Ciao a tutti. Ho letto i vostri messaggi e vorrei aggiungere un elemento molto importante a quelli che avete elencato per riuscire a "conquistare" una donna o ragazza tramite chat.
Si può chiamare con tanti nomi, per me è l'esperienza.
La mia prima chat in assoluto risale al 1998, quando c'era il programmino della Microsoft dove gli avatar erano personaggi dei fumetti e la conversazione si sviluppava come una vera e propria storia a fumetti, con i vari riquadri, i personaggi che apparivano a poco a poco e i baloon con scritto il testo. Non vi sto a fare l'excursus storico evolutivo della chat, parlerei per giorni a raccontarvi le decine di siti in cui ero iscritto e dove passavo ore e ore a chattare con sconosciuti. Ero anche molto giovane, nel 1998 ero ancora minorenne, e le difficoltà che incontravo per stare in chat erano enormi per me, soprattutto visti i costi proibitivi che si pagavano per navigare in internet.
A casa mia è stato fatto un abbonamento adsl flat per la prima volta nel giugno 2007, questo significa che prima di allora dovevo centellinare il tempo che passavo in internet, anche se alla fine non ci riuscivo e a casa venivano certe bollette da paura! Paura nel vero senso della parola perché ogni volta i miei si incazzavano (giustamente) di brutto domandandosi che cazzo stessi a fare tutto quel tempo collegato in rete.
Oggi posso dirlo cosa facessi là dentro: mi allenavo! Mi allenavo a perfezionare la tecnica di approccio, mi allenavo allo sviluppo della conversazione, dal "ciao, da dove dgt?" al "stasera a che ora?", benché fino all'avvento di Badoo non era semplice trovare gente delle tue stesse zone con cui teorizzare un incontro conoscitivo.
Tra le tante linee divisorie che traccio per dividere i periodi che ho vissuto in chat, una molto significativa è quella che separa il periodo pre e quello post Badoo.
Il mio pre Badoo era molto semplice: Atlantide C6 e Chatta erano le chat dove potevo fare una ricerca per provincia, quindi dove era più facile trovare ragazze della mia zona, perciò erano usati per il rifornimento di fica; altre chat più dispersive erano usate per il sesso online, perché sinceramente quando c'è poco da fare, anche quello è sempre meglio di niente. Di solito avevo un profilo fake da ragazza e me ne andavo a cercare altre ragazze per scambio foto. So bene che il 99% di loro erano altrettanti profili fake, ma ci si divertiva con quel che c'era e in circa 10 anni avevo accumulato una libreria foto e video che faceva impressione, anche se col tempo ho scoperto che quasi tutte erano ragazze straniere e che di amatoriale italiano ne avevo davvero poco (anche perché all'epoca c'era leggermente più pudore e non era facile come oggi trovare foto e video amatoriali di italiane).
Tutte queste ore a chattare, tutte le centinaia di persone con cui ho scambiato messaggi, mi hanno permesso di capire come c'è da muoversi nell'ambiente. E sicuramente non è una cosa che si può imparare in poco tempo, dato che anche adesso sono consapevole che posso sempre imparare cose nuove.
Ma a forza di chattare si affina la tecnica, si migliora non solo l'approccio, ma si capisce anche cosa deve essere detto e soprattutto quando è il momento. Se ci pensate è una cosa pazzesca, perché implica che capiate cosa sta passando per la testa all'altra persona, con l'ulteriore difficoltà che non siete di fronte a lei, non potete osservarla, vederne i gesti, l'espressione del volto, il tono della voce e tutto ciò che in una conversazione reale integra il parlato stesso.
Io non sono Mr. Muscolo o Mr. Italia, ma sono convinto che le decine e decine di donne e ragazze che ho conosciuto tramite chat sono state colpite da qualcos'altro. Mi piace pensare (e vantarmi) di aver dato loro un motivo più profondo dell'attrazione fisica, che però non saprei descrivere. Un mix tra curiosità e seduzione.
È ovvio che chi si affaccia a questo mondo da poco resti disorientato e abbia voglia di mollare perché non vede risultati. Forse avete ragione, forse oggi è più difficile inserirsi perché entrando si è al cospetto di una microrealtà già ben avviata e sviluppata, mentre quando ho iniziato io la realtà era più pioneristica, si sperimentava senza paure, ci si poteva permettere di sbagliare, non c'era il pericolo di bruciarsi.
È un po' come quando viene lanciato un nuovo gioco, all'inizio ci sono pochi giocatori, poi se dopo anni il gioco si espande, i nuovi faranno più difficoltà a scalare le classifiche perché c'è più competizione e i giocatori più vecchi avranno accumulato tanta di quell'esperienza che raggiungerli diventa molto ma molto difficile, sebbene non impossibile.
Tutto sta a crederci e a non mollare.