@Mantle ovviamente facevo ironia sciocca ma vediamo se ho afferrato il concetto. È una cosa che mi viene rimproverata spesso. Se da un lato vivo gli incontri con le transessuali come puro piacere fisico, purtroppo non sono riuscito a fare lo stesso con le signorine pay, alle quali mi rivolgo per intrattenermi da relativamente poco. Con una donna non riesco a rinunciare al piacere psicologico che solitamente scaturisce da un tipo di interazione più approfondita, da un minimo di conoscenza della controparte e perché no, da una sorta di trama attorno alla faccenda. È un modo sbagliato di vivere il meretricio, che denota poca consapevolezza dei ruoli e rischia di creare confusione nelle parti, soprattutto nel cliente che poi vede miseramente disattese le proprie aspettative. Una grandissima stronza dall’anima nera mi ripeteva sempre “tu sei abituato male!”. Mi sa che aveva ragione ma mi guardo bene dal dirglielo. Non voglio innalzarmi su un piedistallo, per carità, è la terza volta che ripeto che è sbagliato, ma chi vive la sessualità in maniera articolata non si accontenta facilmente della svuotata di coglioni, purtroppo cerca artifici, accessori, situazioni che rendano l’esperienza simile ad una spontanea scopata tra le parti. Certo a volte può anche accadere che si instauri un certo feeling, ma un rapporto nato di natura economico non avrà mai virate o evoluzioni significative. Non si torna indietro. “Che peccato che ci siamo conosciuti in queste circostanze...” È una presa per culo dato che il rapporto è di natura sinallagmatica (cit Jul) e nessun accorgimento può cambiare questo fatto. È solo un volersi prendere in giro. Oggi se ho tempo, mi dedico ad una sana svuotata senza impegno. Chissà che non mi venga bene...