Un periodo no.

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Lo so e ti ringrazio infatti sto cercando di risolvere il problema e gia' parlarne mi aiuta tanto. Devo distrarmi e non pensare negativo ma non e' facile ma ci sto provando grazie a tutti
Il fatto è che quando parli di problemi, chiamiamoli mentali, a chi nn ne soffre, sei automaticamente tacciato per matto… purtroppo siamo ancora a questo punto nel 21o secolo, la malattia mentale è ancora un tabù.

Io te lo dico perché soffro di DOC e da anni prendo escitalopram che mi ha aiutato molto, ma non è il tuo caso credo, benché abbia avuto una sola volta un attacco di panico abbastanza forte… per fortuna non avevo sotto mano nulla con cui sopprimermi, altrimenti l’avrei fatto, nn lo auguro a nessuno…

Quindi capisco che nn sia facile relazionarsi con la famiglia, lo so perfettamente… siamo stati sull’orlo della separazione più volte proprio per questo.

Comunque, cerca di trovare un buon psicoterapeuta, anche se onestamente io ne ho passati diversi e a ben poco sono serviti… ma anche uscirne da soli è un’impresa ardua… purtroppo soluzioni magiche da suggerire nn ne ho… però se vuoi parlare sono a disposizione, so che significa

Se pensi possa essere d’aiuto, in pvt posso darti WA o email
Un saluto ?
 
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Mariano Pomelli

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Non ho assolutamente esperienza e non posso darti consigli, ma ti mando un abbraccio virtuale e sono sicuro che tra qualche tempo sarai qua a recensire e a raccontarci di quante belle trombate ti stai facendo dopo aver affrontato e superato i tuoi problemi.
 
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Caro Intermundia,
Se la tua sofferenza è tale da compromettere la tua vita quotidiana la migliore soluzione é intraprendere un percorso di psicoterapia.
Provaci finché non troverai quello "giusto".
Il professionista adatto a te lo riconoscerai perché sarà quello con cui ti sentirai libero di esprimerti e che non ti dirà cosa fare ma ti aiuterà a comprendere da dove nasce questo disagio e perché perdura, vedrai che da lì si aprirà un mondo poi... Potresti scoprire cose di te di cui adesso non hai per nulla contezza.
I farmaci possono aiutare se combinati ad una psicoterapia, ma ricordati che lavorano solo sul sintomo e non sul significato del sintomo (che è il cuore del problema).

Anche se non ti conosco ti faccio un grande in bocca al lupo e ti auguro di intraprendere quanto prima un percorso come forma di amore verso te stesso.
 
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Non ho assolutamente esperienza e non posso darti consigli, ma ti mando un abbraccio virtuale e sono sicuro che tra qualche tempo sarai qua a recensire e a raccontarci di quante belle trombate ti stai facendo dopo aver affrontato e superato i tuoi problemi.
Lo spero vivamente, gia parlare e' trovare persone che non mi condannano e gia un enorme passo avanti per me
 
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Cara lamelabianca,
Grazie della tua comprensione ho,smesso di prendere psicofarmaci perche oltre a non farmi stare bene mi creavano altri disagi senza ottenere risultati oramai sono 7 8 mesi che ho abbandonato e mi sento meglio purtroppo la psicoterapia non mi ha portato molti risultati e preferisco parlare anche con voi sconisciuti piuttosto che con un psicologo.grazie mille
 
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E chi ti dice che qui non ci siano anche?

Mica perche' uno va a troie non puo' essere uno psicologo.

Io per esempio so fare anche i biscotti al forno.

Quel che voglio dire e' che se ti senti a tuo agio a parlarne qui fai pure.

Ma non sottovalutare mai eventuali domande che ti verranno rivolte.

A volte le domande che sembrano piu' stupide sono quelle che ti fanno scavare piu' a fondo nel tuo problema.
 
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Riccardore

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Intermundia, intanto parlarne a noi, ma anche in famiglia e a piccoli pezzi, ti aiuta ad esporre il problema, a non tenerlo dentro. Poi valuta appunto l'intervento di un professionista. Ma dato che parte da te, tu stesso devi porti nella condizione , e lo stai già facendo, di identificare il problema mettendolo a nudo. Proprio il non vederlo, non esporlo ti fa temere di trovarti davanti ad un gigante. Butta fuori butta fuori!
 
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Grazie....se ci siano gli psicologi che ben vengano ,ne ho cambiati 2 , purtroppo come dicevo mi riesce piu facile parlar le dietro una tastiera che parlarmi e mostrarmi
E chi ti dice che qui non ci siano anche?

Mica perche' uno va a troie non puo' essere uno psicologo.

Io per esempio so fare anche i biscotti al forno.

Quel che voglio dire e' che se ti senti a tuo agio a parlarne qui fai pure.

Ma non sottovalutare mai eventuali domande che ti verranno rivolte.

A volte le domande che sembrano piu' stupide sono quelle che ti fanno scavare piu' a fondo nel tuo problema.
 
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Ciao, non so di quali disagi tu soffra esattamente a livello medico, ma percepisco il tuo malessere.
Come ti hanno detto gli altri, il primo passo è parlarne con persone della tua famiglia o amici molto fidati ed intelligenti emotivamente.
Se conosci qualcuno particolarmente empatico sicuramente ti aiuterebbe.
Più un problema si soffoca più diventa grande e mal gestibile, ma trovando il coraggio di esorcizzarlo diventa un poco più semplice.
Per quanto riguarda la psichiatria, per motivi personali, non strettamente riguardanti la mia persona, ma persone alle quali ho voluto bene ed amato, mi ritengo piuttosto esperta, in base a ciò mi sento di consigliarti di andarci molto con i piedi di piombo; prima di tutto perché assumere psicofarmaci e trovare subito la terapia giusta è probabile quanto vincere al SuperEnalotto, ma anche perché prima che la terapia farmacologica inizi ad agire ed a beneficiarne (sempre in caso sia quella adatta) dovrai aspettare almeno un mesetto che il tuo cervello ed il tuo organismo assimilino tali molecole correttamente e per questo è necessario del tempo... Se disgraziatamente la terapia non andasse bene, sarebbe necessario ulteriore tempo, per scalare tutto fino ad eliminare del tutto e poi tentare con una nuova terapia.. e così via, ed il cervello viene bombardato chimicamente.
Se trovi la terapia giusta invece dove sta il rischio.? Che questa dopo un mese inizi a farti sentire meglio, così giustamente continui su quella strada per un periodo che tu ed il tuo psichiatra riterrete opportuno, mettiamo indicativamente un anno.
Dopo un anno lo scopo è stare bene come stai con la terapia, ma senza la suddetta terapia.
Dunque inizia la fase di scalaggio farmaci... Fino al loro azzeramento, fino a che non sarai pulito e allora starà a te.. come in realtà sta a te anche durante la terapia.. essa funziona, se è quella azzeccata, ma anche grazie alla tua volontà.. purtroppo non funziona come un osso rotto che devi stare fermo ed aspettare..serve la tua attiva partecipazione, sempre.
Per questo insieme ad una terapia psichiatrica, si abbina sempre una psicoterapia, che sia possibilmente in stretto dialogo con lo psichiatra.. ecc.
Quando arrivi ad essere pulito dai farmaci li è tutta un'incognita ed è legittimo avere paura... Come quando si deve da piccoli imparare a camminare da soli senza che ci tengano le mani.
È una dipendenza.. non è affatto diverso.
Il nostro cervello assimila i farmaci come assimila delle droghe perché è questo che sono, l'unica differenza che questi sono legalizzati dallo stato.
Se una volta pulito, dopo un certo periodo di astinenza di qualche mese tornerai a stare male, tornerai ad assumere i farmaci e non è detto che la seconda volta la stessa formula funzioni, poiché il tuo organismo la riconosce e sintetizza. E lì si riparte da capo con la tortura dei tentativi.
Dunque se riesci ad evitare tutto questo sarebbe molto meglio, prima di tutto per te, ma anche per che ti vuole bene, per i quali sarebbe una sofferenza vederti stare così.
Ti posso molto più volentieri consigliare una terapia di tipo magari cognitivo comportamentale o indirizzi similari.. ma sempre con le pinze non conoscendo il tuo problema, magari anche una bioenergetica, ma non lo so.. questo devi studiare e spulciare tu quale ritieni più appropriata al tuo carattere ed al tuo problema attuale.
Se invece un aiuto farmacologico pensi possa comunque esserti di aiuto per avere quella spinta in più all'agire... Invece che una terapia ad ampio raggio, meglio un solo farmaco da prendere al bisogno.. io ne conosco uno che agisce molto bene su un organismo vergine da altri farmaci... Si può fare un ciclo breve da 10 oppure al bisogno solo quando veramente non riesci ad affrontare la giornata.. una volta ogni 15/20 giorni o anche di più possibilmente.
Così da non diventarne schiavo, ma sapendo che quando sei in merda quella ti rimette nel binario.
Detto questo, rifletti prima di tutto su cosa ti ha portato a sentirti così e prova a trovare la radice, piano piano.
Ti auguro ogni bene e se vuoi chiedermi qualcosa di specifico scrivimi pure.
Grazie mille hai capito il mio disagio e non e facile mi sono ripromesso che devo cercare di superare il tutto cercando di non fare affidamento ai psicofarmaci ero enteato in un circolo vizioso mi abbatrevano e aumentavano le ansie ora sto cercando di tenerle a bada distraendomi e non facendomi assalire da pensieri che mi creano attacchi di panico, a vokte una sciochezza una parola un avvenimento scatenano in.me profonde crisi ansiose.ti ringrazio della tua disponibilità e si quella di tutte le persone di questo splendido forum,non riesco a trovare il modo per scrivere in privato con alcuni di voi .grazie mille buona serata
 
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the Nightcrawler

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Nord alcolico
Intermundia trova la causa e agisci su quella. Hai già fatto un passo in avanti: hai capito che di fronte a una persona non riesci a esprimerti liberamente. Non conosco la tua patologia però capisco che non è bella. Purtroppo assumere psicofarmaci è uno stigma ma chi non conosce certe problematiche deve solo stare zitto soprattutto se è una persona a cui le cose sono sempre filate lisce. Solo i forti sanno nuotare nella merda.
 
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@Lamelabianca, buongiorno e graazie,ho provato. Ad andare in chat scrivere account ,ma mi da nessun user yrovato,se riesci puoi scrivermi tu,grazie l invito e' rivolto a tutti quelli che mi vogliono scrivere
 
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....oggi e' tragica ...attacchi di panico continui, domani le mie figlie vanno a vaccinarsi ... purtroppo contro la mia volonta e questa cosa mi crea moltissima ansia, ed paura per gli effetti collaterali, scusate se esterno le mie paure qua,ma al momento non ho altre valvole di sfogo
 
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