giuliospar pone un serie di interrogativi e apre questioni interessanti che secondo me meritano una risposta.
Vado a braccio, senza nessun ordine.
Perché un uomo impegnato tradisce?
Per prima cosa, la domanda non si presta a una risposta definitiva. Secondo me possiamo avere una risposta diversa da ogni maschio che, pur impegnato, tradisce.
Ti darò la mia.
Sotto questo aspetto io mi definisco "sessualmente bipolare". Ho il cervello diviso esattamente in due parti. In una c'è il compagno fedele e irreprensibile, innamorato della propria famiglia, che crede fermamente che vada difesa, amata, protetta e rispettata. Dall'altra c'è una persona che nel corso della sua adolescenza, a causa di un aspetto non particolarmente piacente e a un savoir faire davvero pessimo, si è ripromessa di "scopare il maggior numero di donne". Un cacciatore? Sì, diciamo un cacciatore.
Riesco perfettamente a scindere le due cose, a sentirmi innamorato della mia famiglia e, contemporaneamente, della figa di ogni altra donna.
L'esperienza che hai avuto è abbastanza particolare, io, da paranoico qual sono, mi sarei agitato subito e non credo avrei accettato di andare a casa loro.
Tempo fa raccontai una storia successa ormai 10 anni fa, se non 11. Era il 4 gennaio (non ricordo se 2009 o 2010) e dopo aver messo a dormire l'allora mia fidanzata, chiamai una tipa conosciuta qualche giorno prima: il patto era che se mi liberavo prima di mezzanotte sarei andato a trovarla.
Viveva a circa mezz'ora da casa della mia ragazza e un'ora da casa mia e alle 23:30 decisi di andarci.
Arrivo a mezzanotte a casa sua, mi fa entrare e notai subito la presenza di tantissimi oggetti "maschili".
"Divido l'appartamento con il mio ex compagno, finché non ne trova uno nuovo resta qui con me, ma dorme in un'altra stanza. Non preoccuparti, si trova a Napoli dai suoi per le vacanze di Natale".
Titubante, decisi di restare.
Ci accomodiamo in camera da letto e noto che su un comodino c'erano altro oggetti di un uomo: occhiali, un libro, un orologio, per terra un paio di ciabatte... Se dormiva in un'altra stanza, che cazzo ci facevano lì?
Notai anche che per andare in camera si passava vicino ad una scala a chiocciola che portava al piano superiore, buttai un occhio e vidi un attaccapanni con appeso un cappotto.
Poi passai alla scopata vera e propria. Niente di che, senza infamia e senza lode.
Si erano fatte le due e come mi alzo per rivestirmi, lei mi chiede di fermarmi a dormire con lei. Gentilmente rifiuto, sicché replica "se ti azzardi a muoverti prendo i vestiti e te li butto dalla finestra, in mezzo alla neve".
Risposi con molta calma "ti assicuro che poi andrai a riprenderli, passando da dove sono usciti". Sbiancò, perché la calma e la serietà con cui dissi quelle parole erano abbastanza convincenti e, vi assicuro, lo avrei fatto senza troppe preoccupazioni.
Così mi rivestii, molto in fretta, deciso ad andarmene da quel posto il prima possibile.
Mentre andavo via, non potei fare a meno di buttare un occhio al piano superiore una volta che passavo di fronte alla scala a chiocciola: il cappotto sull'appendiabiti non c'era più!.
Con la pelle d'oca fin sulle palle uscii dall'appartamento e stringendo in mano le chiavi dell'auto (unico oggetto contundente che avevo) scesi in strada fino all'auto.
Il condominio dove viveva era una cosa assurda, in una zona degradata della città, pieno di pakistani e africani, lungo la discesa delle quattro rampe di scale ho superato due pianerottoli con porte semi aperte e i peggio rumori venire da dentro le case... Erano le due passate.
Li ho avuto davvero paura...