Discussione Community regolamentate vs. caos social: chi ha paura dei lurker con i pantaloni abbassati?

Il postare foto PRIVATE di persone senza il conseso di queste é un reato, commenti da cavernicolo o meno! Il ri postare foto pubbliche, magari pure gratuite non é un reato,
Sarebbe curioso sapere com è finita questa vicenda:
Intanto è emerso che la Procura di Firenze, nel 2018, si era occupata della piattaforma Phica.net. L'inchiesta della pm Ester Nocera era partita dalle denunce di un centinaio di donne a seguito della scoperta che alcune foto erano state rubate dai propri profili social e pubblicate, senza autorizzazione, sul sito. V. V. (Phicamaster o Bossmiao) era stato ascoltato allora come persona informata dei fatti quindi non come indagato e avrebbe collaborato con la polizia postale. Le indagini per trattamento illecito dei dati personali si erano concluse con il rinvio a giudizio di tre persone, un pratese di 42 anni, un fiorentino di 50 anni e un trentatreenne di Bagno a Ripoli, ma il processo era stato poi trasferito per competenza a Prato.
 
Il fascicolo aperto per il gruppo fb “mia moglie” è solo per revenge porn. Quindi per i video postati illegalmente, non indagano nè sulla diffamazione nè sull’istigazione alla violenta (ossia sui post di commento alle foto). Vedremo se faranno uguale anche per phica.. certo mi vien da dire che di commenti ce ne saranno stati anche sotto le foto di FB di sicuramente poco carini.. ma non indagano
Su tgcom adesso si legge che probabilmente faranno unico fascicolo. Sia per "mia moglie" che per phica. Si parla di revenge porn ed estorsione, quest'ultimo solo nel caso di phica.
La procura si Firenze ha aperto anche un ulteriore fascicolo, per diffamazione. Le foto della sindaca sono finite su quel sito.
 
Ultima modifica:
Su tgcom adesso si legge che probabilmente faranno unico fascicolo. Sia per "mia moglie" che per phica. Si parla di revenge porn ed estorsione, quest'ultimo solo nel caso di phica.
La procura si Firenze ha aperto anche un ulteriore fascicolo, per diffamazione. Le foto della sindaca sono finite su quel sito.
Sì perchè ha denunciato lei, la sindaca…
 
ma se è a sua insaputa come fa a saperlo...
Art Illustration GIF by Guille Rojas
 
Il titolo del thread comunque è emblematico e secondo me bisogna riflettere soprattutto riguardo a quello piuttosto che riguardo a possibili inchieste penali o decisioni politiche, non solo per non andare off-topic ma soprattutto perché qui ci sono state veramente persone che hanno sempre attinto a piene mani da questo forum ricavandone un sacco di indicazioni utili e di vantaggi per sé e ora fingono, con una faccia che definire di bronzo è un eufemismo, di non averci mai avuto a che fare perché magari hanno la coscienza sporca o l' hanno sempre avuta...


I lurkers con i pantaloni abbassati sono veramente la vergogna del genere umano, vili e pusillanime nel vero senso del termine... ma per fortuna noto che la maggior parte degli utenti di questo forum non è così e si è invece mantenuta corretta e coerente a differenza loro.
 
Riporto, qui di seguito, un tratto di un articolo con interessanti risvolti e considerazioni sul caso Phica:

V.V., considerato dagli inquirenti il gestore del portale Phica.net, potrebbe essere non indagabile per il mancato controllo sui commenti sessisti scritti dagli utenti, perché “il reato non è procedibile”.

Significa, che in Italia e in Europa il gestore di un portale o di un social network, come Facebook, su cui fino a poco tempo fa esisteva la pagina “Mia Moglie” – dove i membri condividevano scatti privati delle consorti senza consenso – non sono responsabili, civilmente e legalmente, dei contenuti postati dagli utenti.

Ecco il primo vuoto normativo di questa vicenda.

Se, invece, su una testata giornalistica un articolo è considerato diffamatorio da una persona, il direttore responsabile può essere processato, in sede civile e penale, per responsabilità oggettiva e quindi per il mancato controllo su quell’articolo.

“Ma sui portali e sui social il gestore non può controllare tutto”, in base a questa considerazione – che non regge più oggi nell’era dell’intelligenza artificiale generativa (basta impostare l’algoritmo per impedire a una serie di parole di essere digitate e pubblicate) – neanche il Digital Service Act (DSA) riesce a risolvere il problema, perché il DSA – la legge europea sui servizi digitali – impone alle piattaforme digitali solo meccanismi trasparenti e tempestivi per rimuovere contenuti illegali, valutare e gestire i rischi sistemici legati alla disinformazione e contrastare i discorsi d’odio. Se il DSA non viene rispettato, le piattaforme rischiano solo sanzioni amministrative.

Quindi, per le attuali “coperture” normative, V.V. potrebbe essere indagato non per la mancata moderazione dei commenti sessisti (al massimo per concorso nel reato), ma per:

  • Revenge porn: avrebbe estorto denaro a donne per la rimozione di foto e video dal portale Phica.eu. Una di queste storie è stata raccontata da Fanpage.it
    Ad oggi sono circa 40 le denunce ricevute dalla Polizia Postale da parte di donne che hanno subìto questo tipo di estorsione o che hanno denunciato la presenza sul portale delle loro immagini senza consenso.
  • Diffamazione e trattamento illecito dei dati: per aver pubblicato immagini senza il consenso delle interessate.
A breve V.V. sarà sentito come teste, le indagini sono finite anche su di lui grazie alla denuncia della sindaca di Firenze: l’uomo era già stato ascoltato nel 2018 come persona informata sui fatti dopo denunce sempre in merito allo stesso portale “Phica.eu”.
 
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