferisco il piacere fisico e quello psicologico che ne deriva, non viceversa. Difficile che un meccanico rapporto a pagamento possa offrire una situazione intrigante ma mai mettere limiti alla provvidenza, a volte capita e non mi dispiace affatto. Più di tutto mi fa stare bene la goliardia. Cioè farlo ridendo e scherzando. Conoscersi ed esplorarsi magari anche sfottersi a vicenda se il temperamento della controparte lo consente. Lo scrivevo oggi pomeriggio, il sorriso di una pay vale più di mille complimenti e quello almeno riesco a distinguerlo, se solo sapessi fare lo stesso con le parole e con gli orgasmi. Prima dell’amicizia ritengo sia necessario conquistarsi la fiducia. Una pay apre la porta di casa sua ad un essere potenzialmente nocivo e ostile come abilmente dipinto dalla disamina del @Dr.Grunf, superare questa barriera la ritengo metà dell’opera. Mi accontento di poco, di stare bene e di godere, un minimo di spontaneità, di foga, di passione, talvolta un sottile inconsapevole erotismo coadiuva sicuramente questa sensazione. Detesto le recite, spengono la passione. Sono consapevole che sarà tutto irripetibile, l’adrenalina mi impone di cercare la novità, di esplorare l’ignoto. In virtù di tale euforia mi permettevo di mandare un messaggio con cui tentavo di ricambiare la bella sensazione con un feedback. Uscito dalla porta pensavo avesse maggior credibilità e non suonare come una lusinga strumentale ad un pompino migliore. Una cosa melensa e laconica tipo “grazie per il tempo che mi hai concesso!” Oppure “sono stato benissimo in tua compagnia”. Ed ecco che tutta la magia di quell’atmosfera fluida e ovattata puntualmente veniva rotta dalla piranha banalotta di turno che rispondeva avida e maldestra “quando torni? Domenica ultimo giorno!” ??♂️?
La foto la metto perché all’uscita del loft mi vengono una sorta di flash di questo tipo. Non la tetta, non il culo ma suoni ed espressioni particolarmente intense che hanno sancito i momenti salienti dell’incontro.
? Talvolta qualcuna ricambia stranita (“cazzo guardi?), altre sorridono, magari perché è evidente il senso di beatitudine (“che faccia di culo”). È adrenalina ancora in circolo, la vera e unica ragione che mi incita ad incontrare a pagamento. L’adrenalina nasce durante il preludio all’incontro, si evolve in un film e diventa la molla che spinge fino a sprigionarsi nell’amplesso. All’uscita del loft procedo per mera inerzia.
Non cerco l’eccezione anche se sono sempre belle le carezze all’autostima, nemmeno vado a cercarmi il calore umano, sarò grezzo ma preferisco il piacere fisico e quello psicologico che ne deriva, non viceversa. Difficile che un meccanico rapporto a pagamento possa offrire una situazione intrigante ma mai mettere limiti alla provvidenza, a volte capita e non mi dispiace affatto. Più di tutto mi fa stare bene la goliardia. Cioè farlo ridendo e scherzando. Conoscersi ed esplorarsi magari anche sfottersi a vicenda se il temperamento della controparte lo consente. Lo scrivevo oggi pomeriggio, il sorriso di una pay vale più di mille complimenti e quello almeno riesco a distinguerlo, se solo sapessi fare lo stesso con le parole e con gli orgasmi. Prima dell’amicizia ritengo sia necessario conquistarsi la fiducia. Una pay apre la porta di casa sua ad un essere potenzialmente nocivo e ostile come abilmente dipinto dalla disamina del @Dr.Grunf, superare questa barriera la ritengo metà dell’opera. Mi accontento di poco, di stare bene e di godere, un minimo di spontaneità, di foga, di passione, talvolta un sottile inconsapevole erotismo coadiuva sicuramente questa sensazione. Detesto le recite, spengono la passione. Sono consapevole che sarà tutto irripetibile, l’adrenalina mi impone di cercare la novità, di esplorare l’ignoto. In virtù di tale euforia mi permettevo di mandare un messaggio con cui tentavo di ricambiare la bella sensazione con un feedback. Uscito dalla porta pensavo avesse maggior credibilità e non suonare come una lusinga strumentale ad un pompino migliore. Una cosa melensa e laconica tipo “grazie per il tempo che mi hai concesso!” Oppure “sono stato benissimo in tua compagnia”. Ed ecco che tutta la magia di quell’atmosfera fluida e ovattata puntualmente veniva rotta dalla piranha banalotta di turno che rispondeva avida e maldestra “quando torni? Domenica ultimo giorno!” ??♂️?
La foto la metto perché all’uscita del loft mi vengono una sorta di flash di questo tipo. Non la tetta, non il culo ma suoni ed espressioni particolarmente intense che hanno sancito i momenti salienti dell’incontro.
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Si potrebbe aprire un altro dibattito in merito all’invio dell‘’sms di feedback post incontro. Quando sono stato davvero bene io lo invio, ma non so come reagisce colei che lo riceve. Probabilmente lo cestina in un nano secondo ?
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No...fa molto piacere perché è come un ringraziamento all avervi fatto stare bene...
Per me è cosa gradita e soprattutto fa piacere perché vuol dire che i soldi presi sono stati tutti più che straguadagnati...
E poi ci fa capire che siamo brave in ciò che facciamo che male nn fa?
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<SET_BeulahBalbricker_Mode_on> hemm, hemm... disamina
<SET_BeulahBalbricker_Mode_off>
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Io in genere fo così: Pattaya
Mai in Italia e mai SMS... non mi pare che abbia senso per un incontro di 20 minuti durante i quali squillava una batteria di telefoni. Invece dalle mie parti, nel sud-est, sempre qualche buonanotte via LINE dopo una bella pomeriggiata/nottata.
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