FKK WELLCUM – FINE MAGGIO 2018
Mi avvicino a quello adiacente libero e mi siedo.
Ha un viso molto particolare, Francesca.
FKK WELLCUM – FINE MAGGIO 2018
Riporto le parole che ho scritto in un post agevolando chichiedeva info su di lei:
“Lina, minuta rumenina, ha un bel seno rifatto (azzarderei di fresco), egirovaga nella zona dell'arena che sottostà all'area massaggi.
Il fisico tonico traspariva perfettamente dalbody nero semitrasparente.
Stile fighino Natalie, particolare che me l'hafatta approcciare di buon grado.
Le foto sono eloquenti.
Quello che le immagini non dicono è che è dotatadi grandi fauci.
Hai presente il fiabesco "Che boccagrande che hai? - E' per mangiarti meglio (la pula, ndR)".
Ecco.
Il mio sguardo durante la nostra simpaticaconversazione ricadeva sempre su quella bella bocca grande e i moltepliciutilizzi cui poteva prestarsi.
In arena simpatica e sorridente, e seppurdisponibilissima, correttamente determinata nel non voler perdere tempo, altroparticolare che me l'ha resa subito simpatica.
In stanza mantiene le promesse pattuite, è moltopiacevole e sicuramente vale il prezzo del biglietto.
La riproverò?
Senza una vera ragione, posso dire che nonsaprei.
Lei ha fatto tutte le cose giuste, eppure mi è mancatoqualcosa...
Purtroppo il conto con l'andare del tempo mitorna sempre di meno.
Forse come due rette parallele non siamodestinati a (re)incontrarci se non all'infinito”.
A parer mio quella ragazza è un disastro. FK fatto poco e male, non va bene nemmeno per buona e sana scopata che la ragazza ha poca tenuta.
Personalmente non conosco Lina, ma stante il paragone con Natalie (un'altra sul genere... tanto fumo niente arrosto) non posso che darti ragioneFKK WELLCUM – FINE MAGGIO 2018
Riporto le parole che ho scritto in un post agevolando chichiedeva info su di lei:
“Lina, minuta rumenina, ha un bel seno rifatto (azzarderei di fresco), egirovaga nella zona dell'arena che sottostà all'area massaggi.
Il fisico tonico traspariva perfettamente dalbody nero semitrasparente.
Stile fighino Natalie, particolare che me l'hafatta approcciare di buon grado.
Le foto sono eloquenti.
Quello che le immagini non dicono è che è dotatadi grandi fauci.
Hai presente il fiabesco "Che boccagrande che hai? - E' per mangiarti meglio (la pula, ndR)".
Ecco.
Il mio sguardo durante la nostra simpaticaconversazione ricadeva sempre su quella bella bocca grande e i moltepliciutilizzi cui poteva prestarsi.
In arena simpatica e sorridente, e seppurdisponibilissima, correttamente determinata nel non voler perdere tempo, altroparticolare che me l'ha resa subito simpatica.
In stanza mantiene le promesse pattuite, è moltopiacevole e sicuramente vale il prezzo del biglietto.
La riproverò?
Senza una vera ragione, posso dire che nonsaprei.
Lei ha fatto tutte le cose giuste, eppure mi è mancatoqualcosa...
Purtroppo il conto con l'andare del tempo mitorna sempre di meno.
Forse come due rette parallele non siamodestinati a (re)incontrarci se non all'infinito”.
A parer mio quella ragazza è un disastro. FK fatto poco e male, non va bene nemmeno per buona e sana scopata che la ragazza ha poca tenuta.
ciao...sono passate alcune settimane da mia prima visita al locale.
scusate il ritardo ma ho avuto alcuni problemi ke non mi han fatto tempo di scrivere.
ke dire le aspettative erano tante ...forse sono state un pò deluse.
in sostanza il locale è molto bello...secondo me più bello del marina...cibo cosi cosi...io sono di bocca buona...comunque
per me buona qualità...certo un pi scelta non sarebbe male...solo un primo, niente insalata...
capitolo girl.
qui è la vera nota dolente....svacco totale ...pochissimi orsi, ragazze che non lavoravano, facce lunghe, e sinceramente pensavo che la line up forse un pò più elevata...per carità carine niente da dire...ma di super fighe ne ho viste poche...varie che non scoperei nemmeno a gratis.
in stanza ho provato:
alexandra: ragazza mora tette e labbra rifatte...disponibile a fk con 70 euro. prestazione buona ...la ragazza si è impegnata anche perchè era ultimo giorno e gli affari andavano male
juliana: questa l'ho premiata perchè purche insistente nell'approccio lo ha fatto sempre in modo simpatico e comunque disponibile al dialogo e allo scherzo. in stanza ha fatto il suo compitino anche perchè avevo ben chiarito che se non includeva fk non l'avrei stanzata
infine terza stanza con ragazza che non ricordo nome ...alla frutta anche questa...volevo quasi proporle 50 euro e vedere cosa succedeva per fare una stanza molto easy in quanto ormai non avevo più grandi necessità...ho preferito comunque investire i 70 euri per godermi una buona mezz'oretta...
che dire...in definitiva il locale mi è piaciuto, le ragazze secondo me non cambia molto rispetto al marina anche nell'approccio bisogna essere ben chiari per evitare richieste di extra.
sinceramente a questo punto non so se effettivamente valga la pena fare quasi 1 ora in più di macchina ....
ciao a tutti
Personalmente non conosco Lina, ma stante il paragone con Natalie (un'altra sul genere... tanto fumo niente arrosto) non posso che darti ragione
Io sta Natalie non me la ridordo ma di sicuro non ti sei perso niente con Lina.
FKK WELLCUM – FINE MAGGIO 2018
Sono intento a chiudere la camera dell’hotel gentilmenteprestatami alla bisogna da un amico.
Esce dalla camera a fianco una bella ragazza.
Alta, biondo cenere, bel viso, corpo e bel seno rifatto.
Occhi nocciola.
Perizoma nero.
Già vista in sala, in cui si prodigava in occhiolini esaluti, che non ricambiavo che con un cenno di mano.
Oramai sembro il Papa in incognito. Urbi et orbi.
Mi sfila dietro.
“Serve aiuto?” mia apostrofa, proseguendo nella lentae ancheggiante camminata.
“No, ce la faccio” mentre armeggio la chiusura con lanonchalance del miglior Raimondo Vianello colto in flagranza dallamoglie.
“Veramente non mi riferivo alla serratura” mi fa lei fermandosi e voltandosi.
“Neppure io” ribatto.
Silenzio.
“Ma non ti ricordi di me?”
La guardo bene. Tanto tempo a barare al tavolo da giocodegli anni e del mondo, si sente.
“Marina!”.
Lì si fa chiamare Alina, ma non è che la Marinadell’Andiamo, pure lei bellezza calendario 2012.
Tante camere a Villach, seppur avesse diverso look, maquella finestrella tra gli incisivi…
Ci incamminiamo verso l’arena.
“E’ molto che lavori qui?” le faccio, dimenticando laregola base (non chiedetemela, per favore).
“Un paio d’anni…ti ho visto tante volte e chiamato, manon sei mai venuto a salutarmi” bacchettandomi in punta di fioretto.
Meritato. Meritato.
Non cerco neppure una scusa invocando la quasi cecità o ilblocco delle Guardie Svizzere.
Incasso e basta.
La rimetto in lista, dopo averla vista operare conossessione su un anziano avventore al cinema durante la serata, stendendolo in5 minuti con una memorabile cavalcata.
Farò in modo di non conoscerlaIo sta Natalie non me la ridordo ma di sicuro non ti sei perso niente con Lina.
Altra cosa... Dana... non nascondo che è una ragazza che pure a me piace parecchio e ci ho fatto qualche camera sia in passato all'Andiamo e anche ora al Wlc quando c'è.. ragazza carina educata dolce disponibile... ma come prestazione sufficiente e non di più... non certo una tigre del materassoFKK WELLCUM – FINE MAGGIO 2018
-Intro-
Poteva Larissa, Miss aprile nel calendario 2012dell’Andiamo, una delle più belle e indimenticabili ragazze che le mia ciabatteed il mio Gattinoni abbiano abbiano incrociato sul loro cammino (e ne sonostate incrociate tante, credetemi), trovare una degna erede sia come statuariacorporatura che come dolcezza di carattere e trasporto in camera?
A volte questo hobby meraviglioso e spietato insieme, tiporta in contatto con romantiche artiste, che hanno l’anima di chi viene dalbasso, carica di disperazione ma anche di bellezza.
E camere che innalzano il tuo sia pur alto standard,fissando un nuovo limite.
“La palla entrò nella porta della sua squadra e nel suocuore, contemporaneamente” scriveva l’immenso Marcello Marchesi, perraccontare un infarto allo stadio.
Titubante se riportare queste righe sulla ragazza, dato cheancora se ne parla – stranamente – poco, se non nulla, lancio nell’Olimpo delle Dee questa meraviglia,conscio che tracciato il solco sarà sempre più difficile trovarla non occupata,né (forse) imbruttita da qualche cliente non all’altezza, di quelli che oramaisi sono impadroniti dei locali, decretandone il declino.
Ma oramai sono al di sopra di queste cose.
Francesca è il suo nome.
-Primo-
Tempo fa, sembrano secoli, amavo di più le gite.
Bere, parlare di cibo e donne. In mezzo alle donne.
Oggi il contorno mi viene quasi indigesto.
Livello di clientela…di ragazze…Direzioni…penne virtuali neiForum, sempre di meno, e incremento esponenziale di emulatori di stili, idee eparole.
Originalità, stile e forma mentis sempre più rare.
Negli ultimi tempi per sopravvivere ho dovuto imparare ararefarmi, come le atmosfere di certi locali che amo. Seduto all’aperto a berebirre che brillano. Ascoltare il suono di voci e risate. Discorrereserenamente.
La vita e gli acciacchi si fanno pesanti, e non puoicaricarli di ulteriori problematiche, reali o virtuali.
Il distacco diviene inevitabile o l’anima si indurisce.
Tuttavia, come dice il saggio, forse a ragione, “Imiracoli accadono ogni giorno, solo che guardiamo nella direzione sbagliata”.
Blocco la narrazione delle gesta nel Sud Est asiatico, perdirigermi verso la Carinzia.
Viaggio lento ma costante.
Accoglienza come sempre principesca ed ineccepibile.
Nel primissimo pomeriggio sono in arena.
Studio con attenzione in un dilemma di attrazione e paura,il livello delle ragazze e l’atmosfera generale del locale.
Pochi avventori, per un sabato. Sembravano molti, comunque,nel curatissimo e attrezzatissimo giardino esterno.
Buon numero di ragazze, di livello medio – ma elevatissimose paragonato a lidi più vicini – e direi, come sempre, abbastanza coperte. Perporre rimedio alla cosa cercherò di fare la mia parte.
In area esterna noto una minuta cacciatrice che girovagavatra l’area interna e il bordo della piscina fronte sauna esterna.
Niente arco e frecce nel feretro, ma sorrisi e mossette.
Mi incuriosice dato che fa sempre lo stesso tragitto, il cherende facile “intercettarla casualmente” sedendosi in un divanetto dove perforza di cose si verrà approcciati, una volta compresone lo schema dimovimento.
E’ divertente anche giocare così, se si ha tempo adisposizione nel lungo e sonnacchioso pomeriggio.
In questi postriboli vale il contrario del detto “La donnasceglie l’uomo che la sceglierà”.
D'altronde i clienti siamo noi, nonostante qualcuno lodimentichi sempre più spesso.
Ovviamente vengo attaccato dalla ragazza.
Riporto le parole che ho scritto in un post agevolando chichiedeva info su di lei:
“Lina, minuta rumenina, ha un bel seno rifatto (azzarderei di fresco), egirovaga nella zona dell'arena che sottostà all'area massaggi.
Il fisico tonico traspariva perfettamente dalbody nero semitrasparente.
Stile fighino Natalie, particolare che me l'hafatta approcciare di buon grado.
Le foto sono eloquenti.
Quello che le immagini non dicono è che è dotatadi grandi fauci.
Hai presente il fiabesco "Che boccagrande che hai? - E' per mangiarti meglio (la pula, ndR)".
Ecco.
Il mio sguardo durante la nostra simpaticaconversazione ricadeva sempre su quella bella bocca grande e i moltepliciutilizzi cui poteva prestarsi.
In arena simpatica e sorridente, e seppurdisponibilissima, correttamente determinata nel non voler perdere tempo, altroparticolare che me l'ha resa subito simpatica.
In stanza mantiene le promesse pattuite, è moltopiacevole e sicuramente vale il prezzo del biglietto.
La riproverò?
Senza una vera ragione, posso dire che nonsaprei.
Lei ha fatto tutte le cose giuste, eppure mi è mancatoqualcosa...
Purtroppo il conto con l'andare del tempo mitorna sempre di meno.
Forse come due rette parallele non siamodestinati a (re)incontrarci se non all'infinito”.
-Secondo-
Il pasto non è nulla di trascendentale, eppure sembra distare da Cracco se lo si paragona ai ranci offerti a distanze inferiori.
La carne è ben cotta, ad ogni modo, tuttavia qualche verdurain più non avrebbe veramente guastato. Primo (ampiamente) rivedibile.
Il cuoco aveva il cappello (Deo gratias) ed eraentusiasta nel spiegare il piatto.
A metterci una targhetta in italiano si sarebbe risparmiatola fatica.
E certo la pizzaiola richiederebbe tagli meno alti di carne
L’entuasiasmo quindi non traspariva nel risultato finale delsuo lavoro, ma lodevole l’impegno profuso dal giovane, quantomeno.
Ineccepibile lo staff, dai baristi, seppur indaffaratisempre pronti a soddisfare le richieste senza attese estenuanti, al Direttoreche aveva tempo di vedere cosa succedesse nel locale, non trovandosi in altrefaccende affaccendato in vip room, agli inarrivabili Cristiano e Barbara, per iquali ogni aggettivo positivo sarebbe superfluo e ne sminuirebbe l’abnegazione.
“Tutti i libri del mondo non valgono un caffè con unamico”, diceva il Maestro, e grato del tempo dedicatomi ne esco più riccodi ricette gastronomiche, risate e appunti di viaggio, e mi auguro lo stessoper i miei interlocutori.
A buon intenditor…
Era tempo di rimettersi in marcia.
La vecchia guardia si era materializzata sotto la gabbia, edio avevo un conto in sospeso con Dana.
Indossa un body nero e lunghi capelli castani con mechesbionde.
Occhi azzurri.
Mi lancia uno sguardo sporco e colmo di poesia e cidileguiamo in camera.
Chiamiamo le cose con il loro nome.
Una grande scopata.
Fisicamente – nonostante il bel viso – prima di arrivare alsuo numero la lista può essere lunga, ma la prestazione è sempre di livelloalto. Calda come lava. Allo stesso tempo materna, un porto sicuro; ma anchepotente come un’onda che ti travolge e ti fa rotolare nella mareggiata.
Impossibile rimanere delusi.
Questo si che si chiama saper lavorare.
-Terzo-
Era arrivato il tempo della giornata di socchiudere gliocchi e assaporare il momento.
L’ozio in arena mi convinceva ad uscire, ad ammirare ilquadro che mi si presentava davanti.
Clienti e ragazze.
Gli uni con qualcuno in costume, e sempre maggiore il numerodi novizi a chiedere cose finanche intuitive; le altre stanziali sui divanetti,salvo un paio cadute dal dondolo che faticavano a rialzarsi.
Ad alcune ragazze dovrebbe essere vietato di uscire allaluce del sole.
Non dico che, data la provenienza, diventerebbero cenerecome gli antenati letterari.
Solo che è controproducente per gli affari (loro) e per ladigestione (dei clienti).
Più palestra gioverebbe. Se ti vendi, che la tua merce siaben esposta e commestibile, direi.
Dopo questa accorata e disperata supplica, e rientrato inarena, arriva la svolta.
Avvicinatomi all’apice del bancone del bar sottostante latopalo lap dance, infatti, mi appare come una visione l’incavo di una schiena conintimo nero e reggicalze. Capelli neri.
E’ in ginocchio sullo sgabello e attende la bevanda.
Mi avvicino a quello adiacente libero e mi siedo.
Ha un viso molto particolare, Francesca.
Mora con un taglio di capelli che non avrebbe sfigurato suRita Hayworth o altra diva dell’epoca d’oro di Hollywood.
Alta su un bella ed elegante scarpa nera con il tacco,anziché sulle solite GPS, sfodera un bel sorriso, e una cultura molto piùelevata della media delle connazionali presenti.
Mentre parliamo, mi calo nel suo complesso universo di gestie mi ci ritrovo a pelle, senza una vera ragione, senza sapere.
Alchimie rare che però capitano.
Salgo in camera, e mentre mi lavo velocemente la guardospogliarsi nel riflesso dello specchio nella doccia, pregandola di spegnere laradio. Nessun senso doveva essere distratto da altro.
Le foto nel sito non le rendono giustizia.
Chiudo l’acqua e sollevando lo sguardo mi vedo.
E’ questa la faccia che aveva Archimede quando pronunciò “Eureka”?
La camera non poteva essere meno che straordinaria.
Un fisico di prim’ordine, che le chiedo di valorizzare insala tenendo solo il perizoma, e mettendo in mostra scendendo dalle camere.
Così sarà, dato che mi darà ascolto.
E’così maledettamente difficile essere semplici, eppure lasemplicità è una tra le migliori cose.
Di lì in poi una messe di camere.
E’ nata una stella?
Non so, probabile.
Di certo, per una notte, una donna di cui innamorarsiprofondamente.
-Quarto-
Divertenti siparietti, nel tardo pomeriggio che precedeva lacena.
Emma indossa un competino in pelle nera molto BSDM, eappena mi vede si fionda.
Scoppiamo a ridere.
“Dove devo andare per non vederti, in Palestina?” mifa, ancora ridendo.
Chissà quale associazione mentale le avrà fatto formularequel luogo.
Ad ogni buon conto il senso era chiaro, dato che pur nonsapendo nessuno dei due della presenza dell’altro, ci saremo incrociati per ibordelli d’Europa non so neppure quante volte.
Due nomadi. Due zingari. Due valigie in tragitto a prenderecolpi.
Due viandanti in viaggio a confessarsi verità.
Vite bohémienne.
“Direi che un luogo meno pericoloso potresti trovarlo!”,ribattei mentre lei era sempre sotto il mio collo a baciarmi e mordermi.
Non me la vedevo Emma a guidare un autobus a Gerusalemme,infatti.
Di certo, per lei vale quanto detto per Dana.
Ha il suo fascino.
Ed è infaticabile macinatrice di camere, anche quel giorno.
Sono intento a chiudere la camera dell’hotel gentilmenteprestatami alla bisogna da un amico.
Esce dalla camera a fianco una bella ragazza.
Alta, biondo cenere, bel viso, corpo e bel seno rifatto.
Occhi nocciola.
Perizoma nero.
Già vista in sala, in cui si prodigava in occhiolini esaluti, che non ricambiavo che con un cenno di mano.
Oramai sembro il Papa in incognito. Urbi et orbi.
Mi sfila dietro.
“Serve aiuto?” mia apostrofa, proseguendo nella lentae ancheggiante camminata.
“No, ce la faccio” mentre armeggio la chiusura con lanonchalance del miglior Raimondo Vianello colto in flagranza dallamoglie.
“Veramente non mi riferivo alla serratura” mi fa lei fermandosi e voltandosi.
“Neppure io” ribatto.
Silenzio.
“Ma non ti ricordi di me?”
La guardo bene. Tanto tempo a barare al tavolo da giocodegli anni e del mondo, si sente.
“Marina!”.
Lì si fa chiamare Alina, ma non è che la Marinadell’Andiamo, pure lei bellezza calendario 2012.
Tante camere a Villach, seppur avesse diverso look, maquella finestrella tra gli incisivi…
Ci incamminiamo verso l’arena.
“E’ molto che lavori qui?” le faccio, dimenticando laregola base (non chiedetemela, per favore).
“Un paio d’anni…ti ho visto tante volte e chiamato, manon sei mai venuto a salutarmi” bacchettandomi in punta di fioretto.
Meritato. Meritato.
Non cerco neppure una scusa invocando la quasi cecità o ilblocco delle Guardie Svizzere.
Incasso e basta.
La rimetto in lista, dopo averla vista operare conossessione su un anziano avventore al cinema durante la serata, stendendolo in5 minuti con una memorabile cavalcata.
-Quinto-
Al ristorante appena riaperto c’era la ressa, e l’incontrocon le veterane mi aveva stuzzicato.
Il momento era perfetto, ma molte erano a desinare.
Ribana era appena giunta in sala, e quindi hoapprofittato della sua freschezza e della sua ars oratoria che hapochi eguali.
Solito body, che le chiedo di abbandonare, e bellacotonatura.
La camera fila via liscia come l’olio.
Rabbia, passione, disperazione.
E a ripresentatasi in arena solo con gli slip fa la suabella figura.
La cena ha alti e bassi.
Sicuramente squisito il salmone in crosta, che poco dopofinisce infatti, e verrà riproposto solo più tardi.
Purtroppo peggior sorte tocca a degli eccellenti tagli dicarne di roastbeef, che però una eccessiva cottura ha reso stopposi all’esternoe secchi all’interno.
Degni di menzione i dolci.
Mi intrattengo a lungo con i miei munifici ospiti, che nonho più parole per ringraziare.
In serata il numero di orsi è in aumento ed io passo traloro come un randagio, a respirare la vita.
Ramona mi incrocia mentre esce dal ristorante, e siferma un istante a fissarmi.
Sorride velocemente, cosa che ricambio.
Non muovo altro gesto né proferisco parola.
Ha la faccia gonfia e vistose occhiaie, mentre il fisicoresiste ancora, per ora.
Negli occhi il dolore del suo mondo e del mio tempo.
Le faccio cenno che può proseguire, o bloccava laprocessione.
Balla e beve con due orsi, un loop dell’intera giornata.
Alicia assente, Gloria infortunata, Polina(testata da amici, tutti entusiasti, come sempre; non capisco una criticaferoce che ho letto di recente) non è una da quinta camera; Marina/Alinanon ero convinto…mi vedevo con lei come Teseo ma senza filo di Arianna, era unapratica da riaprire ma un altro giorno.
Dove (Chi) andare a sbattere?
Quelle da quinta sono poche.
Mi bevo una cosa e fumo all’aperto, in attesa dellafolgorazione.
Oramai è l’imbrunire.
Rientro in sala e ritrovo Francesca.
Conversiamo amabilmente, ma non ho voluto rischiare, purfacendoci un pensierino, di risalire.
Più i contro che i pro.
Intelligentemente lei comprende e ci congediamoripromettendo di rivederci in futuro.
Perlustro il locale e guardo Beatrice – che avevo vistodiverse volte nel corso della giornata – in un bel body bianco che avevaapprontato in modo da lasciare uscire il seno sinistro, con una pettinaturamedioevale in una lunga treccia che avrebbe fatto le gioie di Botticelli.
Ragazza in odore di genio, a mio modesto avviso.
Quando l’avvicino so già come si sarebbe svolta laconversazione.
[Dialogo nella mente dell’autore:
“Ma tu mi prendisempre per ultima, così mi ammazzi…quante camere hai fatto?”, puntando lalampada in faccia come il poliziotto che deve fare confessare l’omicida.
“Maaaaaa…non tanteeee…direi giusto un paiooooo”
“Ma che bugiardo, ti ho visto salire con Tizia, Caia,Sempronia e Mevia!”
“Ma nooooo…iubira mea. Le luci sono basseeeee…mi haiconfuso con qualche altra broascutzaaaaaa…e poi sono quasi 10 anni che faistorie ma tanto poi sali sempre! Fallo per la nostra antica amicizia,per i buoni rapporti Italia/Romania e per 70 euro!
“Ok!”]
Dialogo in arena.
“Ciao gogosi…tra poco vado via ed avrei voglia di dartiqualche musca…”.
“Ma tu mi prendi sempre per ultima, così miammazzi…quante camere hai fatto?”, puntando la lampada in faccia come ilpoliziotto che deve fare confessare l’omicida.
“Maaaaaa…non tanteeee…direi giusto un paiooooo”
“Ma che bugiardo, ti ho visto salire con Tizia, Caia,Sempronia e Mevia!”
“Ma nooooo…iubira mea. Le luci sono basseeeee…mi haiconfuso con qualche altra broascutzaaaaaa…e poi sono quasi 10 anni che faistorie ma tanto poi sali sempre! Fallo per la nostra antica amicizia,per i buoni rapporti Italia/Romania e per 70 euro!”
“Ok!”
Beatrice è sempre una bella buburutza da stanzare, emi fa divertire come poche.
Non pretendo che tutti la assaggino, per carità.
Mi basta per ora che io continui a sentirne la fragranza.
Porta a termine egregiamente il suo compito.
Passo in area relax prima di rientrare.
Un chiassoso e nutrito gruppo di punter meridionali ha presod’assalto l’idromassaggio e le saune interne.
Gridano e parlano e non si zittiscono un secondo.
Più tardi saprò che è stato difficile cacciarli ben oltre lachiusura.
A proposito del nuovo corso della clientela.
Devo uscire in quella all’aperto per trovare un po’ diquiete.
Contemplo in silenzio il vuoto giardino esterno.
Prima di congedarmi faccio un salto al ristorante.
Presenti taglieri di affettati e formaggi e ottime alette dipollo piccanti in notevole quantità.
Molto, molto ben fatto.
Anche questa notte lo spettacolo è finito, ed io rincaso piùvecchio e stanco.
Trafelato e ansimante a vedere il treno partire mentre lorincorro inutilmente.
Più debole o forse più saggio, con un altro passo nellaricerca di distillare l’essenza.
Bisogna dire che non sei stato neanche fortunatissimo, 2 ragazze su 3 eliminate o auto-eliminate... la terza non ricordi il nome, insomma hai provato ad aiutare in qualche modo alcuni soggetti completamente alla deriva...
Daria parla pure tedesco e anche un po spagnolo.Daria parla sempre e solo inglese? Oppure parla anche italiano? Grazie
Daria parla sempre e solo inglese? Oppure parla anche italiano? Grazie