AIDS e HIV

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Ciao Waxema,la riduzione dei linfociti cd4 è una condizione che si crea non solo in correlazione all'hiv ma studi scientifici hanno dimostrato che denutrizione e soprattuto droghe come l'eroina nè possone essere direttamente responsabili,e cmq esistono eccome casi di aids senza la presenza di hiv cosa tra l'altro ammessa da Gallo,Fauci(considerato uno dei massimi esperti mondiali sull'aids),e Montagnier.Patologie simili all'aids sono state rilevate in numerosi tossicodipendenti sieronegativi ,con presenza di herpes disseminato,polmoniti batteriche,tubercolosi e sarcoma di kaposi.
 
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Inoltre la rilevanza clinica(ospedale) comprova sempre l'equazione Hiv-Aids.
 
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Farmaco Ratelgravir - nome com. ISENTRESS - 400 mg.- classe Inibitori Integrasi HIV
 

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Infatti non sono classificate come Aids.

Il fatto che le malattie opportunistiche ,dovute al deterioramento del sistema immunitario, vengano definite aids solo in presenza di un test hiv posititvo dimostra come non sia soddisfacente la teoria che l'hiv sia la sola e unica causa della sindrome.Infatti ,e fabio franchi lo dimostra nel suo libro così come gia riportato da duesberg,avere la polmonite + presenza anticorpi hiv viene definito aids,avere la polmonite +assenza anticorpi hiv viene definita semplicemente polmonite(e così via con tutte le 30 patologie che definiscono l'aids).Questo procedimento non permette alcuna confutazione e non è quindi accettabile sul piano scientifico ma diventa un dogma.è quindi la stessa definizione che non può essere accettata dal metodo scientifico.
 
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Scusa,Beefheart..sinceramente non vedo la contraddizione tra le 2 cose.
L'Hiv determina la possibile insorgenza di malattie opportuniste a scendere di un potenziale in riduzione di 200 linfociti cd4 per millimetro cubo di sangue/plasma.Le altre patologie determinano una situazione equivalente riducendo il patrimonio immunitario alla stessa stregua(altrimenti non emergerebbero le stesse infezioni opportunistiche).
Non sarebbe il caso di farsi un giro presso qualche ospedale nel reparto di infettivologia invece di continuare a citare i "soloni" che non hanno o hanno pochissima pratica clinica e pontificano "solo" su situazioni estreme o molto rare.
 
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Scusa,Beefheart..sinceramente non vedo la contraddizione tra le 2 cose.
L'Hiv determina la possibile insorgenza di malattie opportuniste a scendere di un potenziale in riduzione di 200 linfociti cd4 per millimetro cubo di sangue/plasma.Le altre patologie determinano una situazione equivalente riducendo il patrimonio immunitario alla stessa stregua(altrimenti non emergerebbero le stesse infezioni opportunistiche).
Non sarebbe il caso di farsi un giro presso qualche ospedale nel reparto di infettivologia invece di continuare a citare i "soloni" che non hanno o hanno pochissima pratica clinica e pontificano "solo" su situazioni estreme o molto rare.

Secondo me invece la contraddizione esiste dal momento che se si ritiene l'hiv l'unico responsabile della distruzione del sistema immunitario e delle patologie opportunistiche che ne conseguono, non si dovrebbe verificare questa situazione anche in asssenza del virus hiv.Per esempio in uno studio effettuato in Olanda era emerso che sia tossicodipendenti sieropositivi che sieronegativi presentavano la stessa diminuzione dei linfociti cd4 e le stesse patologie opportunistiche come la tubercolosi o la polmonite batterica.In realta le condizioni di immunosoppressione e di patologie opportunistiche associate senza la presenza del virus non sono rare e si sono avuti migliaia di questi casi in tutti i continenti secondo quanto affermato da vari esperti del settore. Cmq ti devo dire che una persona affetta da aids la conoscevo e fu lasciata praticamente morire sola e abbandonata da parenti e amici,tutto questo per il terrore che certa medicina ufficiale (ma soprattutto i media) aveva istigato nei confronti della sindrome negli anni '90. Cmq fortunatamente oggi l'atteggiamento verso i malati sembra essere cambiato anche se un bel po di discriminazione ancora è presente in certi settori della società
 
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Vabbene..ti rispondo qui per l'ultima volta perchè la polemica è sterile.
Allora..è sicuro e comprovato dalla realtà quotidiana che l'Aids non si manifesta quasi più in occidente grazie alla efficacia dei farmaci moderni(1996) ossia i cosiddetti inibitori della proteasi/integrasi somministrati in triplice terapia Haart con 2 antiretrovirali tradizionali inibitori della Transcrittasi Inversa(prima fase di accesso del virus nella cellula linfocitaria t4-cd4).
Oggi ci sono lungo-degenti con 30 anni di sopravvivenza al virus Hiv senza mai essere andati in Aids proprio grazie a questi farmaci che hanno rigenerato/ricostituito il patrimonio di cd4 quasi originale(700/1200 copie per mm^3 di plasma/sangue) e vivono senza problemi.
Questa è la realtà...le altre indicazioni sono perlomeno dubbie in quanto non esistono soluzioni certe per contrastare quelle specifiche patologie ed anche questo è un fatto.
Poi...come fai tu..ti potrei citare persone che lavorano seriamente sul "campo" andando a fare seminari scientifici negli Usa(non in Australia dove sono indietro) ed a scambiarsi informazioni con i colleghi Usa e del resto del mondo e che al tempo stesso vanno in Africa a fare seminari di divulgazione e spiegazioni ai medici africani ed hanno pazienti in Italia che seguono nei cicli di terapia stabilita ma che non è gente "pomposa" che scrive libri per fare i soldi o per farsi conoscere come i "pavoni" della ribalta mediatica.(ma non mi sembra il caso in quanto queste persone non amano essere menzionate nei contesti web o sulle riviste "promozionali" di parte).
Per quanto riguarda il discorso chiaramente sbagliato dell'approccio iniziale della medicina ufficiale siamo tutti d'accordo ma tieni conto che dal 1981 al 1995 tutti i sieropositivi morivano senza via di scampo perchè i farmaci erano inadeguati e soprattutto tossici all'organismo(un esempio su tutti era il famigerato Azt che faceva più danni che benefici poichè costruito per lotta ai tumori oncogeni) in quanto le conoscenze mondiali erano in fase progressiva/evolutiva all'epoca.
 
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Be si in effetti hai ragione rischia di diventare una discussione sterile. cmq volevo chiederti se sei un medico o se lavori nell'ambito sanitario visto che hai parecchie conoscenze sulle terapie e sulla pratica clinica
 
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Non sono medico nè paziente ma ho aderenze con l'ambiente del volontariato e non. :)
 
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Mi permetto di farti una domanda, waxema, rispetto alal ricerca. hai detto che l'australia non è un paese avanzato rispetto alla ricerca sul virus hiv. quali sono, invece, sempre che abbia senso una classificazione del genere, i paesi dove la ricerca è più avanzata, Stati uniti a parte? Qual' è il livello della ricerca in Europa, America latina e in estremo Oriente? Grazie in anticipo e spero di non essere andato fuori tema
 
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Beh..per quanto mi consta sapere per via non ufficiale,le ricerche "interessate" delle case farmaceutiche "mondiali" comunque devono essere appoggiate su risultati sperimentali concreti per la produzione di antagonisti efficaci dell'Hiv.
La maggior parte di queste è concentrata negli Usa e nella Gran Bretagna(80%) e qualcosa nei paesi nordici di Europa con appendici in Germania e Svizzera.
La ricerca "libera" è distribuita in una correlazione articolata e sinergica a livello mondiale di cui fa parte anche l'Australia.
 
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La bambina in questione non è guarita dall'AIDS ma da sieropositiva è diventata sieronegativa,cioè la presenza del virus nel sangue non è più rilevabile e penso che ciò possa essere dovuto al fatto che su di lei è stato applicato subito il cocktail terapeutico (HAART) e poi bisogna tenere conto che il sistema immunitario è diverso da individuo ad individuo e che ci possano essere dei casi anche se rari di persone che riescono a debellare definitivamente l'hiv.Comunque virologi come Montagnier e Barre-Sinoussi hanno parlato di più casi di persone che da sieropositivi sono poi diventati sieronegativi.
 
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ci possano essere dei casi anche se rari di persone che riescono a debellare definitivamente l'hiv.Comunque virologi come Montagnier e Barre-Sinoussi hanno parlato di più casi di persone che da sieropositivi sono poi diventati sieronegativi.
Non per darti contro, ma a me non risulta che esistano casi di sieronegativizzazione. Esistono piuttosto persone refrattarie al virus in quanto i linfociti, a causa di mutazione genetica, non possiedono quei recettori che il virus HiV sfrutta per entrare nella cellula, integrarsi nel DNA e dunque replicarsi. Queste persone sono sostanzialmente immuni al virus. L'unico caso di guarigione dal virus accertata è quella del paziente tedesco, che ha ricevuto (a causa di leucemia) un trapianto di midollo prelevato da una di queste persone refrattarie al virus. E ora si aggiunge il caso di questa bambina, anche se credo bisognerà aspettare ancora un po' di tempo per essere sicuri che il virus non sia più presente.
 
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Non per darti contro, ma a me non risulta che esistano casi di sieronegativizzazione. Esistono piuttosto persone refrattarie al virus in quanto i linfociti, a causa di mutazione genetica, non possiedono quei recettori che il virus HiV sfrutta per entrare nella cellula, integrarsi nel DNA e dunque replicarsi. Queste persone sono sostanzialmente immuni al virus. L'unico caso di guarigione dal virus accertata è quella del paziente tedesco, che ha ricevuto (a causa di leucemia) un trapianto di midollo prelevato da una di queste persone refrattarie al virus. E ora si aggiunge il caso di questa bambina, anche se credo bisognerà aspettare ancora un po' di tempo per essere sicuri che il virus non sia più presente.

Io ho semplicemente riportato quello che hanno affermato più volte alcuni virologi dell'equipe di Montagnier.Comunque una cosa che non capisco e vorrei che qulcuno sapesse spiegarmelo è questa: se uno ha gli anticorpi a qualche virus dovrebbe mantenerli per tutta la vita anche quando il virus è sconfitto dal sistema immunitario e quindi ad un test per gli anticorpi dovrebbe risultare sempre sieropositivo ed invece qui si dice esplicitamente che due persone sono diventate sieronegative.Dato che gli anticorpi dovrebbero rimanere per tutta la vita,com'è possibile questo?
 
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Il tuo ragionamento è corretto. Oggigiorno ci si riferisce ad una persona sieropositiva quando nel sangue sono presenti anticorpi anti-HiV. E questi anticorpi rimarranno per sempre anche nel caso in cui il virus dovesse venire debellato. Poichè fino ad ora (tranne il paziente tedesco) non vi sono state guarigioni dal virus il problema di definire la condizione di sieropositività riferendosi alla presenza del virus piuttosto che alla presenza degli anticorpi non si è posto. Tieni comunque presente che la presenza del virus del sangue viene in seguito monitorata ai siero+ attraverso l'analisi diretta e quantitativa del RNA virale con tecnica PCR real time. Quindi se, in assenza di terapia antiretrovirale soppressiva e per un certo periodo di tempo (alcuni anni), il virus continua a risultare "non rilevabile" in seguito a tale analisi HIV-RNA, è possibile stabilire e decretare la guarigione anche se nel sangue permangono gli anticorpi anti-HiV. Spero di aver colto il senso della tua domanda e di essermi adeguatamente spiegato. Ciao
 
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