Non è proprio noia, perlomeno se interpreto bene il senso del thread, quanto una mancanza di entusiasmo nell’andare a pay. Come se fosse tutto un po’ scontato, proprio quello che uno preferirebbe non trovare nel sesso, tantomeno quello a pagamento.
In effetti ho scritto il messaggio precedente dopo aver riletto una mia vecchia
recensione, dove facevo proprio questo tipo di riflessioni.
Al netto di situazioni di stanchezza fisiologica dovute ad assuefazione, età, noia, ormoni e, ovviamente ma non casualmente, dovute ad un mercato asfittico, credo che un aneddoto possa aiutarmi ad essere più chiaro.
Vado a raccontarlo.
Tempo fa dalle mie parti c’era una località balneare meravigliosa con tante spiagge e calette, molte delle quali poco frequentate se non incontaminate.
A giugno erano ancora deserte. Magari potevi trovarci qualche coppia tedesca di naturisti con piumaggio biondo e pennacchio al sole. Insomma l’invasione non era ancora avvenuta.
A distanza di anni, una mattina d’estate decisi di tornarci. Un tempo si arrivava a piedi, il giorno invece trovai i suv quasi a ridosso delle dune di sabbia.
Era mattina presto e già da lontano sentii l’eco di un coccobello.
Più mi avvicinavo e più riuscivo a distinguere i dialetti e le urla.
Jonaaaathaaann, Deborahhhh.
Una volta scollinato, ecco pararsi davanti a me una distesa di variopinta umanità col loro carico di ombrelloni, borse frigo, racchettoni e nonno al seguito.
Così scoprii che tutto è recensito, anche le spiagge; tutto è mappato, tutto è fruibile, tutto è su Instagram e Tripadvisor. Tutto è online.
Dopo ogni estate i chili di spazzatura e di sabbia portata via come souvenir aumentarono di anno in anno, con conseguenze immaginabili.
Negli anni a seguire spuntarono i parcheggi a pagamento, i chioschi con i loro gruppi elettrogeni, le cooperative di ombrelloni armate di pedalò, surf, kayak; ognuna col proprio sito internet e la possibilità di prenotazione online. La mattina presto acquagym e gli ombrelloni chiusi piantati come bandiere ad indicare un diritto di prelazione sullo spazio circostante. Da sera aperitivi e sculettamenti a ritmo di techno fino all’alba.
Migliorato? Peggiorato? Non lo so, certo quella spiaggia non è più la stessa, perlomeno finché non passerà di moda e toccherà ad un’altra.
Lo stesso ragionamento lo trasferisco al mondo della prostituzione, con la differenza che le persone non sono distese di sabbia.
La salvezza è arrivare all’alba, piantare il proprio ombrellone e godersi il silenzio. Poi si alzerà il sipario.