Concordo su molti punti, soprattutto su come si sta stravolgendo il concetto di GFE… che ormai viene ridotto a due battute al bar e una finta gentilezza prima di chiederti “mi porti in camera?”. Personalmente, preferisco ragazze come Chiara, che magari puntano anche loro ai clienti giovani, ma lo fanno con un minimo di criterio. Fanno selezione, scelgono chi gli piace, e questo vuol dire anche che in camera poi c’è prestazione, coinvolgimento, almeno un briciolo di atmosfera.
E secondo me non è un difetto, anzi: se è lei a sceglierti, è più facile che si crei quel minimo di intesa che rende l’esperienza decente, se non piacevole. E un po’ di socializzazione al bancone, due parole scambiate, non hanno mai fatto male a nessuno.
Il contrario? Le solite rumene logore, sedute tutto il giorno con la faccia stanca e lo sguardo spento, che appena ti avvicini ti sparano: “mi porti in camera o vai via, devo lavorare, c’è poco lavoro”. Cioè… capito il clima? Zero accoglienza, zero rispetto, solo fretta e lamentele. Però poi si stupiscono se nessuno le porta su, e partono con la solita solfa del “gli italiani non vogliono più trombare”.
No, cara mia… gli italiani non vogliono più farsi trattare da bancomat. E chi ancora ha un po’ di buon senso, va dove almeno trova qualcosa che assomigli a un’esperienza umana, non solo a una rapina in total naked....