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Ospite
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Che tempi...
Il Lungo Tevere... Il Flaminio... I Navigatori... Il Fungo...
Mi viene da cantare: "il barcarolo va controcorenteeeeeeeeeee..."
C'era una T-milfona bionda sul lungo Tevere all'ingresso di uno dei circoli: mi ci ero abbonato per il pompino della staffa prima di rientrare a casa... Nome, perduto, come lacrime nella pioggia... Mi diceva "scopiamo dai!" ma io mi fermavo al pompino... Sempre copertissimo!
C'era una ragazzetta volenterosa e passionale, tale Alexandra, vagamente butterata sul bel visino vagamente indio, che gran scopate, in macchina e poi a casa sua vicino a dove adesso c'è Trony in quel di Ponte Milvio...
C'era quella italiana dalla bocca calda (oddio come si chiama?) che ancora riceve dalle parti del Torrino, ma che all'epoca si posizionava sul Lungo Tevere della Vittoria all'angolo con Via Timavo, e che ti portava nel suo nido a Torrevecchia...
Tecla, certo, che si faceva chiamare Marika, e che ti portava al Cucurucu o Monte Verde... Che bella... Che paracula...
E quell'altra bonissima brasiliana, Lungo Tevere zona Flaminio, vicino al negozio sportivo Indry (che non c'è più).... Capelli lisci neri, labbra a cuore... Sempre disponibile per i ragazzotti anche con pochi spicci come il sottoscritto...
Ne ricordo una che mi disse di chiamarsi Sandra Mondaini... Fui il suo Raimondo, solo una mezzoretta, infrattati allo Stadio Flaminio...
Quante scopate fatte intorno al cantiere della Moschea... E quanti pezzi di marmitta lasciati su quello scalino da superare per infrattarsi...
E le code chilometriche al Villaggio Olimpico, quando quella che oggi si fa chiamare Marta Italia sfoggiava la sua lingerie bianca e i capelli biondi sciolti sino al culetto da pubblicità delle mutande bloccando il traffico?
E cosa dire di Kitty, forse anche nota come Pingù, che mi ingroppai un numero infinito di volte sempre e solo rimediandola per strada. Sarà stata un metro e sessanta, e i suoi capelli lisci neri le arrivavano sin sotto il suo sederino disegnato col pennello...
Quante, quante, quante ce n'erano...
E quante me ne sono fatte, o anche solo hanno rallegrato il mio Pietropaolo a botte di pompini....
E di serate noiose non ne ricordo...
Perchè, per male che potesse andare, sulla strada del rientro a casa, c'era sempre un bel viso sorridente, un bel paio di tette, o un culetto appizzo che ti avrebbero rallegrato la serata al fatidico motto di...
30 di bokka, 50 l'ammore....
Amen fratelli, amen....
___________jul
Il Lungo Tevere... Il Flaminio... I Navigatori... Il Fungo...
Mi viene da cantare: "il barcarolo va controcorenteeeeeeeeeee..."
C'era una T-milfona bionda sul lungo Tevere all'ingresso di uno dei circoli: mi ci ero abbonato per il pompino della staffa prima di rientrare a casa... Nome, perduto, come lacrime nella pioggia... Mi diceva "scopiamo dai!" ma io mi fermavo al pompino... Sempre copertissimo!
C'era una ragazzetta volenterosa e passionale, tale Alexandra, vagamente butterata sul bel visino vagamente indio, che gran scopate, in macchina e poi a casa sua vicino a dove adesso c'è Trony in quel di Ponte Milvio...
C'era quella italiana dalla bocca calda (oddio come si chiama?) che ancora riceve dalle parti del Torrino, ma che all'epoca si posizionava sul Lungo Tevere della Vittoria all'angolo con Via Timavo, e che ti portava nel suo nido a Torrevecchia...
Tecla, certo, che si faceva chiamare Marika, e che ti portava al Cucurucu o Monte Verde... Che bella... Che paracula...
E quell'altra bonissima brasiliana, Lungo Tevere zona Flaminio, vicino al negozio sportivo Indry (che non c'è più).... Capelli lisci neri, labbra a cuore... Sempre disponibile per i ragazzotti anche con pochi spicci come il sottoscritto...
Ne ricordo una che mi disse di chiamarsi Sandra Mondaini... Fui il suo Raimondo, solo una mezzoretta, infrattati allo Stadio Flaminio...
Quante scopate fatte intorno al cantiere della Moschea... E quanti pezzi di marmitta lasciati su quello scalino da superare per infrattarsi...
E le code chilometriche al Villaggio Olimpico, quando quella che oggi si fa chiamare Marta Italia sfoggiava la sua lingerie bianca e i capelli biondi sciolti sino al culetto da pubblicità delle mutande bloccando il traffico?
E cosa dire di Kitty, forse anche nota come Pingù, che mi ingroppai un numero infinito di volte sempre e solo rimediandola per strada. Sarà stata un metro e sessanta, e i suoi capelli lisci neri le arrivavano sin sotto il suo sederino disegnato col pennello...
Quante, quante, quante ce n'erano...
E quante me ne sono fatte, o anche solo hanno rallegrato il mio Pietropaolo a botte di pompini....
E di serate noiose non ne ricordo...
Perchè, per male che potesse andare, sulla strada del rientro a casa, c'era sempre un bel viso sorridente, un bel paio di tette, o un culetto appizzo che ti avrebbero rallegrato la serata al fatidico motto di...
30 di bokka, 50 l'ammore....
Amen fratelli, amen....
___________jul