Recensione della visita di sabato scorso all'Andiamo in 7 agili considerazioni:
#1 I numeri non sempre dicono tutto.
23 di giugno, oltre 12 ore di Andiamo (viaggi esclusi), armadietto 74, 3 camere da 30 minuti (senza extra), 2 pasti consumati, 2 saune, 1 idromassaggio. Incalcolabili invece le risate, i momenti spensierati, la sensazione di relax. Trovarsi improvvisamente in un gruppo che più eterogeneo di così sarebbe dura: io sono il più terrone, la Toscana rappresentata in tutta la sua longitudine, poi la banda dei bolognesi, per finire oltre l’Isonzo. Volti e anime che diventano sempre più familiari, altre nuove che sono già degli idoli. E qualche assente che speriamo di ritrovare alla prossima.
#2 Tempus edax rerum
Alla vigilia della trasferta avevo messo in programma di tornare in camera con la mitica Rita. Non posso scordarla (è stata la mia prima “andiamina”) e non la vedo da mesi. Vado a parlarle e… lo devo ammettere: resto deluso. La trovo decisamente sciupata (scusate, ma non vorrei fissarmi sui dettagli...), persino taglio e colore dei capelli secondo me la penalizzano. Facciamo due chiacchiere ed è carina come sempre, ma purtroppo la mia fantasia è svanita. Considerazione opposta invece per la bella Luisana: anche lei quasi non la riconosco, ma qui la trasformazione è andata verso un ritrovato splendore fisico. Bella lo è sempre stata (a dirla tutta a me non dispiaceva neanche con un po’ di ciccetta addosso…), ma certo che ora è realmente uno schianto.
#3 Un po’ di esperienza può spianarti la strada.
Sesta volta all’Andiamo, un anno fa l’esordio. Mi considero poco più che un novizio, ma qualcosa ormai si comincia pur a impararla. Sulla porta che dà sul giardino mi schianto contro LUANA, una delle veterane del locale, una delle più discusse e discutibili. Lunatica per eccellenza, invisa a molti proprio perché scostante, spesso semplicemente da evitare. Un fatto però è certo: quando è in giornata, sa essere un tornado. L’ho imparato sulla mia pelle diversi mesi fa, quando mi rivoltò come un calzino (ero alla quinta camera di giornata). Ora che conosco il suo “segreto” provo a regolarmi di conseguenza. Siccome oggi mi sembra in modalità tigre (e in effetti la vedrò di buon umore per tutta la giornata), decido di cominciare con lei. Scoprirò poi che è alla prima salita in camera anche lei, e diciamo che… se l'è voluta godere! Il tempo di anticamera è funzionale a re-instaurare il giusto feeling, quando si passa al sodo trovo quello che mi aspettavo, forse anche un pizzico di più. Mi sfida, è lei che vuole comandare, io ovviamente mi presto al gioco… Lecca le mie dita e se le mette dentro dentro, mi prende un piede e se lo strofina sulla passera, prima dice di volerlo tutto, poi mi fa rallentare i colpi e il suo volto cambia espressione. E quando alla fine esplodo con lei a pecora, tenuta forte per i capelli con la faccia sbattuta sulla testiera del letto, mentre faccio per sfilarmi lei mi afferra con una mano il bacino e mi istiga a continuare a pompare. Questa è Luana. Non sempre, ma basta solo saperlo.
Una sola nota negativa: alito condizionato dalle troppe sigarette.
#4 Il 4-4-2 classico senza trequartista.
Col tempo ho scoperto che all’Andiamo mi piace giocare da finalizzatore, pronto a sfruttare gli assist di chi ha una maggiore visione del campo di gioco. In assenza di queste imbeccate, mi rendo conto che faccio una certa fatica ad orientarmi in quel mare tentatore e la tentazione di rifugiarmi sull’usato sicuro è davvero forte. Ignorare Violetta, Larissa, Cleo, con le quali mi sono trovato benissimo in passato è durissima, ma mi sforzo di pensare che bisogna cambiare, conoscere, esplorare… Fatto sta che arriva l’ora di cena e ho fatto solo una camera. Giornata uggiosa, ma solo per quanto riguarda le condizioni del cielo. Per il resto, il nostro gruppo al gazebo fa la sua porca figura.
#5 Dedicata a Favola.
Un “uccellino” mi aveva suggerito di intervistare Luisana, e l’idea era certamente buona (visto poi come è tornata in forma!). Il guaio è che praticamente è inarrestabile, almeno per la mia marcatura a zona, ed ogni volta che la vedo ha in mano un asciugamano e si dirige a lunghe falcate verso la scala. Peccato… mi devo rivolgere altrove. Così, mentre cazzeggio in zona ingresso cinema con Novellino (oh, non potete sapere quanto lo stuzzicano le ragazze! Tutte innamorate…) una mia battuta fa girare la mia vicina di divano. Si tratta della dolcissima NATALIA, che diversi forumisti hanno già avuto modo di conoscere e apprezzare in questi suoi primi mesi di militanza [messaggio non in codice per qualcuno di voi: la ragazza non ti ha dimenticato…]. Si appoggia su di me e di lì a poco vengo ammaliato dalla morbidezza della sua pelle, dal suo sguardo, dai suoi modi gentili ma anche sicuri... Sta per rientrare in Moldavia dai suoi e ciò la rende ancor più sorridente, l’intesa migliora attimo dopo attimo, chiacchiera dopo chiacchiera. Potrei sperticarmi negli elogi, ma credo che il concetto sia già ben chiaro. Bellissima esperienza in tutto e per tutto, prima durante e dopo. Quando usciamo sono così allegro che mi metto a fare il pirla più del solito: tolgo la chiavona dalla porta e le chiedo se posso consegnarla io. Mi dà l’assenso e io: “cameraaaaa”. La ragazza cui passo la chiave giustamente mi guarda come fossi un cretino.
Natalia, perla di giornata.
#6 Un tocco di folklore, ovvero: non c’è peggior sordo…
Siamo in molti a lamentare, e non da ora, che l’intrattenimento femminile del locale potrebbe essere decisamente più “multietnico”. In sala, a contrastare l’egemonia dell’Europa centro-orientale, notiamo la presenza di Martina (Colombia) e POLYANA (Brasile). Ambedue con trascorsi “italiani” e un sorriso contagioso decisamente al sabor latino, la prima si segnala per un approccio davvero molto molto carino, la seconda è semplicemente una figa da paura. Subisco pesantemente il loro fascino e decido che mi butterò su una di loro, pur con la consapevolezza che potrei anche prendere una discreta sòla. Siamo abbondantemente oltre la mezzanotte, non c’è più tempo da perdere, bisogna presidiare i posti giusti. Si procede perciò a balzellare l’ingresso spogliatoio girls, che tanto da lì devono passare… Vediamo chi esce per prima… attesa… ohhhhh! La Poly mi si butta addosso e vince così la selezione. E' li dentro da 3 giorni ed è già l'attrazione del locale: mi amor di qua, una sculettata di là, metteteci poi che è una bella ragazzona mulatta con un gonnellino color evidenziatore... e il gioco è fatto. Il resto è semplice da raccontare: chiacchiera una cifra affastellando portoghese, spagnolo e italiano, a scopare si spreca il giusto, ma in compenso fa un sacco di versi (sarebbe ideale per fare del porno). Ora, il fatto è che a me i versi non dispiacciono affatto, se messi nel giusto contesto. Risultato? Terza scopata per ordine sia cronologico che di gradimento, eppure venuta più rapida (ha influito anche una spagnola di tutto rispetto). Non ripeterei, ma faccio fatica a definirmi insoddisfatto.
#7
Pensavo veramente che scrivendo la rece in questo modo sarei riuscito ad essere più sintetico del solito. Missione direi sostanzialmente fallita.