Pattaya

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- Come avviene in molti ristoranti ben gestiti, da queste parti, dietro le quinte c'è un francofono. Peraltro esperto di restauro in legno e antichità, oltre che appassionato di jazz!

- Io pure ho qualche posto che frequento più spesso, tuttavia cerco di resistere alla pigrizia data la sterminata offerta mangereccia del territorio. L'esplorazione di tale universo in continua trasformazione è una delle parecchie gioie di una vacanza pattayana.

- Dato il flusso di turisti russi che si mantiene robustissimo nell'area frontemarina di Jomtien, la soluzione snak-brunch permette di trovarsi praticamente soli ed ottimamente accuditi. Mentre se ti affacci agli orari canonici, attorno alle 12 ed alle 19, può essere che non si trovi un tavolo.
 
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I ratti di Pattaya

Dialoghetto impegnativo oggi:
- ricevo su Line un topino che dice “Hi!”
- rispondo con un topino-Wai.
Traduzione: Nok è appena tornata al Jclub in SoiBongkot, dopo un periodo a casa. In genere ciò significa pancia piena e borsellino vuoto.
Effettivamente Nok pareva assatanata :-P

Io la trovo bellissima, è di Khorat quindi col nasino curvo ma alta 1.75, magra, slanciata come un’atleta, gambe lunghe, schiena dritta, spalle larghe, bella bocca rosa rossa e carnagione appena scuretta. Insomma il classico fisco da modella, con mani affusolate e movenze... hemm, un po’ isaniane: indossava ciabattine infradito su dei piedoni usati un po’ come le zampe di Paperino ed una maglietta con uno slogan riportato sulle tette, semplice ma convincente: SEX! e durante il colloquio di lavoro si ciucciava un leccalecca che ogni tanto intingeva nel mio pineapple juice o nel suo whisky...
Credevo che sarei stato inaffondabile ed invece m’ha fatto gettare la spugna in un attimo, forse pure per colpa dello specchione sul soffitto: vedersela accucciata tra le gambe, con quella perfetta definizione della curva dei fianchi non ha prezzo.

Forse deve averlo pensato anche la mamasan quando ha tirato le somme:
- 50 grunfdrink + 170 lady drink + 700 bbj + 350 stanza, total... 1570 tirak!
- Shure? Maybe Nok-tip included, OK?
- ok, ok, but you stay a lot of time bla bla bla
insomma nei clubbini, secondo la tipica logica thai, visto che in questi giorni sono deserti, piuttosto che coltivare i customer residui (e peraltro affezionati) si mettono a fare le furberiette sui prezzi :-/

Tornando verso casa mi ritrovo nel solito traffico di miliardi di motorini. Su moltissimi di questi ci sono milioni di shortini in jeans, dai quali spuntano meravigliosi cosciotti abbronzati che, perdipiù, per la posizione imposta al passeggero della moto, risultano di particolare ispirazione...
Mentre son seduto sulle panchine del parco a ciucciare il mio milkshake mango-cocomero-ananas e mi rammarico di non conoscere un cilcolo delle bocce di Pattaya, acchiappo il telefono come un automa, le mie dita avviano LINE e digitano da sole, senza che io gli chieda nulla: “Hi Nok, Thanks for today fun! OK for longtime this night?”
Mi arriva al volo un topolino che dice: “OK man!”
;-)
 
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Pomeriggio alla Tortuga

Ho tenuto ritmi non consoni con l’anagrafica grunfica. Così oggi sono completamente sbarellato... dormo fino a tardi e mi alzo che è ora di pranzo con un gran mal di testa.
Breve consulto con Mario@IMonelli, nelle vesti di Mr.Wolf e sono davanti ad un bel piatto di pasta ripiena, cotta alla perfezione, con un vero tovagliolo di stoffa (e non la solita scatolina di cleenex per puffi), una vera tovaglia (e non il solito plasticone cartonato o cartone plasticato come lo si voglia intendere) e delle vere posate (non ricavate ritagliando vecchie lattine).
Si apprende e contemporaneamente ci si accorda relativamente ad un’affacciata vespertina al Pirates Club, in occasione del compleanno di una delle ancelline con tanto di maialino arrostito just-in-time.

Affacciato al club, ogni mal di testa è scomparso! anzi, beveraggio dopo beveraggio, chiappa dopo chiappa, cosciotto dopo cosciotto, mi appariva sempre più lampante cosa ci facessero tanti stagionati avventori animati da una fantastica energia in quel turbinoso lupanaretto. Il baffone in canotta con il reggiseno sulla testa a mo’ di orecchie di Topolino, la coppia di piratine che baciavano una specie di Geremia sulla pelata, il vikingo che ne faceva ballare due appollaiate sui suoi ginocchioni... tutti cocoonizzati dallo stesso clima benefico che aveva avuto il potere di far evaporare non solo ogni mio malanno, ma addirittura i miei propositi di castità.

Nel casino generale, un attimo prima della fase torta&mortaretti, s’è affacciata anche una megasgnappera dall’atteggiamento glaciale: a seguito di una intervista minima s’è appreso che arrivava (non si sa come) da un nuovo clubbino, denominato felicemente 555 (che traslitterando dalla lingua thai si può intendere come il nostro ha ha ha) collocato in area Buakhao, il quale naturalmente meriterà un’esplorata nei prossimi giorni.

Comunque sia, abbandonata la tundra, dopo avere raccolto qualche numero, condotta qualche anamnesi, essersi abbondantemente reidratati, avere salutato la banda residua, essere uscito, avere percorso parecchi chilometri, avere cercato di reprimere certi tarli fastidiosi, avere maturato un ripensamento ed essere tornato a seguito di un ripensamento mai così sensato, ci s’è trovati ancora una volta in stanza con Sunita (09847274xx).
In questi anni ha preso qualche kg e s’è oggettivamente arrotondata ma in quanto ad esperienza direi che ne ha grandemente guadagnato.
Su un galeone pirata non ci si può aspettare delle cabine troppo lussuose, tuttavia a me pareva di galleggiare su una nuvola del paradiso: quando Sunita ha capito che s’era arrivati in dirittura d’arrivo, mi ha raccontato quanto il Dr.Grunf le andasse a genio e come lei in tali eccccezzzionalissssime circostanze permettesse, nel caso ci aggradasse, l’innaffiatura dell’angelico volto. E così fu.
Oh yessss baby dimmelo ancora, finchè non avremo 230 anni o giù di li! :ok:
 
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Ogni tanto va così :-(

+ era da tanto che non ci passavo: in una botta di ottimismo mi affaccio al JadeHouse. Ho sempre apprezzato il clima rurale del luogo. Anche l’architettura è stravagante e divertente: un mix di vegetazione spontanea, muretti non finiti, tettoie di fortuna, tavolinetti e sedie abbinate, in cemento ma foggiati a tronchi frondosi, tutto mixato su piani diversi separati da gradini sbrecciati... insomma (se solo ci fosse pure qualche lady fruibile) sarebbe adorabile!


Invece trovo le solite sbuldre stagionate nell’area all’aperto, che ormai fatalmente ciappinano sui perditempofoni a getto continuo. In uno slancio di mesta autoconsapevolezza mi invitano ad approfondirmi nella parte al chiuso dove, a loro dire non solo ci sono youngthailadies ma anche l’aria condizionata. Nello stanzone semibuio, con bancone-bar d’ordinanza, mi guidano verso l’ancella del giorno ma... ARGH! sembra una bambina... invece, a mano a mano che le pupille s’abituano, vedo una ragazza certamente maggiornne ma minuscola! Attorno gruppetti faranghi si fanno i cazzi loro, chiacchierano, bevicchiano, guardano la televisione...

Insomma, declino, disseto un paio di assetate, si fan due chiacchiere e con molti sorrisi, si saluta, partendo per un...

+ Giro ai clubbini pomeridiani.

Dato il presentimento del tempo che sfugge, pranzetto veloce da Subway: paninaro pret-a-porter diffuso su parecchi punti vendita in città. Moderno, pulito, efficiente, senza pretese: stabilisci tipo e dimensioni del panozzo, il tipo di ripieno, la salsa, la verduretta e l’imballo.


Sulla scorta della megasgnappera, sostenuta ma notevole, vista al Pirates la sera prima, vo al 555. Arrivo 10 minuti dopo l’apertura: pieno! tutte le lady sono impegnate, anche se comunque non m’è sembrato di vedere grandi cose.
Chiedo alla boss notizie della megasgnappera: oggi è in vacanza :-/
Come sempre a Pattaya: ne vedi una... è una certezza che il giorno dopo non ci sarà :
https://community.punterforum.com/showthread.php?t=46544&p=1756714&viewfull=1#post1756714
https://community.punterforum.com/showthread.php?t=46544&p=2157670&viewfull=1#post2157670



- cara boss, forse allora hai qualche germoglio in cantina?

- no, però puoi prendere da bere
- ma li mortacci... ti pare che faccio 24 millioni di metri per bere un leung di succo di frutta e stare a guardare i lumini colorati che si muovono?

In qul momento esce da uno sgabuzzo una delicata cerbiattina (ho il vago sospetto che con ‘sta mamasan ci si stia proprio sulle palle)... acchiappo al volo, chiedo se ha un po’ di tempo per me e lei rettifica con precisione: certo, possiamo bere qualcosa assieme.
Ci si accerta dell’esistenza di stanze ai piani superiori e si parte con l’indagine anamnestica. E’ proprio minuta ma gentile e carina, denti un po’ squinternatini ma nel mio filmetto personale ci sono già quelle deliziose manine da danzatrice e, mentre son li che inizio a scrivere la sceneggiatura, posiziono le luci, progetto la presentazione dei personaggi, congegno l’epilogo della storia... vengo svegliato da una vocina che nel continuo fluire del parlato pronuncia tali parole:
- all customers wants anly bumbum, aluais bumbum... and blojob tooo!

- No?! dico io, ma ciò è gravissimo. Hai provato a scrivere a Greta Thumberg?

- ?
- piccina, toglimi quel che si sta delineando come un vago nucleo di sospetto: non è che tu per caso non ami bumbumj bj smanazzj e cosette così?

- no sorry, i don’t like...
Da qui in poi mi s’è spento l’encefalo. Proprio le orecchie non sentivano più nulla che non fosse un fastidioso ronzio, assieme a della musica orrenda e inutile. Un siparione nero s’è chiuso sul palco della mia rappresentazioncina e sono uscito come uno zombie, barcollando sotto il sole, stordito dai recenti eventi quanto dalla calura del primo pomeriggio. M’è tornata in mente questa struggente immagine: https://community.punterforum.com/showthread.php?t=133727&p=2358351&viewfull=1#post2358351
"anche punter navigatissimi, disorientati come zombie affamati di gnagna, barcollano nella calura estiva alla ricerca di un po' di conforto gieffogeno pronti a zompare su qualsiasi cosa assomigli ad un paio di cuscinetti rosa con dei pulsantini sopra».


Esco, lasciando la fida Yamaha parcheggiata davanti a quell’infelice luogo, ed i piedi da soli mi portano altrove...

passando dalle parti di Amon vedo Manaw che mi radarizza da lontano e si sbraccia. Questo si che è calore umano o insomma onesta marketing strategy. Ci si siede, mi deterge la fronte con lo straccio usato per pulire i tavolini (una maestra del customer care) e mi chiede se bevo sempre solo la solita cosa. Io bevicchio e lei mi parla, mi ricorda quanto siamo stati bene assieme (effettivamente, almeno per me, è proprio vero) e di quanto mi fosse piaciuta la sua tecnica di coordinazione del muscolo linguale.

Da dietro una montagna di proteine, appena contenuta in una canotta con pregevole teschio, spunta il faccione di Amon il cui occhio radar scandisce esattamente: hei farango delle mie ovaie, non è che qui mi stai a fare un po’ troppa flanella?

Effettivamente avevo trascurato la sete di Manaw e lei, ricordandosi che non approvo tanto le robe alcoliche (mo l’è proprio una delisiosa ragassa!) si prende schweppes+succo d’arancia (che peraltro, rispetto ai beveroni alcolici, costa uguale a me e meno al bar).
Sembra che nelle cose alimentari, se i thai non mescolano assieme delle robe non sono contenti.
Comunque sia ho deciso che deve essere un pomeriggio di clubbini e dunque prometto a Manaow che passeremo un’altra bella seratina assieme davanti al caminetto con la coperta sulle ginocchia e parto per il vicino Excite.



Qui ce n’è qualcuna scopicchiabile ma o sono impegnate o non mi cagano. Suppongo ci sia qualche motivo abbastanza specifico: hanno il portafoglio pieno, mi hanno scambiato per indiano o italiano, ho i canini ancora sporchi di sangue, sono diventato improvvisamente invisibile come nel film di Salvatores, sono capitato in realtà in un museo delle cere... boh, chissà!

Effettivamente c’è qualche povero orientale che si beve qualcosa con la cannuccetta in completa solitudine... è davvero un quadro che non capisco. In uno spazietto angustissimo, tra il banco del bar e la tenda che oscura la vetrina, stanno tutte schiacciate delle topine pur pregevoli ma completamente disinteressare al luccicante mondo del sex business :-/

Mi appollaio sul divanone assieme alla più anziana, un restaurone piuttsoto critico ma almeno socievole. Le chiedo speigazioni che arrivano al volo, pur non spiegando nulla, in perfetta thai-logic:
- sono donne

- OK, allora non avresti un ladyboy per me?

- certo! non qui ma avrei un amico che...
- stop! just joking...
- OK, I’ll find a lady for you


parte e torna (credo dal bagno...) con DUE tipe: entrambe con i capelli rossi, una giovane e l’altra molto meno. Non c’era modo di capirsi tanto bene, però queste volevano procedere ma solo in coppia. Insomma ho salutato anche questo clubbino e sono tornato alla mia lista della spesa: per completare la ricognizione di Soi Bongkot mi mancava ancora lo 007.


Qui, come spesso avviene: ZERO CUSTOMERS! Frequentemente questi clubbini, appena fuori dalle mura cittadine, sono deserti o comunque il rapporto ladies/customers è molto favorevole.

Mi piacerebbe che ci fosse, come in altre sedi, la sfilatina di presentazione del parco picie, qui invece una dorme riversa sul divanone, altre si fanno i cazzi loro, altre sono in ritiro spirituale nella stanzino in fondo, almeno una metà sono abbracciate ad un cuscino ipnoticamente appallottolate sul proprio raggomitolofono. In più, è buio come fossimo in una caverna.

Dopo avere scavato come un minatore, individuo Duen: nasino isaniano, belle gambe atletiche, sorriso che pare sincero, i soliti meravigliosi capelli lisci, neri alla spalla senza paciugamenti, insomma tutto a posto tranne per un piao di inutilissime lenti colorate.
Per essere sicuro del fatto che sia davvero l’anima gemella, ci si sposta dal simil-struscio sugli sgabelli da bar, allo strusciodromo specifico, in area divanoni. Effettivamente qui la buona Duen si mostra molto volenterosa.

L’attività di volontariato prosegue dunque nelle stanze ai piani superiori.


Quant’è meravigliosa la senzazione che si diffonde mentre lei sale sculettando quella ripida scaletta piena di promesse. Quant’è meraviglioso quando scende dai tacchi riacquistando tutta la sua autentica toccante femminilità!

Secondo la liturgia, avvia l’aria condizionata, si raccoglie i capelli, si spoglia, mi spoglia, poi (questo in genere è un buonissimo segnale) Duen mi insapona e lava, si insapona, ci si sottopone ad un supplemento di strusciamento... insomma qul tipo di intimità che pare spontanea che rende così piacevole l’esperienza da queste parti rispetto a tante altre.

Sul lettone invece, nonostante tutti i buoni segni premonitori, Duen si rivela meno dotata. Insomma si applica ma pare non sapere bene come fare. Più di ogni altra cosa, nella mia testa, ha giocato la visione di quella perfetta curva di raccordo tra schiena e fianchi, così deliziosamente accucciata sopra di me e insomma alla fine anche il progetto pomeriggio-al-clubbino s’è umidicciamente concluso.
 
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Sull'insussistenza del concetto di fretta a Pattaya

- dopo una giornata movimentata, dopo una buona cena ed una flemmatica passeggiata lungo il mare di Jomtien, arrivo in 2ndRd al Yellow Massage. Mi sono fermato qui perchè sono cotto è l’ho scambiato per l’ORing... che è vicinissimo. Dichiaro quel che voglio alla più anziana e trippetta e, come di consueto mi concede lo spirito del Buddha, mi ritrovo tra le tendine con qualche atletica giovanotta. In genere chiacchiero volentieri ma questa volta non faccio in tempo a dire «sorry, sleeepiiiiiinnn» che parto. Effettivamente mi piace così tanto che riesco sostanzialmente a dormire durante il massaggio thai!

Ad un certo punto nel dormiveglia arriva l’intervallo tra primo e secondo tempo: «please, tuln flont side»
e qui attacca con l’interrogatorietto standard: come ti chiami, da dove vieni, quando sei arrivato, quanto ti fermi, sei solo, ma perchè solo, non hai una girlfriend, dov’è la tua casa, che lavoro fai, cosa fai in vacanza, cosa ti piace, io non conosco la città, dormo e vivo qui da mesi, cosa fai domani, dove vai quando esci da qui... insomma, aspettiamo la chiusura, vediamoci lontani dagli sguardi delle colleghe e partiamo sul tuo ippogrifo motorizzato.

Manghetto frullato per me, spiedini di seppie per lei. Casa, sonno, risveglio con tentativo di rianimazione, 2kTHB e tanti good luck.
- oggi torni al YM? dice aggiungendosi con le dita due orecchie da coniglio
- si, possibile maaaa.... tu chi sei, di grazia? :-/
 
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Pumpui-stop

Ristorante Aroy Dee, sulla 2ndRd, circa davanti all’Eastiny Seven Hotel. Donnine thai operose, veloci e simpatiche. Tutto un po’ sgangherino, menù thai+internazionale, prezzi che, nonostante il livello bassino della struttura, risentono della posizione e dei potenti flussi di turisti affamati che zampettano per le vie centrali. Posti all’interno a temperature vulcaniche o sulla piattaformina di cemento esterna, che ha come bel panorama... l’incessante traffico della 2ndRd.

In prima linea sul fronte di questo lento serpentone di auto, taxi, carrettini, pedoni, motorini, tricicli ed umanità variamente motorizzata, tutta unita dall’intensa elaborazione di casino e salutari prodotti di combustione, ho potuto godere del beneficio di un ventilatore da scrivania, direttamente piantato a due spanne dal naso, sul mio tavolino ;-)
 
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Giretto esplorativo per clubbini pomeridiani

+ Blue Olive: sopra Cosy Beach, stanno rifacendo le strade ed è pieno di cantieri, deviazioni e tratti sterrati, per cui in auto è difficile. In moto e con un po’ di HereWeGo invece trovato al volo.
Si tratta di un clubbino di apertura recente, distribuito su due piani, all'interno buio con arredi neri e blu (che novità!). Ci sono i divanozzetti, un pavimento a tratti sconnesso, musichetta che non rompe, direi quasi meno claustrofobico di quelli in città dove oggettivamente, data un'urbanizzazione selvaggia, spesso lo spazio è un problema. C'è anche una piscinetta sul retro (nuovissima ed in perfetto stato di manutenzione) ma mamaboss riferisce di non avere mai osservato bagnanti. E'attiva una cucinetta che sforna hamburger ed altre farangaglie a getto continuo. Butto un'occhio anche al piano superiore che però al momento è deserto, anzi pare un po’ in abbandono :-/

C'è l'inevitabile tavolo da biliardo, un mini banchetto del bar, faranghi che giocano a carambola e chiacchierano maaaa... le ladies, catzen!?
Insomma chi se ne strasbatacchia di birre, biliardi e sport in TV: io sarei qui per tettefigheculi, non vi pare?
- ah, già!
e mamaboss mi indica due poverette chine sui loro invornofoni: una magrissima, che pareva non si tenesse in piedi e l’altra arrotondata ma evidentemente terrorizzata all’idea di venire sbranata da ‘sto farango del cazzo.
La tremebonda è Dao (06168137xx): il minimo sindacale nel customer care, appena arraffato il beveraggio s’è staccata in modo che le noste gambe non si toccassero mentre si stava appollaiati sul divano, nella foggia di Mrs.Middleton in occasione di uno scatto ufficiale.
Durante la chiacchierata s’è rivelata una cara ragazza, simpatica e tutto ma non siamo mica qui a ciappinare di cottuta dei broccoli e pittamento delle unghie cari bigboss delle mie olive! >:-(

+ avevo visto delle immagini beneauguranti circa il club Heaven. Dunque, dato che è vicino, mi ci fiondo.
Forse un po’ meglio del BlueOlive, se non altro più luminoso. Anche qui faranghi che si fanno i cazzi loro. Qualche orientale seduto in solitudine che aspira mestamente il proprio beverone con la cannuccetta e tre o quattro occidentali che provano a scardinare i cuori impietriti di altrettante ladies.
Insomma, ad una prima occhiata pare che tutte le ladies siano impegnate ma non mi dispiace, del resto anche tra quelle già incastrate non vedo nulla che mi incuriosisca. Nel momento in cui sto per dichiarare checkbin, escono da un passaggio segreto due mandorlate dalla gamba lesta: una però è da museo del Lombroso, l’altra è minuscola, molto scura e con qualche imperfezione sulle guance che comunque, dato che ci siamo, convoco al volo, giusto per vedere di far qualcosa.
Mandorletta sembra ritrosa e non capsco bene perchè ma non mi importa, tanto stavo per uscire. Nello stesso momento arriva la boss che acchiappa la lady e le parla con decisione.
- cara boss questa tanto gentile quanto silente orchidea è finta e fa per caso parte del pregevole arredo?
- no ho rompiglioso tilak, se vuoi può prendersi cura di te...
- ‘sti cazzi.
Dunque traggo a me la vittima sacrificale, le prometto amore eterno e ci si siede ancora una volta sui divan... no! i divanetti no!
Non so bene perchè, mi pare una gabbia di matti e riceverei volentieri una spiegazione. Comunque sia torniamo sugli sgabelloni :-(

La delicata papaietta dopo aver chiesto il suo beveraggio ha finito con tutta la riserva dell'eloquio personale. E dunque, dato pure il mio frasario di 20 parole thai, siamo presto alla frutta.
Lei, preso tutto il coraggio e trangugiato il suo mix SamSong-aranciata, ci tiene a dirmi che non ha bambini... che tristezza! :-(
Me ne vado ed all'esterno incrocio un bellissimo gattino pezzato, che si mette a pancia per aria desiderando essere accarezzato. Tant’è che quando smnetto mi balza sulla moto.
Lo manderei a tenere lezioni a quei deficenti la dentro...

+ sono le 18:30 e, già che ho deciso che è il Masoch-day, vado al Kinnaree.
Il fatto è che a quell’ora le ladies iniziano a mettersi in fila per riscuotere il gettone-beveraggi della giornata e poi telano.
Mentre parcheggio, una tipa che sta uscendo inizia a farmi degli strani versi... non cago ed entro. Era la navigatissima Pop (09091212xx) che forse avevo incontrato in passato ma che comunque mi insegue ed arpiona: un donnone, a qualcuno può piacere ed è comunque una della kinnarine dalla più lunga esperienza. Una discreta professionista delle relazioni sociali che potrebbe benissimo lavorare in qualche area del settore turistico. Ha esperienza di cazzi di ogni pezzetto del mondo farango e sa essere molto affabile.

Comunque sia, appena affacciato al Kinnaree ho avuto una gran sorpresa (oltre a Pop)... è pieno di gnagna, alcune anche buonine anche se purtroppo la mitica Amon è ancora in Corea. Sono ormai mesi ‘tacci sua, mi pare che molte delle meglio dei vari clubbini partono per ‘sto cazzo di Corea e poi non tornano più.

Beh, con Pop si fa la nostra sbevazzatina con strusciatina sull’onda dei ricordi di quando si era 1-2 o forse anche 3 anni più giovani...
Passa ad un certo punto un sorriso che mi colpisce e l’acchiappo al volo: Jaja (08188811xx) assai meno spigliata ma assai meno massiccia di Poppea, direi meno del 50% della massa di quella dragosaurona. E' molto carina, finalmente un po’ di mix di carineria&takecare, insomma, si saluta Poppona e, dopo essersi accertati del fatto che l'orario non era affatto un problema, ci si stanza.

A mepiace la calma, voglio vedere, toccare, compulsare. Voglio seguire il profilo delle orecchie, annusare i capelli, sentire le scapole che si muovono... insomma ognuno ha le sue paranoie. Questa invece pareva una macchinetta industriale: beh che c’è non vuoi fare bumbum? succhio l’uccello? metto ditoculo?
... e vabbè succhia 'sto coso... e tutta contenta si mette li che pare una pintachiodi alla catena di montaggio: su giù, su giù, un-due, un-due...

- Now boom boom... haaaaa, yes yes, make me cum huuuu, hiiiii, kiss me kiss me baby ok ok do not stop... hey why stop!?

In ogni caso avere per le mani un’affaretto del genere, con tutta la tenacità di una carcassetta poco più che ventenne, ha il suo perchè e di conseguenza arriviamo presto allo spritz. Segue forse il meglio, ovvero la piacevole fase di mutuo lavaggio, peraltro in un onestissimo bagnetto.
Insomma, volenterosetta ma non memorabile, oltre ad essere ingiustificatamente un po’ insistente con le richieste di tippamento.
Tra stanze, beveraggi e tip, danno totale 2k.
 
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Perfect day

Tutti coloro che sono stati infettati dal morso di Pattayazilla ne sono affetti: ci si riempie la lista della spesa di nomi, appunti, indirizzi, numeri di telefono o Line index, tutto alla ricerca della gnagna perfetta (che forse non abita neppure sul pianeta Venere) e ci si dimentica che in questa città ce ne sono uno zilione cubico, peraltro in continuo turn-over e non c'è nessuna umana possibilità di sperimentarne neppure l'uno per mille. In più, in questo periodo, bar e molti clubbini sono davvero scarsi di clienti.

Io ho quasi smesso di seguire la tirannica lista delle pendenze scopazzatorie, pensando che anche se ci fosse anche UNA puttana sola per me, ma di trent'anni più giovane di me, basterebbe essa stessa a ridurmi allo stato proteiforme (mangia-spruzza-dormi).
Pur non lasciandosi scorrere addosso il tempo e pur non mettendosi a correre, bisogna fare anche altro. Ecco dunque il temino del giorno:

** Come trascorre una giornatina pattayana? **


Densa di impegni come detto, letteralmente non mi resta un minuto:

+ Colazione abbondante in stato di rintronamento;
+ Mail e appunti vari;
+ Piscina 1-2h tra preparazione, nuoto effettivo, un po' di sole e lettura. A volte questa fase è sostituita da una camminata anche se nel caso, per un fatto ovvio, preferisco spostarla dopo le 18;
+ Progettazione del piano figa&pappa (come scriveva giustamente l’utente Cryo30: a Pattaya, subito dopo l’interrogativo chi mi scopo oggi, un po’ homersimpsonianamente viene il dove si mangia?);
+ Giretto pomeridiano per clubbini/bar (2-4h);
+ Merendapranzocena verso fine pomeriggio o insomma prima serata (2h compresi spostamenti e inconvenienti);
+ Casto massaggino (tra azione e spostamenti 2h). A volte queste ultime due fasi si invertono;
+ Smoothie serale e recupero per LT (1h).

Ogni interstizio residuo poi si riempie al volo con incombenze varie come lavanderia, spesucce, gitarelle fuoriporta&esplorazioni varie ed una continua alluvione di mail. Insomma com’è facile notare, 24 ore bastano appena ;-)
 
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Buscare le indie per l'oriente

La questione degli indiani a Pattaya è abbastanza antipatica.
Ce ne sono parecchi e sono in aumento. Del resto possono arrivare con circa 4 ore di volo ad un prezzo di circa 100€ con una delle ormai tante compagnie indiane. Si raggruppano parzialmente nelle Soi basse, dove c'è qualche baretto devoto a Shiva. Ma soprattutto la loro presenza è evidente nel pattugliamento della Beach Rd e nella zona sud della città (area Pattaya Thai) dove c'è un quartierino con tempio Sikh, negozietti di spezie, decine di minuscole seminascoste botteghe di sartoria, tanti ristoranti indiani e... certe trippettone thai in piedi negli angoletti in ombra, in attesa dal tardo pomeriggio.
Ci sono poi anche diversi ristoranti di ottima qualità (come Indian by Nature) in altre aree della città.

Purtroppo arrivano da una società che ha una sua specifica morale per quanto riguarda i rapporti uomo/donna. Inutile discutere su bene/male ma ciò che appare è un mix di repressione della sessualità e di sottovalutazione della donna che poi trova la sua manifestazione nel pochissimo rispetto che manifestano alcuni branchi di ciccioni ciabattati, quando contrattano gli sconti comitiva con le stradali.

Sempre meno ma l'ingresso alle discoteche è gratuito per tutti tranne che, a volte, per gli indiani, i quali in diverse occasioni vengono rimbalzati con qualche scusa o con prezzi gonfiati. La narrazione delle thailadies vuole infatti che gli costoro siano arroganti, rumorosi e poco amanti dei lavaggi (hemm, non saprei dire bene perchè ma a me fischiavano le orecchie...). Effettivamente a tal proposito si incontrano facilmente esempi poco decorosi (va detto che ciò avviene anche tra europei) ma forse per i seguaci della Trimurti ciò dipende dall'alimentazione, ovvero dallo smodato consumo di liliacee e crucifere varie.
Comunque sia la colpa peggiore che viene imputata a costoro
è la tirchieria, vero peccato mortale per le thailadies ;-)

Sui forum anglofoni si leggono anche post civilissimi di persone munifiche e del resto hanno ormai messo in piedi, oltre alla fitta rete di baretti e ristoranti, anche specifiche discoteche. Insomma hanno radicato un loro giretto dove mi dicono circolino pure, ovviamente, oltre a delle signorine autoctone anche dei bei quattrini.

Dunque quando ho visto il titolo "Indian Prices For Girls" avevo pensato male, invece le informazioni riportate sono per la mia esperienza QUASI corrette.

L'argomento non mi appassiona particolarmente, soprattutto per le tristi derive incendiarie che spesso innesca. Tuttavia, in estrema sintesi, per la mia esperienza, non esiste nella galassia la possibilità di godere di un pari livello di take-care nel LT a tariffe inferiori.

Con minore sintesi ho scritto qualcosa nella GGP ai capitolini "lillerologia applicata", "quanto mi ami?" e "tariffarietto di mezza decade".

 
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Perlustrazione di club pomeridiani

+ Col progetto di una generale perlustrazione di clubbini pomeridiani, parto affacciandomi al Passion poco dopo l’apertura delle 14. Il parcheggio è già pieno di gipponi&moto ed infatti all’interno si fa fatica a trovare uno sgabello ed una lady. Mi pare di notare che ce ne sono ed in particolare, forse cercando di assecondare i più attuali gusti faranghi, di piuttosto alte e poppute. Solo che spesso tali caratteristiche tendono ad associarsi a fisici tendenzialmente massicci con certi cosciottoni che mi paiono alieni alla personale ideale di soave mandorletta. Forse seguendo il medesimo trend noto anche un livello di apparecchiatura troiesca un po’ da discoteca faranga: trucco deciso, abitoni in lungo, lustrini, monili, borsettine, atteggiamenti da réclame di profumi... e sotto tutta 'sta cornice, delle mandorlone un po’ troppo avanti con gli anni :-/

Appena entrato, al posto del caloroso Sawadee-Ka, ho sentito invece l’effetto delle tante pupille che iniziano a radiografare e ad estimare gli eventuali effetti contabili del nuovo affacciato.
Il mix clubbino+spirito di Pattaya dovrebbe essere un frullato di tranquillità, ed invece qui l’azione è invero pressante:
Bevi qualcosa? prendi qualcosa da bere anche per me? anche per la mia amica? vuoi altro da bere? andiamo? ANDIAMO?! let’sgo ruum? two ladies? three ladies?
- insomma, adorate ragazze, non avete altri argomenti più convincenti?
- boh, di che vorresti parlare?
- vorrei sapere perchè è scomparso il sofà rosso che stava in fondo alla sala e che a me piaceva tanto.
Mi risponde il boss, che era silente ma esattamente dietro di me, anch'egli, facendo finta di essere impegnato a CandyCrush in realtà soppesava, controllava estimava
- caro farango a me quel divanone non diceva nulla e l’ho tolto per avere più spazio attorno al fondamentale tavolo da biliardo
- ecco bravo che a Pattaya mancano proprio ‘sti tavoli del piffero ed i faranghi inglesi sono invero un’alluvione. Invece in un clubbino di scosciatone&allupati i divani sono completamente inutili ed è meglio sostituirli con questi sgabelloni da barchefancagar :-/
Si chiacchiera con Mam (06253934xx), scosciatona in abito rosso e gonnellone con spacco, circa questioni di natura ontologica:
- tilak, andiamo in stanza upstair, 400 THB?
- vediamo se saprai accendere il mio fuoco. Comunque sia, potremo starcene in quel desiderabile nido di tranquillità per un’oretta?
- NO: 45 minuti!
- facciamo 47?
- ?
- scusami devo finire una partita di HungryBird, però uno dei prossimi giorni, nel caso mi senta eccessivamente allegro, magari ripasso... SauadìSauadiiiiiBaiBai...

+ Già che sono in zona, passo al KitKat, sebbene anche qui da un po’ non veda grandi cose. Incontro invece Mukda/Tom (08957434xx) per me molto bellina, non giovanissima ma con occhi sorridenti e capelli mossi.
Era al bar, mi ci sono seduto a fianco ma sull’altro lato c’era anche l’amica. Che fatalmente, nel trasloco da bar a divanetti, ci s’è opportunamente appiccicata. Amica altissima, con un gran faccione, più socievole e sorridente di Tom ma non mi piace, eppure ha tanta, tanta sete. Insomma sistemiamo l’idratazione: 300THB per chiacchierare 10 minuti :-/
Pare che il prezzo al KK sia circa forfettario: lady + stanza + drinkino = 1500THB. Mi sarei fermato volentieri ma Tom, in un guizzo freudiano, mi dice che qui l’aria condizionata viene sempre regolata in modo tale che per lei è troppo freddo...

+ Seguendo la lista della spesa passo dai baretti di Soi Buakaho e traversine (Honey, Diana, ...). Qui infatti oltre ai soliti scrausi baretti storici hanno aperto dei localini che paiono più pretenziosi. Oltre al solito stanzone che pare un garage riadattato con delle seggiole scompagnate e le ciotoline del pranzo abbandonate in un angolo, hanno un minimo di allestimento. Ad esempio OrangeBar e BlueBar (le cui ancelline all’esterno che reggono il cartello con i prezzi, indossano una virginale coroncina di fiori). Mi fermo al NightingaleBar dove accalappio (o insomma mi accalappia) Naen (06600382xx) che mi conduce all’interno, sui divanozzi in similpelle bianca. Ci sono ancora dei palloncini appesi, verosimilmente rimasti da qualche festicciola, e la malefica musica sparata a tutto spiano. Lo stanzone è altissimo, c’è infatti anche una specie di soppalco ma è completamente vuoto, se non fosse per un’altra coppia, e noi, va a capire perchè, ci si siede esattamente davanti.

Naen è molto carina, anche se indossa un’assurda uniforme sexy french maid nera con pizzi bianchi. Minuta ed aggraziata, spiega tutto il manuale della qualità del localino, si dichiara assetata, racconta da dove viene, cosa fa, le cose fondamentali della vita ecc. ecc. è arrivata a gennaio, deve ancora risistemare le sopracciglia, aggiungere un certo tatuaggio del cazzo, camperare delle cose, trovarsi un alloggio... tutto molto interessante cara sul versante delle scienze inventariali ma denoto che anche qui in quanto a partecipazione e calore, direi che siamo in prossimità dello zero assoluto.
Prezzi sfuggenti: 500BF, 1000 lady ma... le stanze stanno da qualche parte qui attorno, non ho idea del loro costo/stato/localizzazione, boh vediamo...

Come si dice oggi: l'ennesima scappata di casa, anche se è un'etichetta molto metaforica e non pienamente pertinente dato che in genere la famiglia isaniana sponsorizza, più o meno apertamente, l'avvicinamento di figlie e figli al luminoso mondo del sex business metropolitano. Ovvero anche Naen come tante colleghe, sembra catapultata qui da qualche remoto multiverso. La sua casa d’origine dista circa 10 ore d’autobus, impara un po’ di robe attraverso il web (ad esempio l’inglese) nelle poche pause comprese in un’abnorme quantità di tempo destinata invece a del cazzeggio assoluto. Dorme e vive dentro al club ed esce poco. Ha dei dubbi sul fatto che a Pattaya ci sia il mare. Ha invece delle certezze sullo stato delle sue tasche e su ciò che desidererebbe, a partire da un nuovo (ennesimo) telefono, motorino, scarpe, tette, ...
Che fare
quando viene a mancare
lo spirito del takecare?

+ lascio che lo spirito del Buddha mi guidi e dunque batto un po’ la sacra Soi Honey. Qui non si beve e proprio per ciò le ladies non hanno tanto tempo da perdere in chiacchiere improduttive, si tratta di sexy massage shopz. Insomma il protocollo diplomatico prevede che dopo un breve accordo ci si sposti ai piani superiori per un fugace massaggio oliato seguito da HJ, BBJ o FS. Tutto molto spiccio e tutto sommato interessante, è un’attività tradizionale che non è stata molto intaccata dalla modernità. In passato ho avuto buone esperienze ma al momento non trovo nulla che mi colpisca particolarmente, qui del resto la situazione è fluidissima ed il turn-over delle ladies frenetico. Comunque bello lo sgangherame generale e l’atmosfera easy.

+ non mi ero ancora affacciato al SinClub e dunque rimedio al volo trovando... delle assolute sgangherone da combattimento. Una sarebbe anche tanto simpatica e con delle gambe sontuose ma ha il volto coperto di vulcanetti, brufoli ed altre cose misteriose che sono tutt’altro che invitanti. Vengo introdotto alla più giovane e carina la quale, mentre viene spinta dalle amiche, trascina i piedini con l’atteggiamento del condannato che si avvia al patibolo. E’ caruccia ma completamente paralizzata. Non dice una parola, guarda le amiche con occhio supplichevole... una scena pietosa. Mi è da subito chiaro che anche qui non si concluderà granchè, però mi impegno nella nobile impresa di far sembrare noi faranghi meno carnivori. Quindi si bevicchia, si chiacchiera con l’aiuto di traduttori umani o elettronici, si coinvolgono le amiche e ad un certo punto ci si saluta con sorrisi ed inchini.

+ uno dei miei porti sicuri, Kan del Carrè Blanc, ha preso un mese di vacanza (traduzione in lingua faranga: è stata noleggiata full time dal boy friend danese) però, dato che avevo una promessa di matrimonio aperta con Ella dello stesso clubbino, mi affaccio.
Nonostante Ellà fosse già impegnata è stata molto carina e gentile e dunue, nonostante dovesse tornare quanto prima dall’attuale intrattenuto, non m’ha fatto mancare uno dei suoi balletti delle sette chiappe, molto efficaci sul piano tirellologico.
Ella, non è proprio una velina da passerella, è piuttosto arrotondata e con poche tette, ma è una gran chiacchieratrice, allegrona e conosce assai bene le arti del suo mestiere. Saluto ed esco godendo della sera, della brezza, del senso di libertà, del fatto che se mi centrasse un meteorite a fine corsa lo troverei buffo ;-)

+ per via un leggero mal di testa incipiente sono indeciso, ma un lumino in fondo al tunnel mi convince a resistere: resterebbe un ultimo punto nella listarella della spesa. Qull’anonimo clubbino, incastrato fortunosamente tra il SinClub e lo 007.
Si tratta dell’AliaClub alla cui esplorazione mi accingo senza alcuna fiducia nel destino, nell'universo, nel Buddha. Procedo solo per completare sistematicamente il quadretto della specifica area.
L’ingresso è del tutto anonimo, pare l’entrata del condominio, con tettoia di plastica e l’infissetto d’alluminio che cigola e si incastra, invece... gran sorpresa all’interno, assieme a qualche sbuldra più o meno da vissuta ma comunque vivace, s’affaccia anche Sa (09816359xx). Aspetto teen (anche se credo d’avere capito che ha tre figli) con l’apparecchietto per i denti, capelli lunghissimi con qualche treccina sui lati, molto curata, miniabito a pallini, tatuata (HalloKitty...), sorridentissima, calorosissima, strusciamento sapiente, non volgare ma efficace.
Dopi tanti club nei quali la lady ti si siede a fianco, con le manine in grembo, ben attenta a non sfiorarti... Sa invece mi si pianta in braccio, un po’ di strofinamento di culo che fa sempre piacere, molti sorrisi, anzi si ribalta dalle risate per ogni scemenza e la conversazione si srotola che è un piacere.

Dovendo cercare una nota stonata segnalerei giusto le stanze un po’ andanti ma soprattutto un curioso pseudo boss o insomma chiamiamolo maitre di sala che pare un aborigeno-gay :-/ un soggetto simpatico, curioso, pieno di capelli arruffati, vestito in pantaloncini, scalzo ma con un giubbotto pesante e che parla una lingua piuttosto marziana.
Con Sa ho potuto godere del caro vecchio take-care dei bei tempi andati dei quali narra la leggenda: sorrisi, lavaggi, intimità, carineria, mutua svestizione, assistenza fino ai lacci delle scarpe. Danno totale tra beveraggi, tip, stanza, lady ed un mini coniglietto di plastica: 1600THB.

All'uscita un pensiero deficiente: non saprei dire quando ciò è avvenuto ma ogni traccia di mal di testa è scomparsa! Ecco che Sa, data la sua specifica attitudine alla suzione, può ben fregiarsi della qualifica di 'aspirina' ;-)
 
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Dr. Grunf
grazie per le tue quotidiane note di vita pattayana. È un po' come essere lì con te.

Dopo tanta letteratura e lettura mi permetto, se mi è concesso, di aggiungere un link video
https://youtu.be/0RqLkSsLh1M

per quelli che come me attualmente una vacanza gnocca hunter a Pattaya possono solo sognarsela.

P.S. Ma come è che queste fanciulle sono così generalmente tanto belle nel genere skinny?
 
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Acciughe d'oriente

il video che riporti è relativo alla Walking Street, una specie di lungomare che viene reso pedonale dal pomeriggio, completamente stipato di locali e di folla.
Io mi ci affaccio ormai solo per sentire il solito repertorio rock '70-80 che viene suonato (spesso anche molto bene) in due o tre baretti.

Per quel che vedono i miei occhi, foto e video non rendono bene ciò che invece lavora nella mia testa a formare il senso di attrazione per queste donne: il mix di vocina, modi gentili, desiderio di far bene il lavoro e di piacere.
Molta di questa fatica è sostenuta da una robusta vanità. Intendiamoci, la vanità femminile è comune a tutte le donne ed è una forza della natura. Però se sei cresciuto in un borgo agricolo, avendo per casa una specie di palafitta, oltre a te stesso hai poche altre cose. In tale scenario la cura di se diventa il catalizzatore di tutte le attenzioni esogene ed endogene. E' lo strumento di lavoro, di ingresso in società, la definizione del proprio posto nella vita.
C'è una continua competizione, sempre temperata da atteggiamenti raramente apertamente ostili, tra le colleghe sul piano della bellezza ed alcune sono terrorizzate dall'idea di capitalizzare della ciccia.

Ci sono naturalmente anche quelle più arrotondate, e del resto sta cambiando, come altrove, la struttura dei consumi alimentari. In particolare i consumi di carne (come in tutta l'Asia) sono in esplosione e si registra una diffusione dell'obesità tra i piccolissimi. Per cui col tempo forse delle skinny ne vedremo sempre meno, certo sono tempi lunghi...

Le mandorlette non amano sperimentare novità gastronomiche e mangiano sempre le cose tradizionali preparate dai carrettini a base di riso, noodles, verdure un po' di carne e (meno di frequente) uova e pesci. Peraltro non concentrate alle ore pranzo e cena ma... quando hanno fame, un po' continuamente durante il giorno, mentre si chiacchiera, magari accovacciati. L'idea di stare a tavola per più di mezzora è invece avvertita come un'insopportabile tortura.

In generale, in riferimento all'isaniana quadratica media da baretto, nonostante dormano volentieri fino a metà mattina, non fanno vite tanto agiate, abitano spesso nello stesso posto nel quale lavorano, hanno qualche casino (con amici, parenti e fidanzati), hanno qualche acciacco da motorino ed il 97.53% ha avuto un figlio circa appena ha potuto e questo spesso si vede ma, a suon di tatuaggi e di attività fisica, tendono sempre più a mascherarlo.

Osservo comunque spesso anche madri, zie, nonne (!) con pelli perfette e gambe splendide. Forse l'assenza di vite frenetiche, di mariti e soprattutto dell'inverno (con tutti i suoi problemi di malanni e tradizioni alimentari che prevedono grassi e zuccheri) forse gioca la sua parte.

Pochissime fumano, moltissime sbevazzano, sottovalutando parecchio la cosa. Nei baretti trangugiano bicchierini di schifezze alcoliche a ripetizione, trovandolo molto divertente. Nelle discoteche le cose vanno ancora peggio ed ubriacarsi fino a non riuscire a stare in piedi è considerato molto divertente.

Ma non va dimenticato un fatto tutt'altro che secondario: raramente hanno più di 30 anni.
 
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Noterelle di esperienza personale

[...]grazie per le tue quotidiane note di vita pattayana. È un po' come essere lì con te. [...]

Grazie Super.
Incontro tante persone che mi paiono significativamente disorientate. Anche per ciò il mio intento è semplicemente quello di cercare di distribuire informazioni di utilità pratica.
Non esiste nel cosmo una persona meno vanitosa del sottoscritto e non ho un particolare interesse ad esplicitare la mia timeline, per quanto spesso censurata, ma credo che sia un buon metodo per arricchire le informazioni pratiche e sostanziare un po' quella che potrebbe sembrare una guida tecnica. Ma soprattutto, tento di rendere la lettura più piacevole: in tale ottica mi fa un gran piacere ricevere una conferma del coinvolgimento del lettore, che è il meccanismo più efficace che ha a disposizione la scrittura nel tentativo di farsi leggere con interesse.

A tal proposito vedo che il numero di accessi al thread, se popolato con post freschi, cresce significativamente anche se fatalmente il rapporto tra fruzione attiva e passiva tende a zero...
tuttavia, pur nella consapevolezza di un sicuro fallimento, proverei volentieri un esperimento. Chiederei dunque agli esperti e silenti lettori: è riportata qui una ripresa dell'attività delle stagionate ma dinamicissime ballerine dell'Orn Bar (sulla 2nRd), capaci di esprimere con ore e ore di saltellini una loro delicata ed allegorica poetica pelvica:
https://www.youtube.com/watch?v=KmPaB_RduOU
chi saprebbe tradurre le travolgenti parole di questa canzoncina?
;-)
 
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Tradurre le parole della canzoncina non se ne parla proprio.
Dalle mosse sembra un genere delle paperelle di Arbore anni 80.

contribuisco con un siparietto di approccio Pattayano

https://youtu.be/zaRkxhR-4wE

ma quanta figa di acciughette d'Oriente c'è?
 
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Caro Dr Grunf,
hai ragione a sollecitare i silenti lettori ad una partecipata condivisione di esperienze pattayane.
Aderirei volentieri a questa tua richiesta, ma da parecchi, troppi, mesi sono lontano da beach road, walking street e vai soi...
mi manca da morire quella città.
Per parecchi anni sono stato a Pattaya e Bkk con una frequenza almeno semestrale, magari era solo una settimana o 10 giorni (agganciavo, al mio lavoro in zona, una settimana di relax).
Putroppo gli affari mi hanno portato in altri continenti, meno suggestivi (per me).
In attesa di un nuovo passaggio thailandese a ottobre, mi consolo con i tuoi straordinari racconti e avventure.
A volte sento pure gli odori mentre racconti di un baretto o di un soi in cui sei passato.
Meriteresti un apprezzamento da parte del governo thailandese per l'impegno censitorio...

Ogni tanto mi appunto un nome o un locale da andare a visitare quando in autunno sarò li.
Alcuni sono conosciuti e si leggono con il piacere della familiarità dei luoghi che si rappresentano anche visivamente durante la lettura, altri incuriosiscono e stuzzicano.
Restituirò a tempo debito.
 
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A parte la ricerca on the road e nei baretti, nei go go, etc, per la quale vale il principio cotto e mangiato, in ST o in LT, vorrei capire la differenza di servizi rispetto alle ragazze di agenzia, esempio quelle che si trovano su siti come questo :
https://www.bangkokgoldenescorts.com/
https://www.bangkokgoldenescorts.com/thai-escorts-models/pim.html

in altra sezione di questo forum ho letto una bella recensione di una ragazza reperita attraverso il sito di cui al link soprariportato
https://community.punterforum.com/showthread.php?t=356283

A parte la differenza di prezzo, che non mi pare neanche troppo significativa, quali sarebbero le ragioni per cui un farango dovrebbe sbattersi in lungo e in largo per procurarsi la figa quotidiana, piuttosto che farsela recapitare in hotel bella e pronta?
 
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